MXP e FCO preclearance


Viking

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13 Agosto 2009
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Buon Sabato a tutti,
mi ricordo di aver letto qualcosa in passato circa la notizia dell'attivazione del servizio per gli USA (eliminerebbe una grossa scocciatura sopratutto quando viaggi coi bambini): sembra che ci siano degli aggiornamenti al riguardo

http://www.corriere.it/cronache/18_...vo-c421bf4e-0860-11e8-bfab-d44c18e4815f.shtml

"WASHINGTON — Malpensa e Fiumicino stanno per diventare le porte di accesso rapido e diretto agli Stati Uniti. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, in visita a Washington racconta: «Siamo nell’ultimo miglio del negoziato sul pre-clearing che interesserà i due hub di Milano e di Roma. Lo considero un segnale molto importante: le autorità americane ci affidano il compito di gestire i controlli di sicurezza sui passeggeri in arrivo nel loro Paese. E l’Italia sarà il primo Paese dell’area Schengen a farlo».

Visti e passaporti in Italia
In sostanza sarebbe la polizia di frontiera italiana a verificare la regolarità dei passaporti e dei visti. E, una volta sbarcati negli Stati Uniti, i viaggiatori salterebbero gli ingorghi alla frontiera: in media tre ore di coda per chi arriva per la prima volta al «Jfk» di New York e un paio d’ore per chi atterra al «Dulles» di Washington dc. «Un settore consistente di Malpensa sarà dedicato interamente al traffico con gli Usa», aggiunge Minniti. Ci sono, comunque, ancora degli ostacoli da superare, sia tecnici che giuridici. Anche per questo il ministro evita di indicare una scadenza precisa. Torna, invece, sul senso politico di questa operazione: «Il rapporto con gli Stati Uniti non si è affatto affievolito. Gli americani contano con ancora maggior forza sull’Italia. È il frutto di un lungo lavoro condotto dal governo con il sostegno della nostra sede diplomatica a Washington, guidata dall’ambasciatore Armando Varricchio»...."
 
Buon Sabato a tutti,
mi ricordo di aver letto qualcosa in passato circa la notizia dell'attivazione del servizio per gli USA (eliminerebbe una grossa scocciatura sopratutto quando viaggi coi bambini): sembra che ci siano degli aggiornamenti al riguardo

http://www.corriere.it/cronache/18_...vo-c421bf4e-0860-11e8-bfab-d44c18e4815f.shtml

"WASHINGTON — Malpensa e Fiumicino stanno per diventare le porte di accesso rapido e diretto agli Stati Uniti. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, in visita a Washington racconta: «Siamo nell’ultimo miglio del negoziato sul pre-clearing che interesserà i due hub di Milano e di Roma. Lo considero un segnale molto importante: le autorità americane ci affidano il compito di gestire i controlli di sicurezza sui passeggeri in arrivo nel loro Paese. E l’Italia sarà il primo Paese dell’area Schengen a farlo».

Visti e passaporti in Italia
In sostanza sarebbe la polizia di frontiera italiana a verificare la regolarità dei passaporti e dei visti. E, una volta sbarcati negli Stati Uniti, i viaggiatori salterebbero gli ingorghi alla frontiera: in media tre ore di coda per chi arriva per la prima volta al «Jfk» di New York e un paio d’ore per chi atterra al «Dulles» di Washington dc. «Un settore consistente di Malpensa sarà dedicato interamente al traffico con gli Usa», aggiunge Minniti. Ci sono, comunque, ancora degli ostacoli da superare, sia tecnici che giuridici. Anche per questo il ministro evita di indicare una scadenza precisa. Torna, invece, sul senso politico di questa operazione: «Il rapporto con gli Stati Uniti non si è affatto affievolito. Gli americani contano con ancora maggior forza sull’Italia. È il frutto di un lungo lavoro condotto dal governo con il sostegno della nostra sede diplomatica a Washington, guidata dall’ambasciatore Armando Varricchio»...."
Sarebbe un'ottima news.
 
Fatto pre-clearance in Irlanda, sono gli americani che fanno i controlli. Vale a dire personale USA distaccato in Irlanda, e in futuro in Italia.

Come si dice negli Stati Uniti 'sorry to rain on your parade' ma non sara' la 'polizia di frontiera italiana a verificare la regolarita' dei passaporti e dei visti'.
 
Fatto pre-clearance in Irlanda, sono gli americani che fanno i controlli. Vale a dire personale USA distaccato in Irlanda, e in futuro in Italia.

Come si dice negli Stati Uniti 'sorry to rain on your parade' ma non sara' la 'polizia di frontiera italiana a verificare la regolarita' dei passaporti e dei visti'.
In effetti ad oggi tutte le pre-clrarance che ho visto hanno personale USA. Se davvero delegassero la funzione alla polizia italiana sarebbe a dir poco clamoroso.
 
In effetti ad oggi tutte le pre-clrarance che ho visto hanno personale USA. Se davvero delegassero la funzione alla polizia italiana sarebbe a dir poco clamoroso.

In Irlanda si tratta di agenti della US Customs and Border Protection o personale di altro ente od addirittura azienda privata (tipo ICTS)? In Canada, negli aeroporti, sia la frontiera che la dogana statunitense prima dell'imbarco la gestiscono la US Customs and Border Protection.

Altra domanda: Il controllo doganale rimarrebbe negli Stati Uniti, corretto?
 
Io cmq negli ultimi anni di fila con le macchinette automatiche all'entrata negli usa non l'ho mai trovata. Insomma ora mi sembra effettiva utilità nulla.

Unica nota positiva è che se fai pre-clarance la compagnia può atterrare a terminal nazionali o magari le low cost come Norwegian possono scegliere aereoporti che non hanno terminal interazioni proprio
 
In effetti ad oggi tutte le pre-clrarance che ho visto hanno personale USA. Se davvero delegassero la funzione alla polizia italiana sarebbe a dir poco clamoroso.
Credo anch'io che saranno agenti americani ad effettuare la pre-clearance come è sempre accaduto. Magari in una seconda fase (difficile con Trump alla presidenza) potrebbero intensificarsi i rapporti fra forze di polizia e doganali e delegare agli agenti locali (con supervisione dell'altra parte) le verifiche, ma sarebbe assolutamente prematuro ora.
 
Io cmq negli ultimi anni di fila con le macchinette automatiche all'entrata negli usa non l'ho mai trovata. Insomma ora mi sembra effettiva utilità nulla.

Unica nota positiva è che se fai pre-clarance la compagnia può atterrare a terminal nazionali o magari le low cost come Norwegian possono scegliere aereoporti che non hanno terminal interazioni proprio
Considera che puoi accedere alla macchinette automatiche solamente se hai visto, sei cittadino americano o sei già stato in Usa.
L'ultima volta a Boston è capitato che ci fosse un agente a verificare il passaporto e a indirizzare alle macchinette chi ne aveva diritto, ma la fila normale era comunque allucinante, mentre a JFK mi è capitato di dover far presente il diritto ad usare le macchinette all'agente di sicurezza che vedendo passaporto italiano senza nemmeno aprirlo voleva indirizzarmi nella fila normale (girone dantesco con almeno 3-4 ore di fila).
Certamente la pre-clarance è un vantaggio per gli Usa visto che i costi li sostiene l'altro paese e fa risparmiare a loro, ma alla fine per il paese che lo attiva è un servizio per i propri cittadini.
 
Comunque insisto: Sarà da capire se sposteranno solo i controlli di frontiera o pure quelli doganali. Se spostassero pure i controlli doganali vi sarebbe l'effetto di ammazza-transiti giacché transitando per FCO diretto agli Stati Uniti d'America si dovrebbe recuperare il bagaglio. Allo stesso tempo sarebbero da ristrutturare gli aeroporti interessati in maniera più radicale rispetto a semplicemente mettere controlli frontalieri statunitensi negli aeroporti in questione.
 
Io cmq negli ultimi anni di fila con le macchinette automatiche all'entrata negli usa non l'ho mai trovata. Insomma ora mi sembra effettiva utilità nulla.

Unica nota positiva è che se fai pre-clarance la compagnia può atterrare a terminal nazionali o magari le low cost come Norwegian possono scegliere aereoporti che non hanno terminal interazioni proprio
Sarebbe molto comodo anche per i pax... ma solo se si anticipano alla partenza anche i controlli doganali come qualcuno ha già rilevato e non solo quelli dell'immigrazione... Personalmente sono scettico. Se i controlli sono sempre a cura USA non costa meno potenziare il dispositivo a casa loro? La mia esperienza non farà testo ma negli ultimi tre anni non ho mai perso più di 30 minuti per immigrazione + recupero bagagli + dogana + eventuale riconsegna degli stessi in caso di prosecuzione... sia su JFK che su LAX. Non sento il bisogno di cambiare sistema con il rischio di peggiorare...
 
In Irlanda si tratta di agenti della US Customs and Border Protection o personale di altro ente od addirittura azienda privata (tipo ICTS)? In Canada, negli aeroporti, sia la frontiera che la dogana statunitense prima dell'imbarco la gestiscono la US Customs and Border Protection.

Altra domanda: Il controllo doganale rimarrebbe negli Stati Uniti, corretto?

Non mi pare. Almeno con pre-clearance in Irlanda il volo arriva come volo nazionale.
 
Non mi pare. Almeno con pre-clearance in Irlanda il volo arriva come volo nazionale.

Pertanto se il passeggero fa scalo a Dublino deve recuperare il bagaglio, passare il controllo dei passaporti ed in seguito passare il controllo doganale e dopo riaccettarlo.

Fare ciò a Roma vuole dire uccidere i transiti. Creare invece il solo controllo frontaliero statunitense in Italia sarebbe ottimo.
 
Che io sappia a Dublino fanno una foto al bagaglio e ti chiedono di riconoscerlo. Se decidono di controllarlo ti chiamano da parte e lo aprono davanti a te.
 
Pertanto se il passeggero fa scalo a Dublino deve recuperare il bagaglio, passare il controllo dei passaporti ed in seguito passare il controllo doganale e dopo riaccettarlo.

Fare ciò a Roma vuole dire uccidere i transiti. Creare invece il solo controllo frontaliero statunitense in Italia sarebbe ottimo.

Dubito che i passeggeri dovranno ritirare il bagaglio a FCO.

Quando entro negli USA passando dal Canada (esempio recente: BUD-FRA-YYC-SFO) non devo mai ritirare il bagaglio nello scalo canadese:
- si fa il controllo passaporti (naturalmente con agenti americani).
- l'agente che effettua il controllo passaporti può decidere di prescrivere un'ispezione del bagaglio, del quale ha una fotografia sul proprio monitor.
- se l'agente decide di prescrivere un'ispezione, questa avviene nell'aeroporto canadese.
- altrimenti si procede tranquillamente all'uscita d'imbarco e, una volta arrivati in USA, il volo viene trattato come un nazionale.
 
Pertanto se il passeggero fa scalo a Dublino deve recuperare il bagaglio, passare il controllo dei passaporti ed in seguito passare il controllo doganale e dopo riaccettarlo.

Fare ciò a Roma vuole dire uccidere i transiti. Creare invece il solo controllo frontaliero statunitense in Italia sarebbe ottimo.

La mia esperienza su LCY-SNN-JFK e' che fanno la foto al bagaglio, prima te lo descrivono, poi ti fanno vedere la foto e ti chiedono di riconoscerlo. Il bagaglio e' comunque 'associato' a te dal numero dell'etichetta. Un ex-collega che ha fatto transiti a DUB mi dice che e' la stessa cosa e che se c'e' qualcosa che non gli garba, per qualsiasi motivo, ti 'chiamano da parte' e devi riconoscere la valigia, aprirla, ecc.

Va anche detto che il controllo doganale a JFK non e' poi molto diverso anche se ti 'vedono' con la valigia anziche' farti riconoscere una foto.
 
La mia esperienza su LCY-SNN-JFK e' che fanno la foto al bagaglio, prima te lo descrivono, poi ti fanno vedere la foto e ti chiedono di riconoscerlo. Il bagaglio e' comunque 'associato' a te dal numero dell'etichetta. Un ex-collega che ha fatto transiti a DUB mi dice che e' la stessa cosa e che se c'e' qualcosa che non gli garba, per qualsiasi motivo, ti 'chiamano da parte' e devi riconoscere la valigia, aprirla, ecc.

Va anche detto che il controllo doganale a JFK non e' poi molto diverso anche se ti 'vedono' con la valigia anziche' farti riconoscere una foto.

Sì però su quel volo ci sono quattro gatti; sono dubbioso sulla fattibilità di una cosa del genere con voli operati con aeromobili con centinaia di passeggeri in più che partono contemporaneamente di compagnie diverse.
 
Sì però su quel volo ci sono quattro gatti; sono dubbioso sulla fattibilità di una cosa del genere con voli operati con aeromobili con centinaia di passeggeri in più che partono contemporaneamente di compagnie diverse.

Il pre-clearance funziona così. Funziona già così. C'è poco da avere dubbi: i transiti verso gli USA funzionano così in aeroporti che hanno volumi ben superiori a quelli di FCO. A YYZ dovrebbero essere 4 milioni all'anno i passeggeri che varcano così la frontiera americana. Altri due milioni circa a YVR, YUL, YYC. Immagino che FCO abbia già soddisfatto le richieste infrastrutturali del Department of Homeland Security.
 
Sì però su quel volo ci sono quattro gatti; sono dubbioso sulla fattibilità di una cosa del genere con voli operati con aeromobili con centinaia di passeggeri in più che partono contemporaneamente di compagnie diverse.

A DUB funziona cosi' da un pezzo. L'area dopo la pre-clearance ha anche una lounge per i passeggeri che volano in business.
 
Ho volato via Dublino con Aerlingus il mese scorso facendo la preclearence.
Il personale e’ degli Usa, e si fa sia l’immigrazione che il controllo doganale. La valigia imbarcata a Milano l’ho ritirata direttamente a New York. Non mi hanno mostrato nessuna foto e tantomeno ho dovuto riconoscerla. Le formalità sono velocissime, molti agenti e coda inesistente. All’arrivo a ny al jfk abbiamo semplicemente ritirato il bagaglio al nastro e siamo usciti. Nemmeno il minimo controllo all’arrivo.