Aereo pieno di vip a Fiumicino destinazione Caselle, ma c´è un problema. Alitalia: la tabella di marcia non è cambiata
C´è il sindaco, si vola con la nebbia
L´aereo è in ritardo: Chiamparino chiama la Sagat, via libera
Chiamparino sconfigge la nebbia e riesce a far decollare il Roma-Torino. Un eroe per i passeggeri bloccati a bordo dell´aereo a Fiumicino. Non convinto dalle spiegazioni fornite dall´Alitalia sui limiti di Caselle in caso di bassa visibilità, il sindaco ha messo in contatto un tecnico con il comandante. Risultato? Annuncio di rettifica dell´ufficiale e partenza anticipata di un quarto d´ora rispetto al ritardo previsto. Ma per Alitalia la colpa non è della compagnia e comunque il comandante deve attendere il «via libera dagli organi competenti». La parola del sindaco non basta. «Ma io - spiega Chiamparino - ho cercato di evitare altre tensioni tra i passeggeri».
Nebbia, ma il sindaco è a bordo: si vola
Con lui anche Ghigo e Salza, l´aereo decolla prima del previsto
Sarebbero dovuti partire da Fiumicino alle 8.55 ma Caselle non è agibile
Attesa annunciata: 2 ore interviene il primo cittadino "azionista" Sagat
La compagnia accusa lo scalo: "Ha autorizzato un velivolo privato"
DIEGO LONGHIN
Per i passeggeri che ieri mattina sono rimasti fermi per quasi due ore nel piazzale di Fiumicino in attesa di decollare per Torino è già un eroe. Non solo ha corretto l´Alitalia, costringendo il pilota a fare un nuovo annuncio ai viaggiatori, ma è riuscito a far partire l´Md80 un quarto d´ora prima del previsto. Ormai Sergio Chiamparino è stato ribattezzato il sindaco che fa volare gli aerei, anche con la nebbia.
Ieri il primo cittadino, insieme ad un folto gruppo di vip torinesi, tra cui Enrico Salza, presidente del consiglio di gestione di Intesa-Sanpaolo, e l´ex governatore del Piemonte, il senatore Enzo Ghigo, doveva partire con il volo delle 8.55 dalla capitale. Ma per Alitalia, causa nebbia, il volo non poteva decollare. «A Caselle la visibilità è ridotta tra i 150 e i 200 metri ed è possibile un solo decollo e un solo atterraggio ogni ora, bisogna aspettare», hanno spiegato gli addetti della compagnia di bandiera ai passeggeri.
Giustificazione che non ha convinto il sindaco. Chiamparino, visto che il Comune è azionista di maggioranza della società che controlla lo scalo torinese, ha contattato il presidente della Sagat, Maurizio Magnabosco, per avere chiarimenti. Telefonata che ha innescato una catena di chiamate tra i vertici e i tecnici dello scalo torinese. Alle 9.30 i passeggeri, un´ora e mezza prima della partenza prevista, sono stati fatti salire a bordo. Tra i viaggiatori c´è anche chi si è rifiutato di salire sull´aereo, non volendo finire ostaggio della compagnia. Il sindaco, cellulare all´orecchio, si è subito diretto verso la cabina per parlare con il comandante e spiegargli che, in realtà, la capacità di Caselle è superiore, pari a sei movimenti all´ora tra atterraggi e decolli.
Spiegazione che ha subito convinto l´ufficiale dell´Alitalia, pronto a fare una rettifica al microfono e ad informare che il volo sarebbe partito alle 10.42, più di un quarto d´ora prima del previsto. Un piccolo anticipo sul ritardo accumulato, vissuto dai passeggeri come un successo del sindaco.
Vittoria che però ha innescato una polemica con la compagnia di bandiera. Per la Sagat ieri non è stata una giornata critica. Su 40 voli in programma alla mattina, sette non sono partiti. Sui 29 in arrivo, quattro quelli cancellati, tre quelli dirottati. «Lo scalo non ha mai chiuso per nebbia - spiegano all´aeroporto - quando la visibilità si abbassa la nostra capacità è di sei movimenti all´ora. Caselle dispone del sistema Ils per l´atterraggio automatico, ma non tutti gli aerei sono dotati degli strumenti e non tutti i piloti sono abilitati».
Per l´Alitalia non si tratta di disservizio. In una nota spiega che «il ritardo del volo Roma-Torino è esemplificativo delle patologie di malfunzionamento del sistema del trasporto aereo nazionale. In condizioni di bassa visibilità Caselle sostiene un massimo di 6 movimenti, Linate o Venezia 15». In più Alitalia non si spiega perché «l´aeroporto di Caselle ha autorizzato l´atterraggio di un volo privato a discapito di quelli commerciali in ritardo». E sull´intervento del sindaco? «Un passeggero, se comproprietario di strutture aeroportuali, può accedere a informazioni riservate sulla regolazione degli orari di decollo, condizionarle e, in maniera molto civile, comunicarle. Il comandante, però, deve attendere il via libera dagli organi competenti». Tanto che il volo sarebbe partito comunque alle 10.42 con o senza l´intervento di Chiamparino.
L´INTERVISTA
"Ho chiamato Magnabosco che ha messo in contatto il comandante con un tecnico"
"Ci sono protocolli da rispettare che a volte appaiono contraddittori o eccessivamente burocratici"
Lui spiega così: ho messo a disposizione le mie conoscenze per evitare altre tensioni
Chiamparino: "Ma quali poteri speciali? Mi sono limitato a fare una telefonata"
Sindaco Chiamparino, cosa è successo ieri a Fiumicino? Lo sa che circolano voci su suoi poteri speciali che permettono anche di far partire i piloti d´aereo recalcitranti?
«Siamo seri, per favore. Innanzitutto il pilota del volo su cui ero imbarcato si è dimostrato assai disponibile e molto simpatico. E io non ho forzato nulla. Semplicemente è successo che dopo l´annuncio fatto ai passeggeri che non si poteva atterrare a Caselle visto che a causa della nebbia era concesso l´arrivo di un solo aereo, ho cercato di fare da mediatore, per accelerare le operazioni. Ho chiesto al presidente della Sagat, Maurizio Magnabosco che mi ha passato un tecnico e che ho poi "girato" al pilota. Si sono chiariti: in condizioni di visibilità precaria, all´aeroporto di Caselle, possono atterrare cinque o sei aerei e non uno come era stato annunciato. Tutto qui. Non è successo nulla di eccezionale».
Nessun gesto eroico, come qualcuno, in realtà ironicamente, ha commentato il suo intervento, visto che è riuscito a ridurre di un ventina di minuti il ritardo annunciato?
«Ma per carità. Ho messo a disposizione le mie conoscenze per evitare ulteriori attese ai passeggeri. L´avrebbe fatto chiunque.».
Sull´aereo, c´erano Enrico Salza, l´ex presidente regionale Enzo Ghigo, molti dei partecipanti al convegno Forex. Come hanno reagito?
«Come si reagisce in questi casi. Certamente non erano contenti di rimanere in attesa».
Ma quanto è accaduto è, come dice l´Alitalia, "esemplificativo delle patologie di malfunzionamento del sistema del trasporto aereo nazionale"?
«Da quel che ho capito, c´è una serie di protocolli da rispettare, dei vari enti, che a volte appaiono in contraddizione o eccessivamente burocratici. Comunque, il pilota, una volta ottenuta il via libera, si è dimostrato assai disponibile».
(g.l.v.)
Capitani: la scarsa visibilità rallenta le operazioni, questione di sicurezza
Il pilota: "Meglio aspettare"
"Io capisco che i passeggeri si lamentino ma non si può rischiare"
«Quando c´è nebbia l´operatività degli scali è limitata. Si aspetta il proprio turno. Non c´è nulla di strano, è una questione di sicurezza». Per il comandante Ferdinando Capitani la partenza in ritardo del volo da Roma a Torino è da routine in caso di scarsa visibilità. «La nebbia - spiega - rallenta tutte le operazioni. Le distanze tra un aeromobile e l´altro vanno aumentate per non provocare interferenze con i sistemi che agganciano gli apparecchi e li portano, in automatico, a terra».
Resta il fatto che in altri scali, come Linate, siano consentiti più movimenti in un´ora rispetto a quanti sono concessi a Caselle. «Dipende sempre dalla visibilità e dalla dotazione aeroportuale - aggiunge il comandante - il tetto di movimenti viene deciso in base agli strumenti a disposizione, alla pista, alla capienza dei parcheggi. La normativa, rivista dopo l´incidente del 2001 a Linate, ha come obiettivo di garantire la massima sicurezza. Capisco che i passeggeri, sindaco compreso, si possano lamentare, ma è meglio aspettare a terra piuttosto che rischiare un incidente. Con la nebbia fitta, tra i 150 e i 200 metri di visibilità, si atterra a volo cieco, tanto che raccomandiamo ai passeggeri, ancor più del solito, di spegnere qualsiasi apparecchio elettronico che possa interferire con gli strumenti».
Il programma dei voli, in caso di nebbia, è dettato da Bruxelles, dove si trova un cervellone elettronico che incrocia le informazioni meteorologiche con gli orari dei voli e i tetti dei movimenti di ciascun scalo d´Europa. «Il rischio - infatti - è di avere troppi mezzi diretti in un aeroporto quando sale la nebbia. Il centro di Bruxelles detta le direttive e i limiti. E non dimentichiamo che spetta comunque al pilota l´ultima decisione. All´ultimo, valutando le condizioni, può decidere di atterrare in un altro scalo».
(d. lon.)
(La Repubblica - Torino)
CIAO
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