L'alba di Ryanair

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cipollazzi

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tratto dal forum finanza di yahoo.it


Ryanair nacque come piccola compagnia irlandese di voli low cost, dovuta alla visione di un grande e ricco imprenditore irlandese di nome Tony Ryan, che aveva avuto fortuna inventandosi una attivita' di leasing di aerei in eccedenza di Air Lingus, compagnia di linea irlandese, ad altre compagnie che ne avevano bisogno, per dei picchi stagionali di traffico passeggeri.
Il primo volo Ryanair decollo' il 23 maggio 1986 sulla rotta Dublino-Luton, in Inghilterra, al prezzo di sole 99 sterline, mentre il corrispondente volo di Air Lingus ne costava piu' del doppio.
Gia' nel 1988 Ryanair era diventata finanziariamente parlando un pozzo senza fondo, che bruciava a pieno ritmo milioni di sterline che Ryan faceva con i dividendi di GPA, l'altra sua azienda di leasing di aereoplani,
accumulando in circa due anni perdite per piu' di sette milioni di sterline, e senza dare segni di poter andare in utile.
Ryan nomino' Michael O'Leary dirigente di Ryanair, perche' si mettesse a guardia delle finanze della famiglia, e che successivamente fu nominato amministratore delegato di Ryanair.
Secondo O'Leary Ryanair si era persa per strada per la mancanza di una chiara strategia. "Era nata per attaccare Aer Lingus e British Airways sulla rotta Dublino Londra, offrendo tariffe economiche, ma aveva finito per perdere il filo del discorso, aprendo rotte per tutte le destinazioni. Continuavano a prendere altri aerei, senza che nessuno pensasse ai costi. All'interno della compagnia regnava la tacita convinzione che ai soldi ci avrebbero comunque pensato i Ryan. Non si trattava di disonesta', ma dell'idea preconcetta che, visto che c'era chi aveva i soldi, ci si poteva occupare della qualita', senza preoccuparsi dei costi"
La compagnia aveva molti debiti, in particolare nei confronti di Aer Rianta, la compagnia proprietaria dell'aereoporto di Dublino, e sentiva sempre piu' il fiato sul collo dei creditori. Un giorno, a tarda sera, Declan Ryan, un figlio di Tony, ed O'Leary sedevano esausti negli uffici della compagnia, quando udirono arrivare un camion. Stando ad una fonte, entrambi pensarono che fosse qualcuno di Aer Rianta venuto a far chiudere Ryanair. Il veicolo prosegui' e la paura passo'. Hanno sempre raccontato agli amici che, se fosse stata Aer Rianta, sarebbero probabilmente usciti dagli uffici con le mani in alto.
Nel 1989 erano ormai quasi venti i milioni di sterline che la famiglia aveva messo in Ryanair e le perdite continuavano a lievitare.
All'aereoporto di Dublino circolavano voci sulle difficolta' finanziarie della compagnia, logorando il personale, che ormai si preparava al peggio. La compagnia non aveva futuro secondo O'Leary, che disse a Ryan di chiudere, cominciando a darsi da fare per liquidarla. Al consiglio di amministrazione venne chiesto di votare una mozione per chiudere Ryanair e cancellare seicento posti di lavoro, in occasione della riunione che si sarebbe tenuta di li' a quindici giorni.
Ma Tony Ryan non era convinto che la compagnia dovesse fallire e chiese un incontro con il ministro dei trasporti, Seamus Brennan.
"Ricordo che venne a trovarmi una delegazione di Ryanair, mi dissero che la compagnia stava andando in liquidazione e che avrebbero chiuso il venerdi successivo, le perdite erano enormi"
La delegazione di Ryanair gli presento' un piano, erano convinti che la compagnia sarebbe sopravvissuta solamente se le fosse garantita l'esclusivita' dei diritti di volo su Stansted.
Ryan aveva anche fatto capire al governo che avrebbe investito piu' soldi se il governo avesse appoggiato la sua richiesta.
Il ministro era stato convinto ad adottare la politica delle due compagnie aeree per l'Irlanda e decise di soddisfare la richiesta di Tony Ryan per una spartizione delle principali rotte internazionali irlandesi tra Ryanair ed Aer Lingus.
Se Ryan non fosse stato un finanziatore del partito di governo, Brennan avrebbe potuto tranquillamente chiudere il discorso con un semplice no.
Vi furono manifestanti che picchettarono la casa e l'ufficio elettorale di Brennan. "I cartelloni erano ingiuriosi", ricorda il ministro, "Si accennava al fatto che fossi in debito con Tony Ryan, era roba vergognosa, presi la decisione semplicemente nell'interesse nazionale".
Aer Rianta aveva seguito attentamente le manovre per salvare Ryanair dalla bancarotta. Sapendo che il consiglio di amministrazione voleva chiudere la compagnia, era pronta a mettere i lucchetti ai suoi aerei, se questo fosse stato necessario per recuperare i propri crediti.
In seguito alla controversa decisione del ministro di spartire le rotte tra le due compagnie aeree irlandesi, Aer Rianta levo' il fiato dal collo a Ryanair. Alcune fonti sostengono che Ryanair dovesse piu' di un milione di sterline, tra tasse di atterraggio e tasse di altra natura, ma che il debito sia stato cancellato.
Ryanair, intanto annuncio' che la famiglia Ryan avrebbe investito altri venti milioni di sterline nella compagnia per sostenerne lo sviluppo.
Nonostante l'aiuto del governo, nell'azienda, e persino nel governo che aveva sostenuto la sua richiesta di salvataggio, c'era chi credeva che il futuro di lungo periodo di Ryanair non fosse sicuro. La compagnia doveva ancora mettere ordine in casa. O'Leary era ancora profondamente scettico sul futuro di Ryanair, ritenendo che non ce l'avrebbe mai fatta e che dovesse essere chiusa. Era stupefatto che il suo mentore volesse continuare a spenderci soldi e gli diceva: "Non fara' mai soldi, ne perdera' sempre. E' solo una compagnia aerea, lascia perdere".
Ma Tony Ryan non si curava delle sue opinioni e rimase ostinatamente deciso a tenere aperta Ryanair. Disse al suo assitente che invece di cercare di chiudere la compagnia, avrebbe dovuto adoperare il cervello per tagliarne drasticamente i costi. Ryan disse di essere disposto a offrire generosi iincentivi se O'Leary si fosse spaccato la schiena per cambiare le cose.
E cosi' venne stipulato un nuovo contratto ed O'Leary parti' alla ricerca del proprio tesoro. "Non e' che avessi poi tutta questa voglia di lavorare in un'azienda che consigliavo di chiudere" dice O'Leary. "A ripensarci adesso, fu un'ottima soluzione sia dal mio punto di vista sia da quello dei Ryan".
 
E vissero tutti felici e contenti!

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