Prima di Natale ho approfittato di un' ottima offerta LH, decidendo di passare il ponte del 2 giugno a Singapore, città da cui mancavo da dieci anni. Purtroppo non potevo prendermi l' intera settimana di vacanza e oggi sono già di ritorno. Non faccio d' abitudine foto a bordo e qui scrivo qualche breve commento per un weekend superlungo a 10.000 km. di distanza, un lusso che non mi ero mai permesso prima.
Si inizia al momento dell' acquisto biglietti, come Senator abbiamo il privilegio di avere in via preferenziale alcuni dei migliori posti anche se viaggeremo in Y. Al momento del check-in online posso prendere la fila uscita d' emergenza anche sul 343 che ci porterà da MUC a SIN.
Comodissimo il check-in online, a Malpensa lasciamo il bagaglio in un attimo ai banchi, dove non c' è coda, utilizziamo il Fast Track LH e, avendone la tessera, optiamo per la bella lounge SEA Club al satellite A, che normalmente si usa per i voli LH Italia, ma non DLH. Un SMS ci aveva avvertito del cambio di gate.
Patetico il labirintico walk through cui SEA assoggetta i passeggeri diretti al satellite 1. Sembra che qualcuno non abbia capito che in aeroporto si va per prima cosa per volare e non per fare shopping. Rispetto dei passeggeri zero, ENAC se esistesse vieterebbe questo malcostume, ma si occupa più volentieri di vendicarsi con MO'L.
Volo per MUC su E195 Air Dolomiti, di cui non si può che parlare bene. Ottimo aereo, ottimo servizio, recuperiamo qualcosa del ritardo impostoci in partenza causa nubifragio a MUC. Un salto alla Senator Lounge bavarese e già imbarchiamo sul cosiddetto marcione. E' la prima volta su un 343 LH e l' impressione è molto buona, soprattutto in Y. Non mi convincono invece i sedili non orizzontali della J e in generale i colori di J e F, troppo sbarazzini.
Arriva fino in Y a salutarci il purser, la tesserina oro ha molto valore a casa LH. La A/V che farà decollo e atterraggio sul jumpseat davanti a noi è di una bellezza commovente, ma fotografo solo il pitch a gambe estese.
I sedili di Emergency Exit Row sono un po' più stretti del normale, ma quest' esperienza insegna che il pitch fa il 75% del valore di un viaggio in Business. Naturalmente non è come viaggiare davanti, ma se non si è incastrati come capita di solito in Y anche un volo di 12 ore si sopporta bene, aiutati dall' orario notturno che concilia il sonno.
Avevo chiesto un pasto "No Fish", che in casa LH in realtà corrisponde al menu salutista per modelle. Margarina senza sale al posto del burro, verdure bollite, naturalmente niente pesce, frutta come dessert, si sta leggeri...
L' IFE del 343 LH è buono, nulla di paragonabile a Emirates o Qatar, ma lo promuovo a pieni voti, soprattutto perché la malefica scatola mi pare tra i piedi di chi è seduto dietro di me.
Durante la notte a disposizone bevande varie, salatini, zuppe in confezione di plastica per palati tedeschi. Le toilette sono tante, sempre perfettamente pulite, credo per merito degli A/V, ma anche dei passeggeri prevalentemente crucchi. L' aereo è tenuto alla perfezione, silenzioso, ma freddissimo, si resisteva a malapena con un maglione di cachemire e la copertina LH.
All' arrivo SIN non è all' altezza dei ricordi e mi delude un po', soprattutto per l' ubiqua moquette. Tuttavia dove non va l' estetica provvede l' efficienza: code ai passaporti zero, attesa delle valigie zero, attesa dei taxi zero, costo della corsa fino a Orchard Road poco più di 10 euro.
I preparativi per il ritorno, questa volta via FRA su un 744 che viene da Jakarta, iniziano con il messaggio LH che ci invita a fare check-in online, ma provando e riprovando non ci riusciremo mai. Alla fine scopriremo che LH ci ha fatto un check-in "d' ufficio", grazie a dio conservandoci i preziosi posti in fila d' emergenza scelti già alla prenotazione.
Andiamo in aeroporto con molto anticipo, la saletta Senator - Star Alliance Gold è molto deludente, chilometri indietro rispetto sia alla SEA Club sia alle spartane Senator cui siamo abituati. La padrona di casa SQ non mischia i propri clienti a quelli dei vettori alleati, la sua saletta sarà fantastica, ma è off limits. A disposizione tuttavia c' è una varietà di piatti tutti indiani, scelta strana perché a Singapore quella indiana è solo una delle tante cucine. Annoiati usciamo e giriamo per l' aeroporto, che non riesce a impressionarci neanche questa volta, il T3 è meglio del T2 da cui partiremo, ma la moquette non si può guardare, i negozi sono incredibilmente cari, come in città del resto, tutto costa molto più che in Europa, per non parlare di NYC.
Zero code ai banchi check-in, i controlli di sicurezza si fanno al gate e sono veloci. L' addetto alla sicurezza ci saluta in italiano! a Singapore e in partenza su un aereo tedesco...
Entriamo insieme ai passeggeri premium, il Jumbo Stadt Frankfurt non pare avere avuto grande LF da CGK, ma forse avevano fatto scendere i pax, alla fine sarà praticamente pieno. L' ultima esperienza su un 744 LH era dell' estate scorsa, ma in J. L' aereo è ben tenuto, ma inesorabilmente vecchio. I posti fila d' emergenza naturalmente sono comodi, i sedili ben tenuti, le toilette sono poche, non c' è IFE in Economy, se non all' antica con i monitor a tubo catodico appesi al soffitto. Il volo è notturno e chissenefrega, con quello che abbiamo pagato c' è poco da discutere, ma in generale il prodotto LH è vecchio, compresa la J col sedile non a 180°. A FRA ho visto tanta gente scendere dall' upper deck, dove ci sono ben 16 poltrone di F, la J è piena, pur se i posti sono tanti, c' è un volo a 5 minuti di distanza per MUC, è mercoledì e francamente a parità di prezzo sarebbe da pazzi non volare SQ.
Pitch generosissimo
Cena e colazione "No Fish" salutiste, sul 744 non fa freddo, c' è molto più rumore, l' andirivieni dalle vicine toilette è sostenuto, ma il pitch permette di dormire. Devo dire che volare sul 744 LH non è esaltante, l' età gli merita l' appellativo di marcione, altro che 343, che ti dà il brivido del decollo impercettibile e della lentezza, ma è un aereo moderno e ben meglio tenuto. Pulizia sempe ottima, a qualsiasi ora anche le toilette sono sempre impeccabili.
Arriviamo a FRA in orario prima delle 5.30, un paio di minuti di coda ai pochi varchi di sicurezza aperti a quell'ora, ma niente di paragonabile ad AMS, dove si rischia la coincidenza. Solito tunnel sotterraneo e si arriva alla Lounge Senator all' A, che di bello ha soprattutto la vista ravvicinatissima sulla taxiway. E' piena e si riempirà sempre di più, come la sala Business. Le toilette non sono nemmeno lontane parenti di quelle spettacolari che si trovano dappertutto a Singapore (ma non nella lounge Senator in apt), la folla che riempie la lounge ingurgita incredibili quantità di qualsiasi cibo sia disponibile, ci avviamo infine al gate, dove scopro l' esistenza di una macchinetta del caffè a disposizione dei pax LH. L' aereo è un vecchio 733, tenuto però a specchio, vicino a me c' è un' A/V con la divisa LHI, LF molto alto, annunci anche in italiano coll' ormai abituale accento tetesco ben noto a chi vola Lufthansa Italia.
Arriviamo a MXP in perfetto orario, si sbarca velocemente al finger, sosta negativa ai cessi SEA, che puzzano di urina di prima mattina. Mancano gli orinatoi, hanno la porta rotta che letteralmente si apre solo a calci, non hanno la tavola copritazza, sono decrepiti e l' unico modo di asciugarsi le mani è con l' apparecchio ad aria calda, rotto. Questo dopo il solito lentissimo tapis roulant da satellite a terminal, troppo stretto per superare chi non cammina.
Mi stupisco perché i bagagli arrivano subito, non solo i nostri che avevano l' etichetta Priority, nemmeno 14 minuti dopo l' apertura delle porte dell' aereo. Si esce attraverso la chicane preparata dalle nostre Forze dell' Ordine che guardano stravaccate, yes, siamo di nuovo in Italia....
MXP dopo SIN e FRA è un microbo, ma nemmeno troppo male, Francoforte davvero ha tempi di attraversamento infiniti e quanto a SIN, evviva il granigliato nero, piuttosto che l' orrida moquette!
In 10 minuti sono all' ex parcheggio low cost P1, che ora non è più tanto low cost, ma è pieno e la legge della domanda e dell' offerta è implacabile. Viaggio via Boffalora senza intoppi fino a Milano, la coda inizia 1 km prima del casello, vuol dire che fino a Certosa sarà uno strazio, stavolta opto per la Tangenziale Ovest e via Novara, alle 9.30 qui il flusso dei pendolari è finito, mentre sulla Ghisolfa-Certosa-Sesto è una pena tutto il giorno. Dimenticavo che all' andata avevo trovato una coda infinita al casello di Marcallo Mesero, dovuta a chi scappava da lla carreggiata opposta bloccta causa incidente. Il casello non ha umani, i tempi di esazione sono lunghissimi, nessuno ha capito che quel casello è mission critical e che dev' essere sovradimensionato e sorvegliato, altrimenti qualcuno perde l' aereo...
Tornerò a SIN, a dio piacendo, il giorno di Natale, ma col volo diretto, purtroppo con un biglietto ben più caro.
Si inizia al momento dell' acquisto biglietti, come Senator abbiamo il privilegio di avere in via preferenziale alcuni dei migliori posti anche se viaggeremo in Y. Al momento del check-in online posso prendere la fila uscita d' emergenza anche sul 343 che ci porterà da MUC a SIN.
Comodissimo il check-in online, a Malpensa lasciamo il bagaglio in un attimo ai banchi, dove non c' è coda, utilizziamo il Fast Track LH e, avendone la tessera, optiamo per la bella lounge SEA Club al satellite A, che normalmente si usa per i voli LH Italia, ma non DLH. Un SMS ci aveva avvertito del cambio di gate.
Patetico il labirintico walk through cui SEA assoggetta i passeggeri diretti al satellite 1. Sembra che qualcuno non abbia capito che in aeroporto si va per prima cosa per volare e non per fare shopping. Rispetto dei passeggeri zero, ENAC se esistesse vieterebbe questo malcostume, ma si occupa più volentieri di vendicarsi con MO'L.
Volo per MUC su E195 Air Dolomiti, di cui non si può che parlare bene. Ottimo aereo, ottimo servizio, recuperiamo qualcosa del ritardo impostoci in partenza causa nubifragio a MUC. Un salto alla Senator Lounge bavarese e già imbarchiamo sul cosiddetto marcione. E' la prima volta su un 343 LH e l' impressione è molto buona, soprattutto in Y. Non mi convincono invece i sedili non orizzontali della J e in generale i colori di J e F, troppo sbarazzini.
Arriva fino in Y a salutarci il purser, la tesserina oro ha molto valore a casa LH. La A/V che farà decollo e atterraggio sul jumpseat davanti a noi è di una bellezza commovente, ma fotografo solo il pitch a gambe estese.
I sedili di Emergency Exit Row sono un po' più stretti del normale, ma quest' esperienza insegna che il pitch fa il 75% del valore di un viaggio in Business. Naturalmente non è come viaggiare davanti, ma se non si è incastrati come capita di solito in Y anche un volo di 12 ore si sopporta bene, aiutati dall' orario notturno che concilia il sonno.
Avevo chiesto un pasto "No Fish", che in casa LH in realtà corrisponde al menu salutista per modelle. Margarina senza sale al posto del burro, verdure bollite, naturalmente niente pesce, frutta come dessert, si sta leggeri...
L' IFE del 343 LH è buono, nulla di paragonabile a Emirates o Qatar, ma lo promuovo a pieni voti, soprattutto perché la malefica scatola mi pare tra i piedi di chi è seduto dietro di me.
Durante la notte a disposizone bevande varie, salatini, zuppe in confezione di plastica per palati tedeschi. Le toilette sono tante, sempre perfettamente pulite, credo per merito degli A/V, ma anche dei passeggeri prevalentemente crucchi. L' aereo è tenuto alla perfezione, silenzioso, ma freddissimo, si resisteva a malapena con un maglione di cachemire e la copertina LH.
All' arrivo SIN non è all' altezza dei ricordi e mi delude un po', soprattutto per l' ubiqua moquette. Tuttavia dove non va l' estetica provvede l' efficienza: code ai passaporti zero, attesa delle valigie zero, attesa dei taxi zero, costo della corsa fino a Orchard Road poco più di 10 euro.
I preparativi per il ritorno, questa volta via FRA su un 744 che viene da Jakarta, iniziano con il messaggio LH che ci invita a fare check-in online, ma provando e riprovando non ci riusciremo mai. Alla fine scopriremo che LH ci ha fatto un check-in "d' ufficio", grazie a dio conservandoci i preziosi posti in fila d' emergenza scelti già alla prenotazione.
Andiamo in aeroporto con molto anticipo, la saletta Senator - Star Alliance Gold è molto deludente, chilometri indietro rispetto sia alla SEA Club sia alle spartane Senator cui siamo abituati. La padrona di casa SQ non mischia i propri clienti a quelli dei vettori alleati, la sua saletta sarà fantastica, ma è off limits. A disposizione tuttavia c' è una varietà di piatti tutti indiani, scelta strana perché a Singapore quella indiana è solo una delle tante cucine. Annoiati usciamo e giriamo per l' aeroporto, che non riesce a impressionarci neanche questa volta, il T3 è meglio del T2 da cui partiremo, ma la moquette non si può guardare, i negozi sono incredibilmente cari, come in città del resto, tutto costa molto più che in Europa, per non parlare di NYC.
Zero code ai banchi check-in, i controlli di sicurezza si fanno al gate e sono veloci. L' addetto alla sicurezza ci saluta in italiano! a Singapore e in partenza su un aereo tedesco...
Entriamo insieme ai passeggeri premium, il Jumbo Stadt Frankfurt non pare avere avuto grande LF da CGK, ma forse avevano fatto scendere i pax, alla fine sarà praticamente pieno. L' ultima esperienza su un 744 LH era dell' estate scorsa, ma in J. L' aereo è ben tenuto, ma inesorabilmente vecchio. I posti fila d' emergenza naturalmente sono comodi, i sedili ben tenuti, le toilette sono poche, non c' è IFE in Economy, se non all' antica con i monitor a tubo catodico appesi al soffitto. Il volo è notturno e chissenefrega, con quello che abbiamo pagato c' è poco da discutere, ma in generale il prodotto LH è vecchio, compresa la J col sedile non a 180°. A FRA ho visto tanta gente scendere dall' upper deck, dove ci sono ben 16 poltrone di F, la J è piena, pur se i posti sono tanti, c' è un volo a 5 minuti di distanza per MUC, è mercoledì e francamente a parità di prezzo sarebbe da pazzi non volare SQ.
Pitch generosissimo
Cena e colazione "No Fish" salutiste, sul 744 non fa freddo, c' è molto più rumore, l' andirivieni dalle vicine toilette è sostenuto, ma il pitch permette di dormire. Devo dire che volare sul 744 LH non è esaltante, l' età gli merita l' appellativo di marcione, altro che 343, che ti dà il brivido del decollo impercettibile e della lentezza, ma è un aereo moderno e ben meglio tenuto. Pulizia sempe ottima, a qualsiasi ora anche le toilette sono sempre impeccabili.
Arriviamo a FRA in orario prima delle 5.30, un paio di minuti di coda ai pochi varchi di sicurezza aperti a quell'ora, ma niente di paragonabile ad AMS, dove si rischia la coincidenza. Solito tunnel sotterraneo e si arriva alla Lounge Senator all' A, che di bello ha soprattutto la vista ravvicinatissima sulla taxiway. E' piena e si riempirà sempre di più, come la sala Business. Le toilette non sono nemmeno lontane parenti di quelle spettacolari che si trovano dappertutto a Singapore (ma non nella lounge Senator in apt), la folla che riempie la lounge ingurgita incredibili quantità di qualsiasi cibo sia disponibile, ci avviamo infine al gate, dove scopro l' esistenza di una macchinetta del caffè a disposizione dei pax LH. L' aereo è un vecchio 733, tenuto però a specchio, vicino a me c' è un' A/V con la divisa LHI, LF molto alto, annunci anche in italiano coll' ormai abituale accento tetesco ben noto a chi vola Lufthansa Italia.
Arriviamo a MXP in perfetto orario, si sbarca velocemente al finger, sosta negativa ai cessi SEA, che puzzano di urina di prima mattina. Mancano gli orinatoi, hanno la porta rotta che letteralmente si apre solo a calci, non hanno la tavola copritazza, sono decrepiti e l' unico modo di asciugarsi le mani è con l' apparecchio ad aria calda, rotto. Questo dopo il solito lentissimo tapis roulant da satellite a terminal, troppo stretto per superare chi non cammina.
Mi stupisco perché i bagagli arrivano subito, non solo i nostri che avevano l' etichetta Priority, nemmeno 14 minuti dopo l' apertura delle porte dell' aereo. Si esce attraverso la chicane preparata dalle nostre Forze dell' Ordine che guardano stravaccate, yes, siamo di nuovo in Italia....
MXP dopo SIN e FRA è un microbo, ma nemmeno troppo male, Francoforte davvero ha tempi di attraversamento infiniti e quanto a SIN, evviva il granigliato nero, piuttosto che l' orrida moquette!
In 10 minuti sono all' ex parcheggio low cost P1, che ora non è più tanto low cost, ma è pieno e la legge della domanda e dell' offerta è implacabile. Viaggio via Boffalora senza intoppi fino a Milano, la coda inizia 1 km prima del casello, vuol dire che fino a Certosa sarà uno strazio, stavolta opto per la Tangenziale Ovest e via Novara, alle 9.30 qui il flusso dei pendolari è finito, mentre sulla Ghisolfa-Certosa-Sesto è una pena tutto il giorno. Dimenticavo che all' andata avevo trovato una coda infinita al casello di Marcallo Mesero, dovuta a chi scappava da lla carreggiata opposta bloccta causa incidente. Il casello non ha umani, i tempi di esazione sono lunghissimi, nessuno ha capito che quel casello è mission critical e che dev' essere sovradimensionato e sorvegliato, altrimenti qualcuno perde l' aereo...
Tornerò a SIN, a dio piacendo, il giorno di Natale, ma col volo diretto, purtroppo con un biglietto ben più caro.
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