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ROMA - Il consiglio dei ministri, appena concluso, ha approvato la riforma della 'golden share'. Lo ha detto il ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi, lasciando Palazzo Chigi.
La cosiddetta 'golden share' consiste nei poteri speciali di intervento e di veto attribuiti allo Stato come azionista delle societa' ex pubbliche ormai privatizzate, come Enel, Eni, Finmeccanica o Telecom Italia. Sull'Italia pendono in materia i rilievi dell'Unione europea e la possibile condanna della Corte europea di Giustizia.
PER ENERGIA-TLC VALE SOLO PER EXTRA-UE -
Nell'energia, trasporti e tlc il potere di veto del governo definito dalla cosiddetta golden share rimane valido solo nel caso di acquisizioni da parte di soggetti originari di Paesi extra-europei. E' quanto prevede il decreto approvato in cdm.I poteri attribuiti allo Stato nei tre settori prevedono anzitutto "una notifica al Governo delle delibere adottate da una società che abbia per effetto modifiche della titolarità, la fusione o la scissione". E' poi prevista, si legge nella nota di Palazzo Chigi diffusa al termine del cdm, "la possibilità per il Governo di sottoporre a specifiche condizioni delibere, atti o operazioni che diano luogo ad una situazione di eccezionale minaccia effettiva di grave pregiudizio per gli interessi pubblici relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti e degli impianti e alla continuità degli approvvigionamenti". Infine, il Governo ha la possibilità di esercitare il potere di veto "nel caso in cui il soggetto acquirente originario di un Paese extra-europeo si stabilisca all'interno dell'Unione attraverso l'acquisto di un'azienda o di un suo ramo. In questi casi sono però necessari due presupposti supplementari: la presenza di legami tra gli operatori coinvolti e organizzazioni criminali o con soggetti o enti ad esse collegati; l'intervento sulla società deve essere idoneo a garantire la continuità degli approvvigionamenti, il mantenimento, la sicurezza e l'operatività delle reti e degli impianti, il libero accesso al mercato".
PER DIFESA POTERI SPECIALI ANCHE IN UE - Per il settore della difesa la golden share dello Stato rimane estesa a tutti i soggetti diversi dallo Stato italiano. E' quanto prevede la nuova normativa in materia di poteri speciali che stabilisce, in caso di minaccia effettiva di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza, l'esercizio di "tre poteri speciali".
Per il settore della difesa e della sicurezza nazionale, in caso di minaccia effettiva di grave pregiudizio per gli interessi essenziali della difesa e della sicurezza, possono essere esercitati tre poteri speciali. Il primo prevede l'imposizione di specifiche condizioni nel caso di acquisto, a qualsiasi titolo, di partecipazioni in imprese che svolgono attività di rilevanza strategica per il sistema di difesa e sicurezza nazionale. Il secondo prevede il veto all'adozione di delibere dell'assemblea o degli organi di amministrazione di un'impresa che svolge la predetta attività, aventi ad oggetto modifiche all'assetto societario, al mutamento dell'oggetto sociale, allo scioglimento delle società, alle cessioni di diritti reali o di utilizzo relativi a beni materiali o immateriali o l'assunzione di vincoli che ne condizionino l'impiego. Il Terzo prevede l'opposizione all'acquisto, a qualsiasi titolo, di partecipazioni in un'impresa che svolge attività di rilevanza strategica nel sistema della difesa e della sicurezza nazionale, da parte di un soggetto diverso dallo Stato italiano, o da enti pubblici italiani, qualora l'acquirente venga a detenere, direttamente o indirettamente, una partecipazione al capitale con diritto di voto in grado di compromettere nel caso specifico gli interessi della difesa e della sicurezza nazionale.
MOAVERO,ORA BRUXELLES CHIUDERA'PROCEDURA - "Pensiamo che a seguito dell'approvazione" del dl sulla golden share "la Commissione europea chiuderà la procedura di infrazione relativa alla legislazione precedentemente in vigore". Lo afferma il ministro degli Affari europei, Enzo Moavero, commentando l'adozione delle nuove norme decise oggi dal governo. "Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri - ricorda il ministro - ridisegna la disciplina italiana in materia di poteri speciali attribuiti al governo nei settori della difesa e della sicurezza nazionale, dell'energia, dei trasporti e delle comunicazioni, in conformità ai parametri del diritto dell'Unione europea".