Faccio fatica a capire come la holding possa essere la panacea di una eventuale erosione di traffico per PSA.
La creazione di una holding tra PSA e FLR è sicuramente un antidolorifico leggero per un'eventuale guerra al ribasso dei prezzi dei servizi di handling, dei servizi ai passeggeri che si andrebbe a creare con una appetibilità nuova di Peretola.
Non mi si venga a dire che la holding risolverebbe il problema delle migrazioni di vettori e passeggeri. Ove unici soggetti gestiscono aeroporti concorrenti (penso a Milano con Sea con MXP e LIN e la partecipazione in Sacbo di BGY, penso a VCE a TSF, penso a Aeroporti di Roma) abbiamo assistito a specializzazioni nette degli aeroporti stessi.
L'unica mission della holding è quella di stabile che per atterare in Toscana si pagano X € per PSA e Y € per FLR e creare una sorta di 'cartello' che massimizzi gli utili di questo nuovo soggetto che andrebbe in concorrenza con soggetti aeroportuali fuori dai confini regionali.
Provate a dire a Air France che Malpensa è più bella di Linate. Vi risponderà che poco gli importa. Air France atterra dove ottiene profitto e non dove vuole chi ha stabilito il ruolo di MXP e LIN.
Esatto. Non penso che PSA ci guadagni molto.
La holding avrebbe il 'potere' di giocare sulle tariffe da appliccare ai vettori cercando una funzione obiettivo in grado di massimizzare i profitti complessivi.
In assenza di una regia comune ai due scali non è difficile immaginare, almeno in un momento di NON saturazione del nuovo Firenze, uno scippo di passeggeri (e quindi di utili) a Pisa col rischio di lasciare a Sat la bandierina low cost e un potere contrattuale che passa dall'aeroporto alle poche compagnie che resterebbero interassate a volare al Galilei.
E la storia ci insegna, attraverso i vari Forlì che abbiamo conosciuto, che questa strada porta verso voragini di bilanci e continue ricapitalizzazioni.
Esempi di regie comuni per aeroporti che gravano sullo stesso bacino di riferimento esistono.
AdP raggruppa tutti gli aeroporti della Puglia, SAVE gli aeroporti Venezia e Trevizo, ADR i due aeroporti della capitale, e SEA è proprietaria di Malpensa e Linate con una massiccia presenza nel capitale della società che gestisce Orio al Serio.
In Toscana partiamo da un punto di partenza diverso. Sia AdF che Sat sono quotate a Piazza Affari.....aspettiamo di vedere come sarà pensata questa holding.
E' palese che la distribuzione dei pax tra FLR a PSA è del tutto artificiosa e una concorrenza diretta tra i 2 scali ad armi pari (con la pista nuova a FLR) vedrebbe probabilmente un importante flusso di pax "pisani" migrare nel capoluogo regionale.
In due parole, l'obiettivo di Rossi attraverso la holding è poter dire ad esempio a FR: "se vai a PSA, ti diamo tot M€, se vai a FLR, non ti diamo un c...o."
Vista con gli occhi della politica, sarebbe una soluzione che da un lato garantirebbe una piena operatività di FLR attraverso la nuova pista, dall'altro non sposterebbe più di tanto i numeri degli attuali aeroporti e di conseguenza anche i livelli occupazionali, evitando situazioni destabilizzanti a PSA.
Personalmente credo che FLR in una simile situazione sarebbe ancor più castrata di oggi...
ma posso fare una domanda da profano? ma da tutto ciò l'aeroporto di Pisa cosa ci guadagnerebbe?
Considerando che se anche i Sindaci della Zona fossero tutti d'accordo sulla pista perpendicolare o parallela o su entrambe; che Rossi riesca a mettere d'accordo tutti e che , vinte da Bersani le elezioni , rinunci ad andare a fare il Ministro della Sanità pur di stare dietro alla costruzione; che chi deve mettere i soldi li abbia tutti pronti e cash; che i piani ed i permessi possano beneficiare di una "corsia preferenziale" senza dover affrontare il permesso della SottoCommissione preposta e che chi debba rilasciare detti permessi non sia assente per ferie, congedo matrimoniale o permesso parentale o sia decaduto per un vizio di forma qualechesia ; che durante i lavori non fallisca la ditta costruttrice e non si impantanino in una solita querelle astronomica sui computi metrici e che durante gli scavi non venga ritrovata una qualche necropoli antica,con queste premesse per fare effettivamente la nuova pista ci vorranno almeno 4/5 anni.
Usciti dal film "Spazio 1999" e riatterrati scopriremo che nella nostra attuale Italia per fare codesta pista ci vorranno normalmente e mediamente 15 anni.
Il piano mi sembra molto semplice: creare la holding che a sua volta controllerà le due società di gestione (Rossi è stato chiaro: o si fa la holding o niente nuova pista a Firenze).
Alla presidenza della holding andrà sicuramente Gina Giani della SAT di Pisa (tanto a Firenze dormono) e così i due maggiori scali toscani saranno concretamente sotto il controllo della SAT.
A quel punto a Firenze si farà quello che vorrà e interesserà fare alla SAT di Pisa.
Fine dei giochi.
Ottima domanda. Per quanti movimenti orari sarebbe certificata la nuova pista unidirezionale?Con una nuova pista, quale sarebbe il livello di saturazione per FLR?
Dipende da quante vie di rullaggio si farebbero...Se si continua a fare il contropista come ora, una pista più lunga paradossalmente diminuirebbe i movimenti orari rispetto ad ora (più tempo impiegato per fare il backtrack). Se si inizia a fare uso di un sistema di taxiway decente, allora i movimenti orari aumenterebbero notevolmente.