Market share mercato domestico ITA


I-DAVE

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6 Novembre 2005
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a Taiwan, nel cuore e nella mente
Verso fine giugno avevo fatto una piccola ricerca sulle marketshare del mercato domestico italiano per posti offerti; la ricerca non ha pretesa di assoluta precisione, i dati sono stati interpolati al meglio di ciò che le compagnie forniscono pubblicamente; l'ordine di grandezza è comunque significativo e non troppo distante dalla realtà.

La settimana campione presa in esame è stata quella dal 23 al 29 luglio 2007; il raffronto col 2003 è ricavato da Il trasporto aereo in Italia di Baccelli e Senn. Le fonti sono OAG, Amadeus, KVS e i siti delle compagnie e gli operativi pubblicati nei siti dei gestori aeroportuali; alcune informazioni, come, a titolo di esempio, il dato sui 737 di AirOne, quando non indicato il modello specifico, è stato quello di utilizzare una media pesata sulla capacità dei /300 e dei /400 in base al numero in velivoli flotta.



Questa è la situazione per la settimana di riferimento:

Immagine1.gif


Questa è la stessa ma splittando dai dati di Alitalia e AirOne le rispettive LIN-FCO e vv.:

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Questa invece è una copia dei dati di Baccelli e Senn relativi al 2003, la settimana campione presa dai due ricercatori del CERTeT della Bocconi è relativa al 9-15 giugno 2003:

Immagine3.gif
 
Analizzando brevemente i dati, rispetto al 2003, il mercato domestico italiano è cresciuto del 21,5%; la market share di Alitalia è passata dal 49,4% (dato già basso rispetto ai principali mercati dell'Europa continentale, F e D) al 37,3%, con un peso relativo della LINFCO di quasi il 7%, tolto il quale ad AZ rimane solamente un terzo del mercato, servito quasi esclusivamente da Roma FCO, da Milano LIN e la rimanenza da Milano MXP per i voli di feederaggio interno sulle tratte internazionali e intercontinentali, e quindi scarsamente interessante per il mercato ptp interno. Aggregando il dato di Alitalia Express, che serve principalmente da LIN come codeshare fittizio per aggirare il decreto Bersani bis, si arriva al 40,4% del mercato, con una perdita di 10pp. nell'arco di 4 anni rispetto al dato aggregato 2003; il numero di posti offerti per la settimana di riferimento è sceso di 10.000 unità, una cifra grosso modo equivalente al numero di posti offerti da easyJet.

AirOne è stato il principale vettore ad espandersi sul mercato domestico, con una marketshare che è balzata dal 16,8 al 25,6% del totale, con un incremento per posti offerti pari quasi all'85% nell'arco dei tre anni; a differenza di Alitalia, l'incidenza della Milano-Roma è meno marcata ed è pari al 13% dei posti offerti sul network domestico per il vettore abruzzese, mentre supera il 21% per il vettore di bandiera. Da notare che quasi il 10% del mercato nazionale è appannaggio della tratta Milano Linate-Roma Fiumicino, senza contare i voli di Blu Express e da Malpensa e i BGY-CIA di Ryanair.

Meridiana ha anch'essa aumentato i voli e i posti disponibili sul mercato nazionale, ma rispetto all'incremento del mercato è rimasta pressoché stabile, anzi perdendo quindi una piccola quota di mercato; vista l'origine dei dati e assumento qualche errore statistico di rilevazione, si può affermare che la posizione di Meridiana su mercato nazionale sia la medesima di quella rilevata 4 anni fa.

Intaressante notare che le principali lowcost (quelle nate come tali, e quindi VE, 8I, IV, FR e U2), nazionali e non, operanti sul mercato domestico italiano, abbiano una quota aggreagata pari appena al 13,4% e molto simile al terzo operatore nazionale, Meridiana; sarà interessante ripete la stessa analisi con l'attivazione dell'orario invernale per registrare i progressi suggeriti dall'attivazione futura delle nuove rotte.

In soldoni:

1) Alitalia si è disinteressata del mercato domestico;
2) AirOne è stata la compagnia che più ne ha approfittato, soprattutto sulla provincia;
3) le nuove lowcost hanno un peso sul mercato nazionale ancora trascurabile, sebbene in alcuni mercati stiano già emergendo come player di un certo peso;
4) Meridiana naviga a vista e vive di rendita grazie ai mercati in continuità;
le altre compagnie hanno dimensioni assolutamente trascurabili, un peso relativo nullo e non forniscono nessun contributo al sistema

DaV