MXP-MUC-SIN-FRA-MXP LH, no foto avio


Da “expat” residente a Singapore, vi offro il mio punto di vista su questa citta’-stato che per molti europei e’ giudicata asettica e finta (se comparata con le metriche della buona vecchia Europa) ma che nella realta’ offre una elevatissima qualita’ della vita e dei servizi.

La IMD di Lausanne, in Svizzera, ha recentemente pubblicato la classifica sulla competitivita’ della singole economie nazionali (The World Competitiveness Scoreboard 2010) e Singapore spicca la primo posto (terzo nel 2009), con Hong Kong confermata al secondo, USA al terzo (primi nel 2009), seguiti nell’ordine da Svizzera, Australia, Svezia, Canada, e via a seguire, con l’Italia che si posiziona al quarantesimo posto.

Singapore e’ un hub strategico per i servizi, e snodo di distribuzione regionale in Asia, e tralasciando i dettagli sull’economia dello stato (se volete poi vi fornisco tutta una serie di info) la citta’, con il Singapore Master Plan 2008, ha una missione ben precisa: “to make Singapore a great city to live, work and play in”.

Questo progetto di “making of the city” e’ un elemento chiave della strategia nazionale perche’ punta a diventare piacevole e bella dal pdv architettonico, del design e dell’ambiente, ordinata e ben governata (la burocrazia e’ totalmente assente, cosi’ come non esiste corruzione), e particolarmente “friendly” per residenti e visitatori.
Ancora meglio, l’obiettivo e’ quello di attirare sia capitali che talenti dai paesi sviluppati al punto da creare condizioni di vita e di lavoro superiori a quelle disponibili nelle economie avanzate.

Il mio business partner qui a Singapore, anche lui italiano, cura un blog sul sito professionearchitetto.it intitolato “Singapore? Si puo’!!!” dove racconta le sue percezioni, da expat residente, della citta’ del leone.

Vi segnalo alcuni links ai vari posts, tra cui:

“vivere nel futuro”:
http://www.professionearchitetto.it/blog/maxdaurelio/p/2010/05/10/Vivere_nel_futuro.aspx;

“now and the future”, dove trovate uno dei video proiettati all’Urban Redevelopment Authority che ben reassume l’intervento architettonico e ambientale sull’area di Marina Bay:
http://www.professionearchitetto.it/blog/maxdaurelio/p/2010/05/11/Now_and_the_future.aspx

e il leone e la gazzella”:
http://www.professionearchitetto.it/blog/maxdaurelio/p/2010/05/14/Il_leone_e_la_gazzella.aspx
 
L' Asia è abbastanza fuori dalla crisi e Singapore, che ha basato il proprio successo sul miglioramento ossessivo e non sui salari da schiavi, è un melting pot di tradizioni diverse in cui anche l' occidentale si può riconoscere. Un amico hongkongino dice che i Singaporeans sono addormentati, ma a me non dispiace farmi cappuccino e cornetto in Orchard Road, è una Cina riveduta e corretta dalla quale dobbiamo cercare di imparare qualcosa.
Non potrei essere più d' accordo.
All' interno c' è un' area chiaramente indicata come First Class.



Dal cartello all' esterno della Kris T2 mi è sembrato che fosse addirittura riservata a First, ai PPS, forse alla Business ma non c' era accenno a vettori diversi da SQ.
Probabilmente ci sono stati dei cambiamenti. Tempo fa, guardando sul motore di ricerca lounges del sito LH, mi sembrava che ai pax di J, F e agli HON fosse concesso l' ingresso nelle SilverKris.

Dieci anni fa Singapore era un posto serio, ora si è buttata, probabilmente scopiazzando Dubai, a caccia dei turisti e non avendo una vicina Macao anche sui casinò.

Esteticamente il triplice grattacielo con cappello mi pare appunto una porcheria Dubai - Las Vegas - Montecarlo style. Del resto non hanno una Borobudur da mostrare e si devono pure inventare qualcosa.

E che altro possono fare? Tieni anche presente che ai danarosi turisti asiatici, tutto ciò che è megalomane piace da matti. E anche Singapore è in Asia e i suoi governanti sentono forte l' esigenza di farsi notare. E nella crescente concorrenza è sempre più difficile.
 
Da “expat” residente a Singapore, vi offro il mio punto di vista su questa citta’-stato che per molti europei e’ giudicata asettica e finta (se comparata con le metriche della buona vecchia Europa) ma che nella realta’ offre una elevatissima qualita’ della vita e dei servizi.

La IMD di Lausanne, in Svizzera, ha recentemente pubblicato la classifica sulla competitivita’ della singole economie nazionali (The World Competitiveness Scoreboard 2010) e Singapore spicca la primo posto (terzo nel 2009), con Hong Kong confermata al secondo, USA al terzo (primi nel 2009), seguiti nell’ordine da Svizzera, Australia, Svezia, Canada, e via a seguire, con l’Italia che si posiziona al quarantesimo posto.

Singapore e’ un hub strategico per i servizi, e snodo di distribuzione regionale in Asia, e tralasciando i dettagli sull’economia dello stato (se volete poi vi fornisco tutta una serie di info) la citta’, con il Singapore Master Plan 2008, ha una missione ben precisa: “to make Singapore a great city to live, work and play in”.

Questo progetto di “making of the city” e’ un elemento chiave della strategia nazionale perche’ punta a diventare piacevole e bella dal pdv architettonico, del design e dell’ambiente, ordinata e ben governata (la burocrazia e’ totalmente assente, cosi’ come non esiste corruzione), e particolarmente “friendly” per residenti e visitatori.
Ancora meglio, l’obiettivo e’ quello di attirare sia capitali che talenti dai paesi sviluppati al punto da creare condizioni di vita e di lavoro superiori a quelle disponibili nelle economie avanzate.

Il mio business partner qui a Singapore, anche lui italiano, cura un blog sul sito professionearchitetto.it intitolato “Singapore? Si puo’!!!” dove racconta le sue percezioni, da expat residente, della citta’ del leone.

Vi segnalo alcuni links ai vari posts, tra cui:

“vivere nel futuro”:
http://www.professionearchitetto.it/blog/maxdaurelio/p/2010/05/10/Vivere_nel_futuro.aspx;

“now and the future”, dove trovate uno dei video proiettati all’Urban Redevelopment Authority che ben reassume l’intervento architettonico e ambientale sull’area di Marina Bay:
http://www.professionearchitetto.it/blog/maxdaurelio/p/2010/05/11/Now_and_the_future.aspx

e il leone e la gazzella”:
http://www.professionearchitetto.it/blog/maxdaurelio/p/2010/05/14/Il_leone_e_la_gazzella.aspx

Grazie per gli ottimi link. Come sarebbe bello se i governanti italiani avessero un briciolo della lungimiranza di quelli di Singapore...
 
Basta arrivare in Italia e guardare un TG per cadere nella depressione.
Solo chiacchiere senza costrutto.

Il succo è quello che ha scritto AF-KL: a Singapore chi comanda non ruba e pensa a rendere migliore il Paese, in Italia comandano degli incompetenti arraffoni, ma quello che non capisco è come la plebe si scaldi tanto per loro, in primis per il capo del Governo, che non ha combinato nulla in anni e anni, ma si crede ed è creduto un gran figo. I suoi concorrenti sono buoni solo per la Corea del Nord, ma giornali e TG si sgomitano nel seguire gli affari di questi signori, senza mai notare quanto insignificanti siano a livello internazionale.

Per forza poi abbiamo l' Alitalia, che nel continente asiatico non vola a est di Tehran. E abbiamo Linate.
 
... Il succo è quello che ha scritto AF-KL: a Singapore chi comanda non ruba e pensa a rendere migliore il Paese ...

Il sistema Singapore non dimostra segni di crisi, cosi' come l'economia punta solo a risultati di eccellenza.

Singapore e' nota per gli alti stipendi di ministri e funzionari del groverno, e lo stesso primo ministro guadagna piu' del presidente USA.
Tre anni fa ci fu in timido dibattito proprio sul tema degli stipendi governativi, subito dissolto dall'attuale Minister Mentor Lee Kuan Yew (padre e fondatore dell'attuale Singapore, nonche primo ministro dal '59 e poi dall'indipendenza nel '65 fino al 1990, e padre dell'attuale primo ministro Lee Hsieng Loong) enfatizzando il concetto che governo e burocrazia ben pagati sono sinonimo di efficienza e di assenza di corruzione, due ambiti indispensabili per il successo economico della citta'-stato e per il benessere dei cittadini.
 
Basta arrivare in Italia e guardare un TG per cadere nella depressione.
Solo chiacchiere senza costrutto.

Il succo è quello che ha scritto AF-KL: a Singapore chi comanda non ruba e pensa a rendere migliore il Paese, in Italia comandano degli incompetenti arraffoni, ma quello che non capisco è come la plebe si scaldi tanto per loro, in primis per il capo del Governo, che non ha combinato nulla in anni e anni, ma si crede ed è creduto un gran figo. I suoi concorrenti sono buoni solo per la Corea del Nord, ma giornali e TG si sgomitano nel seguire gli affari di questi signori, senza mai notare quanto insignificanti siano a livello internazionale.

Per forza poi abbiamo l' Alitalia, che nel continente asiatico non vola a est di Tehran. E abbiamo Linate.


mi trovi molto d'accordo su tutto, precisando che critico le stesse identiche cose se considero anche gli anni '90 ed il suo andamento economico / sociale. il fenomeno si estende veramente a tutta la nostra classe dirigente, ma io non do la colpa solo a loro, "ci rispecchiano" e basta. La colpa è della gente che non sa cambiar registro, non ha fantasia per innovare e rinnovarsi perché bloccata nel provincialismo..
 
Comunque evito qualsiasi ulteriore commento finchè non salta fuori la foto dell'A/V gnocca.
 
Grazie per gli ottimi link. Come sarebbe bello se i governanti italiani avessero un briciolo della lungimiranza di quelli di Singapore...
Un po' e' vero, ma non dimentichiamoci che la dimensione di un paese conta, e parecchio.
Governare bene paesi come la Svizzera o Singapore che non arrivano a 10 milioni di abitanti (Singapore non arriva nemmeno alla meta') non e' la stessa cosa che mandarne avanti uno che di abitanti fa piu' di 60 milioni...In piu' la complessita' e' una funzione esponenziale e non lineare del numero degli abitanti.
Non giustifica tutto, sia chiaro, pero' vale la pena ricordarlo.
 
Singapore è uno Stato che non dovrebbe nemmeno esistere. E' frutto di uno scherzo della storia. I singaporesi a loro volta, etnicamente non esistono. Sono discendenti di cinesi, malesi e indiani, attirati dalla neo-base commerciale inglese dall' inizio dell' 800.
A metà degli anni 60, Singapore fu cacciata dalle federazione malese e divenne a malincuore indipendente. Il primo ministro, nel dare la notizia al popolo, aveva le lacrime agli occhi per la disperazione, perchè credeva che l' isola, già allora sovrappopolata, non sarebbe potuta sopravvivere senza le risorse naturali della Malesia.
Andare al Civilisation Museum e vedere le topaie dove vivevano i cittadini, con tanto di tavolaccio di legno ripiegato sul muro per dormire, rende l' idea di quali fossero fino a non più di 50 anni fa le condizioni di vita degli abitanti.
Partendo da questo contesto estremamente sfavorevole, con la sola eccezione della posizione geografica ottimale per un porto (che allora aveva infrastrutture minime), i governanti locali, guidati dal primo ministro Lee Kwan Yew, hanno compiuto un miracolo economico-sociale che non ha paragoni al Mondo. Un mix di 2 milioni di anime (ora diventati 5) con lingue, razze, religioni diverse, stipati come sardine in un' isola dove non c' è cibo e c' è metà dell' acqua necessaria, hanno costruito la Singapore che tutti conosciamo: ricca, pulitissima, efficiente e sicura come nessun' altra città del mondo. E dove quasi 9 abitanti su 10 hanno una casa decorosa di proprietà, in larghissima parte comprata dallo Stato a prezzi sovvenzionati.
Secondo me se Singapore avesse avuto dimensioni e popolazione paragonabili a quelle italiane, sarebbe diventata una potenza di rango mondiale.
 
mi trovi molto d'accordo su tutto, precisando che critico le stesse identiche cose se considero anche gli anni '90 ed il suo andamento economico / sociale. il fenomeno si estende veramente a tutta la nostra classe dirigente, ma io non do la colpa solo a loro, "ci rispecchiano" e basta. La colpa è della gente che non sa cambiar registro, non ha fantasia per innovare e rinnovarsi perché bloccata nel provincialismo..

Assolutamente vero. La classe dirigente politica è, purtroppo, specchio della società.
Rappresentanza democratica perfetta direi. :diavoletto:
 
Gran racconto Marco, grazie. Singapore è da sempre nella mia wishlist.

Mi hanno fatto morire i tuoi commenti sui cessi, dal racconto sembra tu ne abbia frequentati parecchi in questo viaggio.