NAPOLI - Ribaltare e sfatare i luoghi comuni che vogliono Napoli caotica e Berlino capitale europea dell’efficienza? Si può. Almeno secondo il commento apparso sulla rubrica «Mon Berlin» del Tagesspiegel a firma di Pascale Hugues, giornalista francese trapiantata nella città tedesca dagli anni Novanta. A colpirla, e a dettarle questa riflessione, è un ritorno a casa dopo un weekend in Italia. Con una penna ironica, la giornalista passa prima in rassegna gli stereotipi con i quali comunemente vengono identificate le due metropoli (pizza, mafia, traffico e panni stesi nei vicoli contro strade spaziose e pulite, rispetto del codice stradale e mutande asciugate nell’intimità del bagno) per poi provare a sfatarli. Grazie ad un confronto tra i due aeroporti. Quello di Capodichino viene giudicato «lussuoso, pulito, luminoso, perfettamente funzionale. Napoli si è dotata di un nuovo look per attirare i turisti», dice la giornalista, «in aeroporto si possono mangiare sushi e panini con il foie gras, leggere Le Figaro». Promossi il colore dei divani, le distanze brevi, e ovviamente il clima partenopeo, con il sole caldo che irradia la struttura anche in inverno. Huges si sente, insomma, «nell’anticamera del Paradiso». L’atterraggio a Berlino Schönefeld, invece, le appare come un «esodo dai giardini celesti», addirittura «brutale», l’impatto è «grigio e freddo». Dopodiché inizia «una passeggiata che assomiglia a una spedizione attraverso i corridoi interminabili, spazzati dal vento e scarsamente illuminata dalle luci al neon», l’hangar d’acciaio somiglia, dice, ad un «rifugio temporaneo». Tutt’intorno c’è puzza di «kerosene e pioggia». Nella sala d’aspetto «i giornali stranieri presso i chioschi sono rari», mentre «un odore di vecchio olio da cucina e salsiccia sovrasta lo scalo».
http://corrieredelmezzogiorno.corri...ia-4be35332-bea5-11e5-a556-7c5e0a989731.shtml
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