Intervista a Spinetta - CdS


"Scambio di azioni per conquistare Alitalia"
Spinetta: così il Tesoro diventerà azionista di Air France, Malpensa è un lusso

Pronta una ricapitalizzazione da 750 milioni, l´obiettivo è il ritorno all´utile nel 2010
Esuberi limitati a 1700, compreremo anche i bond convertibili. Air One potrebbe avere problemi di antitrust

LUCIO CILLIS

DAL NOSTRO INVIATO
PARIGI - Jean-Cyril Spinetta è nella roccaforte di Roissy Charles De Gaulle. Il suo ufficio è al terzo piano. Prima di entrare nel vivo del suo incontro che vuole spiegare le ragioni di Air France, gusta con calma un amaro. Italiano. «Sono uno tra i pochi francesi che ama berli», dice con un largo sorriso. Da grande manager di settore - è alla testa di un gruppo aereo al vertice mondiale per fatturato e quote di mercato - crede con forza nel progetto di integrazione con Alitalia. «Non siamo mica dei pazzi – dice – non vogliamo certo distruggere un marchio con queste potenzialità, una compagnia nella quale metteremo grandi risorse finanziarie». Il menu che ha in mente Spinetta prende finalmente corpo. Ci sono gli investimenti, ci sono alcuni dati sugli esuberi, la volontà di acquistare i bond, 600 milioni, in scadenza nel 2010. Si parla per la prima volta di un´Offerta pubblica di scambio. E l´intenzione di tornare in utile nel 2010.
Presidente, quali sono i principali passaggi del vostro piano?
«Innanzitutto chiariamo un punto fondamentale: vogliamo rinnovare l´immagine di Alitalia, desideriamo rafforzarla, riportarla ai vecchi fasti. È un marchio da proteggere. Penso che questa operazione possa portare alla creazione di un gruppo leader europeo, non abbiamo intenzione di portare a termine una acquisizione pura e semplice. Per questo crediamo nella creazione di un hub forte come Fiumicino e non abbiamo alcun ripensamento su Malpensa che resta la causa principale delle perdite di Alitalia. Nessuna compagnia europea può permettersi il lusso di due hub».
Al governatore della Lombardia Roberto Formigoni non è piaciuto il suo progetto.
«Il nostro progetto considera Milano uno scalo forte e importante. Andranno rivisti sia il network, con più voli al mattino presto verso le capitali europee degli affari e ritorno la sera tardi, sia i collegamenti interni oggi in perdita: non è più possibile mantenere voli di pochi chilometri come Genova-Milano».
Quale sarà l´impegno finanziario? Ci conferma l´offerta da 0,35 euro per azione?
«Ci sarà una iniezione di liquidità di circa 750 milioni di euro, attraverso un aumento di capitale al servizio del rilancio di Alitalia. Air France è anche pronta all´acquisto dei bond convertibili in scadenza nel 2010. Ed è nostra intenzione procedere ad una Offerta pubblica di scambio. Ma non mi chieda di più, non è possibile essere più precisi su questo punto. Viste anche le oscillazioni cui sono sottoposti entrambi i titoli. I 35 centesimi? L´ho letto, ma noi non abbiamo mai parlato».
Gli esuberi sono un nodo cruciale.
«Saranno inferiori a quelli previsti nel piano del presidente di Alitalia, Maurizio Prato. Non più di un migliaio. O al massimo 1700 se consideriamo Volare».
E Az Servizi, nodo delicatissimo che ha scatenato da tempo la reazione dei sindacati?
«La strada è quella che sta percorrendo Prato».
Per il rilancio di Alitalia serve anche la flotta.
«È un passaggio necessario, certo. Rappresenterà una delle priorità di Air France-Klm: 57 Md80 e 10 Boeing 767 saranno rinnovati, anche per non cadere sotto la scure delle normative europee in arrivo in materia di inquinamento. Accanto a questo ci saranno nuovi ingressi in flotta: 2 o 3 velivoli all´anno appena la ristrutturazione darà i primi frutti».
Martedì è previsto un cda Alitalia con il presidente Prato pronto alle dimissioni in caso di un nuovo rinvio. E giovedì Sarkozy incontra Prodi a Roma.
«Le dimissioni di Prato? Ora non dico nulla, ci penseremo, se servirà, al momento opportuno. Quanto alla questione politica non ho mai ricevuto alcuna telefonata, alcuna forzatura dai piani alti della politica francese. Ma occorre anche considerare il fatto che nel board di Air France siedono tre rappresentanti del nostro governo, che detiene circa il 17% della compagnia. E il cda, compresi questi tre membri, ha dato il suo appoggio unanime all´invio della lettera di interesse per Alitalia».
Cosa pensa del piano Air One?
«Non vorrei commentare. Ma di certo, guardando alla tratta Roma-Milano, potrebbero sorgere dei problemi di Antitrust».

(La Repubblica)

CIAO
_goa
 
Citazione:Messaggio inserito da goafan

"Scambio di azioni per conquistare Alitalia"
Spinetta: così il Tesoro diventerà azionista di Air France, Malpensa è un lusso

Pronta una ricapitalizzazione da 750 milioni, l´obiettivo è il ritorno all´utile nel 2010
Esuberi limitati a 1700, compreremo anche i bond convertibili. Air One potrebbe avere problemi di antitrust

LUCIO CILLIS

DAL NOSTRO INVIATO
PARIGI - Jean-Cyril Spinetta è nella roccaforte di Roissy Charles De Gaulle. Il suo ufficio è al terzo piano. Prima di entrare nel vivo del suo incontro che vuole spiegare le ragioni di Air France, gusta con calma un amaro. Italiano. «Sono uno tra i pochi francesi che ama berli», dice con un largo sorriso. Da grande manager di settore - è alla testa di un gruppo aereo al vertice mondiale per fatturato e quote di mercato - crede con forza nel progetto di integrazione con Alitalia. «Non siamo mica dei pazzi – dice – non vogliamo certo distruggere un marchio con queste potenzialità, una compagnia nella quale metteremo grandi risorse finanziarie». Il menu che ha in mente Spinetta prende finalmente corpo. Ci sono gli investimenti, ci sono alcuni dati sugli esuberi, la volontà di acquistare i bond, 600 milioni, in scadenza nel 2010. Si parla per la prima volta di un´Offerta pubblica di scambio. E l´intenzione di tornare in utile nel 2010.
Presidente, quali sono i principali passaggi del vostro piano?
«Innanzitutto chiariamo un punto fondamentale: vogliamo rinnovare l´immagine di Alitalia, desideriamo rafforzarla, riportarla ai vecchi fasti. È un marchio da proteggere. Penso che questa operazione possa portare alla creazione di un gruppo leader europeo, non abbiamo intenzione di portare a termine una acquisizione pura e semplice. Per questo crediamo nella creazione di un hub forte come Fiumicino e non abbiamo alcun ripensamento su Malpensa che resta la causa principale delle perdite di Alitalia. Nessuna compagnia europea può permettersi il lusso di due hub».
Al governatore della Lombardia Roberto Formigoni non è piaciuto il suo progetto.
«Il nostro progetto considera Milano uno scalo forte e importante. Andranno rivisti sia il network, con più voli al mattino presto verso le capitali europee degli affari e ritorno la sera tardi, sia i collegamenti interni oggi in perdita: non è più possibile mantenere voli di pochi chilometri come Genova-Milano».
Quale sarà l´impegno finanziario? Ci conferma l´offerta da 0,35 euro per azione?
«Ci sarà una iniezione di liquidità di circa 750 milioni di euro, attraverso un aumento di capitale al servizio del rilancio di Alitalia. Air France è anche pronta all´acquisto dei bond convertibili in scadenza nel 2010. Ed è nostra intenzione procedere ad una Offerta pubblica di scambio. Ma non mi chieda di più, non è possibile essere più precisi su questo punto. Viste anche le oscillazioni cui sono sottoposti entrambi i titoli. I 35 centesimi? L´ho letto, ma noi non abbiamo mai parlato».
Gli esuberi sono un nodo cruciale.
«Saranno inferiori a quelli previsti nel piano del presidente di Alitalia, Maurizio Prato. Non più di un migliaio. O al massimo 1700 se consideriamo Volare».
E Az Servizi, nodo delicatissimo che ha scatenato da tempo la reazione dei sindacati?
«La strada è quella che sta percorrendo Prato».
Per il rilancio di Alitalia serve anche la flotta.
«È un passaggio necessario, certo. Rappresenterà una delle priorità di Air France-Klm: 57 Md80 e 10 Boeing 767 saranno rinnovati, anche per non cadere sotto la scure delle normative europee in arrivo in materia di inquinamento. Accanto a questo ci saranno nuovi ingressi in flotta: 2 o 3 velivoli all´anno appena la ristrutturazione darà i primi frutti».
Martedì è previsto un cda Alitalia con il presidente Prato pronto alle dimissioni in caso di un nuovo rinvio. E giovedì Sarkozy incontra Prodi a Roma.
«Le dimissioni di Prato? Ora non dico nulla, ci penseremo, se servirà, al momento opportuno. Quanto alla questione politica non ho mai ricevuto alcuna telefonata, alcuna forzatura dai piani alti della politica francese. Ma occorre anche considerare il fatto che nel board di Air France siedono tre rappresentanti del nostro governo, che detiene circa il 17% della compagnia. E il cda, compresi questi tre membri, ha dato il suo appoggio unanime all´invio della lettera di interesse per Alitalia».
Cosa pensa del piano Air One?
«Non vorrei commentare. Ma di certo, guardando alla tratta Roma-Milano, potrebbero sorgere dei problemi di Antitrust».

(La Repubblica)

CIAO
_goa

alla fin della fiera direttamente in alitalia mettono più o meno gli stessi soldi entrambi i vettori! 750 af e poco meno ap (da quel che so la somma si avvicina molto!) la differenza sta nel fatto che air france allungherà una mancia allo stato, all'azionista tesoro, facendogli annusare qualche azione air france - klm (che valutano a peso d'oro) come moneta d'opa mentre air one ha intenzione di sganciare solo qualche euro all'attuale proprietario delle azioni! entrambi, poi, hanno intenzione di comprare a carta straccia i bond!

a questo punto se la somma messa in alitalia dai due concorrenti è più o meno equivalente perchè spellarsi le mani per af? perchè far fare l'affare ai francesi per implementare, come giustamente ha rilevato marcogiov, un piano che potremmo tranquillamente attuare anche noi?

a questo punto, e per quel che si sa, se le offerte economiche sono più o meno equivalenti (per l'azienda) trovo inutile sostenere che af ha una migliore strategia industriale e fondersi il cervello per trovare anche una giustificazione di mercato al loro piano (oltretutto piano serissimo... ogni giorno che passa i francesi diminuiscono gli esuberi! credevo che almeno loro, come i tedeschi, avessero un minimo di coerenza... mi sbagliavo...) trovo invece più onesto, e comprensibile, sostenere, poichè alitalia è nel dna romana, che in questa situazione di emergenza il management dell'azienda trova più strategico ai fini della sopravvivenza concentrarsi dove c'è la principale base d'armamento. punto. caso vuole che questo target si sposi benissimo con quello di air france che vuole togliersi di mezzo i transiti di malpensa e convogliare il traffico nobile a CDG. torno a dire: nulla di scandaloso! se c'è qualcosa di scandaloso è l'azionista che dovrebbe fare di-conto avendo a mente ciò che è meglio per il mercato italiano, per i cittadini italiani (clienti e potenziali) e non per il vertice dell'azienda alitalia, anpac compresa. l'azionista dovrebbe fare le valutazioni del caso e trarne, assumendosene la responsabilità, le conclusioni avendo a mente che il suo target dovrebbe essere quello di creare un terreno perchè gl'italiani possano avere il massimo al minor costo possibile.


attenzione: conclusione che può anche voler dire la necessità di percorrere una terza via e non per forza consegnare l'azienda a carlo toto.
 
Citazione:Messaggio inserito da TG945

Il commissariamento per poi farla risanare da cima a fondo? Ipotesi plausibile ma da applicare in quanto migliore soluzione o solo perchè l'acquirente più gradito(LH) alla fine della giostra non si è presentato?

Io vedo bene qualsiasi soluzione serva ad eliminare un coinvolgimento pubblico forte nella gestione dell'azienda: la vendita ad AF o ad AP soddisferebbe tale requisito. Se il commissariamento è un modo solo per evitare di venderla ad AF, allora ripudio tale prospettiva. A questo proposito sarebbe poi da sottolineare come il rinvio del Cda a Martedì dimostri come AF non goda necessariamente a Roma di un consenso unanime(nonostante FCO unico hub)ed anzi l'ipotesi AP abbia un certo credito. Credo si sia di fronte ad un intreccio di poteri che va oltre la solita querelle FCOvsMXP e dove non è per forza Roma a farla da padrona.

@TG945
sei convinto che con AP si eliminerebbe qualsivoglia coinvolgimento pubblico statale in az,viste
gli innumerevoli agganci politic di cui gode Toto,o meglio le banche giacchè sarebbero loro a
mettere i soldi??

nessuno sta vedendo la cosa sotto un punto di vista secondario ma plausibile

la fine della scorsa settimana ha rappresentato per le due cordate in gara,la scoperta delle carte
e dei piani di risanamento con i quali intendono riportare AZ in carreggiata

"casualmente" AF successivamente alla presa di posizione pro-AP da parte di una parte
dell'esecutivo del governo,ha deciso di rialzare la posta,iniziando a parlare di acquisizione dei
mengozzi bond in scadenza nel 2010,a parlare di voli in oriente per AZ,nonchè ha ridotto gli esuberi
a non più di 1500 in fly.
successivamente ha indetto per domani un incontro a CDG con dei giornalisti italiani,si è inoltre
affrettata a specificare che nel progetto di acquisizione AZ sarebbe previsto uno scambio azionario
con la compagnia italiana,che porterebbe AZ ad avere un uomo nel CDA di AF,diventando artefice
di un processo che l'avrebbe,secondo molti,vista solo vassalla di AF

AP dal canto suo ha rinforzato il suo piano campato in aria,parlando di ingresso immediato di un
partner internazionale,probabilmente LH,vista la reticenza da parte di molti esponenti del governo
di favorire un piano che preveda ingressi in alleanze di calibro

ora si sta verificando secondo me la vera asta al rilancio,e Prato ha posto come limite ad eventuali
ulteriori rilanci la data del 18 prossimo venturo

@TG945
non mi sembra proprio che AF non goda di molti favori a Roma,se anche chi,fino a due giorni fa parlava
di italianità,nelle ultime ore ha palesemente cambiato idea,rendendosi conto che non è necessario
un azionista italiano per fare gli interessi dell'azienda,Rutelli,uno che l'altra sera a palazzo
chigi era per airone
 
Ho dato un' occhiata a tarda ora alla mazzetta dei giornali.
Su Repubblica (se non mi confondo col Sole) c' è scritto che 57 MD80 e 10 767 verranno aggiornati per non andare incontro ai futuri limiti UE sull' inquinamento, non si capisce se sonoro o di gas. E nemmeno si capisce di che aggiornamento si tratti.

Anche lì si parla di due o tre nuovi aerei all'anno precisando comunque solo dopo che i conti andranno meglio. Gli MD80 diventeranno dunque più vecchi dei DC9 Northwest e, fatti i conti, 3 767 sono in uscita. Evviva.

OK, non si vuole dare AZ a Toto, ma forse anche Soddu farebbe di meglio.
 
Citazione:Messaggio inserito da airbusfamilydriver
@TG945
non mi sembra proprio che AF non goda di molti favori a Roma,se anche chi,fino a due giorni fa parlava
di italianità,nelle ultime ore ha palesemente cambiato idea,rendendosi conto che non è necessario
un azionista italiano per fare gli interessi dell'azienda,Rutelli,uno che l'altra sera a palazzo
chigi era per airone
Rutelli è abituato a cambiare idea. Tempo fa era il direttore della rivista degli atei italiani, successivamente è diventato un paladino della Cristianità, casualmente quando voleva fare il Sindaco della città dove sta il Papa. E sarà poco politically correct ricordarlo, ma quando ha iniziato a fare politica ha fatto gran passi avanti spinto dal più maturo fidanzato. Se non sbaglio poi, molto poi, si è fatto sposare da un cardinale.

Quindi please lasciamo a Rutelli i suoi cambi d' idea senza curarcene.
 
So bene che voi siete molti arribiati che MXP sara ridotto. Invece di rimprovete AF/Prato etc, comminciamo a trovare soluzioni per cambiare la situazione.

Prato e Spinetta (due esperti, Indipendentemente da quello che pensete) dicono che Malpensa e il posto principale dove AZ fa le piu grandi perdite. Ma ho l'impresione che la situazione Linate/Malpensa e la causa... come Mirabel vs Dorval in Montreal.

Milano e un mercato grosso, con molti high-yield pax. Ma no puoi sosternare due aeroporti, e un cose e certo, il status quo no puo essere ancora accettabile.

Per vi fare contento, AC sara interessato a MXP. Mi sembro che le colore d'Alitalia sono un po'noioso [:303]
 
Il paragone Milano-Montreal è totalmente sbagliato. Mirabel venne costruito per avere qualcosa di molto più grande di Dorval, che però dopo 30 anni ha dimostrato di poter accogliere l' intero traffico di Montreal.

A Milano è andata in modo completamente differente, innanzitutto perché Malpensa è nato prima di Linate, dove nel 1960 vennero trasferiti i voli a breve-medio raggio. Non i voli intercontinentali, perché Linate, nato rachitico, ha una pista di 2.440 metri, insufficienti al decollo di un widebody carico. Non ha mai avuto lo spazio per espandersi, il suo record del 1997 sta a 14 mln di passeggeri, mentre nel 2006 possiamo calcolare nell' area milanese almeno 34 mln di passeggeri O/D, quindi senza contare i transiti.

Non è Malpensa il problema, lo è Linate, aeroporto nocivo, non necessario e non sufficiente.

Spinetta ha ragione a dire che Malpensa è il posto dove Alitalia fa più perdite. Ha ragione perché è il posto dove vola di più e perché da anni Mengozzi, grande amico di Prato, ha organizzato un orario basato su tre ondate che andrebbe bene per un hub nel deserto americano, fatto di soli transiti, ma fa perdere tutto il traffico business milanese, che dovrebbe invece essere il punto di forza. Insomma l' orario Alitalia sarebbe quello perfetto se Malpensa fosse a Montichiari e avesse 4 volte il traffico che ha.

Ma cambiare l' orario dei voli NON implica lo spostamento dei voli intercontinentali. Questo è l' obiettivo della lobby cui fa capo Prato e io mi arrabbio perché viene perseguito con ragionamenti pretestuosi, affermazioni false come il ridicolo paragone fra Milano e Nizza, perché viene dopo un decennio di campagne di stampa denigratorie, di legislazioni idiote e nemmeno rispettate, di finanziamenti erogati col contagocce (il paragone con la quantità di soldi che verrà spesa a Viterbo è allucinante), di evidente corruzione di chi, invece di promuovere Malpensa come era suo dovere, lo ha sabotato.

Se mi lamento è per l' unfairness di quello che è successo e che succederà, perché so che anche dopo, con la regolamentazione di Linate e con le porcherie nei bilaterali, soffocheranno Malpensa in ogni modo possibile.

Quanto agli esperti, Prato non lo è, di aviazione non capisce nulla, mentre Spinetta certo lo è, ma è un ipocrita e un bugiardo.

E quanto a Air Canada, non mi stupisco che voglia sostituire AZ sulla Toronto-Milano. Succederebbe con quasi tutte le rotte che Alitalia vuole abbandonare, se solo a Malpensa ci fosse la possibilità di prosecuzioni che gli abusi di Linate impediscono.
 
AIR FRANCE: OPS SU 100% TITOLI ALITALIAPARIGI

Air France-KLM conferma di aver presentato un'offerta non vincolante che prevede "l'acquisto del 100% della compagnia italiana attraverso lo scambio di azioni".

In un comunicato pubblicato stamani a Parigi il gruppo franco-olandese conferma anche che l'offerta prevede l'acquisto del 100% di obbligazioni convertibili di Alitalia e un investimento "immediato" di "almeno 750 milioni di euro" attraverso un aumento di capitale aperto a tutti gli azionisti e garantito da Air France-KLM. "Il piano di risanamento e di rilancio presentato da Air France-KLM non comporterà riduzione del personale diversa da quella prevista dal piano attuale di Alitalia", sottolinea il comunicato .

Per Air France-KLM infine "il rinnovo della flotta di Alitalia sarà la prima priorità di Air France-KLM".

Air France-KLM precisa che "una parte importante" dell'investimento previsto sarà utilizzato "in un vasto programma di rilancio" in modo che sia i servizi in volo che quelli a terra "raggiungano il più alto livello degli standard attuali, per "restaurare l'immagine di Alitalia e e il suo statuto di compagnia internazionale, forte dei valori e dell'importanza dell'Italia". Per "sostenere Alitalia nel suo risanamento destinato a farle ritrovare la sua posizione e le sue quote di mercato naturali", il gruppo franco-olandese prevede di sostituire interamente le sue flotte di MD 80 a breve e medio raggio e dei Boeing 767 a lungo raggio. "Dopo la fase di risanamento, altri investimenti - precisa Air France-KLM - assicureranno la crescita della flotta e permetteranno ad Alitalia di ampliare la sua rete in una situazione risanata". Nel suo comunicato Air France-KLM sottolinea come "il gruppo allargato potrà poggiare su 3 marche riconosciute e proporre alla clientela un'offerta e una rete internazionale senza pari".
 
Citazione:Messaggio inserito da marcogiov

Ho dato un' occhiata a tarda ora alla mazzetta dei giornali.
Su Repubblica (se non mi confondo col Sole) c' è scritto che 57 MD80 e 10 767 verranno aggiornati per non andare incontro ai futuri limiti UE sull' inquinamento, non si capisce se sonoro o di gas. E nemmeno si capisce di che aggiornamento si tratti.

gli MD80 sono prossimi ad essere battezzati Chapter II Annex 16 ICAO: quindi credo si tratti di rumore.

tornando al titolo, credo che Spinetta abbia bevuto prima senza assaggiare il fois grais.
comunque la proposta AP non è verosimile, se non nella valutazione del prezzo delle azioni.
Il fatto che AF si accolli anche i Mengozzi, dopo aver pagato uno sproposito le azioni, mi fa pensare che ci sia un accordo sotterraneo Francia-Italia in altro settore.

Le jeux son fait: ora tocca che si sveglino veramente sopra il Po.
 
Spinetta ha detto una valanga di sciocchezze nelle sue interviste; la peggiore è stata quella publicata dal Secolo XIX (di Genova), dove dice che MXP è "irraggiungibile" da Genova e Venezia (non si capisce se via terra e via aria).
Da Genova c'è un'autostrada a 3 corsie, sempre vuota, che arriva praticamente a MXP; VCE necessità il feed aereo ma tanto o a MXP o a CDG o a FCO quei pax sono sempre da scarrozzare fino ad un hub.

Altre scemenze fanno davvero dubitare come possa un uomo come lui essere essere alla guida di un grande gruppo aeronautico; persino il "ferroviere" Cimoli non era arrivato a dire scempiaggini simili.

Continuo a tifare AP "turandomi il naso"; la proposta AF è "much worst": con l'OPS lo Stato Italiano diventerebbe azionista (sia pur di minoranza) di AF-KL, alla faccia di chi vuole tagliare i cordoni con la politica e la mancata "dieta" di persone è effimera, prima o poi si dovra fare, anzi sarà peggio che con AP perché le sinergie con AF sarebbero maggiori.
 
Per quel che ho capito: AF sembra essere Babbo Natale, però metterà a terra 50 aerei e ne aggiungerà "ben" tre all'anno, lascerà qualche voletto per la Cina, abbandona Malpensa, manda a casa 2000 persone in AZ e 8000 ( TUTTI ) in AZservice ( e l'indotto ? ), il tutto a beneficio dell'Italia e degli italiani ? Un mucchio di -potenziale- ricchezza che si sposta in Francia.
AP sostiene che aggiungerà due aerei AL MESE, in qualche modo mantiene Malpensa, dice che nel 2012 AZ avrà 240 aerei di cui 40 lungo raggio, intende specializzare AZservizi nella manutenzione, manderebbe a casa 3800 persone anziché 10000, è assistita da banche che non sono certo il credito agricolo cooperativo di Roccacencia, e che quindi non intendono fare beneficenza.
Io questo ho capito. E allora perché AF ?
L'Italia ha già perso la chimica, la siderurgia, l'informatica, e forse pure la telefonia. E' il mercato, si dice, ma qui non rimane più niente !