Interruzioni di corrente T1 JFK


Spero non si parta anche qui con perché il T1 del JFK non abbia una linea di backup…
Ma lo dico solo per ironica considerazione che tutto funzionerebbe bene in un mondo perfetto.
 
Perché? Chiedo per curiosità!


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Che le altre abbiano proseguitò è una verità a metà. Lo han fatto chi era ormai in dirittura di arrivo, compresa la 608 che è andata al T4. Altri hanno dirottato su altri apt. Chi ancora doveva partire non l’ha fatto proprio, chi era a metà strada ha girato i tacchi come ha fatto AZ. Vedere KE o NZ per dirne due, che si sono schioppate 10/13h di volo a buffo.
 
Che le altre abbiano proseguitò è una verità a metà. Lo han fatto chi era ormai in dirittura di arrivo, compresa la 608 che è andata al T4. Altri hanno dirottato su altri apt. Chi ancora doveva partire non l’ha fatto proprio, chi era a metà strada ha girato i tacchi come ha fatto AZ. Vedere KE o NZ per dirne due, che si sono schioppate 10/13h di volo a buffo.

Mi sa Nz 16H addirittura....
 
Più che altro stiamo a Febbraio… piena low season. Possibile che non potevano smistare gli arrivi sugli altri teminal ?
 
Più che altro stiamo a Febbraio… piena low season. Possibile che non potevano smistare gli arrivi sugli altri teminal ?

Non credo sia cosi' semplice.
- Nel pomeriggio arrivano vagonate di voli dall'Europa. Non credo che il T4, per esempio, abbia tanto spazio in piu' in quelle ore. Il T7 e' un buco. Forse il T8 e il T5 avrebbe potuto ricevere qualcosa in piu', ma si tratta anche di capire quante piazzole libere per widebody avessero (non ne ho idea).
- I terminal non sono tutti gestiti dalla stessa azienda: i gestori sono diversi. Questo crea il punto interrogativo delle ripartenze: se il T8 e il T5, per esempio, non avessero accesso ai sistemi di check-in di vettori coinvolti nei dirottamenti dal T1, potrebbero gestirne gli arrivi straordinari ma non poter garantire le ripartenze degli aerei coinvolti. Questo comporterebbe un effetto domino per i vettori.
- Stesso problema per un dirottamento a IAD, BOS o altra destinazione vicina. Senza garanzie dal T1 sulle tempistiche di riapertura, trovarsi con un equipaggio e una macchina fuori causerebbe un effetto domino: metti che un equipaggio atterra a PHL e va fuori ore: aereo bloccato a PHL finche' l'equipaggio non ha riposato.

Bel casino.
 
Non credo sia cosi' semplice.
- Nel pomeriggio arrivano vagonate di voli dall'Europa. Non credo che il T4, per esempio, abbia tanto spazio in piu' in quelle ore. Il T7 e' un buco. Forse il T8 e il T5 avrebbe potuto ricevere qualcosa in piu', ma si tratta anche di capire quante piazzole libere per widebody avessero (non ne ho idea).
- I terminal non sono tutti gestiti dalla stessa azienda: i gestori sono diversi. Questo crea il punto interrogativo delle ripartenze: se il T8 e il T5, per esempio, non avessero accesso ai sistemi di check-in di vettori coinvolti nei dirottamenti dal T1, potrebbero gestirne gli arrivi straordinari ma non poter garantire le ripartenze degli aerei coinvolti. Questo comporterebbe un effetto domino per i vettori.
- Stesso problema per un dirottamento a IAD, BOS o altra destinazione vicina. Senza garanzie dal T1 sulle tempistiche di riapertura, trovarsi con un equipaggio e una macchina fuori causerebbe un effetto domino: metti che un equipaggio atterra a PHL e va fuori ore: aereo bloccato a PHL finche' l'equipaggio non ha riposato.

Bel casino.

Chiaro. Sei stato molto esaustivo
 
Non credo sia cosi' semplice.
- Nel pomeriggio arrivano vagonate di voli dall'Europa. Non credo che il T4, per esempio, abbia tanto spazio in piu' in quelle ore. Il T7 e' un buco. Forse il T8 e il T5 avrebbe potuto ricevere qualcosa in piu', ma si tratta anche di capire quante piazzole libere per widebody avessero (non ne ho idea).
- I terminal non sono tutti gestiti dalla stessa azienda: i gestori sono diversi. Questo crea il punto interrogativo delle ripartenze: se il T8 e il T5, per esempio, non avessero accesso ai sistemi di check-in di vettori coinvolti nei dirottamenti dal T1, potrebbero gestirne gli arrivi straordinari ma non poter garantire le ripartenze degli aerei coinvolti. Questo comporterebbe un effetto domino per i vettori.
- Stesso problema per un dirottamento a IAD, BOS o altra destinazione vicina. Senza garanzie dal T1 sulle tempistiche di riapertura, trovarsi con un equipaggio e una macchina fuori causerebbe un effetto domino: metti che un equipaggio atterra a PHL e va fuori ore: aereo bloccato a PHL finche' l'equipaggio non ha riposato.

Bel casino.
grazie Ken, ovviamente davo per buono che un power failure possa avere tempi assai precisi di ripristino per cui la diversion valga la pena; evidentemente non era questo il caso.
 
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Segnalo che nei due giorni successivi i voli AZ sono partiti e arrivati sempre al T4 ma tornati indietro ferry, almeno a giudicare dai numeri di volo. Bel casino.
 
grazie Ken, ovviamente davo per buono che un power failure possa avere tempi assai precisi di ripristino per cui la diversion valga la pena; evidentemente non era questo il caso.

Il problema e' la causa del power outage. Qua si tratta di un incendio: immagino che occorra del tempo anche solo per capire l'estensione del danno, poi le riparazioni e poi -- spero -- una qualche certificazione di sicurezza. Non e' una cosa semplice.
 
E a volte, la diversion piu' ovvia non e' la migliore.


Il volo Santiago - Sydney e' stato dirottato a Newcastle (160 Km a nord, poco piu' di due ore in treno o machina). L'aeroporto non e' attrezzato per i 787, quindi non ha potuto fare refuelling e volare su Sydney. Non c'e' immigrazione a Newcastle, per cui i passeggeri hanno dovuto aspettare nel terminal.

(il normale alternato di Sydney e' Canberra, ma era alle prese con gli stessi temporali)
 
E a volte, la diversion piu' ovvia non e' la migliore.


Il volo Santiago - Sydney e' stato dirottato a Newcastle (160 Km a nord, poco piu' di due ore in treno o machina). L'aeroporto non e' attrezzato per i 787, quindi non ha potuto fare refuelling e volare su Sydney. Non c'e' immigrazione a Newcastle, per cui i passeggeri hanno dovuto aspettare nel terminal.

(il normale alternato di Sydney e' Canberra, ma era alle prese con gli stessi temporali)
Non mi pare avesse altre alternative a quel punto…
 
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E a volte, la diversion piu' ovvia non e' la migliore.


Il volo Santiago - Sydney e' stato dirottato a Newcastle (160 Km a nord, poco piu' di due ore in treno o machina). L'aeroporto non e' attrezzato per i 787, quindi non ha potuto fare refuelling e volare su Sydney. Non c'e' immigrazione a Newcastle, per cui i passeggeri hanno dovuto aspettare nel terminal.

(il normale alternato di Sydney e' Canberra, ma era alle prese con gli stessi temporali)
Non poteva andare a Melburne o Brisbane, forse era problema di carburante ( ma non hanno una riserva?)