Riporto l'articolo della Gazzetta del Mezzogiorno oggi sull'aeroporto di Brindisi...
«Forse soltanto un governo ricco quantitativamente e qualitativamente di esponenti salentini potrà risolvere “la iattura del Papola Casale”, che corre il rischio di passare alla storia più come meta di comunicati stampa da parte di politici e imprenditori che per la sua capacità di attirare voli da e per il Salento». A sottolinearlo è il deputato del Popolo della Libertà, Ugo Lisi, a proposito dell’attuale situazione dell’aeroporto brindisino. «Sembra proprio che, dopo un balletto lungo una stagione, “My Air” abbia deciso di togliere il disturbo da Brindisi, tenendosi strette soltanto due rotte comode comode. Il tutto a scapito del Salento, della sua economia e, in particolar modo, del nostro turismo - spiega Lisi - Con la beffa che, nei ponti festivi che ci siamo appena messi alle spalle, è anche accaduto che i vacanzieri che volevano raggiungere il Salento, utilizzando la compagnia “My Air” per trascorrere le vacanze nel nostro territorio, pur avendo acquistato i biglietti con grande anticipo, abbiano dovuto consumare un’attesa di ben 10 ore all’aeroporto di “Orio Sul Serio” dal momento che il velivolo della compagnia low cost, prima di raggiungere, da Bergamo, il Papola Casale doveva recarsi in Polonia». Secondo il parlamentare del centrodestra, ci sarebbe da ridere se non fosse una questione “veramente tragica”. «Cosa grave è che non ci sia nessuno degli attori protagonisti che possa sentirsi estraneo alla triste vicenda - rincara la dose Lisi - Il bando della Regione Puglia era assolutamente sbilanciato a favore dell’aeropor - to di Bari rispetto a quello di Brindisi (e l’ammissione in tal senso dell’a s s e s s o re Massimo Ostillio è un tardivo mea culpa). Le parole di “Aeroporti di Puglia”, poi, (circa il fatto che i vettori hanno scarso interesse per un territorio non ricco come il Salento) suonano quasi come una beffa: infatti, è chiaro che se la situazione pugliese e salentina non fosse una situazione difficile e di svantaggio, la Comunità europea non avrebbe certo finanziato con denaro pubblico la creazione di nuove tratte alle quali invitare le compagnie. Se la situazione fosse stata vantaggiosa per tutti, senza alcuno sforzo e senza alcuna azione di marketing, le compagnie aeree sarebbero venute qui di spontanea volontà e non indotte dalla partecipazione ad un bando. Quanto al fatto che l’arrivo in Puglia dei turisti con l’aereo rappresenti soltanto una fetta del 10 per cento dell’intera torta, sta a significare che l’azione di marketing di Ap ad oggi, benché adeguatamente remunerata, non ha prodotto alcun risultato». A scendere in campo è anche il consigliere regionale del Pdl Mario Vadrucci, il quale sottolinea che «la notizia della soppressione da parte di My Air di ben otto voli dagli aeroporti pugliesi ci sorprende negativamente ed è una ulteriore tegola che cade sulla testa degli imprenditori e di quanti sono costretti a viaggiare per lavoro. La restituzione della fideiussione bancaria di 350mila euro chiesta alla My Air da Aeroporti di Puglia, non è certo una consolazione, perchè nessuno sembra voler tutelare i diritti dei passeggeri».