Nuovi nomi 777 AZ


Come ben vedo nessuno ha capito le critiche mie e di Airblue che non andavano assolutamente ad intaccare o ad infangare il buon nome di due grandi lavoratori.

il cambio di mentalità, legittimamente espresso da airblue, non lo vedi da queste cose.
il fraintendimento nella discussione era ampiemente prevedibile.
 
Come ben vedo nessuno ha capito le critiche mie e di Airblue che non andavano assolutamente ad intaccare o ad infangare il buon nome di due grandi lavoratori.
Sinceramente le trovo completamente fuori luogo, perché, come ha detto Quirino in altre parole, questo episodio non ha nulla a che vedere con la (mala) gestione operativa dell'azienda.
 
Invece è proprio un esempio di mala gestione.

Non vengono autorizzate spese minime per la manutenzione degli arredi interni degli aeromobili, ma la spesa per uno sticker esterno senza impatto commerciale si.
 
Invece è proprio un esempio di mala gestione.

Non vengono autorizzate spese minime per la manutenzione degli arredi interni degli aeromobili, ma la spesa per uno sticker esterno senza impatto commerciale si.

E' proprio questo il punto. Questa operazione non ha, e non deve avere, nulla e ripeto nulla di commerciale.
 
Perchè una azienda che non ha i soldi per fare funzionare la propria attività (se non fossero arrivati 300 milioni qualche mese fa poi...)

Ti dico la verità - da grande detrattore di AZ quale sono: i 300 milioni secondo me sono buttati via e la loro elargizione è stata l'ennesima ingiustizia ai danni dei contribuenti italiani, oltre che degli investitori e dei lavoratori di tutte le altre linee aeree italiane ed europee.

Per gli sticker il discorso è diverso, da ogni punto di vista. Sono d'accordo sul fatto che non sia un investimento "operativo" o produttivo, ma è comunque una di quelle piccole spese accessorie che un'azienda può e deve investire per il morale, l'orgoglio, lo spirito di appartenenza dei propri dipendenti. Qualsiasi approccio moderno alla gestione d'impresa prevede piccoli investimenti collaterali di questo genere. Tu dirai - con ragione - che AZ non ha un approccio moderno alla gestione d'impresa ed è contraddittorio che lo abbia solo in queste spese accessorie. Io ti dico che, per una volta che fa una cosa normale, Alitalia non merita di essere criticata.
Aggiungo che, pur essendo una spesa senza un ritorno economico tangibile e riscontrabile (con un "ROI" misurabile, si direbbe nel mondo del marketing e dell'impresa), piccoli investimenti di questo tipo hanno conseguenze positive. Tante aziende che devono risollevarsi intervengono anche sul morale del personale e sullo spirito di appartenenza sfruttando proprio elementi come la storia e la memoria (di fatti o persone appertenute all'azienda), magari intervengono a modificare gli ambienti di lavoro, spendono per campagne di comunicazione interna, ecc.
 
Ti dico la verità - da grande detrattore di AZ quale sono: i 300 milioni secondo me sono buttati via e la loro elargizione è stata l'ennesima ingiustizia ai danni dei contribuenti italiani, oltre che degli investitori e dei lavoratori di tutte le altre linee aeree italiane ed europee.

Per gli sticker il discorso è diverso, da ogni punto di vista. Sono d'accordo sul fatto che non sia un investimento "operativo" o produttivo, ma è comunque una di quelle piccole spese accessorie che un'azienda può e deve investire per il morale, l'orgoglio, lo spirito di appartenenza dei propri dipendenti. Qualsiasi approccio moderno alla gestione d'impresa prevede piccoli investimenti collaterali di questo genere. Tu dirai - con ragione - che AZ non ha un approccio moderno alla gestione d'impresa ed è contraddittorio che lo abbia solo in queste spese accessorie. Io ti dico che, per una volta che fa una cosa normale, Alitalia non merita di essere criticata.
Aggiungo che, pur essendo una spesa senza un ritorno economico tangibile e riscontrabile (con un "ROI" misurabile, si direbbe nel mondo del marketing e dell'impresa), piccoli investimenti di questo tipo hanno conseguenze positive. Tante aziende che devono risollevarsi intervengono anche sul morale del personale e sullo spirito di appartenenza sfruttando proprio elementi come la storia e la memoria (di fatti o persone appertenute all'azienda), magari intervengono a modificare gli ambienti di lavoro, spendono per campagne di comunicazione interna, ecc.

Trovo perfetta la tua analisi! Quoto in pieno.
 
Continuo a non capire perchè quell'adesivo non l'abbiano messo subito dopo l'incidente, ma solo anni e anni dopo, alla vigilia del cambiamento di gestione della società. Se fosse così importante bisognerebbe arrabbiarsi perchè non l'hanno fatto prima, non scandalizzarsi perchè qualcuno dice che si tratta di una cosa inutile.
 
Continuo a non capire perchè quell'adesivo non l'abbiano messo subito dopo l'incidente, ma solo anni e anni dopo, alla vigilia del cambiamento di gestione della società. Se fosse così importante bisognerebbe arrabbiarsi perchè non l'hanno fatto prima, non scandalizzarsi perchè qualcuno dice che si tratta di una cosa inutile.
Tranquillo, tranquillo;)
La motivazione c'è, la già spiegata I-FORD all'inizio della discussione:
A loro erano stati dedicati due B767.
Ora I-DEIC ed I-DEIB non sono più in flotta ed i loro nomi sono stati trasferiti come "secondo nome" sui B777.
Si mette ora il nome sui 777 perché i due 767 che originariamente portavano questi nomi sono appena usciti dalla flotta.
 
Non vengono autorizzate spese minime per la manutenzione degli arredi interni degli aeromobili, ma la spesa per uno sticker esterno senza impatto commerciale si.
Scusa, ma per me (e per molti altri) non esiste solo l'impatto commerciale.
E poi, come dice giustamente Kenandams, questa mossa costituisce indubbiamente un beneficio non monetizzabile.

L'azienda (qualunque) è fatta di uomini e per gli uomini.
 
Scusa, ma per me (e per molti altri) non esiste solo l'impatto commerciale.
E poi, come dice giustamente Kenandams, questa mossa costituisce indubbiamente un beneficio non monetizzabile.

L'azienda (qualunque) è fatta di uomini e per gli uomini.

Questi sono bei discorsi che vanno bene quando le cose funzionano, altrimenti bisogna adattarsi alla realtà. E la realtà è che tra un mese l'azienda molto probabilmente non esisterà più come è strutturata oggi e ci saranno grandi cambiamenti.

Certo non esiste solo l'impatto commerciale, ma in una azienda che perde milioni al giorno su cosa si devono focalizzare le attenzioni?

Se tu fossi il proprietario di AZ e rischiassi di perdere tutto il tuo investimento, su cosa vorresti che fosse focalizzata l'attenzione del tuo personale? Sul salvataggio dell'azienda o su mettere uno sticker?
 
Come ben vedo nessuno ha capito le critiche mie e di Airblue che non andavano assolutamente ad intaccare o ad infangare il buon nome di due grandi lavoratori.

e allora spiegatele nuovamente, perche' da come si e' messa la discussione al momento vedo solo una caduta di stile (vostra) a fronte di motivazioni magari giuste, anzi sicuramente, quali focalizzazione, riduzione di costi, riduzione degli sprechi ma inappropiate in questo caso.

Ma magari ci stiamo sbagliando tutti ed ora ci direte qual'e' lo spirito del vs intervento.

Ciao, g.
 
Ho aperto questo 3ad non certo con intento polemico. Anzi, mi sembrava - e mi sembra adesso più che mai - una gran cosa l'aver perpetuato la memoria di Racchetti e Nassetti con gli economicamente nulli sticker messi su due 777.
Credo che l'argomento, tuttavia, si sia ampiamente prestato al solito tormentone pro o contro AZ. Su argomentazioni che rasentano lo zero assoluto.

Nel rispetto dei due nomi di cui agli sticker, al cui esclusivo ricordo era dedicato il 3ad, e prima che si estenda la discussione anche al pro MXP e al contro FCO, per quanto mi riguarda possiamo anche mettere un bel lucchetto e la parola fine.
 
Tanto per documentare..

P1040276_filtered.jpg



Ale
 
Ultima modifica:
..qui oltre alla stupidagine di qualcuno viene aggiunta una grossa dose di maleducazione, poco bon senso...
poi se bisogna parlare solo perchè avete la bocca fatelo pure...
 
su questo punto non credo nessuno abbia obiezioni di alcun genere.
Ciò che lascia perplesso me e altri è la tempistica scelta, non delle migliori.


Caro Airblue,

non credi che sarebbe più opportuno ammettere di aver ecceduto nei toni e nei modi per una naturale (forse anche giustificata) vis polemica nei confronti di Alitalia?

Sono il fratello di Alberto Nassetti e ovviamente non ho un punto di vista neutro sull'argomento. Provo a raccontarti quanto accaduto nell'auspicio che quanto segue possa rassicurarti sull'opportunità della misera cifra spesa.

Dopo l'incidente di Tolosa, avvenuto nel '94, Alitalia decise di onorare la memoria di due suoi giovani piloti (Alberto aveva 27 anni, Pier Paolo 29) che avevano dedicato la loro breve vita al volo e alla sicurezza del volo. A loro furono intitolati due 767 che stavano entrando in flotta (ex Ansett, forse qualcuno dei più anziani ricorda anche le polemiche che ci furono per gli equipaggi "in affitto").

Avendo appreso che i due 767 stavano per uscire dalla flotta insieme con il comandante Pierluigi Racchetti (papà di Pier Paolo) abbiamo chiesto al vertice aziendale se era possibile intitolare due nuove macchine. Per serbare un ricordo che non lenisce alcun dolore, sempre vivo sebbene siano passati ormai quattordici anni.

Abbiamo espresso una "preferenza" per i 777 di proprietà, perché ci piaceva l'idea dei nostri cari che continuano a volare per rotte intercontinentali e perché meno a rischio di un prossimo taglio.

L'azienda si è mostrata assolutamente disponibile ad accogliere la nostra richiesta e anzi ci ha dato possibilità di scegliere a quale dei 6 aerei volessimo affiancare il nome dei due piloti. Pierluigi, essendo ligure, ha scelto Portofino, per Alberto, ex alpino, abbiamo optato per Madonna di Campiglio.

Tutto qui. Una storia semplice e lineare. Nessun retroscena. Solo un ricordo che cerchiamo di mantenere vivo al trascorrere del tempo.

Ti ho sempre letto con grande interesse, riconoscendo la tua capacità di analisi. In questo caso mi permetto di chiederti di riconsiderare quanto da te espresso finora e sono certo che lo farai con l'onestà intellettuale che ti ha sempre contraddistinto.

Un saluto, Filippo Nassetti