CODICE CIVILE:
Art. 43 Domicilio e residenza
- Il domicilio di una persona è nel luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi.
- La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale.
Quindi chi vuole puo' benissimo essere residente in Italia ed essere domiciliato in un altro paese.
INPS
E' prevista la possibilità di totalizzare i contributi versati in tutti i Paesi a cui si applica la normativa comunitaria (UE-SEE-CH). La totalizzazione non comporta il trasferimento dei contributi da uno Stato all’altro, ma consente di tener conto, ai soli fini dell’accertamento del diritto alla pensione, dei contributi maturati nei Paesi convenzionati dove l’interessato ha lavorato.
SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
Con la "Tessera europea di assicurazione malattia" (European Health Insurance Card), la ex E111, hai diritto di accedere ai servizi sanitari pubblici dello stato ospitante (medici, farmacie, ospedali o cliniche) esattamente come i residenti. Se si ricevono cure mediche in uno stato in cui l'assistenza sanitaria è a pagamento, si è rimborsati immediatamente o dopo il rientro.
Tutte cose per cui l'AIRE non serve a niente.
Che c'entra il domicilio? Ripeto: non si possono avere due residenze. Le tasse le paghi nel luogo dove sei residente (e lavori) e non dove sei domiciliato. Ergo, se lavori all'estero devi prendere la residenza in quel paese e quindi devi essere iscritto all'AIRE.
Per il SSN: se lavori all'estero non significa che se vieni in Italia non potrai ricevere le cure. Significa solo che per il rimborso dovrai rivolgerti al servizio sanitario del paese dove risiedi perché dovrai obbligatoriamente essere iscritto presso il servizio sanitario del paese dove lavori.
Contributi: li puoi liberamente accumulare all'estero ma il datore di lavoro stabilito all'estero non li può versare all'INPS. Li potrai riscattare una volta che torni in Italia.
In tutto ciò essere iscritto all'AIRE aiuta eccome perché ti permette d'avere una posizione giuridica più chiara.