Marchi: «Così vogliamo rilanciare il Catullo»


E invece non è in parte così?

Mi sembra quantomeno un po' fantasioso. Anche Verona sta facendo bene quest'anno, quasi come Venezia. Potrebbe fare meglio? Non possiamo saperlo, quello che sappiamo di certo è che prima delle famose "sinergie" VRN era in difficoltà.
 
Forte questo articolo, sembra quasi che Venezia abbia "ricominciato a crescere" grazie ai passeggeri rubati a Verona per via delle "sinergie" :)

Sembra inoltre che i 10M di pax di BGY siano tutti turisti di Bergamo Alta, e non traffico LC per Milano. Davvero forte, sì.
 
Sembrano un po' i miei conterranei bresciani quando si lamentano del loro campo di patate.

La colpa è sempre del padrone che non permette a questi hub in erba di far fiorire milioni di passeggeri di traffico inespresso.
 
Tra un po anche eventuali reati saranno prescritti..
Senza che nessuno sia andato a controllare come mai la stessa società abbia cannibalizzato montichiari, offrendo a Ryanair 16 euro a passeggero per volare da verona , contro i 7 che già pagava a Brescia. .
Senza chiedersi perché era necessario aumentare i volumi di traffico..
Senza controllare le transazioni immobiliari delle aree contigue da adibire a parcheggi e servizi..
E senza vedere quali personaggi e quali poteri "forti" davvero ci fossero dietro
Qualche articolo che riassumeva questi passaggi era stato postato anche qui
Bortolazzi però potrebbe essere l anello debole della catena, forse qualche sorpresa potrebbe saltare ancora fuori
 
Marchi: «Save è pronta ad arrivare all’80 per cento delle quote nella Catullo»

Il presidente di Save: «Credo che quello di Treviso sia stato un esempio virtuoso, che sarebbe auspicabile ripetere». Aeroporti del Garda, piano da 65 milioni in tre anni


VERONA «Adesso siamo al 40%. Credo che l’esempio di Treviso sia stato un esempio virtuoso, che sarebbe auspicabile ripetere anche a Verona». Lo ha detto il presidente di Save, Enrico Marchi, parlando del possibile aumento della quota di Save (società che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso) nella Catullo Spa, società che controlla gli scali di Verona e Brescia. Parlando a Verona con i giornalisti a margine della presentazione del piano industriale degli Aeroporti di Garda, Marchi ha ricordato: «A Treviso noi abbiamo iniziato con il 40%. Abbiamo detto `fateci mostrare quello che siamo capaci di fare, in modo che possiamo cominciare a lavorare insieme, e poi, se ritenete che Save abbiamo raggiunto dei buoni risultati, concluderemo l’operazione´». «Anche a Verona - ha aggiunto - ci siamo fidanzati, diciamo così. Abbiamo preso il 40%. Mi pare che i risultati confermano la bontà di questa operazione». «quindi - ha concluso Marchi - affinché sia veramente fino in fondo un’operazione di sistema, dobbiamo completarla attraverso l’acquisto di altre quote per arrivare all’80%».

«Pensate che sono riusciti a mettere insieme Firenze e Pisa, volete che non riusciamo a mettere insieme Venezia, Treviso e Verona?» ha poi ripreso il presidente di Save. Da quello che ha definito un «fidanzamento» con Catullo Spa (società che gestisce gli scali di Verona-Villafranca e Brescia-Montichiari), Marchi si è augurato «che si arrivi al matrimonio». «È il percorso - ha aggiunto - che avevamo immaginato fin dall’inizio e visti gli ottimi risultati che stiamo ottenendo è quello che io spero anche di ottenere già nel 2017». Il presidente di Save infatti ha ribadito che «l’obiettivo è di veder salire la quota di Save in Catullo Spa entro l’anno prossimo. «Mi sembra - ha proseguito - che i tempi siano maturi, naturalmente questo non ha a che fare con le volontà di conquista, come qualcuno vede. Questa è solo una questione pratica». Marchi ha evidenziato che «tanti dicono, ed è vero, che quella degli aeroporti è l’unica operazione di sistema che il Veneto è stato capace di fare in molti anni. Ma perché sia tale fino in fondo dobbiamo completarla e quindi non può rimanere un ibrido, una cosa a metà com’è ora». Noi dobbiamo completare questa operazione di sistema e fare in modo che tutti gli interessi siano allineati nella stessa società. Così riusciremo a raggiungere meglio le sinergie industriali, a mettere un’unica squadra al servizio di questi aeroporti ed ad avere migliori risultati non solo per gli azionisti ma per tutto il Veneto» ha affermato il presidente di Save. Secondo Marchi, sul tema dell’alleanza per un sistema aeroportuale del Nord est sull’asse Venezia-Treviso-Verona-Brescia, bisogna comunque fare in modo «che tutti gli interessi di tutte le varie parti del sistema siano uguali». «Non che qualcuno - ha spiegato - abbia più interessi a Verona, o maggiori a Treviso oppure qualcun’altro a Venezia». «Noi dobbiamo - ha aggiunto - fare un sistema vero e proprio, un sistema fino in fondo. In questo, tra l’altro, stiamo seguendo l’orientamento anche nazionale del governo, di costituire delle reti aeroportuali gestite da un unico gestore, per fare sinergie, per fare economie di scala rendere più forte il sistema aeroportuale italiano nel suo complesso».

Presentato venerdì nella sede di Confindustria il piano industriale 2016-2019 degli Aeroporti del Garda, compreso nel contratto di programma firmato tra Enac e Catullo Spa lo scorso 29 novembre. In programma investimenti pari a 65.760.000 euro. Lo sviluppo dell’aeroporto veronese è regolato dal Master Plan al 2030 che prevede investimenti per complessivi 150 milioni di euro. Fulcro dello sviluppo infrastrutturale del Master Plan è il «Progetto Romeo», che prevede in fasi successive il completo rifacimento del terminal passeggeri, con un investimento complessivo di 43 milioni di euro. «Forte attenzione - ha detto Paolo Arena, presidente di Catullo Spa, - è posta allo sviluppo delle attività non `aviation´ dell’aeroporto. Le superfici del terminal destinate a queste attività passeranno dai circa 2900 metri quadrati ad oltre 4000». Nel 2016 gli investimenti in nuove infrastrutture di Catullo Spa sono stati di sei milioni, riferiti a riqualificazione delle sale di imbarco, nuove postazioni controllo passaporti, apertura di nuove aree commerciali tra le quali il Duty Free Verona, nuova segnaletica, riconfigurazione del piazzale aeromobili. All’ingresso di Save nel capitale sociale di Catullo Spa, nell’ottobre 2014, lo scalo veronese lamentava bilanci in negativo da anni e una crescita media dal 2010 al 2015 dell’1% annuo (rispetto al 3,6% medio nazionale). Tre erano gli obiettivi principali del piano industriale degli aeroporti del Garda implementato da Save: riportare il bilancio in utile, dare un nuovo slancio al traffico aereo e sviluppare le infrastrutture procedendo con l’iter di approvazione del Master Plan al 2030. «Il 2016 - ha spiegato Arena - rappresenta il vero salto di qualità, segnando un importante recupero del traffico, frutto di quanto avviato nel 2015». Infatti continua la crescita del traffico, con una previsione di chiusura anno di circa 2,8 milioni di passeggeri, in aumento dell’8% sul 2015, superiore alle prevista crescita media nazionale del 5%. Attualmente al «Valerio Catullo» sono operativi 29 vettori, due compagnie hanno base (Volotea e Neos), ci sono 60 destinazioni collegate, 3 hub europei collegati, è il primo scalo charter sul territorio nazionale, con 12 destinazioni di lungo raggio.

http://corrieredelveneto.corriere.i...ll-80-cento-quote-catullo-2401102808254.shtml
 
Catullo investirà in 4 anni 65,7 milioni di euro

E' quanto emerge dal piano presentato dallo scalo veronese e da Save (gestore dell'aeroporto di Venezia), socio di Catullo. Tre gli obiettivi: riportare il bilancio di Catullo in utile; dare nuovo slancio al traffico aereo, rinnovando anche le infrastrutture, e sviluppare le infrastrutture procedendo con l'iter di approvazione del Master Plan al 2030

Catullo punta nel periodo 2016-2019 a investimenti pari a 65,7 milioni di euro. E' quanto emerge dal piano industriale presentato dallo scalo veronese e da Save (gestore dell'aeroporto di Venezia), socio di Catullo. Tre gli obiettivi: riportare il bilancio di Catullo in utile; dare nuovo slancio al traffico aereo, rinnovando anche le infrastrutture per un miglior servizio ai passeggeri e sviluppare le infrastrutture procedendo con l'iter di approvazione del Master Plan al 2030.

Il 2016 rappresenta il vero salto di qualità e segna un importante recupero del traffico, frutto di quanto avviato nel 2015. Nel dettaglio, continua la crescita del traffico, con una previsione di chiusura anno di circa 2,8 milioni di passeggeri, in crescita di circa 8% sul 2015, superiore alla prevista crescita media nazionale del 5%.

Volotea ha portato a regime la sua base, salendo a 13 destinazioni totali (nazionali e internazionali); Ryanair ha aggiunto Birmingham e inaugurerà Cagliari e Madrid nei prossimi giorni; Transavia ha avviato l'operatività su Parigi rimpiazzando la controllante AirFrance; Neos ha incrementato fortemente le operazioni nell'area del Mediterraneo e sul Lungo Raggio (Madagascar, Messico, Capo Verde, Santo Domingo, Zanzibar); inoltre sono stati introdotti nuovi voli di Norwegian (Oslo), Jet2.com (East Midlands), Flybe (Cardiff) e Ellinair (Salonicco). Infine, Alitalia ha incrementato l'offerta posti utilizzando aeromobili più capienti per la tratta Roma Fiumicino per far fronte all'incremento di passeggeri con voli in prosecuzione.

I passeggeri del periodo gennaio-novembre 2016 sono 2,6 milioni, in aumento dell'8% rispetto allo stesso periodo del 2015. Sullo scalo veronese operano 29 vettori, 2 compagnie basate (Volotea e Neso), 60 destinazioni collegate, 3 hub europei collegati, un primo scalo charter sul territorio nazionale e 12 destinazioni di lungo raggio. Quest'anno gli investimenti in nuove infrastrutture di Catullo sono stati di 6 milioni di euro, riferiti alla riqualifica delle sale di imbarco; nuove postazioni controllo passaporti; apertura nuove aree commerciali tra le quali il Duty Free Verona che ha una superfice complessiva di mq 430; nuova segnaletica; riconfigurazione del piazzale aeromobili; riqualifica pavimentazione testata 22 e raccordo K e T.

Dal 2017, oltre a un'ulteriore potenziamento delle operazioni di Ryanair, è previsto l'ulteriore sviluppo delle basi di Volotea e Neos, il potenziamento della programmazione consolidate. Nel dettaglio Volotea aggiungerà un terzo aeromobile alla sua base, portando a 16 le sue destinazioni complessive (nazionali ed internazionali); Neos opererà a Verona con il nuovo 787 e incrementerà i voli; Ryanair, che in questi giorni inaugura Cagliari e Madrid, aggiungerà 3 ulteriori destinazioni; Csa, vettore di bandiera della Repubblica Ceca, aprirá la destinazione Praga; dopo un breve periodo di prova nel 2016, Norvegian attiverà la destinazione Oslo con un collegamento bisettimanale per tutta la stagione estiva.

Per quanto riguarda l'aeroporto di Brescia Montichiari, prosegue l'impegno di Save e Catullo per dare nuovo impulso allo scalo. In particolare, è stato predisposto e presentato ad Enac il Piano di Sviluppo Aeroportuale per il quale è iniziato l'iter di approvazione formale. Il piano prevede investimenti di riqualifica e allungamento della pista principale e delle infrastrutture di volo, selettivi miglioramenti alla viabilità funzionali a rendere l'aeroporto più efficiente e la costruzione di magazzini per permettere a handling agent e spedizionieri di operare in modo fluido.

Al contempo è stato finalizzato un accordo di natura commerciale con Alha Group, leader italiano nel settore dell'air cargo handling, con l'obiettivo di stimolare congiuntamente lo sviluppo del traffico, garantire un road feeder service all'aeroporto che permetta ai piccoli spedizionieri di operare con efficienza sull'aeroporto ed accreditare lo scalo con un brand riconosciuto. Sono anche in corso trattative su diversi fronti con l'obiettivo di dare finalmente avvio alle attività cargo a partire dalla stagione estiva 2017. Infine, lo scorso 17 ottobre Aeroporto Brescia e Montichiari (AbeM) ha sottoscritto un accordo di joint venture per la gestione dell'aeroporto Gabriele D'Annunzio di Brescia Montichiari.

http://www.milanofinanza.it/news/catullo-investira-in-4-anni-65-7-milioni-di-euro-201612021518449259
 
I voli per Oslo di Norwegian sono già prenotabili. Si parte il 30 Marzo, 2x il giovedi e la domenica.
Domenica: VRN 11:40 - OSL 14:15
OSL 08:00 - VRN 10:40
Giovedi: VRN 13:50 - OSL 16:25
OSL 10:10 - VRN 12:50
Prezzi da 52 euro a tratta
 
In vendita anche le 3 nuove destinazioni Ryanair da Verona che partiranno il 26 Marzo 2017: si tratta di Berlino SXF, Amburgo HAM, e Norimberga NUE.
VRN - SXF, 2x il mercoledi e la domenica
VRN - HAM, 2x il lunedi e il venerdi
VRN - NUE, 2x il giovedi e la domenica
 
Per aeroporto Catullo di Verona "scintille" tra Marchi (Save) e Mazzucco (Cariverona)

Botta e risposta tra soci sullo sviluppo dello scalo scaligero


(Teleborsa) - Attriti profondi a Verona in casa Catullo, dove Enrico Marchi, Presidente di Save, società che gestisce gli scali aerei di Venezia e Treviso e detiene il 40,3% delle quote della società di gestione veronese, ha risposto duramente alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente di Cariverona, Alessandro Mazzucco (nella foto), la cui Fondazione detiene il 2,8% dell'aeroporto Valerio Catullo, di cui Aerogest (formata dalla cordata di enti locali) controlla il 47%.

Alessandro Mazzucco aveva chiesto dati certi sui piani sviluppo e sul "business plan" dello scalo veronese, lamentando una scarsa attenzione di Save allo sviluppo del Catullo a vantaggio di Venezia. Affermazioni alle quali Marchi ha replicato dicendosi scandalizzato e accusando Mazzucco di superficialità nell’affrontare l’argomento e Cariverona di aver tenuto un atteggiamento inacettabile nei confronti degli stakeholders della Catullo al solo scopo di denigrare Save. E alla richiesta pervenuta nei mesi scorsi da Cariverona che avrebbe voluto aumentare la partecipazione nella Catullo, Marchi risponde invitando l’interlocutore a ragionare a livello di sistema aeroportuale del Nordest.

Dal suo canto Mazzucco non è rimasto passivo, diffondendo una nota in cui ribadisce quanto dichiarato lunedì 30 ottobre scorso, a margine alla presentazione del documento di programmazione annuale della Fondazione Cariverona, e cioè di "non considerare Save un nemico" ma di ritenere doveroso "chiedere a Save di condividere con tutti i soggetti del territoriotutte le linee e le cifre del piano industriale, con particolare riguardo agli investimenti finalizzati allo sviluppo del traffico".

"La nostra Fondazione - ha osservato Mazzucco - è stata chiamata dagli enti locali a svolgere un ruolo attivo per lo sviluppo del Catullo. In questa veste chiediamo da molti mesi a Save informazioni adeguate e dettagliate: tale richiesta non è mai stata soddisfatta".

https://finanza.repubblica.it/News/...e_tra_marchi_save_e_mazzucco_cariverona_-195/
 
Aeroporto Catullo, soci divisi sui nuovi patti di sindacato

Secondo Save (Marchi) la prima bozza è "irricevibile" ma Riello (Camera di Commercio, primo azionista di Aerogest) punta a chiudere la partita sullo scalo veronese prima di Natale. Sullo sfondo, i 63 milioni di investimenti per il Progetto Romeo

MILANO - Si appresta a chiudere il 2019 con un bilancio in utile e con il record assoluto di passeggeri (quasi 4 milioni, l’11% in più rispetto all’anno prima). Eppure, sull’aeroporto Catullo di Verona continua il tira e molla tra i soci, nel mentre si avvicina la data finale per riscrivere i patti di sindacato: ufficialmente fine anno, anche se non è escluso un piccolo slittamento. Da una parte quindi Save, che fa capo ad Enrico Marchi (41,5%), dall’altra Aerogest al 47% (Camera di commercio di Verona e altri enti locali) mentre la Fondazione Cassa di risparmio di Verona, con il 2,8%, ha sempre avuto una posizione molto critica nei confronti del socio privato ma non fa parte del cda.

L’appuntamento clou è la riscrittura dei Patti parasociali tra Save e Aerogest. Disdettati nel dicembre scorso da Aerogest, ma prorogati fino a fine anno, sono in piena fase negoziale. Una prima bozza, inviata a Save, è stata considerata “irricevibile” dal socio privato. Ma è solo il primo passo. “Conto di concludere la riscrittura dei Patti entro la fine dell’anno – spiega Giuseppe Riello, presidente della Camera di Commercio di Verona e primo azionista di Aerogest – sono soddisfatto della gestione di Save ma certo con questi nuovi Patti dobbiamo garantire che la parte privata mantenga gli standard che ci aspettiamo. Poi, se vuole la mia opinione, è inevitabile che nel medio periodo la parte pubblica vada in minoranza, nel capitale, mantenendo forme di controllo sulla gestione”.

Sullo sfondo, baruffe locali e ruggini antiche, mentre incalzano due scadenze: i Campionati del mondo di sci alpino, che si terranno a Cortina d’Ampezzo nel febbraio del 2021 e le Olimpiadi invernali del 2026. Un’occasione imperdibile per “catturare” il traffico sullo scalo veronese, in concorrenza diretta con il “cugino” di Venezia, il Marco Polo. Che con Verona divide in parte il bacino d’utenza e soprattutto lo stesso azionista: Save. Già previsti i lavori per potenziale lo scalo: il progetto Romeo, che vale 63 milioni, è stato varato da tempo ma il visto di conformità urbanistica c’è solo da ottobre 2018.

Prima e durante, sono impazzate le polemiche, su come finanziare l’opera. Il tema è stato affrontato in ben sette riunioni del consiglio di amministrazione, senza che si arrivasse ad una conclusione. Nemmeno sulla formula da usare: aumento di capitale, finanziamenti bancari, autofinanziamento. O un mix dei vari strumenti. Sullo sfondo, un paio di complicazioni: Save sarebbe pronto a mettere mano al portafoglio, anche sottoscrivendo un aumento, ma probabilmente punta a salire in maggioranza. La parte pubblica invece ha paura di perdere peso ma ha più difficoltà a finanziare altri investimenti.

L’altra complicazione è la diffidenza tra soci; almeno, tra alcuni di loro. Con una sintesi forse un po’ rozza, ma non lontana dal vero, una parte dei soci locali ritiene che Save abbia promesso più di quanto abbia mantenuto e anzi che negli anni abbia puntato a sviluppare Venezia a scapito di Verona. Che sta crescendo meno dell’altro scalo (+3% stimato a fine anno per il Marco Polo) ma che conta pur sempre 11 milioni di passeggeri rispetto ai quasi 4 di Verona. Dall’altra il socio privato considera lenti nell’agire e troppo legati alla politica i soci locali. Il tempo delle scelte si avvicina.

https://www.repubblica.it/economia/2019/11/27/news/catullo-241978389/

 
Aeroporto Catullo, soci divisi sui nuovi patti di sindacato

..Si appresta a chiudere il 2019 con un bilancio in utile e con il record assoluto di passeggeri (quasi 4 milioni, l’11% in più rispetto all’anno prima)...

sto cercando di capire da dove Repubblica abbia preso i dati...
Al 31/10 il dato è +5,7% sul 2018 (dati assaeroporti), per arrivare a fare un +11% sull'anno e circa 3,8mln serve un +53% (+200k) per i mesi novembre-dicembre, direi improbabile.

se la tendenza di crescita del +5,7% si conferma, il dato ipotizzabile al 31/12 è di 3,65mln, ben lontano dai 4mln.
 
Numeri sparati a casaccio come cortina fumogena sul totale abbandono dell'Aeroporto di Verona da parte di SAVE, che doveva investire e che invece se ne sta dormiente in laguna.
Sono stati spesi solo i soldi necessari per poter consentire il proseguo dell'attività di volo (l'utilissimo turnpad e il rifacimento della taxiway sul modello di una pista ciclabile). L'aerostazione è ferma e completamente inadatta ad una delle zone più sviluppate d'Italia dal punto di vista economico e turistico, e ancora non è stato speso un centesimo per la sua ristrutturazione la cui fase uno, masterplan alla mano, doveva vedersi concludere per il 2020. A novembre 2019 devono ancora emettere i bandi di gara....

I passeggeri crescono unicamente perché migliorano i coefficienti di riempimento ed alcune aerolinee stanno utilizzando macchine più capienti. Il volume dei movimenti, ad ottobre, è cresciuto di meno dell'1% rispetto al 2018 ed è sotto di quasi il 10% rispetto al 2012, mentre il numero medio di passeggeri per movimento è salito di circa 8 unità. L'anno si chiuderà a circa 3,65mln di passeggeri, forse 3,7, ben lontani dal quel "quasi 4 milioni" che, con riferimento al suddetto masterplan, doveva essere il traguardo minimo del 2019. Siamo invece sotto del 10%.

La percentuale di crescita c'è, è vero, ma si partiva da dati bassissimi e un +6% fa bella figura senza particolari meriti, soprattutto per il fatto che il risultato è dovuto unicamente a fattori esterni (leggasi sopra).
La soddisfazione di Riello si commenta da sola.

Nel traffico internazionale entro UE il Catullo sta perdendo, sempre in tema di movimenti, circa il 4%, mentre molti altri aeroporti crescono con percentuali a due cifre.

Il bilancio, escludendo le poste straordinarie per i casini che stanno combinando, evidenzia una buona redditività ed un cash flow notevole, in grado di sostenere tranquillamente un'accensione di finanziamenti per gli investimenti.
Invece tutto tace.

"quasi quattro milioni"...
Anch'io, una volta, ho corso i 100 metri in "quasi" dieci secondi....
 
I soci pubblici si trovano nella necessità di dover accettare supinamente le decisioni di Marchi, che non ha mai ritenuto di investire nel Catullo e difficilmente lo farà finché ha in portafoglio il Marco Polo.
Il Riello che è contento di Save è come la mosca cocchiera, deve accontentarsi di quello che fa chi lo ha sulla groppa.
Questo è il regalo lasciato da quello che era ritenuto il "miglior sindaco d'Italia" ai suoi concittadini.
I Veronesi hanno già abbandonato l'idea di avere un aeroporto efficiente. Rassegnati vanno a prendere l'aereo altrove, lasciando al suo destino l'aeroporto che, come dici tu, è ormai in stile "pista ciclabile" .
Addio alle ipotesi ... dei nostri padri che vedevano nel Catullo il centro dei traffici della pianura Padana.
Ma la maggior parte dei cittadini si consoleranno credendosi nella città più bella del mondo ... e andando a magiare le salamelle in Piazza dei Signori.