Malpensa - Milano - Il presidente di Sea intervenuto a Palazzo Isimbardi: "Non può essere una nuova compagnia a salvare lo scalo. In 3 esercizi Malpensa può tornare ad essere hub"Bonomi: "Malpensa perderà 70 milioni di euro, ma si risolleverà"
«Malpensa senza l’hub perderà fino a 70 milioni di euro, ma in tre esercizi si risolleverà». Lo ha detto Giuseppe Bonomi, presidente e amministratore delegato di Sea, società che gestisce gli scali milanesi, a margine del consiglio provinciale straordinario di Milano. Il piano Alitalia, già operativo e irreversibile, secondo i dati forniti da Bonomi porterà il sistema aeroportuale milanese alla perdita di 6,5 milioni di passeggeri, «ma Malpensa può tornare ad essere hub, con meno voli a lungo raggio, sviluppando rapporti con altri vettori. Abbiamo avuto manifestazioni di interessi da più parti nel mondo. Ci sono i margini perchè Malpensa mantenga il suo ruolo di hub, riprendendo il suo programma di sviluppo – ha spiegato Bonomi -. Malpensa oggi è un hub, per definirsi tale la percentuale dei passeggeri in transito in un aeroporto deve essere almeno attorno al 30% del totale. Malpensa nel 2007 ha raggiunto il 34% mentre a Fiumicino la percentuale è del 23. Malpensa e' un hub, Fiumicino no e non può gestire 7 milioni di passeggeri in transito». Bonomi ha poi snocciolato altri dati relativi a Malpensa: nel 2007 la crescita è stata del 9,7 per cento rispetto al 2006, per un volume di passeggeri pari a 23.850.000 circa; anche Alitalia è cresciuta dell'1,9 per cento, «ma solo perché ha avuto un maggior riempimento degli aeromobili, non essendo stato registrato un aumento del movimenti aerei. In termini arrivi e partenze Malpensa è cresciuta del 6,5 per cento, mentre il trasporto merci è letteralmente esploso, con un più 16,2 per cento - ha spiegato Bonomi che poi ha aggiunto: - chiediamo che il Tavolo Milano dedicato alla vicenda Alitalia e Malpensa conceda la possibilità di usare gli ammortizzatori sociali per affrontare questa crisi e la liberalizzazione degli accordi bilaterali su cui si sviluppano i voli a lungo raggio, i diritti di traffico e gli slot». Bonomi, già presidente di Alitalia e della stessa Sea, ha escluso che possa essere una nuova compagnia a risollevare le sorti dell’aeroporto della brughiera: «Non si inventa da zero una nuova compagnia - ha detto Bonomi, smentendo in qualche modo il leader del partito al quale fa riferimento il numero uno di Sea, la Lega Nord di Umberto Bossi che anche oggi ha ribadito il procedere delle trattative per la cosiddetta “Compagnia del Nord” -. Il tema è affascinante, suggestivo e interessante dal punto di vista industriale. Ma occorre che questa nuova compagnia abbia una capacità di investimento importante, ma prima che possa essere operativa necessiterà di 4-5 anni, periodo non compatibile con le nostre esigenze».
Sulla vicenda, il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati ha spiegato: «Il futuro di Malpensa va sganciato da quello del carrozzone Alitalia – ha detto Penati -. Malpensa ha tutte le potenzialità per essere un grande aeroporto internazionale capace di competere sul mercato. Questo a patto che si apra ad altre compagnie e torni ad offrire servizi di qualità a prezzi competitivi. Il nodo resta quello delle ricadute sui lavoratori. E' chiaro che la gestione del periodo di transizione che porterà al rilancio potrà avere delle serie e preoccupanti ricadute occupazionali. Per questo chiediamo che siano applicate ai lavoratori che gravitano su Malpensa gli stessi ammortizzatori sociali che saranno applicati ai lavoratori di Alitalia. Con un serio piano di rilancio, sarà possibile mantenere l'attuale livello occupazionale».
VareseNews
Lunedi 14 Gennaio 2008
Edit: Finalmente qualcuno che ragiona [:304][:304][:304] (ovviamente non poteva citare Linate, lo farà più avanti)