Nuvole sul futuro scalo di Viterbo l'Enac dice no a nuovi aeroporti


Mikkio

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16 Gennaio 2009
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Rapporto nazionale sul trasporto aereo: per investire
sui 47 esistenti servono aumenti delle tariffe

A FIUMICINO E MALPENSA IN PROGRAMMA 17 CANTIERI

ROMA - «Nuovi aeroporti? Non sono assolutamente necessari». Lo dichiara il presidente dell'Enac, Vito Riggio, nel presentare il rapporto 2009 dell'Ente per l'aviazione civile. Parole che sembrano un macigno sulla già tormentata strada dell'aeroporto di Viterbo, destinato a diventare il secondo scalo della Capitale.
Dopo il giallo del dossier olimpico, nel quale lo scalo low cost viterbese (candidato ad accogliere molti voli low cost dirottati da Ciampino) non è neppure menzionato tra le opere futuribili, mancava solo la dichiarazione di Riggio. Ma quella del destino del nuovo aeroporto non è che una delle questioni che, direttamente o indirettamente, pone l'Enac.

TARIFFE DA AUMENTARE - In arrivo, secondo il presidente dell'ente, c'è anche una raffica di aumenti negli scali italiani, inclusi il «Leonardo da Vinci» e il «G.B.Pastine». Secondo Riggio è il momento di tornare ad investire negli aeroporti: ma solo nei 47 scali commerciali esistenti che sono «più che sufficienti per cui non ne sono necessari nuovi». E per investire, «se vogliamo uno sviluppo occorre rimodulare le tariffe aeroportuali altrimenti in vista dell'aumento di traffico non saremo all'altezza di essere competitivi».
«L'aumento delle tariffe in questo momento - osserva Riggio - non è positivo per gli utenti, ma gli aeroporti non ne hanno da 7 anni e quindi gli investimenti ne hanno risentito». Peraltro, insiste, l'aumento di 3 euro «per gli aeroporti con oltre 10 milioni di passeggeri, che era stato annunciato a settembre, non è stato ancora realizzato».
DIECI MILIARDI DA SBLOCCARE - Sul piano dei nuovi investimenti Riggio ha precisato che «nel prossimo decennio sono previsti 10 miliardi a livello nazionale, fondi che per essere utilizzati dai gestori hanno bisogno di uno sblocco delle tariffe. In dieci anni - ha aggiunto - lo Stato centrale non ha investito un euro sugli aeroporti, gli investimenti sono stati fatti tutti dalle società di gestione».
Sugli aeroporti di Fiumicino e Malpensa, come si legge nel rapporto, Sea e Adr apriranno 17 cantieri per un investimento complessivo di 5 miliardi entro il 2020 e quasi 14 entro il 2040 con la prospettiva di garantire oltre 150 mila nuovi posti di lavoro nei prossimi 10 anni.
Altri fondi, secondo il vertice di Enac, potranno venire da privati ed enti locali: «Nel piano nazionale degli aeroporti che dovrà essere fatto dal governo si dovranno individuare quelli strategici e quelli di rilevanza regionale per i quali gli enti locali possono avere la gestione provvedendo agli investimenti». Riggio ha ricordato il lavoro dell'Enac per quanto riguarda il riassetto complessivo del sistema areoportuale: «Oggi sono più di 40 gli aeroporti certificati dall'Enac e dati in gestione, pari al 99% del traffico».

NNUS HORRIBILIS - Nel rapporto Enac si sottolinea come il 2009 sia stato «l'annus horribilis del trasporto aereo che ha registrato una forte contrazione del trasporto passeggeri e merci e ha determinato una crisi più grave del 2001-2002». Tuttavia, «l'inizio del 2009 è coinciso con la positiva soluzione della vicenda Alitalia, che rispetto alle altre compagnie straniere come Air France e British Airways ha registrato perdite più contenute».
SISTEMA SICURO - Continuando nella lettura delle statistiche, Riggio rileva che il trasporto aereo «si è confermato anche nel 2009 il sistema di trasporto più sicuro, con un tasso in costante calo del rapporto fra incidenti, passeggeri trasportati, chilometri percorsi, partenze. Lo scorso anno, in base al numero di incidenti con esito fatale, tale media è risultata in miglioramento rispetto a quella dell'ultimo decennio.
«In base a studi compiuti Flight Safety Foundation, nel 2009, riferendosi all'intero settore dell'industria del trasporto aereo mondiale, - si legge nel documento - ci sono stati 28 incidenti aerei mortali con 749 vittime, rispetto ai 34 incidenti fatali e ai 583 decessi dell'anno precedente. Con riferimento agli incidenti aerei gravi (non solo, quindi, quelli mortali) che hanno coinvolto jet di costruzione occidentale, il tasso medio che nel 1990 era di 1,18 eventi per milione di partenze, nell'ultimo decennio è stato pari allo 0,57. In Italia nel 2009 nessun volo di linea è stato coinvolto in incidenti aerei fatali. Gli unici incidenti aerei che hanno registrato vittime sono stati un volo militare, il 23 novembre 2009 (Pisa, Lockeed KC-130 Hercules, 5 vittime equipaggio) ed un volo executive, il 7 febbraio 2009 (Trigoria, Cessna Citation III, 2 vittime equipaggio)».
Intanto prosegue «la sperimentazione dei due body scanner di produzione americana nei tre scali italiani di Roma, Milano e Venezia e ci aspettiamo anche un forte contributo dalle forze di polizia e dal ministero dell'Interno per agevolare le operazioni di snellimento dei passeggeri».


http://roma.corriere.it/roma/notizi...0/aeroporti-rapporto-enac-1703051057734.shtml