Voli in ritardo o cancellati, la Ue cambia le norme: risarcimenti più bassi e obbligo di trovare un nuovo aereo
Intesa politica al Consiglio Ue. Più garanzie e automatismi per i consumatori, ma più tolleranza nei confronti delle compagnie sui voli problematiciLa novità
L’Unione europea prova a rimettere mano e ad aggiornare le norme di tutela dei passeggeri che viaggiano in aereo nel continente. Quelle attuali, decise ormai ventuno anni fa, vengono giudicate superate sia dalle aviolinee, sia dalle associazioni dei consumatori. Ma come cambiano le tutele per chi si sposterà in aereo? Ecco le domande e le risposte.L’intesa politica
Il Consiglio Ue ha raggiunto, dopo molto tempo, un’intesa politica sulla revisione delle norme Ue 261/2004, il pacchetto che prevede regole comuni per risarcire e assistere i passeggeri in caso d’imbarco negato, cancellazione del volo o suo prolungato ritardo. Da un lato ci sono più garanzie e automatismi per i consumatori, ma dall’altro cambiano (e non in meglio per i passeggeri) i requisiti e le compensazioni previste nel caso di voli in ritardo o cancellati.Le nuove regole sono già in vigore?
No. L’iter è ancora lungo. Prossimamente la Commissione europea — l’esecutivo Ue — tra le altre cose dovrà fare una valutazione d’impatto sui risarcimenti automatici. La posizione del Consiglio sarà esaminata dal Parlamento europeo in seconda lettura. Il Parlamento avrà quindi la possibilità di approvare, modificare o respingere la posizione del Consiglio.Quali sono i nuovi parametri per i risarcimenti?
Il tetto massimo — oggi di 600 euro per voli superiori ai 3.500 chilometri — scenderà a 500 euro. Nel dettaglioa) per i viaggi inferiori a 3.500 chilometri e viaggi intra-Ue il risarcimento si applica per ritardi di oltre 4 ore e sarà di 300 euro
b) per i viaggi superiori a 3.500 chilometri il risarcimento previsto per ritardi superiori a 6 ore e sarà di 500 euro
Cosa cambia rispetto alle norme attuali?
Oggi il diritto all’indennizzo scatta dopo 3 ore di ritardo — al netto delle cause di forza maggiore — e prevede:a) 250 euro per le tratte aeree inferiori o pari a 1.500 chilometri;
b) 400 euro per tutti i voli intra-Ue superiori a 1.500 chilometri e per tutti gli altri compresi tra 1.500 e 3.500 chilometri
c) 600 euro per tutti i voli non intra-Ue superiori a 3.500 chilometri
Cos’è il diritto a essere «reindirizzati»?
Nel nuovo pacchetto diventa un diritto a tutti gli effetti. Le compagnie devono offrire ai passeggeri un volo alternativo il prima possibile, compresa la possibilità di essere reindirizzati su voli operati da altri vettori o su modalità di trasporto alternative.E se la compagnia non trova un’alternativa?
Se il vettore non riesce a fornire un reindirizzamento adeguato entro tre ore dal verificarsi di un’interruzione i passeggeri possono organizzare il proprio reindirizzamento e richiedere un rimborso fino al 400% del costo originale del biglietto.Cosa cambia sull’assistenza a terra?
L’Ue definisce meglio il diritto all’assistenza che prevede bevande, cibo, alloggio. Se una compagnia aerea non dovesse fornirla, i passeggeri potranno provvedere autonomamente e ottenere un rimborso in seguito. In caso di ritardo in pista, i passeggeri avranno diritto all’assistenza minima e dovranno essere sbarcati dopo 3 ore.Entro quanto tempo i vettori devono rispondere?
La compagnia aerea sarà tenuta a dare ai passeggeri moduli precompilati per la richiesta di risarcimento. E ci saranno scadenze rigorose per rispondere ai reclami dei passeggeri. I passeggeri avranno fino a 6 mesi dal momento dell’interruzione del servizio per presentare una richiesta o un reclamo alla compagnia aerea. Viene introdotto un termine di 14 giorni dalla presentazione della richiesta entro il quale le compagnie dovranno pagare un risarcimento o fornire una risposta chiara e motivata al passeggero.
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