..dal momento che ho trovato questo articolo già pubblicato su internet, ve lo ripropongo nella sua totalità! Questa è una lettera schiacciante che denuncia come la politica fino ai giorni d'oggi ha "voluto" soffocare e schiaccaire il decollo di CUF...quindi questa è una delle tante prove che CUF ha le potenzialità (calcolate e dimensionate) come bacino di utenza ma semplicemete non lo si vuole fare crescere..e quì la domanda sorge spontanea..c'è forse interesse politico ed economico con TRN??..se è così siamo veramente caduti in basso..
LEVALDIGI/ La lettera inviata al presidente della Provincia dalla società di marketing che doveva occuparsi del rilancio dell'aeroporto
RICEVIAMO PER CONOSCENZA E PUBBLICHIAMO. Illustr.mo Presidente della Provincia di Cuneo Raffaele COSTA, con la presente mi pregio di portare per iscritto alla Sua attenzione la situazione venutasi a creare a scapito di una Società privata e del suo operato in quel di Levaldigi. Il sottoscritto Bruno ROVERA, consulente di marketing assieme al Dott. Laurent Samou, già responsabile marketing in aeroporto, istituirono la Avia Management Group (AMG) Società di marketing e sviluppo aeroportuale, con l’obiettivo di creare il braccio operativo della GEAC per il rilancio dell’aeroporto.
Tutto ciò in base ad un accordo di partnership redatto congiuntamente con la Geac ma mai firmato ufficialmente dalla controparte, a dire dell’ex Direttore Generale rag. Vaschetti, solo per una questione temporale dovuta ad alcune modifiche formali migliorative per entrambe le parti!
Si sta parlando del 2004 e tutto prese ufficialmente il via proprio nel di Lei ufficio di Mondovì Piazza, allorché nel mese di aprile lo scrivente insieme al suo Socio, esponevano quello che doveva essere un concreto supporto operativo alla Geac, volto all’ottenimento di un efficiente e ponderato rilancio dello scalo cuneese:
GEAC SpA: volta alla gestione della struttura aeroportuale
AMG S.r.l. : volta allo studio ed allo sviluppo degli operativi voli.
In quella seduta da Lei gentilmente concessa con attenzione, si evidenziò in ogni sua parte quella che era la strategia AMG, basata su un particolareggiato Business Plan dal quale imperativo risultava la partecipazione ed il coinvolgimento nella sua interezza, del territorio e delle aziende più rappresentative aventi sede sul medesimo bacino aeroportuale.
Al termine dell’incontro, ci congedammo con da parte Sua un non celato apprezzamento e una quasi totale condivisione del piano esposto, raccomandando una morale e corretta modalità di lavoro e assicurandosi altresì di essere sempre tenuto informato sull’operato, dei traguardi e degli ostacoli eventualmente incontrati.
Così spronati, intraprendemmo da subito la concretizzazione del progetto nei tempi più brevi, vista già l’allora precaria situazione finanziaria dello scalo.
Forti di ciò e del già accennato rapporto di collaborazione che si stava definendo con l’allora CdA Geac, che vedeva tra l’altro come vice-Presidente l’assessore ai Trasporti della Regione William Casoni ad ulteriore rafforzamento della volontà di rilancio, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre e ottobre dello stesso anno trascorsero con i due soci AMG, sulle strade e nei cieli di mezza Europa, affrontando difficoltà logistiche non indifferenti con un budget di spesa personale non certo illimitato, cercando di attirare l’interesse di compagnie aeree e papabili città di destinazione che potessero essere interessate a partecipare, anche economicamente, ad un collegamento con Cuneo.
Come potrà ben immaginare, dovemmo sfidare diffidenze e facili ironie di certa parte del settore aeronautico nazionale, ben a conoscenza dei numerosi e maldestri tentativi fino allora intrapresi da parte delle gestioni succedutesi a Levaldigi, confutando dato su dato tutte le accuse di insufficienze tecnico-logistico-commerciali, nei confronti dello scalo cuneese.
In aggiunta si riuscì a comunicare di volta in volta ai diversi interlocutori, l’enorme valore aggiunto che uno scalo come quello di Cuneo proponeva in termini di garanzia sia per il posizionamento geografico (assenza quasi totale di nebbia e scarso traffico stradale per il raggiungimento), sia per le caratteristiche tecniche all’avanguardia dell’infrastruttura e ancora, i tempi ridotti per le operazioni di check-in e imbarco e non ultimo la disponibilità di un ampio parcheggio gratuito.
Dopo mesi di lavoro, e mi creda, giorno e il più delle volte anche la notte spese nel tentativo di bruciare i tempi, privando altresì le rispettive famiglie del tempo e della presenza, senza parlare di ferie e dei festivi destinati allo scopo, ci trovammo a ottobre 2004, con lusinghieri risultati dai più del tutto inaspettati, da sottoporre all’esame del CdA Geac.
Personalmente ricordo un non celato entusiasmo da parte dell’allora Presidente Geac prof. Quaglia e gesti di stima di alcuni addetti di Levaldigi, quando presentammo due compagnie italiane, AlpiEagles e Italy First, disponibili a svolgere degli operativi da e per lo scalo della Granda, assumendo un forte significato di continuità data la situazione venutasi a creare dopo la debacle della Compagnia olandese AirExcel.
In seguito ad un’attenta analisi delle necessità del territorio svolte con l’ausilio della Camera di Commercio, dell’Unione Industriale e degli uffici preposti delle maggiori aziende (Ferrero, Miroglio, Merlo, Michelin ecc), prioritarie si ritennero le seguenti destinazioni:
Napoli-Parigi via Cuneo (AlpiEagles)
Roma, Nizza e Venezia con aereo basato a Cuneo (Italy First).
La collaborazione con le citate compagnie certo non risultava priva d’investimento finanziario e di rischi sempre in agguato in ogni impresa, ma con un accurato piano di marketing posto in essere dalla stessa AMG dove si prevedeva tra l’altro il sostegno del privato (prepagati aziendali, contratti di sponsorizzazione e partnership pressoché già stipulati), dell’amministrazione pubblica oltre alla partecipazione delle compagnie aree coinvolte per lo meno in fase di start up dei nuovi operativi, c’erano tutte le prerogative per risultare il primo e vero approccio di Levaldigi all’attenzione del mercato aeronautico civile.
A ciò sarebbe da aggiungere altresì, le avanzate trattative in corso con tour operators del nord Europa, interessati o meglio, portati da AMG a considerare lo scalo di Levaldigi molto appetibile per costi e posizione geografica rispetto altri scali, in grado d’innescare tramite l’afflusso di voli charter, un non trascurabile volano per il turismo e l’economia locale.
Mi si conceda a questo punto di rimarcare quanto l’intraprendenza e la professionalità operativa della AMG raggiunse quando, nel giro di pochi giorni, riuscì a farsi assegnare lo SLOT (diritti e orario di atterraggio e decollo) concesso dalle autorità competenti dell’aeroporto parigino “Charles de Gaulle” in una fascia di prima mattina, frutto di estenuanti ma premianti trattative, laddove altri riuscivano ad ottenere gli stessi diritti non prima di uno squalificante orario pomeridiano.
Si può facilmente intuire l’enorme valore commerciale ancorché operativo assuma un tale risultato, se solo si pensa a quanto possa essere ambito dalle diverse Compagnie aeree un simile strategico orario di arrivo su Parigi, così da consentire all’utenza business come alla ordinaria utenza leisure, di giovarsi sia della piena giornata nella “Ville Lumiere”, sia della miriade di collegamenti intercontinentali che offre lo scalo parigino.
Malgrado ciò, proprio in fase di definizione dei contratti con le compagnie suddette, una lettera della Direzione Geac invitava la AMG a lasciare gli uffici siti in aeroporto entro 48 ore sciogliendo o meglio, non riconoscendo, nessun tipo di contratto verbale o scritto esistente tra le parti, né tanto meno il lavoro di mediazione svolto.
Presidente, mi sono permesso di esporLe questo lungo ma doveroso riassunto, poiché proprio in questo periodo cadono due anni da quel fatto privo di senso e causa, a ragion veduta dopo l’andamento dei voli con le stesse 2 compagnie aeree portate avanti in proprio dalla direzione dell’aeroporto, per pochi mesi soltanto, rivelatosi per gli azionisti Geac disastroso ancorché oneroso.
Che sia di lezione a chi pensa che sia sufficiente ed essenziale avere degli aeroplani sul piazzale per rilanciare un aeroporto, dimenticando che condizione necessaria per raggiungere se non il guadagno almeno il break-even su un operativo voli, è sempre e comunque un buon piano di marketing e comunicazione.
Come ho già avuto modo di dirle a voce, pur da subito obbligati ad inoltrare causa contro la Geac presso il Tribunale di competenza per salvaguardare almeno il lavoro svolto se non gli investimenti e il tempo dedicato, si è cercato comunque un dialogo costruttivo e distensivo con il nuovo CdA del comm. Bonino prima e del dott. Pepino poi, ma malgrado la totale disponibilità resa nota agli stessi presidenti, veramente poco o nulla è stato fatto per il raggiungimento di una transazione economica od altra qualsivoglia forma di conciliazione.
Allo stato attuale, non resta altro che dare ordine ai nostri legali di rinunciare alla causa in corso, poiché la AMG non è più in grado di sostenere il percorso della Giustizia ordinaria e relative spese legali, essendo già stata salassata prima dalle vicissitudini testè espresse e in aggiunta, dai costi legati al mantenimento di una S.r.l. teoricamente attiva ma non operativa dal momento dell’allontanamento dagli uffici presso l’aeroporto, dati in uso gratuito dalla Geac a legittimare la piena, purtroppo solo a parole, collaborazione e sinergia tra le parti.
Il danno si somma alla beffa. Si dovrà infatti in qualche modo liquidare quei creditori (consulenti informatici, sistema di prenotazione aerea via internet già a suo tempo acquisito, materiale promozionale, ecc.), pagando ancora una volta di tasca propria per colpe di chi non ha saputo avvantaggiarsi di quella che doveva essere un operazione di rilancio congiunta pubblico-privata, fornendo al territorio uno strumento di sicuro sviluppo a 360°, come solo un aeroporto è capace di essere.
Egregio Presidente, in conclusione a questa mia non resta che constatare la sconfitta di un meritevole progetto, a tutto discapito di un bene di assoluta valenza per la realtà socio-economica della Provincia Granda.
Ringraziando per la cortese attenzione da Lei concessa per la lettura di questa mia, Le porgo i saluti più distinti.
Bruno Rovera
Avia Management Group
LEVALDIGI/ La lettera inviata al presidente della Provincia dalla società di marketing che doveva occuparsi del rilancio dell'aeroporto
RICEVIAMO PER CONOSCENZA E PUBBLICHIAMO. Illustr.mo Presidente della Provincia di Cuneo Raffaele COSTA, con la presente mi pregio di portare per iscritto alla Sua attenzione la situazione venutasi a creare a scapito di una Società privata e del suo operato in quel di Levaldigi. Il sottoscritto Bruno ROVERA, consulente di marketing assieme al Dott. Laurent Samou, già responsabile marketing in aeroporto, istituirono la Avia Management Group (AMG) Società di marketing e sviluppo aeroportuale, con l’obiettivo di creare il braccio operativo della GEAC per il rilancio dell’aeroporto.
Tutto ciò in base ad un accordo di partnership redatto congiuntamente con la Geac ma mai firmato ufficialmente dalla controparte, a dire dell’ex Direttore Generale rag. Vaschetti, solo per una questione temporale dovuta ad alcune modifiche formali migliorative per entrambe le parti!
Si sta parlando del 2004 e tutto prese ufficialmente il via proprio nel di Lei ufficio di Mondovì Piazza, allorché nel mese di aprile lo scrivente insieme al suo Socio, esponevano quello che doveva essere un concreto supporto operativo alla Geac, volto all’ottenimento di un efficiente e ponderato rilancio dello scalo cuneese:
GEAC SpA: volta alla gestione della struttura aeroportuale
AMG S.r.l. : volta allo studio ed allo sviluppo degli operativi voli.
In quella seduta da Lei gentilmente concessa con attenzione, si evidenziò in ogni sua parte quella che era la strategia AMG, basata su un particolareggiato Business Plan dal quale imperativo risultava la partecipazione ed il coinvolgimento nella sua interezza, del territorio e delle aziende più rappresentative aventi sede sul medesimo bacino aeroportuale.
Al termine dell’incontro, ci congedammo con da parte Sua un non celato apprezzamento e una quasi totale condivisione del piano esposto, raccomandando una morale e corretta modalità di lavoro e assicurandosi altresì di essere sempre tenuto informato sull’operato, dei traguardi e degli ostacoli eventualmente incontrati.
Così spronati, intraprendemmo da subito la concretizzazione del progetto nei tempi più brevi, vista già l’allora precaria situazione finanziaria dello scalo.
Forti di ciò e del già accennato rapporto di collaborazione che si stava definendo con l’allora CdA Geac, che vedeva tra l’altro come vice-Presidente l’assessore ai Trasporti della Regione William Casoni ad ulteriore rafforzamento della volontà di rilancio, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre e ottobre dello stesso anno trascorsero con i due soci AMG, sulle strade e nei cieli di mezza Europa, affrontando difficoltà logistiche non indifferenti con un budget di spesa personale non certo illimitato, cercando di attirare l’interesse di compagnie aeree e papabili città di destinazione che potessero essere interessate a partecipare, anche economicamente, ad un collegamento con Cuneo.
Come potrà ben immaginare, dovemmo sfidare diffidenze e facili ironie di certa parte del settore aeronautico nazionale, ben a conoscenza dei numerosi e maldestri tentativi fino allora intrapresi da parte delle gestioni succedutesi a Levaldigi, confutando dato su dato tutte le accuse di insufficienze tecnico-logistico-commerciali, nei confronti dello scalo cuneese.
In aggiunta si riuscì a comunicare di volta in volta ai diversi interlocutori, l’enorme valore aggiunto che uno scalo come quello di Cuneo proponeva in termini di garanzia sia per il posizionamento geografico (assenza quasi totale di nebbia e scarso traffico stradale per il raggiungimento), sia per le caratteristiche tecniche all’avanguardia dell’infrastruttura e ancora, i tempi ridotti per le operazioni di check-in e imbarco e non ultimo la disponibilità di un ampio parcheggio gratuito.
Dopo mesi di lavoro, e mi creda, giorno e il più delle volte anche la notte spese nel tentativo di bruciare i tempi, privando altresì le rispettive famiglie del tempo e della presenza, senza parlare di ferie e dei festivi destinati allo scopo, ci trovammo a ottobre 2004, con lusinghieri risultati dai più del tutto inaspettati, da sottoporre all’esame del CdA Geac.
Personalmente ricordo un non celato entusiasmo da parte dell’allora Presidente Geac prof. Quaglia e gesti di stima di alcuni addetti di Levaldigi, quando presentammo due compagnie italiane, AlpiEagles e Italy First, disponibili a svolgere degli operativi da e per lo scalo della Granda, assumendo un forte significato di continuità data la situazione venutasi a creare dopo la debacle della Compagnia olandese AirExcel.
In seguito ad un’attenta analisi delle necessità del territorio svolte con l’ausilio della Camera di Commercio, dell’Unione Industriale e degli uffici preposti delle maggiori aziende (Ferrero, Miroglio, Merlo, Michelin ecc), prioritarie si ritennero le seguenti destinazioni:
Napoli-Parigi via Cuneo (AlpiEagles)
Roma, Nizza e Venezia con aereo basato a Cuneo (Italy First).
La collaborazione con le citate compagnie certo non risultava priva d’investimento finanziario e di rischi sempre in agguato in ogni impresa, ma con un accurato piano di marketing posto in essere dalla stessa AMG dove si prevedeva tra l’altro il sostegno del privato (prepagati aziendali, contratti di sponsorizzazione e partnership pressoché già stipulati), dell’amministrazione pubblica oltre alla partecipazione delle compagnie aree coinvolte per lo meno in fase di start up dei nuovi operativi, c’erano tutte le prerogative per risultare il primo e vero approccio di Levaldigi all’attenzione del mercato aeronautico civile.
A ciò sarebbe da aggiungere altresì, le avanzate trattative in corso con tour operators del nord Europa, interessati o meglio, portati da AMG a considerare lo scalo di Levaldigi molto appetibile per costi e posizione geografica rispetto altri scali, in grado d’innescare tramite l’afflusso di voli charter, un non trascurabile volano per il turismo e l’economia locale.
Mi si conceda a questo punto di rimarcare quanto l’intraprendenza e la professionalità operativa della AMG raggiunse quando, nel giro di pochi giorni, riuscì a farsi assegnare lo SLOT (diritti e orario di atterraggio e decollo) concesso dalle autorità competenti dell’aeroporto parigino “Charles de Gaulle” in una fascia di prima mattina, frutto di estenuanti ma premianti trattative, laddove altri riuscivano ad ottenere gli stessi diritti non prima di uno squalificante orario pomeridiano.
Si può facilmente intuire l’enorme valore commerciale ancorché operativo assuma un tale risultato, se solo si pensa a quanto possa essere ambito dalle diverse Compagnie aeree un simile strategico orario di arrivo su Parigi, così da consentire all’utenza business come alla ordinaria utenza leisure, di giovarsi sia della piena giornata nella “Ville Lumiere”, sia della miriade di collegamenti intercontinentali che offre lo scalo parigino.
Malgrado ciò, proprio in fase di definizione dei contratti con le compagnie suddette, una lettera della Direzione Geac invitava la AMG a lasciare gli uffici siti in aeroporto entro 48 ore sciogliendo o meglio, non riconoscendo, nessun tipo di contratto verbale o scritto esistente tra le parti, né tanto meno il lavoro di mediazione svolto.
Presidente, mi sono permesso di esporLe questo lungo ma doveroso riassunto, poiché proprio in questo periodo cadono due anni da quel fatto privo di senso e causa, a ragion veduta dopo l’andamento dei voli con le stesse 2 compagnie aeree portate avanti in proprio dalla direzione dell’aeroporto, per pochi mesi soltanto, rivelatosi per gli azionisti Geac disastroso ancorché oneroso.
Che sia di lezione a chi pensa che sia sufficiente ed essenziale avere degli aeroplani sul piazzale per rilanciare un aeroporto, dimenticando che condizione necessaria per raggiungere se non il guadagno almeno il break-even su un operativo voli, è sempre e comunque un buon piano di marketing e comunicazione.
Come ho già avuto modo di dirle a voce, pur da subito obbligati ad inoltrare causa contro la Geac presso il Tribunale di competenza per salvaguardare almeno il lavoro svolto se non gli investimenti e il tempo dedicato, si è cercato comunque un dialogo costruttivo e distensivo con il nuovo CdA del comm. Bonino prima e del dott. Pepino poi, ma malgrado la totale disponibilità resa nota agli stessi presidenti, veramente poco o nulla è stato fatto per il raggiungimento di una transazione economica od altra qualsivoglia forma di conciliazione.
Allo stato attuale, non resta altro che dare ordine ai nostri legali di rinunciare alla causa in corso, poiché la AMG non è più in grado di sostenere il percorso della Giustizia ordinaria e relative spese legali, essendo già stata salassata prima dalle vicissitudini testè espresse e in aggiunta, dai costi legati al mantenimento di una S.r.l. teoricamente attiva ma non operativa dal momento dell’allontanamento dagli uffici presso l’aeroporto, dati in uso gratuito dalla Geac a legittimare la piena, purtroppo solo a parole, collaborazione e sinergia tra le parti.
Il danno si somma alla beffa. Si dovrà infatti in qualche modo liquidare quei creditori (consulenti informatici, sistema di prenotazione aerea via internet già a suo tempo acquisito, materiale promozionale, ecc.), pagando ancora una volta di tasca propria per colpe di chi non ha saputo avvantaggiarsi di quella che doveva essere un operazione di rilancio congiunta pubblico-privata, fornendo al territorio uno strumento di sicuro sviluppo a 360°, come solo un aeroporto è capace di essere.
Egregio Presidente, in conclusione a questa mia non resta che constatare la sconfitta di un meritevole progetto, a tutto discapito di un bene di assoluta valenza per la realtà socio-economica della Provincia Granda.
Ringraziando per la cortese attenzione da Lei concessa per la lettura di questa mia, Le porgo i saluti più distinti.
Bruno Rovera
Avia Management Group