Malta Nolait's !


Lukman

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7 Febbraio 2007
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Roma
Beh..dopo una settimana di incaxxature sulla vicenda CAI, propongo di stemprare la tensione con un breve racconto di un fatto realmente accaduto tanti anni fa :

MALTA NOLAIT'S (Fatto verissimo accaduto negli anni sessanta);
Personaggi ed interpreti :
1- Ing. Francesco X (detto Cecchino), un ricco costruttore pescarese piuttosto originale, trasgressivo, incosciente all'ennesima potenza;
2- Ennio Y un impiegato della ASL solitario scapolone che per volare (a sbafo) faceva coppia fissa col suddetto ingegnere;
Caratteristica di entrambi, si volava alla meglio, così come capita.
Aereo impiegato : P64 Oscar B marche I-NUDO.
I fatti :
Non si sa come, un sabato di fine giugno i due avevano preso il Partenavia dell'Aeroclub di Pescara e, di riffa o di raffa erano riusciti ad arrivare fino a Catania.
Ormai volgeva al tramonto, quando l'ingegnere propose al compare di fare una capatina a Malta.
Entrambi avevano una cognizione della lingua inglese piuttosto approssimativa, insomma non ci capivano una mazza...
Non si sa come riuscirono a pianificare il volo senza dover esibire l'abilitazione alla fonia in lingua inglese, fatto sta che decollarono eccitati verso l'isola.
Oddio "pianificarono" si fa per dire....
Rilasciati dagli enti di controllo italiani, i nodi vennero al pettine al primo contatto con Malta Approach quando ormai il sole era calato e le prime ombre si stagliavano su La Valletta.
In un modo o nell'altro vennero graziati dall'Approach e furono autorizzati per un avvicinamento e diretto finale.
"Wilco" ... è l'unica cosa che riuscì ad inventarsi Cecchino che di diritto gestiva le comunicazioni radio di bordo, d'altronde Ennio lo scapolone era ospite e poi il suo era un inglese... per .. sentito dire...
Iniziarono un lungo finale sull'aeroporto maltese, ma dalle urla del torrista ben presto si accorsero di aver scambiato una strada dritta per la pista, quindi riattaccarono.
Era notte ormai, era tremendamente buio...
Ritentarono il finale su ogni fila di luci che si stagliava sull'isola, e ad ogni missed approach Cecchino continuava a ripetere " Delta Oscar..on final", ricevendo solamente dei concitati "negative sir ! negative !" urlati a squarciagola dal povero torrista, quindi riattaccava non senza aver tirato fuori dal repertorio una..... colorita bestemmia.
Caso volle che le conversazioni vennero captate da un volo AZ che transitava in alta quota e il gentile comandante, capìta la situazione si offerse di fare da ponte.
Trascrivo alla meglio le conversazioni tra il volo AZ e I-NUDO :
"bene ragazzi...calma..state calmi..vi aiutiamo noi con la lingua, ma intanto descrivetemi la vostra posizione"...
"comandà...e che ne sappiamo noi dove siamo ? qua sotto è un luminario ! "
" vabbè..prendete la cartina , ce l'avete una cartina a bordo ? "
Seguì uno strano silenzio...
" allora una cartina ce l'avete o no ? "
L'ingegnere, con flemma bestiale prese il microfono :
" comandà...abbiamo il depliant dell'albergo...c'è la pianta dell'isola, va bene lo stesso ? "
Solidarietà...ma come si fa ad essere altruisti..se poi si rischia il posto di lavoro ?...così il comandante Az chiuse le trasmissioni con un " auguri ragazzi ! ".
La situazione si faceva tremendamente seria, i due tentarono l'atterraggio sull'ippodromo, sullo stadio, e non so su cos'altro, ed ogni volta la voce del torrista (ormai roca) li invitava a riprendere quota.
Ad un tratto Ennio lo scapolone, con un lampo di genio afferrò il microfono e profferì le uniche sue parole in lingua inglese :
" Malta ! Nolaits ! Nolaits ! "
L'intelligenza del torrista fu determinante, passarono dieci minuti e finalmente concretizzarono l'invito di Ennio :, VENENRO SPENTE TUTTE LE LUCI DELL'ISOLA LASCIANDO ACCESE SOLO QUELLE DELLA PISTA !
INUDO toccò terra verso le dieci e mezza, e subito dopo venne circondato da camionette militari.
Portati in direzione aeroporto, Cecchino con una faccia di bronzo tirò fuori un fascio di banconote da diecimilalire e chiese :
"ma qua che c'è pure il casinò ? vorrei fare qualche puntata ! "
Chissà perchè o percome vennero perdonati...
Il giorno dopo, al loro decollo per il rientro in Italia i maltesi riuscirono a trovare un vecchio maresciallo in pensione che conosceva bene la lingua italiana...non si sa mai....c'erano i Vulcan che giravano da quelle parti.
 
Non è che si debba andare molto lontano , per raccontare un fatto analogo, ma un po piu professionale capitato al mio amico Tullio, allievo del corso di terzo grado IFR a Bologna , in raid notturno per Forli ( credo ) che per una avaria agli strumenti di bordo , riconobbe , o individuo' il suddetto aeroporto poiche' in un mare di luci dei centri abitati, era nell'unica zona buia ......
E se si pensa bene nei grandi centri metropolitani l'aeroporto e' certamente la zona meno illuminata....