Sono tornato da poco in Corea dopo le vacanze natalizie quando scopro che una vecchia fiamma recentemente ravvivata si trova a Hong Kong per lavoro.
Bando alle esitazioni e prenoto il volo per la citta’ asiatica che piu’ preferisco in assoluto per il fascino e la commistione perfetta tra Occidente e Oriente. Volero’ Hong Kong Express, low cost basata a Hong Kong che offre dei meravigliosi voli notturni per “sfruttare a pieno il weekend” (cit.)
Venerdi’ sera, dopo una riunione alle 6.30 con il mio professore che mi comunica che le mesh disegnate per l’intera settimana non vanno bene e devono essere rifatte da capo, mi lancio a casa, per una doccia e raccattare due vestiti.
Dall’universita’, come da altre parti della citta’, ci sarebbe anche un comodissimo bus che passa prima da Gimpo e poi da Incheon ma io non ho fretta quindi metro fino a Hongdae e poi Airport Express, che e’ alla fine un’altra metro, fino a Incheon

Trovo l’aeroporto davvero piu’ bello di Changi a prescindere dai giudizi di Skytrax, per quanto veritieri essi siano. L’unico lato negativo sono le decorazioni un po’ coreane(=pacchiane) che a mio parere rovinano l’ambiente.


Il mio volo parte alle 3.55 ma quando arrivo sono le 10 e vedo molta gente in fila ai banchi delle ME3 e di KLM. Pur non avendo bagagli da imbarcare non ho potuto fare il check in online e non posso andare air side. Di cenare non se ne parla dato che ogni ristorante che approcio mi chiude le serrande in faccia. In Corea I ristoranti o chiudono troppo presto, o sono aperti 24 ore, non riescono a trovare una via di mezzo.
Mi svacco su delle panchine tra rumorose famiglie cantonesi venute a Seoul per un po’ di shopping e aspetto l’apertura dei banchi.
Sicurezza e immigrazione passati velocemente, mi ritrovo in un aeroporto deserto –il prossimo volo dopo il mio sara’ alle 6.50 per Osaka.
La maggior parte delle compagnie straniere parte da quest’ala, raggiungibile con un trenino mentre il corpo principale e’ di appannaggio (esclusivo?) di Korean e Asiana, che hanno comunque voli che partono da questi moli.


L’aereo arriva puntuale e sorpresa, e’ un A320 di Hong Kong Airlines.

Passeggeri equalmente divisi tra hongkongers e coreani, io sono l’unico occidentale.
Aereo vecchiotto, con credo il pitch piu’ risicato che abbia mai provato (sono 1.83) che non promette nulla di bene per il viaggio. Noto che l’equipaggio ha pero’ le divise viola di Hong Kong Express.


Il capitano italiano, Marco, con tipico accento anglo-barese annuncia 3.30 di volo durante i quali non riesco a chiudere occhio sia per gli spazi angusti che per i continui annunci dell’equipaggio.
Atterriamo in orario e, nonostante numerosi voli provenienti dall’Europa, sono velocemente fuori.
747 Orient Thai che da quello che sono riuscito a capire e’ in leasing a Saudia, anche se dalle scimitarre sbiadite e dallo sticker avrei detto l’opposto.
Da qualche anno Hong Kong non applica piu’ i timbri sul passaporto ma consegna un foglietto da restituire al momento della partenza.

Durante i due giorni trascorsi a Hong Kong, conoscendo entrambi la citta’ , abbiamo soprattutto passeggiato sia a Hong Kong che a Kowloon.



Il sabato sera cena in un ristorante cinese, Duddell’s, vicino a Queen Victoria Road; mi aspettavo fosse un posto molto alla moda ma di poco contenuto e invece sono stato piacevolmente sorpreso, cibo davvero buono.



Domenica sera e’ ora di rientrare, i banchi check-in sono al T2 anche se poi i gate sono in commune e va presa comunque la navetta per il molo. L’addetta al check-in, mi concede un ‘upgrade’ gratuito sulla fila di emergenza, cosa che sara’ molto apprezzata

Dal T2 e’ necessario prendere prima il trenino e poi un bus interpista che porta al concourse.
Il concourse da cui parte il mio volo e’ piuttosto piccolo, una decina di gate, dedicato a voli regionali misti major-low cost.

Imbarco veloce e mi siedo al mio posto, con legroom infinito. Anche stasera passeggeri equalmente divisi tra le due nazionalita’ piu’ il sottoscritto. L’aereo, questa volta Hong Kong Express, e’ decisamente piu’ recente e tenuto meglio.


Tempo di leggere due pagine che crollo dal sonno e mi risveglio all’atterraggio a Incheon. Immigrazione veloce, essendo l’unico volo in arrivo e taxi fino a casa con un taxista particolarmente loquace che non si capacita del fatto che sia venuto in Corea a studiare (a volte neanche io).

Dormo tre ore e poi via in universita’.
Bando alle esitazioni e prenoto il volo per la citta’ asiatica che piu’ preferisco in assoluto per il fascino e la commistione perfetta tra Occidente e Oriente. Volero’ Hong Kong Express, low cost basata a Hong Kong che offre dei meravigliosi voli notturni per “sfruttare a pieno il weekend” (cit.)
Venerdi’ sera, dopo una riunione alle 6.30 con il mio professore che mi comunica che le mesh disegnate per l’intera settimana non vanno bene e devono essere rifatte da capo, mi lancio a casa, per una doccia e raccattare due vestiti.
Dall’universita’, come da altre parti della citta’, ci sarebbe anche un comodissimo bus che passa prima da Gimpo e poi da Incheon ma io non ho fretta quindi metro fino a Hongdae e poi Airport Express, che e’ alla fine un’altra metro, fino a Incheon

Trovo l’aeroporto davvero piu’ bello di Changi a prescindere dai giudizi di Skytrax, per quanto veritieri essi siano. L’unico lato negativo sono le decorazioni un po’ coreane(=pacchiane) che a mio parere rovinano l’ambiente.


Il mio volo parte alle 3.55 ma quando arrivo sono le 10 e vedo molta gente in fila ai banchi delle ME3 e di KLM. Pur non avendo bagagli da imbarcare non ho potuto fare il check in online e non posso andare air side. Di cenare non se ne parla dato che ogni ristorante che approcio mi chiude le serrande in faccia. In Corea I ristoranti o chiudono troppo presto, o sono aperti 24 ore, non riescono a trovare una via di mezzo.
Mi svacco su delle panchine tra rumorose famiglie cantonesi venute a Seoul per un po’ di shopping e aspetto l’apertura dei banchi.
Sicurezza e immigrazione passati velocemente, mi ritrovo in un aeroporto deserto –il prossimo volo dopo il mio sara’ alle 6.50 per Osaka.
La maggior parte delle compagnie straniere parte da quest’ala, raggiungibile con un trenino mentre il corpo principale e’ di appannaggio (esclusivo?) di Korean e Asiana, che hanno comunque voli che partono da questi moli.


L’aereo arriva puntuale e sorpresa, e’ un A320 di Hong Kong Airlines.

Passeggeri equalmente divisi tra hongkongers e coreani, io sono l’unico occidentale.
Aereo vecchiotto, con credo il pitch piu’ risicato che abbia mai provato (sono 1.83) che non promette nulla di bene per il viaggio. Noto che l’equipaggio ha pero’ le divise viola di Hong Kong Express.


Il capitano italiano, Marco, con tipico accento anglo-barese annuncia 3.30 di volo durante i quali non riesco a chiudere occhio sia per gli spazi angusti che per i continui annunci dell’equipaggio.
Atterriamo in orario e, nonostante numerosi voli provenienti dall’Europa, sono velocemente fuori.
747 Orient Thai che da quello che sono riuscito a capire e’ in leasing a Saudia, anche se dalle scimitarre sbiadite e dallo sticker avrei detto l’opposto.
Da qualche anno Hong Kong non applica piu’ i timbri sul passaporto ma consegna un foglietto da restituire al momento della partenza.

Durante i due giorni trascorsi a Hong Kong, conoscendo entrambi la citta’ , abbiamo soprattutto passeggiato sia a Hong Kong che a Kowloon.



Il sabato sera cena in un ristorante cinese, Duddell’s, vicino a Queen Victoria Road; mi aspettavo fosse un posto molto alla moda ma di poco contenuto e invece sono stato piacevolmente sorpreso, cibo davvero buono.



Domenica sera e’ ora di rientrare, i banchi check-in sono al T2 anche se poi i gate sono in commune e va presa comunque la navetta per il molo. L’addetta al check-in, mi concede un ‘upgrade’ gratuito sulla fila di emergenza, cosa che sara’ molto apprezzata

Dal T2 e’ necessario prendere prima il trenino e poi un bus interpista che porta al concourse.
Il concourse da cui parte il mio volo e’ piuttosto piccolo, una decina di gate, dedicato a voli regionali misti major-low cost.

Imbarco veloce e mi siedo al mio posto, con legroom infinito. Anche stasera passeggeri equalmente divisi tra le due nazionalita’ piu’ il sottoscritto. L’aereo, questa volta Hong Kong Express, e’ decisamente piu’ recente e tenuto meglio.


Tempo di leggere due pagine che crollo dal sonno e mi risveglio all’atterraggio a Incheon. Immigrazione veloce, essendo l’unico volo in arrivo e taxi fino a casa con un taxista particolarmente loquace che non si capacita del fatto che sia venuto in Corea a studiare (a volte neanche io).

Dormo tre ore e poi via in universita’.