Per una volta mi trovo d'accordo con Enrico Marchi, patron di SAVE.
Resta però il solito problema della burocrazia TUTTA ITALIANA... una spirale che sembra, purtroppo, non avere MAI vie di uscita.
Per i passeggeri però nessun problema. Per fortuna!
Da La Tribuna di Treviso
Prefettura e questura avvisate 24 ore dopo sono decise a fare chiarezza.
Interrogato il direttore Carrer per non aver comunicato i nomi di chi era nel volo
Meningite, allarme in ritardo: è bufera
Negativi i 176 passeggeri che hanno viaggiato con la giovane contagiata
Tanti nodi da chiarire sulle competenze per garantire trasparenza e tutela della salute Contattati tutti i 176 passeggeri che hanno viaggiato nel volo Girona-Treviso con la giovane inglese colpita da meningite. Il compito è stato portato a termine dalla polizia dell’aeroporto che ha lavorato sabato fino a notte fonda per avvertire tutti di rivolgersi in Pronto Soccorso in caso di sintomi influenzali. Nessun trevigiano nel volo, partito giovedì alle 16,15 da Girona e atterrato a Treviso alle 17,50. Molti spagnoli, francesi ed inglesi, anche una classe di studenti dalla Slovenia. Tre italiani di Bassano, Belluno e Padova. Nessun viaggiatore è risultato positivo alla meningite. Ma ora si fanno i conti con ritardi clamorosi nell’attuazione del sistema di precauzione. L’allerta è scattata 24 ore dopo la diagnosi sulla giovane inglese, avvenuta venerdì a Venezia. E fino a sabato notte nessuno dei viaggiatori era avvisato. Oltre alla compagnia Ryanair e al Ministero della Salute, finisce sotto accusa anche il direttore dell’aeroporto Canova Gianni Carrer, che avrebbe omesso di consegnare alla polizia la lista con i dati dei passeggeri. Possibile la denuncia.</u>Tutti nodi che hanno inceppato il sistema che doveva garantire l’incolumità pubblica dei passeggeri dell’aeroporto di Treviso saranno all’analisi già a partire da oggi della prefettura e della questura. Non è escluso che, se ci saranno gli elementi, il caso finisca sul tavolo del magistrato. Tutto questo per chiarire cause e soprattutto responsabilità sulle 24 ore di silenzio trascorse tra la segnalazione del caso di meningite e l’attivazione della comunicazione ai passeggeri del volo Girona-Treviso delle 16.15 di giovedì. Per garantire la trasparenza e la corretta informazione, che doveva consentire alle persone di prendere le debite precauzioni sulla propria salute, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno agito con non poche difficoltà, anche per avere i dati dei passeggeri.
Enrico Marchi, presidente di Save, società proprietaria dell’aeroporto di Treviso, gestito da Aertre difende il comportamento tenuto: «Abbiamo fatto tutto ciò che si doveva fare - dichiara - è stata avvisata la Sanità Marittima, che fa capo al Ministero della Sanità. Credo che ognuno debba svolgere il proprio compito. Certo è necessario in alcune situazioni violare la privacy dei passeggeri, ma ci sono gli enti preposti per farlo, non toccava ad Aertre. Doveva essere la Sanità Marittima che rappresenta lo Stato a predisporre le precauzioni e ad informare passeggeri ed istituzioni. Noi abbiamo delle regole da rispettare con le compagnie aeree». I fatti accaduti nell’aeroporto di Treviso dimostrano che molti passaggi non hanno funzionato. Non solo per un giorno intero non si è fatto nulla per avvisare i passeggeri, ma anche quando il caso è arrivato alla conoscenza delle forze dell’ordine e della prefettura, è passato un intero pomeriggio prima di poter avere nomi ed indirizzi dei passeggeri. Su questo passaggio viene messo sotto accusa il direttore dell’aeroporto Canova Gianni Carrer, che pur di fronte ad una emergenza sanitaria ha rinviato le forze di polizia alla sede irlandese della compagnia Ryanair, negando le liste depositate alla segreteria dell’aeroporto. Su questo sarebbe stato interrogato già sabato sera dalle forze di polizia. «Non capisco questo accanimento - dice al telefono- non mi risultano azioni esplicite nei miei confronti. Se mi interpelleranno spiegherò cosa e quanto è stato fatto. So che la segnalazione del caso di meningite è stata inviata subito dall’ospedale di Mestre, dove è ricoverata la ragazza, alla Sanità Marittima. Questa ha contattato la compagnia Ryanair. Sono loro due gli attori chiamati ad agire, Aertre non c’entra. Comunque se sarò messo sotto indagine spiegherò tutto al magistrato».
La bufera è destinata a coinvolgere il consiglio di amministrazione di Aertre, diventata da pochi mesi un braccio operativo di Save. «Sicuramente la questione sarà al primo punto dell’ordine del giorno del prossimo consiglio di amministrazione - annuncia il presidente Carlo Archiutti - non sono informato in modo diretto. Se ne sta occupando l’amministratore delegato Siminioni». Mentre i vertici di gestione dell’aeroporto si muovono controvoglia, i passeggeri «a rischio» ripartono. Una trentina di spagnoli e francesi è ripartita ieri pomeriggio con il volo delle 18,15. Soltanto alcuni si sono presentati al Pronto Soccorso di Venezia ieri mattina per farsi visitare. Nessuno è andato a Treviso. Fino a sabato notte non sapevano di aver viaggiato con una donna colpita da meningite. Inevitabile la preoccupazione. Il batterio della meningite può avere un’incubazione fino a dieci giorni. Resta quindi valido l’invito a sottoporsi a visita medica ed eventuale profilassi.(19 novembre 2007)
Resta però il solito problema della burocrazia TUTTA ITALIANA... una spirale che sembra, purtroppo, non avere MAI vie di uscita.
Per i passeggeri però nessun problema. Per fortuna!
Da La Tribuna di Treviso
Prefettura e questura avvisate 24 ore dopo sono decise a fare chiarezza.
Interrogato il direttore Carrer per non aver comunicato i nomi di chi era nel volo
Meningite, allarme in ritardo: è bufera
Negativi i 176 passeggeri che hanno viaggiato con la giovane contagiata
Tanti nodi da chiarire sulle competenze per garantire trasparenza e tutela della salute Contattati tutti i 176 passeggeri che hanno viaggiato nel volo Girona-Treviso con la giovane inglese colpita da meningite. Il compito è stato portato a termine dalla polizia dell’aeroporto che ha lavorato sabato fino a notte fonda per avvertire tutti di rivolgersi in Pronto Soccorso in caso di sintomi influenzali. Nessun trevigiano nel volo, partito giovedì alle 16,15 da Girona e atterrato a Treviso alle 17,50. Molti spagnoli, francesi ed inglesi, anche una classe di studenti dalla Slovenia. Tre italiani di Bassano, Belluno e Padova. Nessun viaggiatore è risultato positivo alla meningite. Ma ora si fanno i conti con ritardi clamorosi nell’attuazione del sistema di precauzione. L’allerta è scattata 24 ore dopo la diagnosi sulla giovane inglese, avvenuta venerdì a Venezia. E fino a sabato notte nessuno dei viaggiatori era avvisato. Oltre alla compagnia Ryanair e al Ministero della Salute, finisce sotto accusa anche il direttore dell’aeroporto Canova Gianni Carrer, che avrebbe omesso di consegnare alla polizia la lista con i dati dei passeggeri. Possibile la denuncia.</u>Tutti nodi che hanno inceppato il sistema che doveva garantire l’incolumità pubblica dei passeggeri dell’aeroporto di Treviso saranno all’analisi già a partire da oggi della prefettura e della questura. Non è escluso che, se ci saranno gli elementi, il caso finisca sul tavolo del magistrato. Tutto questo per chiarire cause e soprattutto responsabilità sulle 24 ore di silenzio trascorse tra la segnalazione del caso di meningite e l’attivazione della comunicazione ai passeggeri del volo Girona-Treviso delle 16.15 di giovedì. Per garantire la trasparenza e la corretta informazione, che doveva consentire alle persone di prendere le debite precauzioni sulla propria salute, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno agito con non poche difficoltà, anche per avere i dati dei passeggeri.
Enrico Marchi, presidente di Save, società proprietaria dell’aeroporto di Treviso, gestito da Aertre difende il comportamento tenuto: «Abbiamo fatto tutto ciò che si doveva fare - dichiara - è stata avvisata la Sanità Marittima, che fa capo al Ministero della Sanità. Credo che ognuno debba svolgere il proprio compito. Certo è necessario in alcune situazioni violare la privacy dei passeggeri, ma ci sono gli enti preposti per farlo, non toccava ad Aertre. Doveva essere la Sanità Marittima che rappresenta lo Stato a predisporre le precauzioni e ad informare passeggeri ed istituzioni. Noi abbiamo delle regole da rispettare con le compagnie aeree». I fatti accaduti nell’aeroporto di Treviso dimostrano che molti passaggi non hanno funzionato. Non solo per un giorno intero non si è fatto nulla per avvisare i passeggeri, ma anche quando il caso è arrivato alla conoscenza delle forze dell’ordine e della prefettura, è passato un intero pomeriggio prima di poter avere nomi ed indirizzi dei passeggeri. Su questo passaggio viene messo sotto accusa il direttore dell’aeroporto Canova Gianni Carrer, che pur di fronte ad una emergenza sanitaria ha rinviato le forze di polizia alla sede irlandese della compagnia Ryanair, negando le liste depositate alla segreteria dell’aeroporto. Su questo sarebbe stato interrogato già sabato sera dalle forze di polizia. «Non capisco questo accanimento - dice al telefono- non mi risultano azioni esplicite nei miei confronti. Se mi interpelleranno spiegherò cosa e quanto è stato fatto. So che la segnalazione del caso di meningite è stata inviata subito dall’ospedale di Mestre, dove è ricoverata la ragazza, alla Sanità Marittima. Questa ha contattato la compagnia Ryanair. Sono loro due gli attori chiamati ad agire, Aertre non c’entra. Comunque se sarò messo sotto indagine spiegherò tutto al magistrato».
La bufera è destinata a coinvolgere il consiglio di amministrazione di Aertre, diventata da pochi mesi un braccio operativo di Save. «Sicuramente la questione sarà al primo punto dell’ordine del giorno del prossimo consiglio di amministrazione - annuncia il presidente Carlo Archiutti - non sono informato in modo diretto. Se ne sta occupando l’amministratore delegato Siminioni». Mentre i vertici di gestione dell’aeroporto si muovono controvoglia, i passeggeri «a rischio» ripartono. Una trentina di spagnoli e francesi è ripartita ieri pomeriggio con il volo delle 18,15. Soltanto alcuni si sono presentati al Pronto Soccorso di Venezia ieri mattina per farsi visitare. Nessuno è andato a Treviso. Fino a sabato notte non sapevano di aver viaggiato con una donna colpita da meningite. Inevitabile la preoccupazione. Il batterio della meningite può avere un’incubazione fino a dieci giorni. Resta quindi valido l’invito a sottoporsi a visita medica ed eventuale profilassi.(19 novembre 2007)