Il numero uno Christoph Franz:
“Nessuno più di noi porta in Italia
businessmen in arrivo dall’estero”
luigi grassia
La Lufthansa reagisce alla crisi (che ha colpito anche la compagnia aerea tedesca) rilanciando gli investimenti: alla conferenza della Iata di Città del Capo ha annunciato l’apertura di un suo hub a Londra Heathrow per gli aerei della Star Alliance di cui è capofila e pochi giorni prima Lufthansa aveva ricevuto il suo ottantaduesimo Jumbo Jet per le rotte intercontinentali. Sulle strategie della compagnia abbiamo intervistato il presidente e amministratore delegato Christoph Franz.
Quando il mercato è difficile è meglio essere prudenti e tagliare o invece investire come state facendo voi?
«Noi in ogni momento ci chiediamo come conservare e consolidare la nostra leadership europea nei successivi 5 o 10 anni. Lo stiamo facendo anche adesso, come sempre».
È la prima volta che vi create uno hub all’estero?
«La Star Alliance lo ha già fatto all’aeroporto di Tokyo Narita nel 2006 e da allora ha aumentato i passeggeri dei voli di connessione di un milione all’anno».
Visto che vi espandete all’estero potreste anche ricostituire la Lufthansa Italia con hub a Malpensa che avevate avviato ma poi chiuso?
«No, le condizioni del mercato in Italia non sono favorevoli a questo tipo di iniziativa. Abbiamo una filiale che è Air Dolomiti e per ora va bene così. Ma per noi di Lufthansa l’Italia è molto importante, siamo molto coinvolti nel suo mercato. Siamo al primo posto in Italia per numero di persone che arrivano dall’estero per svolgervi attività d’affari. In Italia portiamo in volo più uomini d’affari noi della stessa Alitalia».
Osservando le cose da fuori, che giudizio dà su Alitalia?
«La situazione è difficile ma seguo le vicende di Alitalia e vedo che sta facendo dei grandi progressi».
Ma si potrà resistere all’infinito alla concorrenza di certe compagnie aeree dell’Asia orientale che crescono senza sosta o di certi vettori mediorientali sovvenzionati dai governi e che hanno il carburante gratis?
«Competere si può sempre. La geografia conta, e ci sono rotte, quelle interne all’Europa ma anche quelle verso il Nord e il Sud America e altrove, dove la concorrenza di questi nuovi competitori non sta erodendo la nostra posizione di mercato. Le grandi compagnie come noi o Air France sopravviveranno, molte altre europee invece andranno incontro a un processo di consolidamento».
E se la situazione peggiorasse, un giorno magari sarete costretti a “consolidarvi” persino fra voi due big europei Lufthansa e Air France?
«Air France con British Airways è il nostro concorrente storico. Li stimiamo, con loro al convegno della Iata abbiamo bevuto del buon vino allo stesso tavolo. Ma resteremo concorrenti».
fonte : http://www.lastampa.it/2013/06/08/e...alla-crisi-p90R7EXQfV3LpM9EAMmTqN/pagina.html
“Nessuno più di noi porta in Italia
businessmen in arrivo dall’estero”
luigi grassia
La Lufthansa reagisce alla crisi (che ha colpito anche la compagnia aerea tedesca) rilanciando gli investimenti: alla conferenza della Iata di Città del Capo ha annunciato l’apertura di un suo hub a Londra Heathrow per gli aerei della Star Alliance di cui è capofila e pochi giorni prima Lufthansa aveva ricevuto il suo ottantaduesimo Jumbo Jet per le rotte intercontinentali. Sulle strategie della compagnia abbiamo intervistato il presidente e amministratore delegato Christoph Franz.
Quando il mercato è difficile è meglio essere prudenti e tagliare o invece investire come state facendo voi?
«Noi in ogni momento ci chiediamo come conservare e consolidare la nostra leadership europea nei successivi 5 o 10 anni. Lo stiamo facendo anche adesso, come sempre».
È la prima volta che vi create uno hub all’estero?
«La Star Alliance lo ha già fatto all’aeroporto di Tokyo Narita nel 2006 e da allora ha aumentato i passeggeri dei voli di connessione di un milione all’anno».
Visto che vi espandete all’estero potreste anche ricostituire la Lufthansa Italia con hub a Malpensa che avevate avviato ma poi chiuso?
«No, le condizioni del mercato in Italia non sono favorevoli a questo tipo di iniziativa. Abbiamo una filiale che è Air Dolomiti e per ora va bene così. Ma per noi di Lufthansa l’Italia è molto importante, siamo molto coinvolti nel suo mercato. Siamo al primo posto in Italia per numero di persone che arrivano dall’estero per svolgervi attività d’affari. In Italia portiamo in volo più uomini d’affari noi della stessa Alitalia».
Osservando le cose da fuori, che giudizio dà su Alitalia?
«La situazione è difficile ma seguo le vicende di Alitalia e vedo che sta facendo dei grandi progressi».
Ma si potrà resistere all’infinito alla concorrenza di certe compagnie aeree dell’Asia orientale che crescono senza sosta o di certi vettori mediorientali sovvenzionati dai governi e che hanno il carburante gratis?
«Competere si può sempre. La geografia conta, e ci sono rotte, quelle interne all’Europa ma anche quelle verso il Nord e il Sud America e altrove, dove la concorrenza di questi nuovi competitori non sta erodendo la nostra posizione di mercato. Le grandi compagnie come noi o Air France sopravviveranno, molte altre europee invece andranno incontro a un processo di consolidamento».
E se la situazione peggiorasse, un giorno magari sarete costretti a “consolidarvi” persino fra voi due big europei Lufthansa e Air France?
«Air France con British Airways è il nostro concorrente storico. Li stimiamo, con loro al convegno della Iata abbiamo bevuto del buon vino allo stesso tavolo. Ma resteremo concorrenti».
fonte : http://www.lastampa.it/2013/06/08/e...alla-crisi-p90R7EXQfV3LpM9EAMmTqN/pagina.html