L'ennessimo articolo sulla vicenda Alitalia,Roma Radar
fonte Dedalonews
My Chef si propone ad AirOne per la partita Alitalia. Ancora aperto il nodo Malpensa
My Chef, controllata dal gruppo Chef Italia e partecipata al 40% dalla francese Elior, ha inviato una lettera di intenti ad Air One, offrendosi di partecipare alla cordata con Sanpaolo per Alitalia. Lo ha annunciato una nota il gruppo di ristorazione commerciale. Tra l’ altro, come recita il comunicato «se la proposta verrà accettata, My Chef si impegna a promuovere la partecipazione di numerosi altri operatori commerciali operanti nello scalo varesino» di Malpensa.
Intanto, sull’ iniziativa di airOne di coagulare sul proprio progetto gli imprenditori lombardi, circa una ventina secondo indiscrezioni di stampa, iniziano a sentirsi le prime voci ufficiali. Ieri Marco Tronchetti Provera aveva dichiarato espressamente che a fronte di un progetto serio sarebbe disponibile a dare «un segnale di supporto». Di contro oggi Giorgio Armani tramite un portavoce ha fato sapere che «non sono corrette» le voci di un suo interessamento.
Air France-KLM, da parte sua, tramite fonti ufficiose, ribadisce che se l’accordo va in porto Alitalia sarà controllata direttamente dalla holding capogruppo e il Tesoro, se sceglie di restare azionista, avrà un posto nel cda. Una smentita di quanto trapelato da fonti sindacali ieri. «Fra Alitalia e il gruppo francese non ci sarà una integrazione immediata, ma per due/tre anni la compagnia italiana sarà parcheggiata in una sub holding fino a quando non sarà stato raggiunto un equilibrio finanziario. - aveva riferito Claudio Genovesi, segretario generale della FIT-CISL - Questo ci è stato detto dai nostri colleghi francesi che siedono nei board sia di Air France sia della holding Air France-KLM».
Prosegue, intanto, il piano del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Enrico Letta, che in questi giorni sta trattando con Air France sul fronte degli ammortizzatori sociali promessi ai dipendenti in esubero e sulla possibilità di una moratoria per Malpensa. I dettagli del piano non sono noti, ma - a quanto riferisce il Sole 24 ore - l’ obbiettivo non sarebbe la moratoria totale come promesso dal "fronte del Nord", ma il mantenimento di qualche tratta business per salvaguardare le relazioni tra gli imprenditori dell’area e i mercati più promettenti. Ieri le istituzioni locali lombarde, appoggiate dall’ imprenditoria locale, hanno lanciato una sorta di manifesto per lo scalo. L’ obbiettivo massimo, come dice il governatore lombardo Roberto Formigoni, è la moratoria di «almeno di tre anni ma magari anche di meno», seguono a ruota gli ammortizzatori sociali ed una politica di lento abbandono degli slot, in parte per sostenere gli ammortizzatori sociali, in parte per non stroncare da subito Malpensa come grande aeroporto. Enrico Letta, infatti, è alla ricerca di un escamotage per ottenere quest’ultimo risultato, impedendo che il pacchetto di diritti di decollo e di atterraggio lasciati liberi da Alitalia venga smembrato in piccoli lotti, lasciando lo scalo privo di un grande operatore protagonista che possa sostenerlo. In tal senso c’è una legge regionale della Lombardia, ma Assoclearance, l´ente europeo che gestisce gli slot, non può certo congelare le rotte rese disponibili in attesa che in Italia si trovi una soluzione.
fonte Dedalonews
My Chef si propone ad AirOne per la partita Alitalia. Ancora aperto il nodo Malpensa
My Chef, controllata dal gruppo Chef Italia e partecipata al 40% dalla francese Elior, ha inviato una lettera di intenti ad Air One, offrendosi di partecipare alla cordata con Sanpaolo per Alitalia. Lo ha annunciato una nota il gruppo di ristorazione commerciale. Tra l’ altro, come recita il comunicato «se la proposta verrà accettata, My Chef si impegna a promuovere la partecipazione di numerosi altri operatori commerciali operanti nello scalo varesino» di Malpensa.
Intanto, sull’ iniziativa di airOne di coagulare sul proprio progetto gli imprenditori lombardi, circa una ventina secondo indiscrezioni di stampa, iniziano a sentirsi le prime voci ufficiali. Ieri Marco Tronchetti Provera aveva dichiarato espressamente che a fronte di un progetto serio sarebbe disponibile a dare «un segnale di supporto». Di contro oggi Giorgio Armani tramite un portavoce ha fato sapere che «non sono corrette» le voci di un suo interessamento.
Air France-KLM, da parte sua, tramite fonti ufficiose, ribadisce che se l’accordo va in porto Alitalia sarà controllata direttamente dalla holding capogruppo e il Tesoro, se sceglie di restare azionista, avrà un posto nel cda. Una smentita di quanto trapelato da fonti sindacali ieri. «Fra Alitalia e il gruppo francese non ci sarà una integrazione immediata, ma per due/tre anni la compagnia italiana sarà parcheggiata in una sub holding fino a quando non sarà stato raggiunto un equilibrio finanziario. - aveva riferito Claudio Genovesi, segretario generale della FIT-CISL - Questo ci è stato detto dai nostri colleghi francesi che siedono nei board sia di Air France sia della holding Air France-KLM».
Prosegue, intanto, il piano del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Enrico Letta, che in questi giorni sta trattando con Air France sul fronte degli ammortizzatori sociali promessi ai dipendenti in esubero e sulla possibilità di una moratoria per Malpensa. I dettagli del piano non sono noti, ma - a quanto riferisce il Sole 24 ore - l’ obbiettivo non sarebbe la moratoria totale come promesso dal "fronte del Nord", ma il mantenimento di qualche tratta business per salvaguardare le relazioni tra gli imprenditori dell’area e i mercati più promettenti. Ieri le istituzioni locali lombarde, appoggiate dall’ imprenditoria locale, hanno lanciato una sorta di manifesto per lo scalo. L’ obbiettivo massimo, come dice il governatore lombardo Roberto Formigoni, è la moratoria di «almeno di tre anni ma magari anche di meno», seguono a ruota gli ammortizzatori sociali ed una politica di lento abbandono degli slot, in parte per sostenere gli ammortizzatori sociali, in parte per non stroncare da subito Malpensa come grande aeroporto. Enrico Letta, infatti, è alla ricerca di un escamotage per ottenere quest’ultimo risultato, impedendo che il pacchetto di diritti di decollo e di atterraggio lasciati liberi da Alitalia venga smembrato in piccoli lotti, lasciando lo scalo privo di un grande operatore protagonista che possa sostenerlo. In tal senso c’è una legge regionale della Lombardia, ma Assoclearance, l´ente europeo che gestisce gli slot, non può certo congelare le rotte rese disponibili in attesa che in Italia si trovi una soluzione.