L' Enac autorizza a volare più pieni, basta il posto vuoto in mezzo


Dopo mesi di lockdown, purchè non esasperato come quello italiano, io sono arrivato a un punto di fatalismo.

Tutti prendiamo dei rischi: quando si va in giro, quando si va al supermercato, in un negozio, in ascensore, a toccare una porta in un luogo pubblico. Mettiamoci una maschera, non mettiamoci la maschera, laviamo le mani, non laviamo le mani: la realtà è che non c'è mai la certezza di essere sicuri. Ridurre al 100% le chance di prendere il Covid vuol dire o non uscire, o andare in giro vestito come un palombaro. Se usciamo di casa, se vediamo amici o parenti che non vivono con noi, ci prendiamo tutti dei rischi. Scendiamo a compromessi.

Quando si potrà, tornerò a volare: se devo mettere la maschera metterò la maschera, se devo mettere le pinne e gli occhiali metterò anche quelli. Ma non mi aspetterò che si faccia 'social distancing', sedile vuoto o quello che è: se lo voglio posso starmente tranquillamente a casa.

Parole Sante!
 
Credo che Farfallina intendesse dire che tante attività, pur riaperte, sono soggette a varie limitazioni.
E anche in questo caso spesso "non ci stanno dentro". Ma essendo quasi tutte aziende-medio-piccole e con scarsa visibilità, non hanno certo lo stesso peso politico delle grandi compagnie aeree.
D'altra parte anche le prescrizioni EASA sembrano una barzelletta. Perchè delle due, l'una: o il metro e mezzo di distanza (quando possibile...) ha un supporto medico e allora deve essere obbligatorio, oppure non ce l'ha e allora annulliamo qualsiasi norma sul distanziamento.
C'è solo da sperare che non emerga qualche contaminazione tra vicini spalla-a-spalla, perchè in quel caso le compagnie potrebbero pentirsi amaramente della scelta attuale.
E trovarsi con gli aerei belli vuoti e additati come il nuovo luogo principe per beccarsi il virus.
Hai centrato il punto. Ryanair ci sta simpatica perché ha lanciato qualche milione di biglietti in simil regalo (ricordate i contratti di co-marketing con soldini assicurati in base ai pax trasportati) e il ristoratore invece ci sta sulle scatole perché mica ci regala la cena?
Si veniamo beccato in due in macchina affiancati (non conviventi) si becca una sonora multa e poi mi si obbliga a stare fianco a fianco con uno sconosciuto senza nessuna precauzione all'interno di un tubo pressurizzato? O il rischio non c'è (come alcuni vogliono teorizzare ora, mica lo dicevano quando c'erano le file di camion militari a portare ai crematori le salme) oppure non c'è bilancio di FR, W6, U2 e compagnia cantante che tenga.
 
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Dopo mesi di lockdown, purchè non esasperato come quello italiano, io sono arrivato a un punto di fatalismo.

Tutti prendiamo dei rischi: quando si va in giro, quando si va al supermercato, in un negozio, in ascensore, a toccare una porta in un luogo pubblico. Mettiamoci una maschera, non mettiamoci la maschera, laviamo le mani, non laviamo le mani: la realtà è che non c'è mai la certezza di essere sicuri. Ridurre al 100% le chance di prendere il Covid vuol dire o non uscire, o andare in giro vestito come un palombaro. Se usciamo di casa, se vediamo amici o parenti che non vivono con noi, ci prendiamo tutti dei rischi. Scendiamo a compromessi.

Quando si potrà, tornerò a volare: se devo mettere la maschera metterò la maschera, se devo mettere le pinne e gli occhiali metterò anche quelli. Ma non mi aspetterò che si faccia 'social distancing', sedile vuoto o quello che è: se lo voglio posso starmente tranquillamente a casa.
Il fatalismo va bene quando si rischia per se ma in questo caso il problema è che inavvertitamente si possono contagiare soggetti deboli e quindi il fatalismo per me non va più bene.
L'altro problema è che non controllata la pandemia manda in tilt il sistema sanitario provocando una strage per mancanza di cura più che per la malattia stasse. Ecco perché non dobbiamo vanificare i sacrifici fatti pur di salvaguardare qualche interesse privato e fra l'altro parliamo di diversi trattamenti in base al potere "ricattatorio" dei vari soggetti.
 
Comunque il problema è che sia data la possibilità di scegliere. Le compagnie vogliono volare senza distanziamento, mi sia data la scelta ai pax permettendo di cancellare e provvedendo ai rimborsi invece di obbligare i pax a perdere le cifre oppure a volare in condizioni che non si reputano sicure.
 
Il fatalismo va bene quando si rischia per se ma in questo caso il problema è che inavvertitamente si possono contagiare soggetti deboli e quindi il fatalismo per me non va più bene.
L'altro problema è che non controllata la pandemia manda in tilt il sistema sanitario provocando una strage per mancanza di cura più che per la malattia stasse. Ecco perché non dobbiamo vanificare i sacrifici fatti pur di salvaguardare qualche interesse privato e fra l'altro parliamo di diversi trattamenti in base al potere "ricattatorio" dei vari soggetti.
Un soggetto debole non dovrebbe proprio uscire di casa, altro che volare per andare in ferie
 
Infatti il soggetto debole magari lo contagia il fatalista.

per il discorso rimborsi perfettament d'accordo, attualmente le compagnie stanno operando fuori dalle regole, punto.
per il discorso rischi e fatalismo, il mio vicino si è preso coscientemente gli stessi rischi miei e ha almeno lo stesso livello di fatalismo mio, altrimenti non viaggerebbe e non sarebbe gomito a gomito con me. Non esistono vittime innocenti e carnefici in questo caso, siamo tutti democraticamente uguali.
 
Il fatalismo va bene quando si rischia per se ma in questo caso il problema è che inavvertitamente si possono contagiare soggetti deboli e quindi il fatalismo per me non va più bene.
L'altro problema è che non controllata la pandemia manda in tilt il sistema sanitario provocando una strage per mancanza di cura più che per la malattia stasse. Ecco perché non dobbiamo vanificare i sacrifici fatti pur di salvaguardare qualche interesse privato e fra l'altro parliamo di diversi trattamenti in base al potere "ricattatorio" dei vari soggetti.

Quindi io che vivo in Inghilterra prendo due voli in lf al 66% con stop over a Fra o Fco, arrivo a Milano sto qualche giorno, faccio qualche meeting e incontro qualche amico; mia mamma che ha 75 anni e che non vedo da quando c'e' stato il festival di Sanremo cosa faccio? Non vado a trovarla perche' soggetto a rischio e potrei essermi beccato il covid nel tragitto di cui sopra ed essere asintomatico? No, attendo perche' non sono fatalista...e poi la vedo in Autunno? No perche' potrebbe arrivare la seconda ondata...quindi quando la vedo?

Il punto e' che il tuo non fatalismo non ha una fine, quindi il gioco non vale la candela.

Ovviamente sto generalizzando ma quello che voglio dire e' che il controllo al 100% non lo potrai mai avere.
 
La tua mamma, (come gli amici) la puoi trovare con le dovute precauzioni che sono sicuramente migliori che in stare in un aereo pieno a tappo.
Ripeto chi permette di scegliere se rischiare o no in aereo non dovrebbe più impedire le persone al mare (tanto per fare un esempio) a stare a braccetto. Fai scegliere anche lì se vale il rischio. È business pure quello di ospitare più persone dentro un ristorante, un lido, una discoteca... Qua ci sono 2 pesi e 2 misure.
Il governo ipotizza il distanziamento sociale a scuola e poi in aereo puoi scegliere di rischiare.... È palesemente in contrasto. Qui non c'è via di mezzo. O di qua o di là.
 
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Il fatalismo va bene quando si rischia per se ma in questo caso il problema è che inavvertitamente si possono contagiare soggetti deboli e quindi il fatalismo per me non va più bene.
L'altro problema è che non controllata la pandemia manda in tilt il sistema sanitario provocando una strage per mancanza di cura più che per la malattia stasse. Ecco perché non dobbiamo vanificare i sacrifici fatti pur di salvaguardare qualche interesse privato e fra l'altro parliamo di diversi trattamenti in base al potere "ricattatorio" dei vari soggetti.

Farfallina, il rischio c'e' qualunque cosa noi si faccia. Ieri sono andato al supermercato. Qui non c'e' obbligo di maschera se il negozio e' sufficientemente grosso, e quindi non l'ho messa. Ma che si fa se qualcuno mi tocca? Sto a casa, o mi prendo il rischio.
La pandemia si puo' e si deve controllare in altri modi: contact tracing, test, test e ancora test. Guardiamo ai paesi dove e' ferma:, tipo Vietnam, Taiwan: entrambe nazioni dove si fa un sacco di test, un sacco di contact tracing, e i voli ci sono.

Hai centrato il punto. Ryanair ci sta simpatica perché ha lanciato qualche milione di biglietti in simil regalo (ricordate i contratti di co-marketing con soldini assicurati in base ai pax trasportati) e il ristoratore invece ci sta sulle scatole perché mica ci regala la cena?
Si veniamo beccato in due in macchina affiancati (non conviventi) si becca una sonora multa e poi mi si obbliga a stare fianco a fianco con uno sconosciuto senza nessuna precauzione all'interno di un tubo pressurizzato? O il rischio non c'è (come alcuni vogliono teorizzare ora, mica lo dicevano quando c'erano le file di camion militari a portare ai crematori le salme) oppure non c'è bilancio di FR, W6, U2 e compagnia cantante che tenga.

Mentre invece Alitalia... tutti a posto perche' si sta seduti a 40 cm di distanza uno dall'altro? Al momento l'unica che vola, l'unica che ha volato, l'unica che continua a volare e' AZ. Ma putacaso non viene menzionata nell'enciclica. Chissa' perche'.
 
Farfallina, il rischio c'e' qualunque cosa noi si faccia. Ieri sono andato al supermercato. Qui non c'e' obbligo di maschera se il negozio e' sufficientemente grosso, e quindi non l'ho messa. Ma che si fa se qualcuno mi tocca? Sto a casa, o mi prendo il rischio.
La pandemia si puo' e si deve controllare in altri modi: contact tracing, test, test e ancora test. Guardiamo ai paesi dove e' ferma:, tipo Vietnam, Taiwan: entrambe nazioni dove si fa un sacco di test, un sacco di contact tracing, e i voli ci sono.



Mentre invece Alitalia... tutti a posto perche' si sta seduti a 40 cm di distanza uno dall'altro? Al momento l'unica che vola, l'unica che ha volato, l'unica che continua a volare e' AZ. Ma putacaso non viene menzionata nell'enciclica. Chissa' perche'.
Ripeto che ho preso 2 voli Alitalia in piena pandemia...Aereo con riempimento a scacchiera in entrambi i voli, ma poi a terra al gate e check in gente ammassata come sempre, personale Alitalia indifferente. La ragazza al gate(sempre personale Alitalia)che prendeva la temperatura a chi aveva piú di 37.5 consigliava di spogliarsi e lavarsi il viso con acqua fredda e ritornare. A FCO anche se non c'erano piú di 10 voli in tutta la giornata, invece di usare il bridge ci hanno fatto sbarcare col cobus e di nuovo gente ammassata anche se ne hanno messo uno in più. E poi venite qui ancora con sta storia del posto vuoto in mezzo?
 
Esatto devono dire cosi: signori con il distanziamento a bordo l'aviazione civile è insostenibile e muore. Si vola con le mascherine. Stop. Il rischio zero non esiste, altrimenti statevene a casa.

Temo che in molti faranno così, e i conti delle compagnie non torneranno lo stesso.
Anche perchè i casi della settimana scorsa certo non aiutano (famiglia di tutti positivi tornata a Fiumicino via Francoforte senza che nessuno se ne sia accorto, con conseguente quarantena dei passeggeri di due voli, e caso analogo in Spagna)
 
Appunto, non mi prendere più in giro che la mascherina serve al supermercato o altrove se al gate o in bus ci si ammassa
 
Segnalo che il nuovo DPCM del 11 giugno, all'art. 8 (Misure per il trasporto pubblico di linea), mantiene la validità del "Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID- 19 nel settore del trasporto e della logistica" di settore sottoscritto il 20 marzo 2020, di cui all'allegato 14, nonché delle "Linee guida per l'informazione agli utenti e le modalità organizzative per il contenimento della diffusione del covid-19", di cui all'allegato 15. Al comma secondo, c'è anche un'apertura, in quanto è consentito al MIT, con proprio decreto, di derogare alle disposizioni di cui sopra.

Pertanto, a bordo degli aeromobili che operano sul territorio nazionale o fanno ingresso in Italia (qui si applica l'art. 4 - Disposizioni per l'ingresso in Italia), si dovrà avere una limitazione di capacità per mantenere il distanziamento sociale, salvo deroghe da parte del MIT.

Mi chiedo quali saranno le ripercussioni per le tante compagnie aeree che ripartiranno già dal 15 giugno...
 
Nessuna, se le compagnie hanno venduto un numero di posti conforme alla legge.

Il problema è che la vendita dell'intera capacità era conforme alla legge fino a ieri (il vecchio DPCM sarà in vigore fino al 14 giugno). Oggi non lo è più...
Con un termine così breve, la vedo dura inventare qualche fix, salvo sbarcare passeggeri. Ma parliamo di 40, 50, 60 passeggeri per i voli full di questi giorni, considerando la limitazione al 60% della capacità (con blocco del middle seat).
 
Segnalo che il nuovo DPCM del 11 giugno, all'art. 8 (Misure per il trasporto pubblico di linea), mantiene la validità del "Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del COVID- 19 nel settore del trasporto e della logistica" di settore sottoscritto il 20 marzo 2020, di cui all'allegato 14, nonché delle "Linee guida per l'informazione agli utenti e le modalità organizzative per il contenimento della diffusione del covid-19", di cui all'allegato 15. Al comma secondo, c'è anche un'apertura, in quanto è consentito al MIT, con proprio decreto, di derogare alle disposizioni di cui sopra.

Pertanto, a bordo degli aeromobili che operano sul territorio nazionale o fanno ingresso in Italia (qui si applica l'art. 4 - Disposizioni per l'ingresso in Italia), si dovrà avere una limitazione di capacità per mantenere il distanziamento sociale, salvo deroghe da parte del MIT.

Mi chiedo quali saranno le ripercussioni per le tante compagnie aeree che ripartiranno già dal 15 giugno...

Veramente sulla GU di ieri con il nuovo DPCM a pagina 177 riporta:
• obbligo di distanziamento interpersonale di un metro a bordo degli aeromobili, all’interno
dei terminal e di tutte le altre facility aeroportuali (es. bus per trasporto passeggeri).
E’ consentito derogare al distanziamento interpersonale di un metro, a bordo degli aeromobili, nel caso in cui l’aria a bordo sia rinnovata ogni tre minuti, i flussi siano verticali e siano adottati i filtri EPE, in quanto tali precauzioni consentono una elevatissima purificazione dell’aria, nonché in caso in cui siano adottati specifici protocolli di sicurezza sanitaria,
prevedendo in particolare la misurazione della temperatura prima dell’accesso all’aeromobile
e vietando la salita a bordo in caso di temperatura superiore a 37,5 °C; garantire la durata
massima di utilizzo della mascherina chirurgica non superiore alle quattro ore, prevedendo la
sostituzione per periodi superiori; siano disciplinate individualmente le salite e le discese
dall’aeromobile e la collocazione al posto assegnato al fine di evitare contatti stretti tra i
passeggeri nella fase di movimentazione; sia acquisita dai viaggiatori al momento del check-
in online o in aeroporto e comunque prima dell’imbarco specifica autocertificazione che
attesti di non aver avuto contatti stretti con persone affette da patologia COVID-19 negli
ultimi due giorni

 
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