lettera ad un amico...

  • Autore Discussione Autore Discussione FlyIce
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Questo e' il mio primo massaggio...e so di usarlo bene, ringraziando Concorde per i suoi interessantissimi post [:304]

Vi leggo da ormai 6 mesi, ma ho deciso di iscrivermi oggi, visto che ci tenevo particolarmente a fare questo ringraziamanto pubblico.
Spero che "Alta Quota" possa riprendere al piu' presto...
Ciao,
Enrico
 
Citazione:Messaggio inserito da enrico_waw

Questo e' il mio primo massaggio...e so di usarlo bene, ringraziando Concorde per i suoi interessantissimi post [:304]

Vi leggo da ormai 6 mesi, ma ho deciso di iscrivermi oggi, visto che ci tenevo particolarmente a fare questo ringraziamanto pubblico.
Spero che "Alta Quota" possa riprendere al piu' presto...
Ciao,
Enrico

Benvenuto
 
I post di Concorde sono preziosissimi..io non capisco le lamentele..io non conosco la realtà AZ quindi se si parla di Rossi o di Verdi non me ne può fregar di meno....a me interessa sapere che purtroppo le professionalità più valide se possono abbandonano la nave......
 
Citazione:Messaggio inserito da enrico_waw

Questo e' il mio primo massaggio...e so di usarlo bene, ringraziando Concorde per i suoi interessantissimi post [:304]

Vi leggo da ormai 6 mesi, ma ho deciso di iscrivermi oggi, visto che ci tenevo particolarmente a fare questo ringraziamanto pubblico.
Spero che "Alta Quota" possa riprendere al piu' presto...
Ciao,
Enrico

un grande benvenuto tra noi
 
La comunicazione efficace, fatta coi controcosi, la si crea sul modello AIDA (attention, interest, desire, action). Si da peraltro per scontato che questo metodo tende a raggiungere il proprio target anche</u> passando attraverso coloro che del messaggio ci fanno ben poco.
Il tutto mira ovviamente alla fase finale, l’azione, o meglio in questo caso, l’interazione.
Voglio in queste poche righe elogiare le doti e la determinazione di Concorde che, nell’applicare con costanza e spontaneità questo metodo, ha reso possibile discussioni che altrimenti non sarebbero ne mai esistite ne state così accese.
Non vi è alcun dubbio che una volta acceso il meccanismo dell’attenzione, incitato l’interesse e suscitato il desiderio (di saperne di più), l’azione non è più un suo compito ma del cliente, del target, che dovrà sbattersi per “conquistare” quel desiderio.
 
Citazione:Messaggio inserito da Globox

La comunicazione efficace, fatta coi controcosi, la si crea sul modello AIDA (attention, interest, desire, action). Si da peraltro per scontato che questo metodo tende a raggiungere il proprio target anche</u> passando attraverso coloro che del messaggio ci fanno ben poco.
Il tutto mira ovviamente alla fase finale, l’azione, o meglio in questo caso, l’interazione.
Voglio in queste poche righe elogiare le doti e la determinazione di Concorde che, nell’applicare con costanza e spontaneità questo metodo, ha reso possibile discussioni che altrimenti non sarebbero ne mai esistite ne state così accese.
Non vi è alcun dubbio che una volta acceso il meccanismo dell’attenzione, incitato l’interesse e suscitato il desiderio (di saperne di più), l’azione non è più un suo compito ma del cliente, del target, che dovrà sbattersi per “conquistare” quel desiderio.



uella qui si fa concorrenza al grande jacques séguéla (che ad oggi secondo il mio modesto parere detiene il miglior titolo per un libro "non dite a mia madre che faccio il pubblicitario... lei mi crede un pianista in un bordello") oppure al mitico david ogilvy o all'italiano lorenzo marini (anche lui con "questo libro non ha titolo perchè scritto da un art director")

[:304]:D
 
Il discorso di Globox filerebbe se al posto degli appassionati dell'Aviazione Civile ci fòssero soltanto casalinghe, disoccupati crònici, lavoratori precàri della manovalanza, ecc ecc.?

Secondo me, no! Se dobbiamo vendere un'aeromobile di lusso, perlomeno dobbiamo poterlo offrire a qualcuno veramente interessato e in grado di potersi permettere di acquistarlo e mantenerlo, ma non si può continuare a rimanere a lungo imprenditori, vendendo quello che i venditori di macchine (anche volanti) usate del Texas amano definire "yella fat chicken"!

Quello che voglio dire, è che nei messaggi talvolta crìptici, ma sempre affascinanti, di concorde c'è ben più di una qualche forma di vendita emozionale, c'è piuttosto la volontà di trasmettere una passione, un comune sentimento che noi tutti appassionati di aviazione nascondiamo quasi pùdicamente, nella nostra quotidianità, in un piccolo cantùccio nel nostro cuore, c'è la voglia e la nostalgìa di vedere finalmente realizzàti i sogni che trent'anni fa vìdero la nostra Compagnìa di Bandiera fare quei balzi in avanti, al passo con le altre grandi dell'epoca, che ci fecero intravvedere all'orizzonte del Futuro quei grandi traguardi che, purtroppo, nonostante gli sforzi di quei grandi ed autorevoli personaggi di cui ci si poteva vantare in tutto il mondo dell'Aviazione, non si sono potùti raggiungere, a causa dei sòliti "furbetti" i quali, nonostante fossero circondati da grandi Maestri, usarono e tutt'ora usano la loro mìope presunzione per raggiungere miseri obiettivi di vanagloria e d'interessi personali.

Non basta un sistema, seppur collaudato ed efficace, a fare di un personaggio un successo, ci vuole ben altro: il sentimento. E di questo concorde ci dà' un quotidiano esempio che noi ci possiamo permettere soltanto di ammirare e stimare...

Grazie...

Marco;)
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde
....oppure al mitico david ogilvy o all'italiano lorenzo marini (anche lui con "questo libro non ha titolo perchè scritto da un art director")

[:304]:D

io ho letto "vaniglia" di Lorenzo Marini ... è lo stesso che citi tu, perchè ho trovato il libro una xxxxxxx paurosa...

Se è lo stesso autore e considerata la stima che ho nei tuoi confronti miè venuta voglia di leggerlo...che dici Max ??

[:306]
 
Citazione:Messaggio inserito da 747MXP

Citazione:Messaggio inserito da concorde
....oppure al mitico david ogilvy o all'italiano lorenzo marini (anche lui con "questo libro non ha titolo perchè scritto da un art director")

[:304]:D

io ho letto "vaniglia" di Lorenzo Marini ... è lo stesso che citi tu, perchè ho trovato il libro una xxxxxxx paurosa...

Se è lo stesso autore e considerata la stima che ho nei tuoi confronti miè venuta voglia di leggerlo...che dici Max ??

[:306]

eheheh siamo OT. c'akkoppano, sopratutto in questo periodo, poi, dove c'è un pò di turbolenza in aria chiara! promesso che rientreremo subito in OT


romanticone!!!! ehehehe (confessa ti ha dato degli spunti per essere creativo anche in amore...) ehehehe
"Vaniglia. Una storia d'amore tratta da un film che nessuno ha mai girato"
lui vive a new york, lei a los angeles...


comunque si si è lo stesso. ritengo lorenzo marini tra i migliori pubblicitari italiani (per intenderci non alla mulino bianco dove ti propinano sempre la solita trita e ritrita e ormai noiosa famigliola tutto amore e tenerezza). un dì un giornalista gli chiese cos'è significasse essere un pubblicitario/creativo, lui rispose: " ... quando mi chiedono negli alberghi di compilare i moduli, non compilo mai con la parola creativo, scrivo tutte le cazzate che mi vengono in mente tanto nessuno le legge... L'altro giorno a Roma ho scritto astronauta... A scrivere sodomizzatore.... Specialista in grattachecca... non le legge nessuno... Prova, è fantastico!"


sai che veste o solo di bianco o solo di nero?
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

comunque si si è lo stesso. ritengo lorenzo marini tra i migliori pubblicitari italiani (per intenderci non alla mulino bianco dove ti propinano sempre la solita trita e ritrita e ormai noiosa famigliola tutto amore e tenerezza). un dì un giornalista gli chiese cos'è significasse essere un pubblicitario/creativo, lui rispose: " ... quando mi chiedono negli alberghi di compilare i moduli, non compilo mai con la parola creativo, scrivo tutte le cazzate che mi vengono in mente tanto nessuno le legge... L'altro giorno a Roma ho scritto astronauta... A scrivere sodomizzatore.... Specialista in grattachecca... non le legge nessuno... Prova, è fantastico!"


sai che veste o solo di bianco o solo di nero?
@CONCORDE,guarda che è vero è fantastico,io infatti quando mi domandano che lavoro faccio rispondo sempre "IL PASTORE" inteso come uno che porta a pascolare le mucche + sono in ambiienti situazioni altolocate + mi diverto a dirlo..........devi vedere la faccia della gente basita,e con + lo dici a gente importante con + ti diverti a vedere che faccia fanno,oppure è come quando mi chiedono dove vai?risposta "ò à cargà ol mut"=vado a caricare il monte,cioè a portare le mucche all'alpeggio,il bello che ti rispondono senza aver capito un cazzo vengo anche io che tipo di abbigliamento ci vuole a altre cose del genere,altri invece non rispondono proprio xchè non capiscono cosa tu hai detto in bergamasco stretto poi...........cmq confermo è divertentissimo...........provare x credere.
 
Salve a tutti ! Anche io ritengo gli interventi di Concorde utili e preziosi. Non so chi sia davvero Concorde, ma mi pare evidente che sta abbastanza in alto da non poter comunque dettagliare i suoi argomenti, poiché andrebbe a smuovere meccanismi delicati.
A noi credo rimanga comunque il gusto dell'interpretazione, la sfida di indovinare oppure no, e la capacità di leggere tra le righe.
Nel merito, concordo con Concorde :) quando dice che il macchinista precedente mandava a tutto vapore verso l'iceberg. La cosa grave è che ce ne eravamo accorti tutti ( parlo di chi è dentro AZ ), ma non potevamo farci niente.
Che poi in AZ la meritocrazia sia un reato, una grave colpa, credo sia abbastanza evidente [:I].
 
Scusate, visto che ve ne intendete, potreste togliermi per favore una curiosità? Ne parlavo la settimana scorsa con un amico che vende aeroplani da una vita senza aver studiato su nessun libro ma sempre facendo di testa sua, nonostante avesse anche familiari pubblicitari di successo, negli Stati Uniti:

se veramente la pubblicità fosse l'anima del commercio, allora i pubblicitàri cosa dovrebbero essere, in proporzione?

(a roma direbbero: l'anima de li... poi non ricordo più! Scherzo, ma la domanda che mi pongo è seria...)

(molto dubbioso)Marco;)
 
se veramente la pubblicità fosse l'anima del commercio, allora i pubblicitàri cosa dovrebbero essere, in proporzione?
la mente/le menti[:308][:306],il fatto è che poi chi ti paga,il cliente,che può essere un'agenzia,un'industria o un titolare di 1 azienda non sempre ti lascia fare,in genere gli stupidi/la maggioranza e poi si lamentano pure xchè non hanno il ritorno dei soldi investiti,quanti ne ho visti bruciare miliardi e,con quanti ho litigato mandandoli puntualmente a cagare,eh sì xchè poi le colpe vengon riversate su dite,d'altronde ti pagano apposta,cmq di segreti non ce ne sono poi tanti x l'advertising..........ormai non esiste + un prodotto che sia vendibile se dietro non c'è pubblicità.
 
Citazione:Messaggio inserito da marcotiloca

Scusate, visto che ve ne intendete, potreste togliermi per favore una curiosità? Ne parlavo la settimana scorsa con un amico che vende aeroplani da una vita senza aver studiato su nessun libro ma sempre facendo di testa sua, nonostante avesse anche familiari pubblicitari di successo, negli Stati Uniti:

se veramente la pubblicità fosse l'anima del commercio, allora i pubblicitàri cosa dovrebbero essere, in proporzione?

(a roma direbbero: l'anima de li... poi non ricordo più! Scherzo, ma la domanda che mi pongo è seria...)

(molto dubbioso)Marco;)
La pubblicità non è l’anima del commercio, è solo una delle leve.

Per prodotti o servizi a regime di mercato (market driven), l’anima è il marketing, che non va confuso con la comune definizione di pubblicità.

I principi di marketing si fondano prevalentemente sulle 4 P (le leve Product, Price, Promotion, Place) che ponderate sui fattori chiave di successo e sugli indici di competitività determinano le azioni da prendere (come e quando agire sulle leve singole) per il posizionamento desiderato: strategico, focus, o opportunistico.

Spero di esser stato chiaro anche se un po' sconclusionato [B)]
 
Grazie, Globox! Ma mi pare strano... queste cose non le ho mai lette in nessun libro di ragioneria: è tutto diverso! Mìa cugina fa la commercialista, e insegna ragionerìa alle superiori: mi ha detto tutt'altro rispetto alle tue parole, non sarà che si vive in mondi diversi, quello della scuola e quello del lavoro? Però la cosa strana è che anche quell'amico che conosco ed ha un'attività davvero grossa e ben avviata nel mondo dell'Aviation Sales, non la pensa così: ancora un'altro mondo?

I miei dubbi crescono...

Marco;)
 
Si sta andando un po' troppo OT. Chi tace acconsente, direi.

Non credo troverai molto nei libri di ragioneria al riguardo. Comunque adesso è tardi, domani vedo se riesco ad approfondire, vedrai che non ci sono mondi diversi e che quanto sopra riflette la legge di base:
"The achievement of goals through meeting and exceding customer needs - better than competition"
laddove il customer needs non è solo un'esigenza di prodotto ma un mix ponderato tra prodotto, prezzo, comunicazione (promotion) e distribuzione (place).

Buonanotte.
 
Ok, forse, ma io se voglio imparare a vendere aeroplani, forse in qualche modo mi dovrò pur documentare, no?

Ho già fatto qualche corso di marketing presso aziende prestigiose, ma non ci appiccica nulla , perchè mi sembra che ognuno abbia il suo personale concetto di marketing, tra quelli che ho menzionato già prima, e anche altri...

Mah, grazie per adesso, buonanotte, a domani, forse sarà il caso di aprire un nuovo Thread...

Marco;)
 
Spero che Concorde non me ne voglia a male se utilizzo il suo spazio, d’altronde, come già accennato è lui stesso che “accende” le discussioni e queste son le conseguenze :D
Mi hanno pure autorizzato dall'alto, fai te.
Farò ad ogni modo del mio meglio per riagganciarmi al 3D iniziale, altrimenti amen.

Avevo accennato il termine “market-driven” (a regime di mercato) per differenziarlo dal “product-driven” (a regime di prodotto).
Entrambe sono concetti validi ma vanno applicati in base al proprio posizionamento.
Mi spiego meglio: da Rolls Royce non vedrete mai dalle nostre parti uno spot televisivo o una offerta promozionale (con rottamazione incentivata [:308]) o un’accordo extra incentivo con la distribuzione (concessionarie). Solo quando entra in gioco Bentley, sebbene a molti impercettibili, alcuni meccanismi di mercato, tendono timidamente a muoversi, ma mai come farebbe FIAT o VW o altri.
Provate ora ad immaginare l’approccio di Rolls Royce negli Emirati o a Beverly Hills, sarà sempre meno “product” e più “market” ed in un mercato capitanato dal lusso sfrenato e viziato avranno da confrontarsi con Bentley, Ferrari, Porsche etc.
Il mercato detta legge, sta a chi produce (e distribuisce) beni e servizi interpretarla e pesarla per trarne i benefici.

Ma sul regime di mercato ci sono anche 2 dimensioni di approccio in contrasto:
1) Market-driven business: ponderante, aperta e vincente.
2) Internally oriented business: quello/a che se la tira e crede di avercela solo lui/lei, spesso per ignoranza, spesso per presunzione e spesso perdente.

Accenno alcune differenze tra i due:

1) Mette in rilievo l’esigenza de cliente
2) Mette in rilievo la convenienza del prodotto
1) Conosce i criteri di scelta del cliente e li usa nel marketing-mix
2) Ritiene che prodotto e prezzo sono alla base delle vendite
1) Segmenta per differenze tra clienti
2) Segmenta il prodotto
1) Investe in ricerca di mercato
2) Si affida ai rumors
1) Crede nei cambiamenti ed apprezza l’innovazione
2) Preferisce lo status quo
1) Cerca di capire la concorrenza
2) La concorrenza è relativa e la copia
1) Cerca nuove fonti di mercato (prospecting)
2) Continua a tartassare il solito
1) Dinamicità e velocità nelle decisioni
2) Calma e sangue freddo
1) Lotta per un minimo di vantaggio competitivo
2) È soddisfatto per ciò che è ed ha

Conclusione: il secondo non sarebbe mai in grado di impostare un marketing mix.

Se il concetto fondamentale di marketing chiama in causa “il raggiungimento degli obiettivi attraverso il soddisfare e andar oltre le esigenze del cliente – meglio della concorrenza”, il metodo è lo studio e l’impostazione del marketing-mix (4P) al fine di stabilire i fattori chiave di successo (FCS) a cui vanno messi in contrapposizione i coefficienti di competitività (CC), dove 1 è parità, che daranno come risultato l’indice di competitività (IC).
Una volta raggiunto l’IC capiremo se siamo competitivi o meno e sapremo come muovere le leve per ottimizzare i processi all’interno dei FCS. Incasinato? No dai.

Ad esempio potremmo fare un esercizio su una linea aerea; senza molte elucubrazioni altrimenti si arriva all’algoritmia, voglio restare sul semplice prendendo in esame un ptp secco ipotetico (senza traffico in prosecuzione) di una compagnia x, lo scenario di mercato, il segmento target (facciamo affari), il prodotto (da A a B) con posizionamento strategico.

Le frequenze sono 4 vs 5 concorrenza, entrambe hanno un R/T mattino/sera, il servizio di terra, FF e web check-in è leggermente inferiore ma il servizio di bordo è nettamente superiore.

Il pricing di struttura e promozionale sono identici e pubblici ma in termini di corporate deals la nostra compagnia è indietro vuoi per prezzo, vuoi per numero di contratti stipulati.

In comunicazione diretta siamo al doppio della concorrenza, ma al cliente non interessa.
Sui media invece siamo a metà mentre sulla comunicazione fatta sui trade-magazines business a ¾.

In termini di distribuzione abbiamo agenzie sociali al pubblico 4x la concorrenza e anche qui al cliente non interessa più di tanto.
Su internet invece facciamo pena ed il rapporto con le agenzie (che contano) male incentivate non è dei migliori.

Nella colonna FCS si son pesati i criteri di scelta del cliente.

Ripeto, è solo per rendere una semplice idea di come viene (andrebbe) impostato, senza scervellamenti e parametri che richiedono un’elaborazione molto più complessa:

mixrx0.png


Al prodotto è stato ritoccato solo il complementare nell’intenzione di migliorare leggermente i servizi escluso quello di bordo che è gia superiore.

Al pricing si è deciso meno competitività sulle pubbliche in quanto meno desidederate ma ben utilizzate e spinte dal prodotto, contro un massiccio intervento sul pricing corporate per allineamento.

In comunicazione si riduce il mailing diretto per dare più vita al mediatico e di settore

In distribuzione si riducono le futili risorse di vendita diretta e si darà più attenzione ad internet e soprattutto all’incentivazione ben mirata delle agenzie di settore.

La risultante è un miglioramento di 12 punti in IC, in linea con la concorrenza, sempre tenendo conto di 1 frequenza in meno.

A completamento andrebbero aggiunte altre 2 colonne per determinare sulle variazioni:
1) costi / risparmi
2) benefici / perdite

Questo è basato sulle 4 P, ed è già una pippa mentale (essenziale), altri si basano sull’extended mix di 7, con l’aggiunta di People, Process e Physical evidence; fate voi.

Azzz dimenticavo che dovevo riallacciarmi al post iniziale. Scusa Concò, non ce l’ho fatta in esplicito, just read through the lines [:306]
 
Citazione:Messaggio inserito da Globox

Spero che Concorde non me ne voglia a male se utilizzo il suo spazio, d’altronde, come già accennato è lui stesso che “accende” le discussioni e queste son le conseguenze :D
Mi hanno pure autorizzato dall'alto, fai te.
Farò ad ogni modo del mio meglio per riagganciarmi al 3D iniziale, altrimenti amen.

Avevo accennato il termine “market-driven” (a regime di mercato) per differenziarlo dal “product-driven” (a regime di prodotto).
Entrambe sono concetti validi ma vanno applicati in base al proprio posizionamento.
Mi spiego meglio: da Rolls Royce non vedrete mai dalle nostre parti uno spot televisivo o una offerta promozionale (con rottamazione incentivata [:308]) o un’accordo extra incentivo con la distribuzione (concessionarie). Solo quando entra in gioco Bentley, sebbene a molti impercettibili, alcuni meccanismi di mercato, tendono timidamente a muoversi, ma mai come farebbe FIAT o VW o altri.
Provate ora ad immaginare l’approccio di Rolls Royce negli Emirati o a Beverly Hills, sarà sempre meno “product” e più “market” ed in un mercato capitanato dal lusso sfrenato e viziato avranno da confrontarsi con Bentley, Ferrari, Porsche etc.
Il mercato detta legge, sta a chi produce (e distribuisce) beni e servizi interpretarla e pesarla per trarne i benefici.

Ma sul regime di mercato ci sono anche 2 dimensioni di approccio in contrasto:
1) Market-driven business: ponderante, aperta e vincente.
2) Internally oriented business: quello/a che se la tira e crede di avercela solo lui/lei, spesso per ignoranza, spesso per presunzione e spesso perdente.

Accenno alcune differenze tra i due:

1) Mette in rilievo l’esigenza de cliente
2) Mette in rilievo la convenienza del prodotto
1) Conosce i criteri di scelta del cliente e li usa nel marketing-mix
2) Ritiene che prodotto e prezzo sono alla base delle vendite
1) Segmenta per differenze tra clienti
2) Segmenta il prodotto
1) Investe in ricerca di mercato
2) Si affida ai rumors
1) Crede nei cambiamenti ed apprezza l’innovazione
2) Preferisce lo status quo
1) Cerca di capire la concorrenza
2) La concorrenza è relativa e la copia
1) Cerca nuove fonti di mercato (prospecting)
2) Continua a tartassare il solito
1) Dinamicità e velocità nelle decisioni
2) Calma e sangue freddo
1) Lotta per un minimo di vantaggio competitivo
2) È soddisfatto per ciò che è ed ha

Conclusione: il secondo non sarebbe mai in grado di impostare un marketing mix.

Se il concetto fondamentale di marketing chiama in causa “il raggiungimento degli obiettivi attraverso il soddisfare e andar oltre le esigenze del cliente – meglio della concorrenza”, il metodo è lo studio e l’impostazione del marketing-mix (4P) al fine di stabilire i fattori chiave di successo (FCS) a cui vanno messi in contrapposizione i coefficienti di competitività (CC), dove 1 è parità, che daranno come risultato l’indice di competitività (IC).
Una volta raggiunto l’IC capiremo se siamo competitivi o meno e sapremo come muovere le leve per ottimizzare i processi all’interno dei FCS. Incasinato? No dai.

Ad esempio potremmo fare un esercizio su una linea aerea; senza molte elucubrazioni altrimenti si arriva all’algoritmia, voglio restare sul semplice prendendo in esame un ptp secco ipotetico (senza traffico in prosecuzione) di una compagnia x, lo scenario di mercato, il segmento target (facciamo affari), il prodotto (da A a B) con posizionamento strategico.

Le frequenze sono 4 vs 5 concorrenza, entrambe hanno un R/T mattino/sera, il servizio di terra, FF e web check-in è leggermente inferiore ma il servizio di bordo è nettamente superiore.

Il pricing di struttura e promozionale sono identici e pubblici ma in termini di corporate deals la nostra compagnia è indietro vuoi per prezzo, vuoi per numero di contratti stipulati.

In comunicazione diretta siamo al doppio della concorrenza, ma al cliente non interessa.
Sui media invece siamo a metà mentre sulla comunicazione fatta sui trade-magazines business a ¾.

In termini di distribuzione abbiamo agenzie sociali al pubblico 4x la concorrenza e anche qui al cliente non interessa più di tanto.
Su internet invece facciamo pena ed il rapporto con le agenzie (che contano) male incentivate non è dei migliori.

Nella colonna FCS si son pesati i criteri di scelta del cliente.

Ripeto, è solo per rendere una semplice idea di come viene (andrebbe) impostato, senza scervellamenti e parametri che richiedono un’elaborazione molto più complessa:

mixrx0.png


Al prodotto è stato ritoccato solo il complementare nell’intenzione di migliorare leggermente i servizi escluso quello di bordo che è gia superiore.

Al pricing si è deciso meno competitività sulle pubbliche in quanto meno desidederate ma ben utilizzate e spinte dal prodotto, contro un massiccio intervento sul pricing corporate per allineamento.

In comunicazione si riduce il mailing diretto per dare più vita al mediatico e di settore

In distribuzione si riducono le futili risorse di vendita diretta e si darà più attenzione ad internet e soprattutto all’incentivazione ben mirata delle agenzie di settore.

La risultante è un miglioramento di 12 punti in IC, in linea con la concorrenza, sempre tenendo conto di 1 frequenza in meno.

A completamento andrebbero aggiunte altre 2 colonne per determinare sulle variazioni:
1) costi / risparmi
2) benefici / perdite

Questo è basato sulle 4 P, ed è già una pippa mentale (essenziale), altri si basano sull’extended mix di 7, con l’aggiunta di People, Process e Physical evidence; fate voi.

Azzz dimenticavo che dovevo riallacciarmi al post iniziale. Scusa Concò, non ce l’ho fatta in esplicito, just read through the lines [:306]


rispondo... apparentemente sarò fuori tema (OT)... ma solo apparentemente...

globox è un uomo di marketing (e non di pubblicità... visto che non ha sintetizzato)! ehehehe. la pubblicità ha la semplice funzione di fare innamorare cliente e prodotto (pubblicità di prodotto) oppure cliente e azienda (pubblicità istituzionale). senza la pubblicità il miglior prodotto del mondo non si vende, con la pubblicità il peggior prodotto del mondo si vende per un giorno solo (ma almeno lo si vende)...
diceva david ogilvy (confesso di aver sempre avuto un debole per i pubblicitari narcisi, leader e anche un pò dandy... appunto alla ogilvy, alla seguela oppure alla leo burnett) "non esistono sostanziali differenze tra le varie marche di sigarette, di birra, di budini o di margarina. sono quasi tutti uguali. però quell'azienda che riuscirà ad offrire la personalità più spiccata alla sua marca riuscirà ad assicurarsi una maggiore quota di mercato con maggiori profitti"

torno in tema aeroplani (vettori aerei)... dato per scontato che per vincere nell'airlines business conta il network, gli orari, la puntualità, la riconsegna bagagli (che non dipende dal vettore ma ricade sulla sua immagine) e il prezzo fatto ciò cosa resta ad un vettore per differenziarsi dai concorrenti? la parte soft (servizio, accoglienza ecc) quella che io chiamo "l'aria che si respira a bordo". come la si può costruire? con la brand identity e quindi anche (sopratutto) con la pubblicità. basta guardare la pubblicità dei vettori e si scoprirà anche l'anima, il modo di essere, la mentalità del vettore...

nota critica (ci stà ehheh) ma a conforto di quanto dicevo sopra. avete visto l'ultima pubblicità di alitalia (stampa e l'esterna 6X6)? quella che ricalca all'ingrosso la cartina della tube di londra? bene alitalia non può avere molte fermate come le ha la tube perchè non ha molte destinazioni cos'hanno fatto? semplice hanno messo (se non ricordo male, li avevo contanti) più di una decina di pallini (destinazioni) fittizie, inesistenti, dove manca anche il nome della città... tutto ciò nel puro stile (anima) cimoliano... quello di gonfiare una cosa che non è per nasconderne altre peggiori!!! così facendo anche la pubblicità poteva essere simile alla piantina della metropolitana londinese
 
ragazzi vabbè già che siamo fuori tema e vista l'ora tarda secondo mè stiamo confondendo le 2 cose la pubblicità(advertising)è una cosa il marketing(la commercializzazione,distribuzione,smercio) di 1 prodotto è un'altra cosa,quale è delle 2 che ti fà vendere?