(WAPA) - Un risparmio di circa 23,5 milioni di Euro è stato ottenuto dal governo Monti operando tagli drastici ai voli aerei dei politici, letteralmente obbligati a metodi più convenzionali per i loro spostamenti, quali il treno.
Le entrate, ottenute nei cento giorni dall'insediamento del governo tecnico, ammontano a 235mila Euro al giorno secondo una facile divisione e sono state ottenute con una riduzione clamorosa del 92% dei voli "Blu" dopo il record di 8500 ore di volo accumulate dai politici nel 2010, per una spesa annuale che oscillò sui 60 milioni di Euro.
Occorre dire che un'iniziativa del genere fu già iniziata dal governo Prodi, il quale impose restrizioni sui voli dei politici dopo la gaffe di Francesco Rutelli e Clemente Mastella, finiti a torto o a ragione nel mirino di un fotografo mentre scendevano da un volo di Stato pare per assistere al Gran Premio di Formula 1. Le normative furono in vigore fino al 2008, ovvero fino al cambio di governo.
Con l'insediamento di Berlusconi, tali provvedimenti vennero cancellati e per ministri, segretari e rispettivi staff ricominciò il viavai ai danni dei contribuenti. Lo stesso Berlusconi fu immortalato da un reporter mentre utilizzava l'Airbus presidenziale italiano per recarsi ad Olbia in compagnia di giovani ragazze del tutto estranee agli affari di Stato, ma non ai suoi, come riportato dal "Corriere della Sera", "Repubblica" e la quasi totalità della stampa nazionale.
Berlusconi, tra l'altro, nello scorso settembre 2011 cominciò una politica di ristrettezza sui voli a seguito della prima direttiva europea sul contenimento della crisi finanziaria, che però non fu mai approvato fino all'insediamento del governo Monti.
Va specificato che dall'inizio del 2012 i voli dei politici italiani sono stati difatti solamente 11, di cui quasi tutti andata e ritorno, il che ridurrebbe il numero delle trasferte alla metà e prevede per alcuni di essi rientri effettuati con vettori privati. Principali usufruitori il ministro degli Affari Esteri Terzi di Sant'Agata ed il ministro della Difesa Di Paola. (Avionews)
http://www.avionews.it/index.php?corpo=see_news_home.php&news_id=1138109&pagina_chiamante=index.php
Le entrate, ottenute nei cento giorni dall'insediamento del governo tecnico, ammontano a 235mila Euro al giorno secondo una facile divisione e sono state ottenute con una riduzione clamorosa del 92% dei voli "Blu" dopo il record di 8500 ore di volo accumulate dai politici nel 2010, per una spesa annuale che oscillò sui 60 milioni di Euro.
Occorre dire che un'iniziativa del genere fu già iniziata dal governo Prodi, il quale impose restrizioni sui voli dei politici dopo la gaffe di Francesco Rutelli e Clemente Mastella, finiti a torto o a ragione nel mirino di un fotografo mentre scendevano da un volo di Stato pare per assistere al Gran Premio di Formula 1. Le normative furono in vigore fino al 2008, ovvero fino al cambio di governo.
Con l'insediamento di Berlusconi, tali provvedimenti vennero cancellati e per ministri, segretari e rispettivi staff ricominciò il viavai ai danni dei contribuenti. Lo stesso Berlusconi fu immortalato da un reporter mentre utilizzava l'Airbus presidenziale italiano per recarsi ad Olbia in compagnia di giovani ragazze del tutto estranee agli affari di Stato, ma non ai suoi, come riportato dal "Corriere della Sera", "Repubblica" e la quasi totalità della stampa nazionale.
Berlusconi, tra l'altro, nello scorso settembre 2011 cominciò una politica di ristrettezza sui voli a seguito della prima direttiva europea sul contenimento della crisi finanziaria, che però non fu mai approvato fino all'insediamento del governo Monti.
Va specificato che dall'inizio del 2012 i voli dei politici italiani sono stati difatti solamente 11, di cui quasi tutti andata e ritorno, il che ridurrebbe il numero delle trasferte alla metà e prevede per alcuni di essi rientri effettuati con vettori privati. Principali usufruitori il ministro degli Affari Esteri Terzi di Sant'Agata ed il ministro della Difesa Di Paola. (Avionews)
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