@concorde
Dando per buoni tutti i tuoi "supponiamo che" anche se alcuni sono improbabili (nell'Italia di oggi, non nel Regno Unito di 25 anni fa o nella Dubai di 5 anni fa), per fare di MXP un hub vero e proprio mancherebbe un hub-carrier in grado di esserlo coi fatti e non con le chiacchiere.
Di italiani non ne abbiamo mai avuti e non ne avremo mai, LH ha già abbastanza hub floridi attorno all'arco alpino per non essere interessata, AF gioca tutto tra CDG e AMS e al limite potrebbe impostare un hub regionale su FCO. L'unica speranza in tal senso è che BA o una sua emanazione possano farci un pensiero: LHR è saturo, i legami con IB si stanno raffreddando e non presidiano nessuna grande piazza dell'Europa continentale (con tutto il rispetto per una compagnia eccellente come Finnair, HEL è quello che è).
In attesa di BA non si può stare con le mani in mano, se non altro perché potrebbe essere come aspettare Godot... ciononostante sono convinto che mettere mano intelligentemente su LIN gioverebbe al sistema aeroportuale milanese e più in genere nazionale, a prescindere dall'esistenza di un hub a MXP. Che a MXP ci siano uno o più vettori che operino collegamenti nazionali è utile, tanto per fare un esempio, a un'eventuale CX interessata a un MXP-HKG pentasettimanale, cui gioverebbero accordi di interline ed eventualmente di codeshare. Che grazie alla regolamentazione di LIN e alle sue violazioni ormai comunemente accettate sguazzino nella non-concorrenza vettori nani, morti o che non vogliono crescere e confrontarsi con la concorrenza dei migliori in Europa non giova a nessuno se non agli azionisti dei vettori stessi.
Condizione necessaria ma non sufficiente per una revisione intelligente del Forlanini è che i politici lombardi abbiano chiari i 2 aspetti chiave del problema LIN (che costringe a duplicare alcuni voli con MXP e che è fonte di rendita improduttiva per chi ne detiene gli slot), condizione che non mi pare sussistere viste le dichiarazioni di ieri, in cui LIN è brandito come merce di scambio preziosa in una trattativa e non come un nodo da sciogliere per il bene di tutti.
Marco
Dando per buoni tutti i tuoi "supponiamo che" anche se alcuni sono improbabili (nell'Italia di oggi, non nel Regno Unito di 25 anni fa o nella Dubai di 5 anni fa), per fare di MXP un hub vero e proprio mancherebbe un hub-carrier in grado di esserlo coi fatti e non con le chiacchiere.
Di italiani non ne abbiamo mai avuti e non ne avremo mai, LH ha già abbastanza hub floridi attorno all'arco alpino per non essere interessata, AF gioca tutto tra CDG e AMS e al limite potrebbe impostare un hub regionale su FCO. L'unica speranza in tal senso è che BA o una sua emanazione possano farci un pensiero: LHR è saturo, i legami con IB si stanno raffreddando e non presidiano nessuna grande piazza dell'Europa continentale (con tutto il rispetto per una compagnia eccellente come Finnair, HEL è quello che è).
In attesa di BA non si può stare con le mani in mano, se non altro perché potrebbe essere come aspettare Godot... ciononostante sono convinto che mettere mano intelligentemente su LIN gioverebbe al sistema aeroportuale milanese e più in genere nazionale, a prescindere dall'esistenza di un hub a MXP. Che a MXP ci siano uno o più vettori che operino collegamenti nazionali è utile, tanto per fare un esempio, a un'eventuale CX interessata a un MXP-HKG pentasettimanale, cui gioverebbero accordi di interline ed eventualmente di codeshare. Che grazie alla regolamentazione di LIN e alle sue violazioni ormai comunemente accettate sguazzino nella non-concorrenza vettori nani, morti o che non vogliono crescere e confrontarsi con la concorrenza dei migliori in Europa non giova a nessuno se non agli azionisti dei vettori stessi.
Condizione necessaria ma non sufficiente per una revisione intelligente del Forlanini è che i politici lombardi abbiano chiari i 2 aspetti chiave del problema LIN (che costringe a duplicare alcuni voli con MXP e che è fonte di rendita improduttiva per chi ne detiene gli slot), condizione che non mi pare sussistere viste le dichiarazioni di ieri, in cui LIN è brandito come merce di scambio preziosa in una trattativa e non come un nodo da sciogliere per il bene di tutti.
Marco