dal Gazzettino del 23/04/2010: La nube del vulcano ha "bruciato" circa 118mila passeggeri da venerdì, 84.600 solo a Venezia. Un colpo che per Save, la società di gestione dell’aeroporto Marco Polo e di quello di Treviso, non è mortale: «Contiamo di recuperare terreno durante l’anno e di terminare a circa 9 milioni di passeggeri contro gli 8,4 del 2009 - rivela Enrico Marchi, presidente della spa che ieri ha tenuto la sua assemblea approvando la distribuzione di 0,3 euro, utile a 18 milioni (+28,9%) - ma la crisi di questi giorni è stata pesante, dobbiamo ancora quantificare gli effetti in termini economici, di sicuro abbiamo perso 118mila passeggeri per l’emergenza polveri del vulcano. Se il governo dovesse decidere eventuali provvedimenti di rimborso gestori aeroportuali e compagnie aeree devono essere trattare alla stessa maniera».
Marchi guarda con attenzione alle mosse dell’aeroporto del Friuli Venezia Giulia: «Il passaggio del controllo alla Regione sicuramente semplifica la situazione, noi siamo pronti a entrare in maggioranza del capitale, questo per garantire una gestione unica. Il modello di riferimento è quello di Treviso, aeroporto che movimenta un traffico di 1,5 milioni di passeggeri e crediamo possa arrivare a 2 milioni quest’anno, il triplo di Ronchi dei Legionari». Tutt’altra musica sulla rotta del Catullo di Verona: «Il loro disegno di diventare lo scalo del bacino del Garda è velleitario, come si può pensare di collegare Verona a Milano in bus?», si chiede caustico Marchi. Il cambio della guardia in Comune (azionista al 14,1% di Save) e Regione, socio tramite la finanziaria regionale Veneto Sviluppo, non fa ombra a Marchi: «Sia Zaia che Orsoni sono stati nostri consiglieri, dunque conoscono benissimo la nostra realtà e saranno interlocutori preziosi», spiega il presidente del gruppo da oltre 340 milioni di ricavi 2009 che ha in ballo grandi progetti infrastrutturali nell’area di Tessera.
Positivo il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni (ex presidente di Save Engineering, il braccio progettuale del gruppo, dal 2000 al 2003): «Dalla fine degli anni ’90 sono stati fatti passi avanti decisi, la gestione è stata attenta in tutti gli aspetti e ha dato vita a uno dei punti di eccellenza dell’imprenditoria veneziana con successi superiori anche alle più rosee aspettative. È importante accelerare sull’interscambio ferroviario».
Capitolo estero: «L’acquisizione dello scalo belga di Charleroi è stata un successo - ricorda Marchi - aver lasciato cadere le gare per Istanbul e altri scali internazionali per gli alti prezzi raggiunti un paio di anni fa è stato un bene. Oggi ci ritroviamo con 100-150 milioni pronti da investire e quotazioni in calo». Nel frattempo si studia il decollo del mitico collegamento Venezia - Shanghai, in pista da anni: «Abbiamo contatti avanzati in corso con un importante compagnia aerea cinese». E si atterrerà presto a Doha. Centostazioni ha raggiunto l’utile, la ristorazione di Airest sta migliorando dopo il calo dell’8% del 2009: «E abbiamo conquistato spazio anche nell’Expo di Shaghai», conclude Marchi.
Speriamo che non sia l'ennesimo annuncio senza seguito...
Marchi guarda con attenzione alle mosse dell’aeroporto del Friuli Venezia Giulia: «Il passaggio del controllo alla Regione sicuramente semplifica la situazione, noi siamo pronti a entrare in maggioranza del capitale, questo per garantire una gestione unica. Il modello di riferimento è quello di Treviso, aeroporto che movimenta un traffico di 1,5 milioni di passeggeri e crediamo possa arrivare a 2 milioni quest’anno, il triplo di Ronchi dei Legionari». Tutt’altra musica sulla rotta del Catullo di Verona: «Il loro disegno di diventare lo scalo del bacino del Garda è velleitario, come si può pensare di collegare Verona a Milano in bus?», si chiede caustico Marchi. Il cambio della guardia in Comune (azionista al 14,1% di Save) e Regione, socio tramite la finanziaria regionale Veneto Sviluppo, non fa ombra a Marchi: «Sia Zaia che Orsoni sono stati nostri consiglieri, dunque conoscono benissimo la nostra realtà e saranno interlocutori preziosi», spiega il presidente del gruppo da oltre 340 milioni di ricavi 2009 che ha in ballo grandi progetti infrastrutturali nell’area di Tessera.
Positivo il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni (ex presidente di Save Engineering, il braccio progettuale del gruppo, dal 2000 al 2003): «Dalla fine degli anni ’90 sono stati fatti passi avanti decisi, la gestione è stata attenta in tutti gli aspetti e ha dato vita a uno dei punti di eccellenza dell’imprenditoria veneziana con successi superiori anche alle più rosee aspettative. È importante accelerare sull’interscambio ferroviario».
Capitolo estero: «L’acquisizione dello scalo belga di Charleroi è stata un successo - ricorda Marchi - aver lasciato cadere le gare per Istanbul e altri scali internazionali per gli alti prezzi raggiunti un paio di anni fa è stato un bene. Oggi ci ritroviamo con 100-150 milioni pronti da investire e quotazioni in calo». Nel frattempo si studia il decollo del mitico collegamento Venezia - Shanghai, in pista da anni: «Abbiamo contatti avanzati in corso con un importante compagnia aerea cinese». E si atterrerà presto a Doha. Centostazioni ha raggiunto l’utile, la ristorazione di Airest sta migliorando dopo il calo dell’8% del 2009: «E abbiamo conquistato spazio anche nell’Expo di Shaghai», conclude Marchi.
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