JAL 747 al biofuel


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15 Dicembre 2007
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Brian Nelson from Ecoworldly
Japan Airlines 747 Flies More Efficently with Biofuels than with Jet-A Fuel

The succesful trial of camelina brings optimism to the airlines


I 747 della Japan Airlines volano con maggiore efficienza se alimentati con biofuel rispetto a carburanti tradizionali
I risultati positivi del test effettuato con il carburante a base di camelina rendono ottimiste le linee aeree

Questa settimana Japan Airlines è stata la prima linea aerea a dimostrare la validità del bio carburante estratto dalla camelina, con un successo del 100% in efficienza secondo i piloti.

La miscela usata, 84% camelina, 16% jatropha e meno del 1% di alghe, fa ben sperare le linee aeree, che in un tempo dai 3 ai 5 anni potrebbero alimentare i voli passeggeri unicamente con biocarburanti.

La carmelina, pianta molto interessante, è da anni sotto osservazione per la produzione di carburante ad un prezzo accessibile, essendo facilmente coltivabile come rotazione ad altre colture destinate all’alimentazione come il grano. Usata come carburante, la camelina potrebbe alimentare automobili e camion ad un costo inferiore a quello del petrolio. A parte il suo uso come biocarburante, le sue qualità sono eccezionali anche se usata come olio per cucinare. Ricco di Omega 3, l’olio di camelina fa bene al cuore e al cervello, inoltre può essere usato come alimento per pesci e bestiame.

I progetti della Sustainable Oil Inc., una società americana che commercializza carburante estratto dalla camelina, sono di produrre tra i 378 e i 756 milioni di litri di biofuel per aerei in modo da soddisfare la crescente domanda dei prossimi 5 anni. La pianta di camelina si coltiva in zone temperate come le pianure del Nord America, del Nord Europa e dell’Asia Centrale, diventando facilmente producibile nelle vicinanze delle zone a più alto consumo di carburante.

Stando alle previsioni dello scorso anno formulate dalla Boeing, le emissioni di gas serra derivate dalle attività di volo possono essere ridotte fino all’80% passando ai biocarburanti. Un’ottima notizia per un industria altamente inquinante. I viaggiatori ambientalisti potranno finalmente rilassarsi durante i lunghi e spesso insonni viaggi trans oceanici.

Fonte: http://www.my-green.it/2008/articoli/articolo.asp?intarticoloid=249
 
Ma siamo veramente sicuri che questo biocarburante serva a qualcosa? Mi sembra un risparmio del piffero, considerando l'enorme spesa investita per produrlo.
 
è un pò come per la canna da zucchero. basta farsi un giretto dove la coltivano e coltivavano per ammirare, oggi, una bella distesa di nulla.
ma tanto, a quel punto, mangeremo quello che mangiano le nostre auto ed aerei.