Per effettuare un avvicinamento di categoria IIIB, ci vogliono tre cose:
- aeroporto certificato (sistema di alimentazione stand-by in caso di avaria elettrica, luci, segnali etc)
- aereo certificato (avionica certificata ed apparati efficienti )
- piloti abilitati ed addestrati (tre avvicinamenti ogni 6 mesi).
In teoria, i velivoli moderni sono gia' in grado di atterrare da soli, di frenare
e di tenere l'asse pista durante la decelerazione, ma chi si prende la responsabilita'
di fidarsi ciecamente ? Ecco che ci sono ancora dei margini, seppur minimi per
poter riconoscere un paio di luci a 130 Kts e di far riattaccare in maniera automatica
l'aereo in caso di dubbio.
Puo' succedere anche di toccare con le ruote la pista in fase di riattaccata.
AZ ha certificato l'MD80 per atterrare con 20 ft di ceiling /125 metri di visibilita'
La visibilita' viene misurata con degli apparati chiamati trasmissometri.
Il loro funzionamento si puo' spiegare in modo semplice:
un faretto posto ad una altezza di circa 1 metro, invia la luce ad una fotocellula che e'
posta ad una distanza definita ed alla stessa altezza.
Piu' umidita' e' presente nell'aria e meno intensa e' la luce che arriva alla fotocellula.
La corrente generata e' proporzionale alla luce ricevuta e da questo si risale alla visibilita'.
Negli aeroporti catIII ci sono tre trasmissometri : uno vicino alla testatapista, uno a meta'
e uno verso la fine. Ecco perche' per radio la Torre da piu' valori di RVR (Runway Visual Range).
Il controllore fornisce i valori, poi e' il pilota che valuta ed applica le norme della sua compagnia
per il suo aereo, in base anche alle eventuali avarie compatibili che il velivolo o l'aeroporto
possono avere e che possono innalzare i minimi richiesti.