Liquidazione per seaf?


Ecco, se i soldi ce li mette Abramovich, allora va bene.
Egoisticamente, a me è sufficiente che la RER esca da quel pozzo senza fondo che è FRL, smettendo di dilapidare i soldi delle mie tasse. E per par condicio, auspico che esca anche da RMI e BLQ.
 
Non sono d'accordo. ci sono parecchie imprecisioni nel tuo racconto specialmente riguardo i rapporti di forza all'interno della compagine societaria nel passato.
Quali?
Non sono peraltro d'accordo nemmeno sul fatto che Ryanair sia venuta a Forlì ma avesse già intenzione di andare a Bologna. Niente di più falso: perchè allora era già messo nero su bianco in pre-contratto prima la base diventata poi base solo sui voli nazionali (sempre sulla carta)?
Ricorda che ai tempi a FRL comandava SAB...
Ci vedo sempre dei complotti?
I soci forlivesi controllano il 70% delle quote di SEAF e possono fare ciò che vogliono. Quindi la risposta è si.
 
in questo articolo ci sono alcuni passaggi da leggere attentamente:



SILENZIO (quasi) assoluto. Non è emerso nulla di ufficiale dall’incontro di ieri tra il sindaco Roberto Balzani e Stefano Foschi (vicepresidente di Seaf, società di
gestione dell’aeroporto ‘Ridolfi’) con i vertici di Enac, l’ente nazionale Aviazione civile. La fase è delicata. Le indiscrezioni raccolte dicono che Enac sarebbe intenzionata a riassegnare il sedime aeroportuale, cioè l’area del Ridolfi, grazie all’intercessione della giunta regionale, senza mettere alcun tipo di ostacolo. Come? «Attraverso un bando di gara», ha detto giovedì l’assessore regionale Alfredo Peri. Potrebbe essere Sab, gestore dell’aeroporto Marconi di Bologna, a metterci sopra le mani? Difficile, ma non impossibile. Certo è che il nostro scalo e quello felsineo sono legati a doppio filo da una fideiussione di 5 milioni di euro; somma che, in base agli accordi, dovrà sborsare proprio Sab. Seaf intanto prosegue nel suo percorso per la messa in liquidazione. Sugli aspetti tecnici il sindaco e il presidente della Provincia Bulbi giovedì non si sono sbilanciati, rimandando i dettagli alle prossime settimane, quando verrà nominato il liquidatore della società. Che ne sarà poi dei voli? Sempre facendo riferimento alle dichiarazioni del primo cittadino, c’è il rischio che le compagnie levino le tende anticipatamente?
«CI SONO dei contratti da rispettare», ha dichiarato il prof. Attualmente dall’aeroporto Ridolfi volano due compagnie, l’ungherese Wizz Air e l’albanese Belle Air. L’ultimo volo della stagione estiva, si legge nel sito di Seaf, è in programma il 27 ottobre. Volo targato Wizz Air, destinazione Modlin, in Polonia. La logica dice che i vettori, avendo tra l’altro già venduto parte dei biglietti, non siano intenzionati a levare la tende anticipatamente. Anche perché sia Wizz Air che Belle Air sono abituate a uno scalo che viaggia a scartamento ridotto. Dunque, perché impelagarsi lasciando anzitempo il Ridolfi? Bisogna però considerare l’aspetto contrattuale: gli accordi con le due compagnie di volo risalgono alle vecchie gestioni di Seaf, dunque potrebbero contenere sia condizioni per la ‘fuga’ anticipata, sia penali nel caso ciò avvenga.
I TECNICI cominceranno ad esaminare le carte lunedì. Altra giornata campale quest’ultima, perché in consiglio comunale sono attesi i lavoratori di Seaf. Lunedì si discuterà del loro futuro anche in Regione. Cgil, Cisl e Uil hanno dichiarato lo stato di agitazione. «Non crediamo che si possa considerare chiusa la partita. La priorità è la difesa degli attuali livelli occupazionali». Ancora: la concessione trentennale rilasciata da Enac al Ridolfi per lo sfruttamento dell’area aeroportuale è ancora incompleta. Mancherebbe infatti la firma del Ministero. La concessione — che si traduce in pieni poteri sullo scalo — «è poi legata alla società di gestione (Seaf) o allo scalo? Che ha fatto il consigliere regionale del Pd Alessandrini?». Questi i quesiti posti dal capogruppo del Pdl in consiglio provinciale Stefano Gagliardi.


http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/2012/05/05/707726-ultima_speranza_balzani.shtml
 
anche questo di oggi:

Forlì, 7 maggio 2012 - «Un ceto politico-amministrativo che non è all'altezza». «Istituzioni che mentono». «È una sconfitta che tocca le amministrazioni del Partito democratico, titolari del potere negli enti locali coinvolti». Al consiglio comunale di oggi sul tema caldo dell'aeroporto il sindaco Balzani ha fatto autocritica dopo la presa d'atto, nei giorni scorsi, della liquidazione di Seaf, gestore dello scalo, e del fallimento delle politiche di Area Vasta.
Di fronte al primo cittadino, nel salone comunale erano presenti una sessantina di persone, tra dipendenti Seaf e sindacalisti. La non coordinazione tra le amministrazioni del Pd, come ha spiegato Balzani in consiglio, è stata la premessa per la mancata creazione di una società unica degli scali tra Forlì, Rimini e Bologna. «Così non si andrà da nessuna parte» ha ammesso il sindaco. Il primo cittadino ha parlato anche dei conti in rosso di Seaf - definita «indifendibile» - e i «disastrosi contratti siglati con Wind Jet».
Balzani ha poi fissato i prossimi appuntamenti. Da parte di Enac - Ente nazionale aviazione civile, c'è la volontà di mettere a bando la gestione del Ridolfi, con una procedura da avviare entro 60 giorni, come ha confermato il presidente di Enac Vito Riggio al sindaco. Mercoledì Balzani tornerà a Roma per parlarne con il vice ministro a Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia, e lo stesso Riggio.Lunedì si terrà l'assemblea di Seaf.
Intanto, oggi a Bologna, nella sede della Regione, si sono incontrati i rappresentanti di istituzioni, Regione, Provincia, Comune, Cgil, Cisl e Uil regionali e locali per parlare del futuro dei lavoratori. La Regione, si legge nel comunicato diffuso dai sindacati, «ha ribadito l'indisponibilità di Sab (gestore del Marconi di Bologna, ndr) di aderire al progetto di realizzare il sistema regionale aeroportuale». I sindacati giudicano «la scelta degli azionisti pubblici e privati di Sab grave e miope, in quanto in prospettiva penalizza tutti gli scali, compresi quelli che oggi vantano una presunta autonomia, già compromessa come risulta dalla perdita del numero di passeggeri emersa in questi giorni». La richiesta è quella di difendere «la tutela occupazionale di tutti i lavoratori di Forlì attraverso l'individuazione di tutti gli strumenti utili (ammortizzatori sociali) da discutere in un tavolo specifico».

http://www.ilrestodelcarlino.it/for...olfi-sindaco-balzani-consiglio-comunale.shtml
 
Questo è più fresco, con annesso sondaggio:

"Crisi Ridolfi, le istituzioni mentono": il sindaco Balzani fa autocritica

SONDAGGIO Giusto chiudere o riassegnare?
Al consiglio comunale il primo cittadino ha parlato anche dei prossimi appuntamenti per il futuro dello scalo, a partire dal bando che ne definirà la gestione con una procedura da avviare entro 60 giorni
di Luca Bertaccini

Forlì, 7 maggio 2012 - «Un ceto politico-amministrativo che non è all'altezza». «Istituzioni che mentono». «È una sconfitta che tocca le amministrazioni del Partito democratico, titolari del potere negli enti locali coinvolti». Al consiglio comunale di oggi sul tema caldo dell'aeroporto il sindaco Balzani ha fatto autocritica dopo la presa d'atto, nei giorni scorsi, della liquidazione di Seaf, gestore dello scalo, e del fallimento delle politiche di Area Vasta.
Di fronte al primo cittadino, nel salone comunale erano presenti una sessantina di persone, tra dipendenti Seaf e sindacalisti. La non coordinazione tra le amministrazioni del Pd, come ha spiegato Balzani in consiglio, è stata la premessa per la mancata creazione di una società unica degli scali tra Forlì, Rimini e Bologna. «Così non si andrà da nessuna parte» ha ammesso il sindaco. Il primo cittadino ha parlato anche dei conti in rosso di Seaf - definita «indifendibile» - e i «disastrosi contratti siglati con Wind Jet».
Balzani ha poi fissato i prossimi appuntamenti. Da parte di Enac - Ente nazionale aviazione civile, c'è la volontà di mettere a bando la gestione del Ridolfi, con una procedura da avviare entro 60 giorni, come ha confermato il presidente di Enac Vito Riggio al sindaco. Mercoledì Balzani tornerà a Roma per parlarne con il vice ministro a Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia, e lo stesso Riggio.Lunedì si terrà l'assemblea di Seaf.
Intanto, oggi a Bologna, nella sede della Regione, si sono incontrati i rappresentanti di istituzioni, Regione, Provincia, Comune, Cgil, Cisl e Uil regionali e locali per parlare del futuro dei lavoratori. La Regione, si legge nel comunicato diffuso dai sindacati, «ha ribadito l'indisponibilità di Sab (gestore del Marconi di Bologna, ndr) di aderire al progetto di realizzare il sistema regionale aeroportuale». I sindacati giudicano «la scelta degli azionisti pubblici e privati di Sab grave e miope, in quanto in prospettiva penalizza tutti gli scali, compresi quelli che oggi vantano una presunta autonomia, già compromessa come risulta dalla perdita del numero di passeggeri emersa in questi giorni». La richiesta è quella di difendere «la tutela occupazionale di tutti i lavoratori di Forlìattraverso l'individuazione di tutti gli strumenti utili (ammortizzatori sociali) da discutere in un tavolo specifico».
Di Luca Bertaccini

http://www.ilrestodelcarlino.it/for...olfi-sindaco-balzani-consiglio-comunale.shtml
 
Quando Balzani parla di politiche di Area Vasta (si intende l'area vasta romagnola) mente sapendo di mentire.

Il 50% delle presenze turistiche della regione Emilia-Romagna è realizzato dalla provincia di Rimini e in termini di percorrenza per Cesenatico e Cervia è meglio Rimini. Per Ravenna nonostante il percorso sia piu' lungo è piu' veloce in quanto si va direttamente dalla SS16 e non passando dalla Ravegnana che non possiede le caratteristiche di strada veloce.
Il 95% dei pax di incoming è rivolto direttamente al territorio e spende (non si considerano i commercianti russi) 147 euro al giorno x 8,4 giorni nel periodo estivo (periodo maggio - settembre) e 175 nei restanti periodi.

La provincia di Rimini ha realizzato due palacongressi nuovi sui quali ha effettuato pesanti investimenti e anche se nessuno lo sa, fa 2,5 milioni di presenze annue solo nel settore congressuale.

Anche grazie alle proprie strategie, sicuramente migliorabili e ci sono tantissime cose che non vanno, nel 2011 anno in cui il turismo in Italia dati istat si è ridotto del 15% ha incrementato le proprie presenze del 4% soprattutto (appunto) grazie alle presenze internazionali toccando i max delle presenze dal 2000 (a parte i discorsi fatturato e prospettive 2012)

Infatti adesso il comune di rimini, dopo essere piombato nel 2000 al solo 20% di presenze internazionali, l'anno appena trascorso ha quasi toccato al 30% toccando i massimi del ultimi 15 anni.

Tornando ai discorsi di Area Vasta a Rimini non c'è niente, mentre si è spostato il 118 a Ravenna, il laboratorio analisi a Pievesestina (FC), il consorzio agricolo di forli cesena a rimini a forli, l'IRSTT a forli, acquedotti di romagna a forli, si potrebbe continuare la lista è lunga.

Un ultimo appunto: in termini di soldi pubblici la provincia di rimini tra tutte le province è quella che costa di meno, in termini di contributi pubblici l'economia di rimini è ultima in regione non avendo nel suo territorio (forse per fortuna) alcuna funzione di carattere regionale e statale se non ridotta ai minimi termini.
 
Improvvisamente sono cambiate le regole societarie. Fino al giorno prima, SAB con la maggioranza delle quote poteva comandare, il giorno dopo, non era più così. Improvvisamente si scopre che comune e provincia di Forlì, non contavano un c...o, pur avendo la maggioranza assoluta delle quote. Era la regione a comandare, con il suo 25%.

In questa frase dici una cosa e poi ti smentisci da solo. Al tempo dell'"affaire Ryanair" il Comune NON aveva la maggioranza di Seaf. Ora non ho sotto i dati e non posso citare informazioni certe ma sono sicuro che sia così. E comunque sottovaluti il fatto che il comune denominatore di tutti gli enti locali fosse la targa ovvero PD, quello stesso PD a cui ieri durante il consiglio comunale Balzani ha lanciato pesanti accuse, quello stesso PD i cui rappresentanti forlivesi a livello regionale hanno peso specifico uguale a zero. Inoltre a margine del consiglio a cui ho partecipato personalmente ho avuto modo di confrontarmi con il Sindaco insieme ad alcuni altri lavoratori del Ridolfi. In quella sede informale il sindaco ha giurato che Filetti gli aveva assicurato non più di 10 giorni fa (al pari di Peri, anche se non lo ha detto) che "è tutto fatto, stai tranquillo, è un'occasione troppo importante per noi". Ora, mi vien da dire che uno dei due è un bugiardo, l'atro uno stupido.
 
Ultima modifica:
In questa frase dici una cosa e poi ti smentisci da solo. Al tempo dell'"affaire Ryanair" il Comune NON aveva la maggioranza di Seaf. Ora non ho sotto i dati e non posso citare informazioni certe ma sono sicuro che sia così.
SAB ha agganciato FR, l'ha parcheggiata a FRL attraverso la sua controllata SEAF e l'ha spostata a BLQ quando a Bologna sono state superate le precedenti resistenze.
E comunque sottovaluti il fatto che il comune denominatore di tutti gli enti locali fosse la targa ovvero PD, quello stesso PD a cui ieri durante il consiglio comunale Balzani ha lanciato pesanti accuse, quello stesso PD i cui rappresentanti forlivesi a livello regionale hanno peso specifico uguale a zero.
Per l'ultima volta: I soci locali del Ridolfi hanno la maggioranza di SEAF e possono legalmente disporne come meglio credono.
Inoltre a margine del consiglio a cui ho partecipato personalmente ho avuto modo di confrontarmi con il Sindaco insieme ad alcuni altri lavoratori del Ridolfi. In quella sede informale il sindaco ha giurato che Filetti gli aveva assicurato non più di 10 giorni fa (al pari di Peri, anche se non lo ha detto) che "è tutto fatto, stai tranquillo, è un'occasione troppo importante per noi". Ora, mi vien da dire che uno dei due è un bugiardo, l'atro uno stupido.
Ovviamente non posso giudicare discorsi che non ho sentito, ma da quel che scrivi mi viene difficile credere che Filetti abbia abbia detto che FRL era un'occasione da non perdere. E se anche fosse vero, bisogna essere o del tutto digiuni della materia oppure davvero poco scaltri (per non usare un termine più pesante) per credere una cosa del genere. Oppure semplicemente in malafede.
Tanto il "credo" religioso che la colpa è di Bologna, funziona sempre.
Visto che puoi parlare con il sindaco, chiedigli cosa impedisce al comune, alla provincia e alla CCIAA di governare come meglio credono il Ridolfi dall'alto del loro 70% di quote SEAF e fammi sapere cosa ti risponde.
 
Ultima modifica:
Ormai è un segreto di Pulcinella il fatto che Filetti sia stato messo lì anche per portare avanti il sistema regionale tanto sognato dalla RER da vari anni...
Lo scoglio che si è però trovato davanti è il ragionevole NO di tutti gli altri soci

Filetti fa solo ed esclusivamente gli interessi della camera di commercio di bologna, tutto il resto è solito teatrino.
 
Filetti fa solo ed esclusivamente gli interessi della camera di commercio di bologna, tutto il resto è solito teatrino.
Filetti sarebbe stato molto tentato di seguire le "sirene" della Regione, magari ripercorrendo le orme del suo predecessore, che attualmente siede al Senato.
Come ti ha risposto tHOmMY777, gli altri soci della CCIAA (e gli imprenditori che sono alle loro spalle), hanno messo il veto, memori della precedente disgraziata "avventura" di SAB in Romagna. E il resistere a tal punto al pressing congiunto dei politici e dei sindacati, dovrebbe rendere l'idea di quanto l'accollo di FRL da parte di SAB, fosse considerato una iattura da evitare ad ogni costo. Anche arrivando ai ferri corti con la regione. E anche rischiando di perdere i soldi della fidejussione.
 
Filetti sarebbe stato molto tentato di seguire le "sirene" della Regione, magari ripercorrendo le orme del suo predecessore, che attualmente siede al Senato.
Come ti ha risposto tHOmMY777, gli altri soci della CCIAA (e gli imprenditori che sono alle loro spalle), hanno messo il veto, memori della precedente disgraziata "avventura" di SAB in Romagna. E il resistere a tal punto al pressing congiunto dei politici e dei sindacati, dovrebbe rendere l'idea di quanto l'accollo di FRL da parte di SAB, fosse considerato una iattura da evitare ad ogni costo. Anche arrivando ai ferri corti con la regione. E anche rischiando di perdere i soldi della fidejussione.

secondo me, forse non mi sono espresso bene, Filetti è totalmente contrario (anche lui) al discorso degli aeroporti, anzi probabilmente è il piu' contrario tra tutti (per quello mi riferivo al teatrino). Questo lo dico per una serie di cose che non riguardano strettamente il settore aeroportuale.
 
Il Emilia-Romagna, come del resto altrove la politica ha grosse responsabilità sulla cattiva gestione e mancanza di scelte che ha portato allo sperpero di denaro pubblico con campalinismi da assecondare ed interessi legati ai vari settori, dalla multiutility Hera in giù.
 
La non coordinazione tra le amministrazioni del Pd, come ha spiegato Balzani in consiglio, è stata la premessa per la mancata creazione di una società unica degli scali tra Forlì, Rimini e Bologna. «Così non si andrà da nessuna parte» ha ammesso il sindaco.

:martello: Molti purtroppo si ostinano a non capire che la fortuna o la rovina di un aeroporto sono determinate dalle dinamiche del mercato; la politica non c'entra e non ci deve entrare. Non è con artifizi politici che si generano i flussi di traffico.
 
La lenta agonia di Forli' parte con la liquidazione di Seaf
I cento addetti del Ridolfi dovrebbero finire in cassa integrazione


FORLI' - La liquidazione volontaria della società di gestione Seaf, decisa dai soci dopo il rifiuto dell’aeroporto di Bologna alla fusione con gli scali della Romagna, può rivelarsi un bagno di sangue. Non ci sono ancora stime ufficiali dei costi da sostenere (comunque stimabili intorno a diversi milioni di euro), ma Comune e Provincia hanno garantito che creditori e lavoratori verranno tutelati. Al Ridolfi operano attualmente un centinaio di addetti tra Seaf (una quarantina) e indotto, lunedì i sindacati torneranno in Regione per fare il punto: l’assessore regionale Alfredo Peri ha già annunciato cassa integrazione, cassa in deroga e mobilità.Sul destino del sedime aeroportuale, però, nessuna certezza. Il dg di Enac, Alessio Quaranta, incontrando gli amministratori forlivesi a Roma ha confermato la volontà di mettere a bando la gestione del Ridolfi, piano di razionalizzazione del settore del Governo permettendo. Le procedure di gara dovrebbero avviarsi entro 60 giorni, come ha confermato il presidente di Enac Vito Riggio al sindaco Roberto Balzani.

Certo, con gli ultimi bandi andati deserti a Forlì la possibilità che si riaffaccino eventuali investitori è tutta da costruire. Dunque, se il polo aeronautico di formazione, un’eccellenza di livello europeo riconosciuta da tutti, dovrebbe restare al suo posto al Ridolfi, è l’attività dei voli commerciali che al momento continua a non avere futuro: da mesi a Forlì volano solo le compagnie Wizz Air (Ungheria) e BelleAir (Albania) con destinazione unica Est Europa, i passeggeri nel 2011 superano di poco le 300 mila unità contro le 700 mila del 2010.

Fatto sta che lunedì, dopo il vertice in Regione coi sindacati, l’assemblea dei soci di Seaf discuterà formalmente la liquidazione volontaria. Nessuno lo ammetterà mai, ma resta forte il sospetto che il fallimento della società unica aeroportuale tra Bologna e la Romagna con la conseguente liquidazione di Forlì fosse un copione già scritto. “Qualcuno ha mentito, il Pd e il Comune escono sconfitti politicamente da questa vicenda”, si è sfogato Balzani in Consiglio comunale. Dopo esserne uscita nel 2008 e averle ‘scippato’ nello stesso anno Ryanair, la società a capo del Marconi, Sab, ha abbandonato una settimana fa Seaf (che ha succhiato almeno 40 milioni di euro di fondi pubblici dal 2004 al 2011 e si è svenata con i contratti Wind Jet, traslocata tra le polemiche a Rimini tra 2010 e 2011) al suo destino. Troppo alto il rischio di flessioni nel traffico passeggeri e quindi di bilanci in perdita in caso di integrazione, hanno avvisato i consulenti. Anche alla riminese Aeradria è arrivato un “no, grazie”, ma con toni diversi.

Lo studio dell’advisor inglese PricewaterhouseCoopers ha portato Sab a questa posizione: “Le principali conclusioni dello studio fanno emergere una non convenienza per Sab, i suoi azionisti ed il suo territorio, di una ipotetica integrazione con Forlì, mentre per quanto riguarda Rimini, le aree di rischio individuate, in assenza di approfondimenti, non consentono, allo stato attuale, di assumere una posizione positiva circa l’integrazione tra Sab e Aeradria”. Come dire, mai più alleanze con lo scalo di Forlì, che il presidente della Camera di Commercio bolognese Bruno Filetti, azionista di maggioranza del Marconi, ha appena definito “endemicamente perdente da un punto di vista economico-finanziario”.

Anche la linea della Regione ha fatto discutere, nonostante un impegno in prima persona di Peri. Peri che però, come confessato in assemblea legislativa rispondendo alle interrogazioni di Movimento 5 Stelle, Pdl e Udc, il piano PricewaterhouseCoopers non l’ha neanche mai visto. Da Forlì parte allora un fuoco incrociato: il segretario Pd Marco Di Maio chiede che la Regione esca da Sab e Aeradria alla luce degli impegni disattesi, il Movimento 5 Stelle immagina che viale Aldo Moro “ma anche altri dovranno rispondere di qualche reato” per via dei fondi pubblici impegnati anche ultimamente con la holding regionale Saer. Il punto è che il destino dei forlivesi sembrava già scritto nel Piano Regionale Integrato dei Trasporti 2010-2020: così come quelli di Rimini e Parma, lo scalo di Forlì viene destinato ad “aeroporto complementare” che “può assumere il ruolo di polo per la formazione aeronautica e per attività di supporto (manutenzione e rimessaggio aeromobili)”, si legge nel documento.

Insomma, per Forlì non ci sono cenni al traffico commerciale, come invece indicato, seppur con diverse forme, per Parma e Rimini: e se il fatto di essere “complementare” può indicare automaticamente l’attività del trasporto passeggeri, per Parma e Rimini ciò è espressamente riportato mentre per Forlì no. Ma altre nubi si sono addensate su Forlì, già nel mirino del piano nazionale Enac sulla scrivania del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera (che comunque ha definito “di servizio” e non più “complementari” gli scali di Parma, Forlì e Rimini, con la condizione-mannaia di sostenersi entro tre anni senza più risorse pubbliche). Ad esempio, la concessione trentennale e totale concessa dall’ente dell’aviazione civile al Ridolfi nel settembre del 2010 non è mai stata controfirmata dal ministero (nella stessa situazione si trovano altri scali minori).

Con i riminesi, invece, i bolognesi sembrano sussurrare un ‘mai dire mai’. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha detto che con Rimini “la verifica è stata interrotta”, perché è “necessaria una maggiore informazione e documentazione”, ma “siamo disponibili a valutare, sulla base di ulteriori informazioni”. Dalla Riviera, tutti e tre gli uomini che contano (il sindaco Andrea Gnassi, il presidente della Provincia Stefano Vitali, il presidente di Aeradria Massimo Masini) auspicano che “risalendo la via Emilia ci possano essere nuovi rapporti futuri, in ogni caso noi non rimarremo soli”.

Nel breve termine, però, il Fellini deve ancora risolvere un paio di questioni non di poco conto: c’è da perfezionare con una cordata di banche un mutuo ventennale pari a 21 milioni di euro (6 li garantiscono le istituzioni locali) per investimenti fino al 2015, ci sono da sistemare terminal, pista e torre di controllo (quest’ultima con risorse Enav).


Fonte: il Fatto Quotidiano
 
La lenta agonia di Forli' parte con la liquidazione di Seaf
I cento addetti del Ridolfi dovrebbero finire in cassa integrazione


FORLI' - La liquidazione volontaria della società di gestione Seaf, decisa dai soci dopo il rifiuto dell’aeroporto di Bologna alla fusione con gli scali della Romagna, può rivelarsi un bagno di sangue. Non ci sono ancora stime ufficiali dei costi da sostenere (comunque stimabili intorno a diversi milioni di euro), ma Comune e Provincia hanno garantito che creditori e lavoratori verranno tutelati. Al Ridolfi operano attualmente un centinaio di addetti tra Seaf (una quarantina) e indotto, lunedì i sindacati torneranno in Regione per fare il punto: l’assessore regionale Alfredo Peri ha già annunciato cassa integrazione, cassa in deroga e mobilità.Sul destino del sedime aeroportuale, però, nessuna certezza. Il dg di Enac, Alessio Quaranta, incontrando gli amministratori forlivesi a Roma ha confermato la volontà di mettere a bando la gestione del Ridolfi, piano di razionalizzazione del settore del Governo permettendo. Le procedure di gara dovrebbero avviarsi entro 60 giorni, come ha confermato il presidente di Enac Vito Riggio al sindaco Roberto Balzani.

Certo, con gli ultimi bandi andati deserti a Forlì la possibilità che si riaffaccino eventuali investitori è tutta da costruire. Dunque, se il polo aeronautico di formazione, un’eccellenza di livello europeo riconosciuta da tutti, dovrebbe restare al suo posto al Ridolfi, è l’attività dei voli commerciali che al momento continua a non avere futuro: da mesi a Forlì volano solo le compagnie Wizz Air (Ungheria) e BelleAir (Albania) con destinazione unica Est Europa, i passeggeri nel 2011 superano di poco le 300 mila unità contro le 700 mila del 2010.

Fatto sta che lunedì, dopo il vertice in Regione coi sindacati, l’assemblea dei soci di Seaf discuterà formalmente la liquidazione volontaria. Nessuno lo ammetterà mai, ma resta forte il sospetto che il fallimento della società unica aeroportuale tra Bologna e la Romagna con la conseguente liquidazione di Forlì fosse un copione già scritto. “Qualcuno ha mentito, il Pd e il Comune escono sconfitti politicamente da questa vicenda”, si è sfogato Balzani in Consiglio comunale. Dopo esserne uscita nel 2008 e averle ‘scippato’ nello stesso anno Ryanair, la società a capo del Marconi, Sab, ha abbandonato una settimana fa Seaf (che ha succhiato almeno 40 milioni di euro di fondi pubblici dal 2004 al 2011 e si è svenata con i contratti Wind Jet, traslocata tra le polemiche a Rimini tra 2010 e 2011) al suo destino. Troppo alto il rischio di flessioni nel traffico passeggeri e quindi di bilanci in perdita in caso di integrazione, hanno avvisato i consulenti. Anche alla riminese Aeradria è arrivato un “no, grazie”, ma con toni diversi.

Lo studio dell’advisor inglese PricewaterhouseCoopers ha portato Sab a questa posizione: “Le principali conclusioni dello studio fanno emergere una non convenienza per Sab, i suoi azionisti ed il suo territorio, di una ipotetica integrazione con Forlì, mentre per quanto riguarda Rimini, le aree di rischio individuate, in assenza di approfondimenti, non consentono, allo stato attuale, di assumere una posizione positiva circa l’integrazione tra Sab e Aeradria”. Come dire, mai più alleanze con lo scalo di Forlì, che il presidente della Camera di Commercio bolognese Bruno Filetti, azionista di maggioranza del Marconi, ha appena definito “endemicamente perdente da un punto di vista economico-finanziario”.

Anche la linea della Regione ha fatto discutere, nonostante un impegno in prima persona di Peri. Peri che però, come confessato in assemblea legislativa rispondendo alle interrogazioni di Movimento 5 Stelle, Pdl e Udc, il piano PricewaterhouseCoopers non l’ha neanche mai visto. Da Forlì parte allora un fuoco incrociato: il segretario Pd Marco Di Maio chiede che la Regione esca da Sab e Aeradria alla luce degli impegni disattesi, il Movimento 5 Stelle immagina che viale Aldo Moro “ma anche altri dovranno rispondere di qualche reato” per via dei fondi pubblici impegnati anche ultimamente con la holding regionale Saer. Il punto è che il destino dei forlivesi sembrava già scritto nel Piano Regionale Integrato dei Trasporti 2010-2020: così come quelli di Rimini e Parma, lo scalo di Forlì viene destinato ad “aeroporto complementare” che “può assumere il ruolo di polo per la formazione aeronautica e per attività di supporto (manutenzione e rimessaggio aeromobili)”, si legge nel documento.

Insomma, per Forlì non ci sono cenni al traffico commerciale, come invece indicato, seppur con diverse forme, per Parma e Rimini: e se il fatto di essere “complementare” può indicare automaticamente l’attività del trasporto passeggeri, per Parma e Rimini ciò è espressamente riportato mentre per Forlì no. Ma altre nubi si sono addensate su Forlì, già nel mirino del piano nazionale Enac sulla scrivania del ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera (che comunque ha definito “di servizio” e non più “complementari” gli scali di Parma, Forlì e Rimini, con la condizione-mannaia di sostenersi entro tre anni senza più risorse pubbliche). Ad esempio, la concessione trentennale e totale concessa dall’ente dell’aviazione civile al Ridolfi nel settembre del 2010 non è mai stata controfirmata dal ministero (nella stessa situazione si trovano altri scali minori).

Con i riminesi, invece, i bolognesi sembrano sussurrare un ‘mai dire mai’. Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha detto che con Rimini “la verifica è stata interrotta”, perché è “necessaria una maggiore informazione e documentazione”, ma “siamo disponibili a valutare, sulla base di ulteriori informazioni”. Dalla Riviera, tutti e tre gli uomini che contano (il sindaco Andrea Gnassi, il presidente della Provincia Stefano Vitali, il presidente di Aeradria Massimo Masini) auspicano che “risalendo la via Emilia ci possano essere nuovi rapporti futuri, in ogni caso noi non rimarremo soli”.

Nel breve termine, però, il Fellini deve ancora risolvere un paio di questioni non di poco conto: c’è da perfezionare con una cordata di banche un mutuo ventennale pari a 21 milioni di euro (6 li garantiscono le istituzioni locali) per investimenti fino al 2015, ci sono da sistemare terminal, pista e torre di controllo (quest’ultima con risorse Enav).


Fonte: il Fatto Quotidiano


Tante inesattezze e un catastrofismo cosmico che non ha ragione di esistere. Saranno i fatti a parlare, come sempre
 
Trasporto aereo: via libera al bando europeo per l'aeroporto di Forlì

(WAPA) - "L'aeroporto vive": questo è quanto affermato da Riccardo Roveroni, liquidatore di Seaf (Società esercizio aeroporto Forlì, la società di gestione dello scalo romagnolo) dopo l'assemblea dei soci dell'azienda.

Forse il liquidatore della vecchia società aeroportuale pecca di ottimismo, in quanto non esiste ancora la certezza della sopravvivenza dello scalo, ma solamente del fatto che ci sarà una possibilità di rinascita: ai soci è stata infatti presentata la lettera di Enac (Ente nazionale aviazione civile) che ha confermato l'intenzione di procedere quanto prima con il bando europeo per cercare di trovare una nuova società interessata alla gestione dello scalo.

Il nuovo bando potrebbe essere pubblicato per metà luglio, e resterà aperto per 60 giorni: se i tempi saranno rispettati si potranno quindi avere notizie più precise sullo scalo forlivese a partire da metà settembre. Se così fosse, sarebbero stati solo leggermente sforati i tempi previsti dal sindaco di Forlì Roberto Balzani (il comune detiene oltre il 48% delle quote societarie), che ad inizio maggio aveva parlato di due mesi per far partire il nuovo bando.
http://www.avionews.it/index.php?corpo=see_news_home.php&news_id=1143013&pagina_chiamante=index.php