“La Lufthansa investe per crescere Solo chi fa così sopravvive alla crisi”


francesco1974

Utente Registrato
4 Dicembre 2005
1,761
0
0
TORINO.
Il numero uno Christoph Franz:
“Nessuno più di noi porta in Italia
businessmen in arrivo dall’estero”




luigi grassia




La Lufthansa reagisce alla crisi (che ha colpito anche la compagnia aerea tedesca) rilanciando gli investimenti: alla conferenza della Iata di Città del Capo ha annunciato l’apertura di un suo hub a Londra Heathrow per gli aerei della Star Alliance di cui è capofila e pochi giorni prima Lufthansa aveva ricevuto il suo ottantaduesimo Jumbo Jet per le rotte intercontinentali. Sulle strategie della compagnia abbiamo intervistato il presidente e amministratore delegato Christoph Franz.



Quando il mercato è difficile è meglio essere prudenti e tagliare o invece investire come state facendo voi?

«Noi in ogni momento ci chiediamo come conservare e consolidare la nostra leadership europea nei successivi 5 o 10 anni. Lo stiamo facendo anche adesso, come sempre».



È la prima volta che vi create uno hub all’estero?

«La Star Alliance lo ha già fatto all’aeroporto di Tokyo Narita nel 2006 e da allora ha aumentato i passeggeri dei voli di connessione di un milione all’anno».



Visto che vi espandete all’estero potreste anche ricostituire la Lufthansa Italia con hub a Malpensa che avevate avviato ma poi chiuso?

«No, le condizioni del mercato in Italia non sono favorevoli a questo tipo di iniziativa. Abbiamo una filiale che è Air Dolomiti e per ora va bene così. Ma per noi di Lufthansa l’Italia è molto importante, siamo molto coinvolti nel suo mercato. Siamo al primo posto in Italia per numero di persone che arrivano dall’estero per svolgervi attività d’affari. In Italia portiamo in volo più uomini d’affari noi della stessa Alitalia».



Osservando le cose da fuori, che giudizio dà su Alitalia?

«La situazione è difficile ma seguo le vicende di Alitalia e vedo che sta facendo dei grandi progressi».



Ma si potrà resistere all’infinito alla concorrenza di certe compagnie aeree dell’Asia orientale che crescono senza sosta o di certi vettori mediorientali sovvenzionati dai governi e che hanno il carburante gratis?

«Competere si può sempre. La geografia conta, e ci sono rotte, quelle interne all’Europa ma anche quelle verso il Nord e il Sud America e altrove, dove la concorrenza di questi nuovi competitori non sta erodendo la nostra posizione di mercato. Le grandi compagnie come noi o Air France sopravviveranno, molte altre europee invece andranno incontro a un processo di consolidamento».



E se la situazione peggiorasse, un giorno magari sarete costretti a “consolidarvi” persino fra voi due big europei Lufthansa e Air France?

«Air France con British Airways è il nostro concorrente storico. Li stimiamo, con loro al convegno della Iata abbiamo bevuto del buon vino allo stesso tavolo. Ma resteremo concorrenti».


fonte : http://www.lastampa.it/2013/06/08/e...alla-crisi-p90R7EXQfV3LpM9EAMmTqN/pagina.html
 
Beh almeno abbiamo capito che invece di aprire il famoso hub star alliance dove ci si crede Londra,lo aprono direttamente a Londra.
 
Ma che boiata è questa? :o
Beh, penso che se in Arabia Saudita il carburante per autotrazione costa meno di 10 centesimi di euro al litro, anche il carburante avio sia quasi gratis rispetto all'Europa. Ovvio che anche gli aerei europei, se fanno il pieno lì, non debbano pagare di più, ma il vantaggio c'è sulle rotte in proseguimento per l'Asia e l'Oceania. Penso comunque che i 777 degli emiri possano venire in Europa e tornare indietro senza ricaricare carburante, mentre il 737 di Privat Air che mi portava a Damman non avesse questa possibilità. Correggetemi se sbaglio.
 
ti sbagli soprattutto considerando che spesso e volentieri i 77 che partono da quì per andare in europa atterrano in europa al peso max strutturale all'atterraggio quindi difficilmente potrebbero avere a bordo altre 50-60 tonnellate per tornare indietro
 
Beh, penso che se in Arabia Saudita il carburante per autotrazione costa meno di 10 centesimi di euro al litro, anche il carburante avio sia quasi gratis rispetto all'Europa. Ovvio che anche gli aerei europei, se fanno il pieno lì, non debbano pagare di più, ma il vantaggio c'è sulle rotte in proseguimento per l'Asia e l'Oceania. Penso comunque che i 777 degli emiri possano venire in Europa e tornare indietro senza ricaricare carburante, mentre il 737 di Privat Air che mi portava a Damman non avesse questa possibilità. Correggetemi se sbaglio.

ti sbagli soprattutto considerando che spesso e volentieri i 77 che partono da quì per andare in europa atterrano in europa al peso max strutturale all'atterraggio quindi difficilmente potrebbero avere a bordo altre 50-60 tonnellate per tornare indietro

Il concetto e' un altro: se io ho un hub a Roma, Francoforte o Parigi, faro' nella maggior parte dei casi rifornimento a Roma, Francoforte o Parigi (appunto dove e' l'hub, in media per un volo su due del mio network) mentre se ce l'ho in Medio Oriente e magari chi firma il contratto per fornirmi il carburante (tra l'altro in grandi quantita', essendo un hub) e' lo stesso maggiore azionista della compagnia, nella maggior parte dei casi il pieno mi costera' meno e quindi diventa un solido vantaggio verso i competitors, considerato quanto incide il costo del carburante nel mondo dell'aviazione commerciale.

Ora immaginiamo la massa di viaggiatori con voli in transito, per esempio dalla Spagna verso il Giappone o l'Australia: quale vettore riuscira' ad avere i costi operativi piu' bassi, tra quelli che offrono voli con una connessione a Roma, Parigi, Francoforte, o Dubai, Abu Dhabi, etc.?

Ovviamente non e' l'unica cosa da considerare, ma fa parte pesantemente del discorso...
 
Il concetto e' un altro: se io ho un hub a Roma, Francoforte o Parigi, faro' nella maggior parte dei casi rifornimento a Roma, Francoforte o Parigi (appunto dove e' l'hub, in media per un volo su due del mio network) mentre se ce l'ho in Medio Oriente e magari chi firma il contratto per fornirmi il carburante (tra l'altro in grandi quantita', essendo un hub) e' lo stesso maggiore azionista della compagnia, nella maggior parte dei casi il pieno mi costera' meno e quindi diventa un solido vantaggio verso i competitors, considerato quanto incide il costo del carburante nel mondo dell'aviazione commerciale.

Ora immaginiamo la massa di viaggiatori con voli in transito, per esempio dalla Spagna verso il Giappone o l'Australia: quale vettore riuscira' ad avere i costi operativi piu' bassi, tra quelli che offrono voli con una connessione a Roma, Parigi, Francoforte, o Dubai, Abu Dhabi, etc.?

Ovviamente non e' l'unica cosa da considerare, ma fa parte pesantemente del discorso...

Non sarò un esperto del settore ma io penso che soprattutto negli intercontinentali il rifornimento avvenga ad ogni tratta. Ricordiamoci che più un aereo pesa e più costa farlo volare e il peso del carburante non è insignificante.

Ora continuare a dire che il vantaggio principale delle mediorientali (e parlo principalmente di Emirates e Qatar, tralasciamo le altre che sono particolari e infinitamente più piccoli) è il costo del carburante non è corretto. I vantaggi sono:
- Un politica a completo servizio dello sviluppo della compagnia, pensiamo solamente ai bilaterali.
- Aereoporti a completo servizio della compagnia, pensiamo al terminal per gli A380 di dubai ma anche al nuovo aereoporto di Doha
- Economie di scala enormi, chi si potrebbe permettere di investire una cifra tale in europa da comprare più di 100 A380?
- Posizione geografica ottima, e secondo me la qatar sotto questo punto di vista ha qualcosa di meglio visto che può operare rotte verso l'europa anche con i narrow body
 
- Posizione geografica ottima, e secondo me la qatar sotto questo punto di vista ha qualcosa di meglio visto che può operare rotte verso l'europa anche con i narrow body

Forse stai confondendo QR con TK, TK usa normali narrowbody per tutta Europa, mentre QR sulle rotte sottili vola con l'A319, ma in configurazione LR. Il 319 LR lo potrebbero usare pure le altre del Golfo...

Mentre direi che un altro notevole vantaggio competitivo delle mediorientali sono i bassi costi del lavoro