Internet in aereo

  • Autore Discussione Autore Discussione flyboy
  • Data d'inizio Data d'inizio

F

flyboy

Guest
Volare sulla Rete, i servizi Wifi: cosa faremo su internet in aereo

La connettività a bordo, che consentirà di usare i Pc, tablet e smartphone a 10mila metri d’altezza, apre un nuovo mercato di servizi on air. Sui quali i vettori si lanceranno per aumentare la redditività, dai cibi agli hotel passando per i biglietti del teatro. Così hostess e steward diventeranno commessi 2.0
di SIMONE COSIMI

È IL PRINCIPALE servizio su cui stanno lavorando molte compagnie aeree, soprattutto quelle con voli a lungo raggio. Si tratta del WiFi a bordo, la possibilità cioè di connettersi a 10mila metri d’altezza e navigare come se fossimo a casa, in ufficio, in giro o in un caffè. Una delle ultime frontiere, quella dell’incomunicabilità, che rendono muta e decisamente opposta ad altri mezzi di trasporto l’esperienza su un jet commerciale. Quando voliamo, non ci siamo per nessuno. Per alcuni, in fondo, è un aspetto romantico dell’aviazione civile, un po’ come il pasto a bordo (già ferito a morte dai tagli delle low cost) o l’amabilità di hostess e steward, anche quella merce sempre più rara. Per altri, soprattutto i supermanager o i professionisti sempre in giro per lavoro, un inutile spreco di tempo, buono magari per una bella videocall volante. Fatto sta che, se su alcuni vettori l’accesso al web è già disponibile, su altri è dietro l’angolo. Ma siamo sicuri che servirà solo a scaricare e-mail e surfare liberi su Internet?

Su tutte, almeno per quanto riguarda la vicinanza e forse una maggiore familiarità per i passeggeri italiani, c’è Air France-Klm: dallo scorso aprile si naviga in Wi Fi sui velivoli di entrambe le compagnie. La sperimentazione, tuttavia, è iniziata su due Boeing 777-300. Durerà nove mesi: l’obiettivo è quello di utilizzare come punto d’accesso a tariffa forfettaria (si paga con carta di credito) un portale obbligato. Seguirà nel corso dell’estate la giapponese All Nippon Airways, che offrirà il suo servizio Internet On Air sui suoi straordinari Boeing 777-300ER e sui 767-300ER. Ad anticipare tutti è stata però la tedesca Lufthansa, che dalla fine del 2011 offre connettività a banda larga sui suoi voli intercontinentali grazie a FlyNet. Prezzo: 10,95 euro o 3.500 miglia all’ora oppure di 19,95 euro o 7.000 miglia al giorno. Sempre nel 2011 era già partita Singapore Airlines. Ancora, fra chi ha già avviato le operazioni di navigazione in crociera c’è la Emirates, il colosso di Dubai, che ha reso disponibile la sua AeroMobile sui 21 A380 della flotta. E se anche Etihad sta puntando a mettersi al passo grazie all’accordo firmato con la Panasonic Global Communication Suite, riferimento tecnologico del settore, da quest’anno seguirà anche l’americana Delta Air Lines mentre British è già partita con l’accesso alla Rete per i voli intercontinentali. Da Alitalia, purtroppo, nessuna novità alle porte.

Il punto, tuttavia, è un altro: a cosa servirà davvero la tanto agognata connessione WiFi? A sollevare il dibattito, un puntuto articolo del New York Times firmato da Joe Sharkey: “Nonostante la rapida espansione del WiFi sugli aerei – ha scritto il giornalista statunitense – nessuno ha ancora individuato un modo conveniente di coprire i costi degli impianti col solo, scarso ritorno generato dal limitato numero di passeggeri che sono disposti a pagare per accedere alla Rete”. Insomma, il rischio – anzi, la quasi sicurezza – è che l’accesso a Internet servirà più alle compagnie, per venderci qualunque cosa in quel mercato chiuso in cui tengono il coltello dalla parte del manico che è la cabina dell’aereo, piuttosto che come mero servizio a pagamento. A confermarlo anche uno studio confezionato dalla Allegiant System, una compagnia di sviluppo tecnologico specializzata nel comparto aeronautico che ha da poco messo a punto un’app, battezzata FlyDesk, in grado di gestire in tempo reale le vendite di cibo e bevande in volo. L’azienda pensa che questa e altri tipi di applicazioni, grazie alla presenza della Rete a bordo, si evolveranno verso gli usi più differenti. Gli assistenti di volo, insomma, dalla raccolta delle lattine usate e dei nostri pasti smozzicati potrebbero presto trasformarsi in commessi 2.0.

“Il bisogno di accesso a Internet everywhere e anytime (ovvero sempre, ndR) forza anche le compagnie aeree ad assecondare tali aspettative espresse sempre più dai loro passeggeri – dice Enrico Valdani, direttore del dipartimento Marketing dell’università Bocconi – i clienti non sono tutti eguali, come si usa dire, ma molti di loro, pensi alla clientela business, a quella asiatica, ai nativi digitali, richiedono ed esprimono sorpresa e disappunto all’idea di non potersi connettere anche a 35mila piedi di altezza. Tali servizi possono rappresentare delle opportunità anche per incrementare i ricavi delle stesse compagnie, depressi dai tagli delle tariffe spesso offerti per difendere le loro quote di mercato”. In effetti, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per quanto riguarda le offerte in volo si va dall’intrattenimento premium all’infinita gamma di leccornie fino a servizi personalizzati per passeggeri di prima classe. Ma la scommessa sembra più che altro anticipare a quando si è ancora in quota l’organizzazione del soggiorno o della vacanza: prenotazioni in hotel, sport, biglietti per concerti, posti al ristorante o al teatro. Tutte operazioni sulle quali i vettori internazionali potranno mettere il turbo, cercando di accaparrarsi ricche commissioni su ogni transazione e quindi puntare ad alzare la redditività di ogni singolo passeggero. Arrivato magari a bordo grazie a un’offerta ma spinto a spendere e rendere di più tramite questa sorta di e-commerce fra le nuvole.
“Le nuove app – conclude Valdani – possono favorire il conseguimento di maggior efficienza, facilitando i passeggeri ad accedere autonomamente a molti servizi: prenotare e scegliere il menù, ordinare altri servizi, accedere al duty free shop e così via. La domanda più semplice che possiamo porci è comunque la solita: possiamo oggi negare ai nostri clienti l’accesso Wi-Fi nei luoghi, anche i più complicati, dove abitano o che frequentano?”

http://www.repubblica.it/tecnologia...o_su_internet_in_aereo-59400902/?ref=HREC2-11
 
provato a Marzo su un A380 emirates e il costo era veramente basso 2,5 dollari per 10 mega di internet, sufficienti per la posta elettronica e qualche messaggio su whatsapp del tipo (ehi lo sai dove sono? a 10.000 metri :-))

Comunque bel servizio soprattutto per la posta elettronica, si riesce a lavorare bene in volo e a mandare email. Diciamo che è comodo non tanto per il servizio (non penso muoia nessuno se per 10 ore uno non può rispondere alle email) ma principalmente per avere un altro modo di passare il tempo su voli di 10-12 ore.

Unica nota negativa è che a metà volo il servizio ha smesso di funzionare, mi viene da pensare che sia ancora un servizio un pò acerbo.
 
Provato un paio di anni fa su DL da SLC a JFK. 12 dollari flat + 50% di sconto sulla successiva connessione. Ottimo servizio utilizzato al posto dell'IFE (non presente)!
 
Ho viaggiato spesso sui 380 di Lufthansa sulla FRA-PEK-FRA ma ahimè non c'era nulla al di là del telefono satellitare.
Ricordo, d'altra parte, di aver letto dell'attivazione del servizio (anch'esso Panasonic) verso rotte sul nord America.
Ci sarà da attendere un pò.

Ps Questo è il mio primo pos su questo splendido forum che seguo da parecchi anni. Piacere di esserci!
 
Ho viaggiato spesso sui 380 di Lufthansa sulla FRA-PEK-FRA ma ahimè non c'era nulla al di là del telefono satellitare.
Ricordo, d'altra parte, di aver letto dell'attivazione del servizio (anch'esso Panasonic) verso rotte sul nord America.
Ci sarà da attendere un pò.

Ps Questo è il mio primo pos su questo splendido forum che seguo da parecchi anni. Piacere di esserci!

Grazie della testimonianza e benvenuto!
 
Ho viaggiato spesso sui 380 di Lufthansa sulla FRA-PEK-FRA ma ahimè non c'era nulla al di là del telefono satellitare.
Ricordo, d'altra parte, di aver letto dell'attivazione del servizio (anch'esso Panasonic) verso rotte sul nord America.
Ci sarà da attendere un pò.

Ps Questo è il mio primo pos su questo splendido forum che seguo da parecchi anni. Piacere di esserci!

Benvenuto da un ex IK3
 
Usato sui 380 EK, funziona sempre tranne nel sorvolo del territorio australiano. Unico motivo dell'uso:passatempo.

Inviato dal mio GT-N8000 con Tapatalk 2
 
Provato sul 737 SAS. Ottimo segnale e buona velocità, il servizio si attiva appena si arriva in quota e termina in fase di discesa. Alcuni contenuti sono free mentre la navigazione è a pagamento, 12 euro sui voli europei e gratis per i possessori di tessera Eurobonus.