Mantellasi (Camera Commercio FIRENZE) favorevole a una integrazione tra PSA/FLR


ANDREFLR

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15 Marzo 2008
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FIRENZE.
Ok all'integrazione tra gli aeroporti di Pisa e Firenze"

La proposta è stata avanzata dal presidente della Camera di Commercio di Firenze, Luca Mantellassi: "Noi siamo disponibili - ha spiegato - a studiare una integrazione societaria, però i fini devono essere gli stessi"
Un'integrazione tra gli aeroporti di Pisa e di Firenze. E' la proposta di Luca Mantellassi, presidente della Camera di Commercio di Firenze, che oggi ha tenuto la sua relazione sullo stato dell'economia nell'ambito della "Giornata dell'Economia", a cui hanno partecipato il sindaco Leonardo Domenici ed il presidente della Provincia, Matteo Renzi.
"Noi siamo disponibili - ha spiegato - a studiare una integrazione societaria con pari dignità, fra gli aeroporti di Pisa e di Firenze: però i fini devono essere gli stessi, e non che uno mangi l'altro". La Camera di Commercio di Firenze è tra i principali azionisti di Adf, la società che gestisce lo scalo fiorentino di Peretola.
"Un modello di governance, condivisa con società civile e rappresentanti istituzionali, per raggiungere obiettivi di crescita collettiva; di creazione di un'identità metropolitana; d'innalzamento della competitività territoriale in ambito internazionale". E' questa in sintesi la chiave di lettura del piano strategico della Camera di Commercio di Firenze.
Sul fronte della mobilità la città si trova davanti ad una sfida e ad un impegno di natura epocale, sia per l'entità degli investimenti (tramvia, alta velocità, terza corsia autostradale) che per l'approccio sistemico entro il quale collocare le nuove grandi infrastrutture (riorganizzazione ferro/gomma e parcheggi, viabilità ciclo/pedonabile,
nuovi stili per vivere la città). Sono in corso i lavori per la prima linea tranviaria, è stato stipulato il contratto con il promotore per la realizzazione della seconda e terza linea. Sono state avviate le opere relative all'Alta Velocità ferroviaria e sono in corso i lavori per la terza corsia autostradale.
"Per entrare con successo nella competizione internazionale e favorire gli scambi con riduzione dei tempi di trasporto - già il 10% in meno porterebbe ad incremento del Pil sopra l'1% - occorre portare a termine i progetti in cantiere, avviare a realizzazione quelli approvati, progettare quelli necessari per consegnare, Firenze ed il suo territorio, al futuro», sostiene Mantellassi.

Ieri intanto SAT smentisce su una possibile acquisizione di AdF:
Sat: smentisce notizie su possibile Opa su Adf

PISA (MF-DJ)--Con riferimento alle notizie diffuse oggi da taluni organi di stampa, Sat smentisce l'esistenza di un progetto concreto relativo al possibile lancio di un'offerta pubblica di acquisto su Adf.

La societa', si legge in una nota, guarda tuttavia con attenzione allo sviluppo del programma di integrazione del sistema aeroportuale della Regione Toscana, che e' stato ed e' tuttora oggetto di valutazione non solo da parte degli operatori del settore ma anche da parte degli enti locali e del mondo imprenditoriale toscano. com/arg
LINK:
http://www.borsaitaliana.it/bitApp/news.bit?target=NewsViewer&id=444133&isin=IT0000346798&lang=it
 
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Si ma alla fine che ha detto? Parlare non costa niente. Sono 25 anni che si parla di integrazione... ma chi la vuole veramente? solo quelli che sono contro a FLR...... Se FLR avesse la pista giusta, SAT sarebbe inglobata in un attimo, mentre con questa situazione creata ad arte, sembra che vogliano fare il contrario....
 
Dovrebbero creare una società che gestisca ugualmente i due apt, in poche parole non è che SAT acquisisca AdF..o viceversa.
 
Non la pensano tutti come lui......


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Ha ragione il sig. intervistato secondo me, parlano tanto di integrare PSA/FLR ma attualmente non esiste una linea ferroviaria decente e ne un'arteria stradale decente.
Dany scusa che giornale è?
 
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Un altro articolo sull'aeroporto fiorentino.
Legnaioli: la pista nuova serve ma deve esserci accordo territoriale .
"Superaeroporto o scalo di città? Abbiamo già deciso: il secondo" "Si parla, si parla ma senza dati" Ecco l'aeroporto che verrà Guarda e giudica il progetto Tutti i contenuti
E alla scuola Paolo Uccello il rumore supera le parole 10 volte l´ora
di Ilaria Ciuti
Era stato negli ultimi anni sul filo del rasoio. Ormai il rumore degli aerei in decollo e in atterraggio a Peretola ha superato i limiti di norma in ambedue i punti di rilievo di Arpat, a Quaracchi e intorno a via Pratese, oltre i 60 decibel di media annua nel primo caso, oltre i 65 nel secondo. Ma quello che fa più impressione è quanto racconta il responsabile Arpat del monitoraggio acustico, Andrea Poggi, sulla visita alla scuola Paolo Uccello sulla via Pistoiese. «Lì - spiega - siccome si tratta di verificare il disturbo all´attività scolastica, non consideriamo la media annuale quanto le conseguenze di ogni singolo passaggio aereo. Abbiamo verificato rumore a 85 decibel ogni passaggio. Almeno 10 volte in un´ora, dieci volte in cui in classe si deve smettere di parlare perché non si sente più niente. Come è evidente, insegnare in queste condizioni non è facile».

Se le cose vanno così adesso, si complicheranno ancora di più con lo sviluppo dello scalo che aumenta passeggeri a un ritmo medio del 5% all´anno, addirittura di oltre il 25% nel 2007 in confronto al 2006 in cui l´aeroporto aveva chiuso due mesi per rifare la pista. L´obiettivo è di arrivare, di circa due milioni di passeggeri attuali, a tre milioni. Quando? Con le variazioni di rotte e l´arrivo di nuove compagnie, forse tra il 2012 e il 2017, azzarda Legnaioli. Il quale non nega un «problema ambientale oggi significativo» cui un cambiamento di inclinazione della pista, da perpendicolare come è adesso a parallela all´autostrada, porrebbe secondo lui il maggiore rimedio possibile. «Non si tratterebbe - spiega - solo di evitare, eliminando il vento in coda, la gran parte dei dirottamenti che oggi ostacolano la piena operatività dello scalo ma anche di migliorare notevolmente la questione dell´impatto ambientale». Nonostante che, aggiunge subito il presidente, di cambiamento di pista si possa parlare solo «se c´è un pieno accordo territoriale». Altrimenti non se ne fa di niente.
Attualmente l´accordo non c´è. Però cerchiamo di capire di cosa si tratta. Intanto, perché si dice che la pista parallela produrrebbe meno, o forse nessun, rumore nelle case, nei giardini, davanti alle televisioni, nelle camere degli abitanti che protestano, non più tardi di questi ultimi giorni anche contro il sindaco Domenici che ha detto di voler fare atterrare la notte i voli della Fiorentina? Perché, ha calcolato Adf, gli aerei, passando lungo l´autostrada, non decollerebbero, e peggio ancora atterrerebbero, strisciando sui tetti di zone densamente abitate come Peretola, Brozzi e Quaracchi oppure, quando vanno da Monte Morello, su Castello e Quinto. L´area sorvolata diventerebbe la piana di Sesto e i primi edifici interessati, sempre secondo questi calcoli, sarebbero i capannoni industriali dell´Osmannoro o di Capalle, a seconda dell´inclinazione esatta ancora da decidere. Comunque, si sostiene, non si tratterebbe di abitazioni e il sorpasso avverrebbe quando gli aerei sarebbero più alti rispetto a come ora passano sopra le case.

Adf lo ha già calcolato perché l´ipotesi, non di una seconda pista, ma di sostituire la pista esistente con un´altra parallela all´autostrada è vecchia. L´aveva già adombrata ai suoi tempi il famoso pilota e esperto di aeroporti Luciano Nustrini. Ci si è poi concretamente scontrata la società dell´aeroporto quando nel 2004 l´amministratore delegato di Adf e uomo di fiducia dei privati di Aeroporti Holding, Fabio Battaggia, la tirò fuori in modo molto poco diplomatico, come si disse allora. Fu un no generale da parte delle istituzioni locali e il progetto, allora di oltre tre chilometri di pista parallela, rientrò nel cassetto. Ma Adf non ci ha mai rinunciato, ha sempre pensato di riproporlo sebbene in scala ridotta, alla prossima amministrazione. La società taceva. Ma l´ipotesi è tornata clamorosamente alla ribalta dopo la recente dichiarazione di appoggio del presidente della Provincia Matteo Renzi.

L´ipotesi a cui Adf non ha mai rinunziato è quella di spostare la pista lungo l´autostrada ma di ridurne le dimensioni a circa 2.000 o 2.200 metri invece dei circa 1.800 di oggi. Due gli scopi, spiega Legnaioli. Uno, migliorare la questione del rumore, in che modo lo si è già visto. Secondo, evitare il problema, a Peretola scottante, dei venti che gli aerei quando decollano o atterrano non devono avere in coda perché li spingono troppo. Ora, i venti prevalenti all´aeroporto vengono da nord o da sud e beccano gli aerei rispettivamente in decollo o in atterraggio. Per questo la maggior parte dei dirottamenti o delle cancellazioni, circa il 5% di tutti i movimenti in un anno, avvengono appena si superano i 10 nodi. Con la pista parallela i venti soffierebbero trasversalmente agli aerei. E ciò, secondo i sostenitori della pista parallela, eviterebbe anche qualsiasi ipotesi di bidirezionalità della medesima. Il veto di volare dalla parte di Firenze e dunque di squassare di rumore Novoli e dintorni non verrebbe secondo loro mai violato perché, mentre adesso alcune volte si ignorano le regole pur di evitare il vento in coda, un vento che viene da sinistra o da destra non farebbe differenza. D´altra parte, si spiega ancora, atterrando dalla piana o decollando dalla medesima le manovre sarebbero così semplici da sconsigliare qualsiasi pilota a complicarle andando in senso inverso: dalla piana alla pista e al parcheggio vicino all´aerostazione senza necessità di rullaggio all´atterraggio e viceversa al decollo.
 
AEROPORTI: MANTELLASSI, DISPONIBILI STUDIO INTEGRAZIONE PISA

(ANSA) - FIRENZE, 9 MAG - ''Noi siamo disponibili a studiare l'integrazione societaria tra gli aeroporti di Pisa e Firenze, con pari dignita'. Ma basta che i fini siano gli stessi e che uno non mangi l'altro''. Lo ha detto il presidente della Camera di Commercio fiorentina Luca Mantellassi, a margine della sesta giornata dell'economia, in relazione all'ipotesi di integrazione societaria tra i due principali scali toscani. Secondo Mantellassi ''due aeroporti insieme e collegati fanno un sistema aeroportuale funzionale alle esigenze del territorio mentre due scali che vanno ognuno per conto proprio non fanno nessun interesse. Se non si arriva a questo punto bisogna allora arrivare a qualcosa di diverso per Firenze''. Il presidente della Camera di Commercio fiorentina ha poi aggiunto che ''il migliore sviluppo per lo scalo di Firenze puo' essere una nuova pista come anche altre cose. Se la cosa migliore e' la pista parallela all'autostrada, i tecnici ci studino e facciamola''.(ANSA). Y7G-MU/DLM
 
AEROPORTI: MANTELLASSI, DISPONIBILI STUDIO INTEGRAZIONE PISA

(ANSA) - FIRENZE, 9 MAG - ''Noi siamo disponibili a studiare l'integrazione societaria tra gli aeroporti di Pisa e Firenze, con pari dignita'. Ma basta che i fini siano gli stessi e che uno non mangi l'altro''. Lo ha detto il presidente della Camera di Commercio fiorentina Luca Mantellassi, a margine della sesta giornata dell'economia, in relazione all'ipotesi di integrazione societaria tra i due principali scali toscani. Secondo Mantellassi ''due aeroporti insieme e collegati fanno un sistema aeroportuale funzionale alle esigenze del territorio mentre due scali che vanno ognuno per conto proprio non fanno nessun interesse. Se non si arriva a questo punto bisogna allora arrivare a qualcosa di diverso per Firenze''. Il presidente della Camera di Commercio fiorentina ha poi aggiunto che ''il migliore sviluppo per lo scalo di Firenze puo' essere una nuova pista come anche altre cose. Se la cosa migliore e' la pista parallela all'autostrada, i tecnici ci studino e facciamola''.(ANSA). Y7G-MU/DLM

Io non capisco tutta questa filosofia. E' il mercato che decide cosa fanno gli aeroporti, sempre che le condizioni di partenza siano paritarie. Se FLR avesse una pista adeguata, per PSA cambierebbe poco, credo che perderebbe solo BA (forse) e U2, il resto rimarrebbe a PSA che è l'aeroporto naturale per le LC. Al contrario, FLR, andrebbe a recuperare il traffico non LC che attualmente si perde tra BLQ e FCO. Solo in questa maniera il "sistema aeroportuale" sarebbe in grado di servire al 100% il traffico che genera la Toscana, raggiungendo tranquillamente gli 8/9 milioni complessivi.