KLM celebra 80 anni di voli su Roma, con il DC3 Dakota
27-09-2011 NUMERO
La piccola cabina rolla e beccheggia come una barca a vela su un mare ragionevolmente mosso, la città scivola sotto di noi vicinissima, il rombo del motore emerge mitico dai film del dopoguerra, anche se poltrone e tappezzerie azzurre sono nuove di zecca.
A prua un fascio di luce entra dalla cabina di pilotaggio, dove uno dei piloti – come potremo constatare – con i capelli al vento, lancia un’occhiata ogni tanto dal finestrino aperto, sulla verde periferia Nord di Roma: si vola così su Prinses Amalia, il DC3 Dakota del 1944 che KLM ha estratto dall’Aviodrome Museum di Lelystad per riportarlo in volo sull’Europa, a scopo benefico e promozionale, mitico testimone della storia di uno dei protagonisti dell’aviazione civile, dagli albori.
KLM ha portato il DC3 Dakota a Milano e a Roma per festeggiare i primi 80 anni di voli sull’Italia, iniziati il 29 ottobre del 1931, invitando un gruppo di partner, operatori e giornalisti a provare l’emozione di un volare antico, ancora tutto meccanico, a suo tempo sicuramente eroico.
Una signora dell’aria
Prinses Amalia – «una signora, non un maschio» ha chiarito perentorio uno dei piloti, professionisti di KLM qui in servizio volontario – non è pressurizzata, ha solo 18 posti molto comodi, e vola intorno ai 130 nodi di crociera, circa 240 chilometri orari. Per l’occasione è arrivata da Basilea a Linate, e di qui (con un volo di due ore e 10 minuti circa) a Roma, aeroporto dell’Urbe, dove ha accolto gli ospiti Olaf Hoftijzer, direttore commerciale Italia di KLM. Subito dopo Prinses Amalia ha ripreso l’aria verso il Marco Polo, per sorvolare Venezia e la Laguna, e infine verso Norimberga.
Reduce di guerra
Prinses Amalia è stata consegnata l’11 gennaio 1944, appena costruita, all’ottava divisione dell’Air Force Usa, di stanza in Gran Bretagna. Ha partecipato ad azioni militari durante la Seconda Guerra Mondiale, soprattutto per il trasporto di materiali e di paracadutisti; nel 1946 fu acquistata da Sua Altezza Reale il Principe Bernhard e divenne il primo aereo ufficiale del governo dei Paesi Bassi. A riposo dal 1975, è entrata a far parte della collezione dell’Aviodrome Museum di Lelystad.
Nel 1998 è tornata a volare, dal 2010 ribattezzata appunto “Prinses Amalia”, dal nome della pronipote del Principe Bernhard, seconda in linea di successione al trono olandese.
Anche con un motore solo
In dicembre del 2010 il DC3 Dakota ha compiuto 75 anni e rimane probabilmente l’aereo più utilizzato nella storia dell’aviazione civile, con oltre 10.500 unità costruite, e più ore di volo totalizzate di qualsiasi altro modello: volò la prima volta il 17 dicembre 1935, a soli 32 anni dal primo volo dei fratelli Wright a Kitty Hawk. Charles Lindberg chiese a Donald Douglas una specifica fondamentale, e la ottenne: il Dakota può volare regolarmente anche con un solo motore funzionante. Per KLM operava tra l’altro il primo intercontinentale, da Amsterdam a Batavia (Jakarta): un percorso a tappe di una settimana, con circa 10 ore di volo al giorno.
«Gemeva, protestava, sferragliava. Volava caldo, volava freddo, volava ruvido. Nelle giornate calde avanzava barcollando e metteva una paura mortale. Le sue ali flettevano e si contorcevano in maniera orribile. Affondava verso terra con un senso di sollievo. Eppur volava, volava e volava»: così parlava del DC3 Len Morgan, capitano, ex pilota di Braniff Airways.
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