Beirut, il passeggero è in ritardo
L’aereo decolla, poi torna a prenderlo
Il volo partito per Baghdad ha invertito la rotta. Il ritardatario era il figlio
di un ministro che ha minacciato di innescare la crisi sui cieli del Medio Oriente
L’aereo di linea torna indietro per raccogliere un passeggero arrivato tardi all’imbarco. E’ avvenuto a Beirut, Libano, con un volo decollato alla volta di Baghdad, Iraq, quando il pilota dell’aereo “Middle East Airlines” si è sentito ordinare dalla propria compagnia di invertire la rotta e tornare dove era partito 21 minuti prima.
Il motivo è che a non essersi imbarcato era Mahdi al-Amiri, figlio di Hadi al-Amiri, ministro nel governo di Nuri al-Maliki nonchè ex capo della milizia sciita Badr trasformatasi in partito politico. Già al momento della chiusura dell’imbarco il personale della “Middle East Airlines” aveva riscontrato l’assenza di Mahdi al-Amiri, cercando ovunque lui e il suo compagno di viaggio. Ma nell’impossibilità di trovarli, dopo aver ritardato la partenza del volo per 6 minuti, la compagnia aveva deciso di far decollare comunque il volo di Baghdad. Quando al-Amiri è in fine ricomparso al gate, trovandolo chiuso è andato su tutte le furie, si è recato negli uffici della MEA ed ha fatto presente che avrebbe personalmente “impedito al volo di atterrare a Baghdad”, ordinando allo scalo iracheno di farlo tornare indietro.
La determinazione del figlio del ministro è stata tale da far temere a Marwan Salha, presidente ad interim della MEA, una crisi sui cieli del Medio Oriente ed ha così accettato di far invertire la rotta al volo pur denunciando “il grave episodio di puro nepotismo”. Il punto è che a rendere verosimile la minaccia è stato il fatto che Hadi al-Amiri è non solo un importante alleato politico del premier iracheno bensì il ministro dei Trasporti di Baghdad dal quale in ultima istanza dipendono gli scali aerei. La versione del portavoce del ministro è tuttavia diversa da quella della MEA. Per Kareem al-Nuri “l’aereo libanese era in arrivo a Baghdad in un momento nel quale avevamo chiuso lo scalo per motivi organizzativi e di pulizia dello scalo e dunque gli abbiamo chiesto di posticipare l’atterraggio”. Ma in realtà dei 30 voli in arrivo a Baghdad durante la mattinata solo quello di Beirut è dovuto tornare indietro e sui social network molti iracheni hanno ironizzato sul comportamento degli al-Amiri, padre e figlio, paragonandoli agli atteggiamenti che avevano “Saddam Hussein e il figlio Uday quanto erano al potere”.
http://www.lastampa.it/2014/03/08/e...-prenderlo-7LaWavfz1caeNORikrcZVP/pagina.html
Dopo 21 min di volo era già in arrivo a Baghdad ah ah ah, e l'unico a essere dirottato guarda caso era quello della MEA.
Per gli altri aeromobili l'aeroporto era aperto
L’aereo decolla, poi torna a prenderlo
Il volo partito per Baghdad ha invertito la rotta. Il ritardatario era il figlio
di un ministro che ha minacciato di innescare la crisi sui cieli del Medio Oriente

L’aereo di linea torna indietro per raccogliere un passeggero arrivato tardi all’imbarco. E’ avvenuto a Beirut, Libano, con un volo decollato alla volta di Baghdad, Iraq, quando il pilota dell’aereo “Middle East Airlines” si è sentito ordinare dalla propria compagnia di invertire la rotta e tornare dove era partito 21 minuti prima.
Il motivo è che a non essersi imbarcato era Mahdi al-Amiri, figlio di Hadi al-Amiri, ministro nel governo di Nuri al-Maliki nonchè ex capo della milizia sciita Badr trasformatasi in partito politico. Già al momento della chiusura dell’imbarco il personale della “Middle East Airlines” aveva riscontrato l’assenza di Mahdi al-Amiri, cercando ovunque lui e il suo compagno di viaggio. Ma nell’impossibilità di trovarli, dopo aver ritardato la partenza del volo per 6 minuti, la compagnia aveva deciso di far decollare comunque il volo di Baghdad. Quando al-Amiri è in fine ricomparso al gate, trovandolo chiuso è andato su tutte le furie, si è recato negli uffici della MEA ed ha fatto presente che avrebbe personalmente “impedito al volo di atterrare a Baghdad”, ordinando allo scalo iracheno di farlo tornare indietro.
La determinazione del figlio del ministro è stata tale da far temere a Marwan Salha, presidente ad interim della MEA, una crisi sui cieli del Medio Oriente ed ha così accettato di far invertire la rotta al volo pur denunciando “il grave episodio di puro nepotismo”. Il punto è che a rendere verosimile la minaccia è stato il fatto che Hadi al-Amiri è non solo un importante alleato politico del premier iracheno bensì il ministro dei Trasporti di Baghdad dal quale in ultima istanza dipendono gli scali aerei. La versione del portavoce del ministro è tuttavia diversa da quella della MEA. Per Kareem al-Nuri “l’aereo libanese era in arrivo a Baghdad in un momento nel quale avevamo chiuso lo scalo per motivi organizzativi e di pulizia dello scalo e dunque gli abbiamo chiesto di posticipare l’atterraggio”. Ma in realtà dei 30 voli in arrivo a Baghdad durante la mattinata solo quello di Beirut è dovuto tornare indietro e sui social network molti iracheni hanno ironizzato sul comportamento degli al-Amiri, padre e figlio, paragonandoli agli atteggiamenti che avevano “Saddam Hussein e il figlio Uday quanto erano al potere”.
http://www.lastampa.it/2014/03/08/e...-prenderlo-7LaWavfz1caeNORikrcZVP/pagina.html
Dopo 21 min di volo era già in arrivo a Baghdad ah ah ah, e l'unico a essere dirottato guarda caso era quello della MEA.
Per gli altri aeromobili l'aeroporto era aperto
