Inconvenienti e disagi vari dell'estate 2023


Aiuta ma non garantisce nulla: se l'ultimo pax a fare il check-in (a posti tutti assegnati) ha status...

Ho detto non appena disponibile, infatti! Meglio se già dal giorno prima.

SQN, queste sono le lettere magiche che ti mettono al riparo dai rischi.

SQN sta per Sequence Number e indica la sequenza di esecuzione del check-in e quindi di attribuzione di un posto a bordo, sia esso specifico (ad es. 10F) o libero (nel caso del free seating).

Su un aa/mm da 180 posti i SQN andranno quindi da 001 a 180, dove 001 indica il primo pax che è stato accettato dal sistema e 180 l’ultimo.

Le rogne iniziano quando si raggiunge il SQN 180 e ci sono ancora passeggeri da accettare.
 
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Articolo allucinante su una non-notizia. Se ne è parlato solo perchè la tizia si chiama Gamberale, che nessuno conosce come scrittrice ma tutti la conoscono come figlia di Vito.
Io trovo allucinante che raccomandi di non volare low cost: come se qualcuno ascoltasse un suo programma radiofonico (anni fa aveva una rubrica su Radio24) e non trovandolo bello raccomandasse di non ascoltare R24!
 
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Premesso che con me si tratta solo sull’offerta per accettare il rimbalzo 😁, stiamo parlando di un biglietto agostano, e di un sorteggio tra i passeggeri: non sappiamo se la fortuna abbia colpito il biglietto a 9,99 o quello a 400… indipendentemente da questo, trovo che debbano essere previste sanzioni adeguate al fatto che vieni meno all’impegno preso nel trasportarmi, indipendentemente da quanto tu mi abbia fatto pagare il biglietto.
C’è chi paga il diritto di fare no show senza perdere i soldi del biglietto. Alcuni di questi posti rimarrebbero vuoti - chi paga quelle classi tariffarie spesso lo fa a ragion veduta. Dato chi i posti rimasti liberi e non incassati sono un costo per la compagnia, da qualche parte devono recuperare. Oppure voli FR che per politica non ha classi tariffarie rimborsabili in caso di no show e quindi non ha bisogno di fare over.
 
Se le cose sono andate come raccontato, e veramente hanno fatto un sorteggio (come??), anche essere seq 001 non avrebbe aiutato.

Molte linee aeree seguono sicuramente il criterio del sequence number, ma non tutte. Quello che volevo dire era proprio questo: non c'è un sistema a prova di bomba.
 
Non solo disagi...
 
Io trovo allucinante che raccomandi di non volare low cost: come se qualcuno ascoltasse un suo programma radiofonico (anni fa aveva una rubrica su Radio24) e non trovandolo bello raccomandasse di non ascoltare R24!
come se l'overbooking fosse una pratica delle sole low cost. procedure lecita, ancorchè antipatica, che l'assenza di notizie ad agosto e la disperata ricerca di visibilità di altri fanno diventare notizia.
 
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come se l'overbooking fosse una pratica delle sole low cost. procedure lecita, ancorchè antipatica, che l'assenza di notizie ad agosto e la disperata ricerca di visibilità di altri fanno diventare notizia.

Procedura lecita ma sarebbe bello sapere il perché. Secondo il codice civile, se io vendo una cosa d'altri sono obbligato a procurarmela: se non lo faccio, risarcisco il danno. Bisogna vedere se ci sono altri profili quando so già che non riuscirò a procurarmela. Magari qualcuno ha già perso del tempo ad analizzarla, ma così lecita ad occhio non sembra.

Discorso diverso è la reazione della signora Gamberale, su cui siti vari si stanno sbizzarrendo. Sotto il profilo aeronautico, pare sia partita in serata via VIE.
 
Procedura lecita ma sarebbe bello sapere il perché. Secondo il codice civile, se io vendo una cosa d'altri sono obbligato a procurarmela: se non lo faccio, risarcisco il danno. Bisogna vedere se ci sono altri profili quando so già che non riuscirò a procurarmela. Magari qualcuno ha già perso del tempo ad analizzarla, ma così lecita ad occhio non sembra.

Discorso diverso è la reazione della signora Gamberale, su cui siti vari si stanno sbizzarrendo. Sotto il profilo aeronautico, pare sia partita in serata via VIE.

Ma difatti se resti a terra per overbooking ti becchi riprotezione, hotel, pasti e soldini extra, non è lecito così?
 
Procedura lecita ma sarebbe bello sapere il perché. Secondo il codice civile, se io vendo una cosa d'altri sono obbligato a procurarmela: se non lo faccio, risarcisco il danno. Bisogna vedere se ci sono altri profili quando so già che non riuscirò a procurarmela. Magari qualcuno ha già perso del tempo ad analizzarla, ma così lecita ad occhio non sembra.

Discorso diverso è la reazione della signora Gamberale, su cui siti vari si stanno sbizzarrendo. Sotto il profilo aeronautico, pare sia partita in serata via VIE.

L'overbooking esiste perché, se gestito bene, accontenta tutti: i vettori che massimizzano i ricavi, i passeggeri che pagano mediamente qualcosa in meno, i passeggeri che rimangono a terra (spesso volontari che vengono ben ricompensati). L'estate scora mi è capitato un volo JFK-WAW con LOT in overbooking: era il fine settimana del 4 luglio e i volontari scarseggiavano. Per curiosità -- pur sapendo che avrei rischiato il divorzio se mi fossi manifestato a destinazione in ritardo -- ho chiesto quale fosse l'offerta: proprio mentre mi rispondeva, l'agente è stata interrotta perché era stata trovata una coppia di volontari: 1400 a testa (non ricordo se EUR o USD) in voucher per voli futuri -- in cambio i due accettavano di partire tre giorni dopo.

C'è poi un altro problema: l'overbooking non è sempre una pratica commerciale. Capita che sia un problema di peso: mi è capitato con un EWR-SFO alcuni anni fa. Il povero 737-800 -- che quel giorno doveva fare un giro pesca pazzesco per evitare un sistema temporalesco che occupava mezza America -- non poteva attraversare il paese a pieno carico: UAL trovò qualche volontario per alleggerire il payload e caricare più benza. Virgin America, in quegli stessi casi, aggiungeva coi 320 uno scalo tecnico a DEN. A Firenze, in estate, ne succedevano di tutti i colori: Meridiana col jumbolino lasciava a terra bagagli e/o passeggeri quando partiva per LGW in estate. A volte aggiungeva un pit stop a TRN. Insomma, evitare del tutto l'overbooking è impraticabile.

Torno a dire: basta saperlo gestire. Qui mi sa che Volotea si è impegnata relativamente poco a cercare volontari.
 
è esattamente quello che fanno
Non proprio... loro ci mettono una pezza con pasti e albergo, adempiono in ritardo con un nuovo volo e ti danno una cifra forfetaria (definita appunto "compensazione" e non "risarcimento").

Il danno è altro e – se sussiste – lo devi andare a dimostrare davanti ad un giudice.
 
Non proprio... loro ci mettono una pezza con pasti e albergo, adempiono in ritardo con un nuovo volo e ti danno una cifra forfetaria (definita appunto "compensazione" e non "risarcimento").

Il danno è altro e – se sussiste – lo devi andare a dimostrare davanti ad un giudice.
Non è una pezza. La compagnia si assicura che tu sia protetto con pasti, alloggio e nuovo volo, più un indennizzo. Che tu abbia subito un danno lo devi dimostrare, come in ogni altro caso. E trovo che sia pure normale .
 
Non è una pezza. La compagnia si assicura che tu sia protetto con pasti, alloggio e nuovo volo, più un indennizzo. Che tu abbia subito un danno lo devi dimostrare, come in ogni altro caso. E trovo che sia pure normale .
La "pezza" era riferito solo ai pasti e all'albergo.

adempiono in ritardo + pezza (nell'attesa) + indennizzo =/= risarcire il danno (che è ciò che tu sostenevi facessero, citando tiefpeck)
 
A me non preoccupa tanto la questione del danno quanto quella dell'adempimento eventuale. Provo a spiegarmi consapevole che non sarà facile.

Il diritto delle obbligazioni prevede in certi casi un elemento aleatorio: per esempio, nei contratti assicurativi ed in quelli di gioco. Ma qui una delle parti (che peraltro ha il potere di predisporre le clausole contrattuali che vuole) dice: io ti faccio viaggiare su quel volo, ma decido consapevolmente di vendere più posti di quanti dispongo, e dunque potresti anche non volare. (Naturalmente il discorso è diverso se ci sono ragioni operative.)

È come se io dicessi: stasera ho farina per fare 100 pizze ma prendo fino a 110 ordini, se le pizze non bastano ne farò di nuove domani quando mi arriva il nuovo sacco di farina, e tirerò a sorte tra i vari tavoli chi mangia stasera. Non credo che sia un discorso commercialmente serio, e neanche che sia inattaccabile sotto il profilo contrattuale, compresi i doveri di informazione.

A partire da IATA, tutti dicono che è lecito perché serve a tutti: abbassa i prezzi, riempe gli aerei, riduce l'impatto ambientale. Io continuo ad avere dubbi, ed il fatto che vi siano tentativi di regolamentazione mi fa pensare. Che poi il gioco vada bene a tutti perché gli incentivi economici a ritardare la partenza sono sufficienti è un'altra cosa, ma -- in teoria -- io mi obbligo con riserva di non adempiere, il che non è proprio ideale.

Poi sia chiaro che questo è solo uno spunto di riflessione magari anche poco valido.
 
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A me non preoccupa tanto la questione del danno quanto quella dell'adempimento eventuale. Provo a spiegarmi consapevole che non sarà facile.

Il diritto delle obbligazioni prevede in certi casi un elemento aleatorio: per esempio, nei contratti assicurativi ed in quelli di gioco. Ma qui una delle parti (che peraltro ha il potere di predisporre le clausole contrattuali che vuole) dice: io ti faccio viaggiare su quel volo, ma decido consapevolmente di vendere più posti di quanti dispongo, e dunque potresti anche non volare. (Naturalmente il discorso è diverso se ci sono ragioni operative.)

È come se io dicessi: stasera ho farina per fare 100 pizze ma prendo fino a 110 ordini, se le pizze non bastano ne farò di nuove domani quando mi arriva il nuovo sacco di farina, e tirerò a sorte tra i vari tavoli chi mangia stasera. Non credo che sia un discorso commercialmente serio, e neanche che sia inattaccabile sotto il profilo contrattuale, compresi i doveri di informazione.

A partire da IATA, tutti dicono che è lecito perché serve a tutti: abbassa i prezzi, riempe gli aerei, riduce l'impatto ambientale. Io continuo ad avere dubbi, ed il fatto che vi siano tentativi di regolamentazione mi fa pensare. Che poi il gioco vada bene a tutti perché gli incentivi economici a ritardare la partenza sono sufficienti è un'altra cosa, ma -- in teoria -- io mi obbligo con riserva di non adempiere, il che non è proprio ideale.

Poi sia chiaro che questo è solo uno spunto di riflessione magari anche poco valido.

Andrebbero lette bene le condizioni contrattuali, credo ci sia Dncrane qui dentro che se le legge sempre tutte e ci potrà dare spiegazioni.
 
A me non preoccupa tanto la questione del danno quanto quella dell'adempimento eventuale. Provo a spiegarmi consapevole che non sarà facile.

Il diritto delle obbligazioni prevede in certi casi un elemento aleatorio: per esempio, nei contratti assicurativi ed in quelli di gioco. Ma qui una delle parti (che peraltro ha il potere di predisporre le clausole contrattuali che vuole) dice: io ti faccio viaggiare su quel volo, ma decido consapevolmente di vendere più posti di quanti dispongo, e dunque potresti anche non volare. (Naturalmente il discorso è diverso se ci sono ragioni operative.)

È come se io dicessi: stasera ho farina per fare 100 pizze ma prendo fino a 110 ordini, se le pizze non bastano ne farò di nuove domani quando mi arriva il nuovo sacco di farina, e tirerò a sorte tra i vari tavoli chi mangia stasera. Non credo che sia un discorso commercialmente serio, e neanche che sia inattaccabile sotto il profilo contrattuale, compresi i doveri di informazione.

A partire da IATA, tutti dicono che è lecito perché serve a tutti: abbassa i prezzi, riempe gli aerei, riduce l'impatto ambientale. Io continuo ad avere dubbi, ed il fatto che vi siano tentativi di regolamentazione mi fa pensare. Che poi il gioco vada bene a tutti perché gli incentivi economici a ritardare la partenza sono sufficienti è un'altra cosa, ma -- in teoria -- io mi obbligo con riserva di non adempiere, il che non è proprio ideale.

Poi sia chiaro che questo è solo uno spunto di riflessione magari anche poco valido.
Le compagnie (legacy), a differenza del pizzaiolo, possono giocare sul fatto che hanno sempre la possibilità di assegnare un aereo più capiente alla tratta: come fai a dimostrare che hanno venduto fin dall'inizio con l'idea di fregare il passeggero?

D'altronde il negato imbarco (che sarebbe il nome giuridico dell'overbooking) esiste proprio perché le esigenze operative di tutti i giorni possono portare anche ad un cambio macchina sfavorevole che, inevitabilmente, lascerà della gente a terra.
 
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