
Tutti i lati oscuri della vendita di Ita
Meno soldi, meno voli a lungo raggio. Ita ad AirFrance-Klm, il sogno europeo (con soldi Usa) che terrà schiacciata la nostra compagnia

Interessante la questione che puntano ad finalizzare il deal entro il 15 settembre in modo che sia blindato per il futuro governo.![]()
Ita, ecco il piano per il 2023
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Giusto quelle 1500 persone che stan facendo causa ad Ita perché non riassorbite nella New Co?!Interessante la questione che puntano ad finalizzare il deal entro il 15 settembre in modo che sia blindato per il futuro governo.
La questione comunque è di difficile valutazione perché alla fine i piani li hanno visti solo al Governo quindi alla fine i giornalisti potrebbero anche aver romanzato un po' le varie condizioni dell'offerta.
Non è facile rispondere a questa domanda. Quel poco che conosciamo sui rispettivi piani industriali, lo abbiamo appreso dai giornali. E da quel poco che si può scorgere in mezzo alla nebbia, in realtà sembrano piuttosto simili: hub a FCO (e giocoforza focus a LIN), integrazioni, JV, intermodalità, crescita di personale e flotta e via dicendo.
Secondo me la domanda da farsi è un'altra: perchè ci sono aziende disposte a valorizzare ITA quasi 1 MLD€?
Quali asset può mettere sul piatto che giustifichino quel prezzo?
Gli slot di LIN (e alcuni di FCO), pochi bilaterali "pregiati", a voler essere generosi il brand AZ in ottica futura e... e basta.
Gli aerei dovrebbero essere tutti in leasing (se c'è qualcosa di proprietà dovrebbe essere tra le macchine più vecchie).
Si è detto che serve per conquistare il mercato italiano, ma nei primi 6 mesi dell'anno ITA controllava appena il 6.4% di quel mercato. Se domani chiudesse, con ogni probabilità i suoi pax si redistribuirebbero tra gli altri vettori senza sconvolgimenti particolari (se non per chi ci lavora).
La differenza più marcata tra i due piani industriali, sembra essere la quota di azioni da lasciare in mani pubbliche. E la maggior disponibilità concessa da Certares e soci, probabilmente ha avuto un grosso peso sulle decisioni di Draghi e Franco, anche nell'ottica di cucinare un piatto sufficiente digeribile anche per un governo più nazionalista.
Per riassumere, siamo di fronte ad una compagnia che perde soldi, è troppo piccola, ha bisogno di grandi investimenti, opera in un mercato poco blindato e con bassi yield sul nazionale e sull'outcoming. Il governo promette di restare presente a rompere i coxxxoni quanto più possibile e ci sono più sigle sindacali che aerei.
Con tutta la buona volontà, fatico ad immaginare un percorso realistico che porti dalla situazione attuale fino ad un minimo di sostenibilità economica. Anche mettendoci dentro i grandi vantaggi dell'appartenenza ad un grande gruppo di cui parlavo stamani.
Per cui resta la domanda fondamentale: perchè?
Andando per esclusione, se è difficilmente giustificabile l'investimento sul piano industriale, resta l'opzione geopolitica.
Comprare ITA, significa comprare un pezzettino della sovranità italiana sul trasporto aereo. Ammesso che sia la corretta chiave di lettura, mi immagino un fitta ragnatela di interessi grandi e piccoli, personali ed economici, che verranno messi in un grosso frullatore immaginario, che ci restituirà la futura ITA, all'interno della quale ci sarà un mix di tutte queste esigenze.
Vedremo.
E la maggior disponibilità concessa da Certares e soci, probabilmente ha avuto un grosso peso sulle decisioni di Draghi e Franco, anche nell'ottica di cucinare un piatto sufficiente digeribile anche per un governo più nazionalista.
Interessante la questione che puntano ad finalizzare il deal entro il 15 settembre in modo che sia blindato per il futuro governo.
La questione comunque è di difficile valutazione perché alla fine i piani li hanno visti solo al Governo quindi alla fine i giornalisti potrebbero anche aver romanzato un po' le varie condizioni dell'offerta.
sentir parlare di "conservativo" in relazione a qualcosa di multi-fallito e che ha prodotto una costante emorragia di denari pubblici mi fa venire l'orticaria...Concordo.
Se non sono stati del tutto sprovveduti, qualche contatto informale con la coalizione di CDX lo hanno avuto e quella di Certares è stata considerata come la soluzione più conservativa.
sentir parlare di "conservativo" in relazione a qualcosa di multi-fallito e che ha prodotto una costante emorragia di denari pubblici mi fa venire l'orticaria...
Siamo famosi nel non farci problemi a pagare penali (con i soldi pubblici, chiaramente) causa ordinaria negligenzaMi sembra che l'articolo del corriere lo scriva chiaro e tondo: meglio evitare il rischio di pagare una penale a causa del probabile nuovo governo. Il problema è che certa politica non ha ancora compreso che se Alitalia è fallita più volte un motivo ci deve pur essere
oddio "negligenza"....Non pensi che al posto di "negligenza" si possa parlare di incompetenza? Le condizioni di mercato fino alla pandemia hanno fatto guadagnare quattrini alle Compagnie aeree di tutto il mondo o quasi...Alitalia viceversa negli ultimi dieci anni ha bruciato una decina di miliardi di euro....mi sembra un po' riduttivo parlare solo di "negligenza"...Siamo famosi nel non farci problemi a pagare penali (con i soldi pubblici, chiaramente) causa ordinaria negligenza
Non direi.oddio "negligenza"....Non pensi che al posto di "negligenza" si possa parlare di incompetenza? Le condizioni di mercato fino alla pandemia hanno fatto guadagnare quattrini alle Compagnie aeree di tutto il mondo o quasi...Alitalia viceversa negli ultimi dieci anni ha bruciato una decina di miliardi di euro....mi sembra un po' riduttivo parlare solo di "negligenza"...
quindi tu sostieni che c'e' malafede ipotetica...bene: in particolare di chi? Del Management di Alitalia e ora ITA visto che perdono piu' quattrini della vecchia Alitalia? oppure della politica? Oppure degli utenti che in generale continuando a volare con la Compagnia nazionale direttamente sovvenzionano il carrozzone? Sono potenzialmente in malafede anche loro , oppure sono semplicemente "negligenti"? Se a costoro stesse a cuore lo scucire denari prorpi ogni anno per tenere in vita la Compagnia nazionale, stai sicuro che coi penserebbero due volte a volare con loro e quindi a far da banca..direi che c'e' invece molta ignoranza sul tema anche dall'utenza...mi pare sinceramente tutto piu' ridicolo della realta' che e' penosa comunque...Parlare di malafede, io che detesto Alitalia/Ita per via della gestione sconsiderata da sempre e dalle ingiustizie e i favori portati avanti (in barba alle regole) da tutte le componenti via via coinvolte (politica, enti vari, tribunali e mettici chi vuoi) non mi e' mai passato per l'anticamera del cervello. Interessi e utilita' di campanile si', malafede no.Non direi.
L'incompentenza vera e propria non prevede una voluntas di agire in un certo modo, per così dire in malafede, cosa che la negligenza invece non esclude a priori.
Non ci vedo molte differenza quando si tratta di amministrare un bene pubblico perseguendo i propri interessi a discapito dell'azienda, del servizio erogato e della collettività.Interessi e utilita' di campanile si', malafede no.
in effetti...mah...come disse Spinetta: "ci vorrebbe l'esorcista par Aitalia/Ita".Non ci vedo molte differenza quando si tratta di amministrare un bene pubblico perseguendo i propri interessi a discapito dell'azienda, del servizio erogato e della collettività.
Ma questo non vale solo per AlITAlia, sia chiaro.
Oppure vuoi dirmi che in tutti questi decenni si sia trattato solo di incompetenza e nulla più?
Il punto è che la politica ci mantiene le zampe e gli italiani sono bravi a lamentarsi ma alla fine va bene tutto purché gli propini la fiamma, il dagli all'immigrato, l'unione civile e altre cosette di bandiera. Per il resto chi se ne frega salvo lamentarsi tutti i santi giorni dopo aver scelto i peggio politici che farebbero sorridere anche le varie repubbliche delle banane del terzo mondo.in effetti...mah...come disse Spinetta: "ci vorrebbe l'esorcista par Aitalia/Ita".
in effetti...mah...come disse Spinetta: "ci vorrebbe l'esorcista par Aitalia/Ita".
@leerit: giusto.Non sono parole di Spinetta.
Sono parole di Maurizio Prato, ex Presidente di Alitalia.
Spinetta le ha semplicemente riprese.