Is tea mistaken for marijuana?


ernest

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5 Febbraio 2008
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Barcelona, BCN.
Approfitto di un momento di frivolezza per sollevarvi una domanda: è consentito trasportare "bustine di tè" nel proprio bagaglio (fuori dall'Europa) senza incorrere in problemi..?

La mia esperienza (per il momento) si limita al continente europeo dove, liquidi a parte, è possibile viaggiare/trasportare (quasi) qualsiasi alimento.

Guardando il format "Airport security" :D, mentre sorseggiavo il mio tè, mi è sorto il problema: è possibile trasportare "bustine/foglie sfuse" di tè fuori dall'Europa?!

E' una cattiva idea viaggiare con una scorta minima di tè ? Potrebbero esserci problemi/rogne, ad esempio, con la TSA/CATSA?

Attendo vostre.
 
Io, ovunque mi trovi, compro sempre del tea sfuso. Una volta son tornato a casa dal Nepal con quasi 2kg di foglioline varie (e tutte in pacchettini di plastica) e la stessa cosa dall'India, mai avuto alcun tipo di problema anche se fermato dalla polizia per i soliti controlli a campione.

Però, come ti dice EY460, ci potrebbero essere dei problemi in alcuni paesi non legati direttamente al tea ma quanto all'import di alimenti in generale. Dovresti vedere caso per caso
 
Anche io trasportato del tea sfuso dalla Cina.
Controlli in dogana regolarmente (quasi sempre a Francoforte) ...ma è andato sempre tutto ok
 
Approfitto di un momento di frivolezza per sollevarvi una domanda: è consentito trasportare "bustine di tè" nel proprio bagaglio (fuori dall'Europa) senza incorrere in problemi..?

La mia esperienza (per il momento) si limita al continente europeo dove, liquidi a parte, è possibile viaggiare/trasportare (quasi) qualsiasi alimento.

Guardando il format "Airport security" :D, mentre sorseggiavo il mio tè, mi è sorto il problema: è possibile trasportare "bustine/foglie sfuse" di tè fuori dall'Europa?!

E' una cattiva idea viaggiare con una scorta minima di tè ? Potrebbero esserci problemi/rogne, ad esempio, con la TSA/CATSA?

Attendo vostre.

Le restrizioni doganali variano con decisione da paese a paese, dunque è difficile se non impossibile trascendere dai singoli casi.

Personalmente una vera restrizione dell'importazione di beni alimentari l'ho vista solo in Australia, per le arcinote e fondate questioni ambientali.

Negli States invece mi è sembrata più una facciata. Una volta entrando via terra dal Messico (la procedura è esattamente la stessa di quando si entra via apt) ho dichiarato dei prodotti alimentari/agricoli come un cartello intimava di fare. Il risultato è stato un secondary screening in cui di quello che avevo dichiarato non glien'è potuto fregare di meno, mentre tutte le attenzioni sono state rivolte alla regolarità delle procedure di immigration (chi ero, perchè volevo entrare, quando me ne andavo, che dovevo fare, etc.).