IL VERTICE SULL’AEROPORTO.
Vito Riggio: «Senza strade e ferrovie Trapani resterà sempre ai margini» «Birgi da solo non basta»
FONTE LA SICILIA
I lavori si concluderanno nel dicembre di quest’anno, almeno così è cadenzato nell’agenda delle opere in corso, ma ieri al «Vincenzo Florio» di Trapani Birgi, Airgest – la spa che gestisce l’aeroporto – e l’Enac – l’ente che sovraintende in Italia all’aviazione civile – hanno voluto fare il punto sulla ristrutturazione che attraverso diversi appalti è in corso grazie alla disponibilità di circa 20 milioni di euro. Da ieri il primo piano dell’aerostazione è completato ed ha ospitato il convegno dedicato al futuro del trasporto aeroportuale su Trapani, quando l’aerostazione sarà definita in ogni sua parte da questo piano passeranno i passeggeri in partenza. «Abbiamo realizzato un piano di investimenti di oltre 900 milioni di euro in tutto il sud Italia – ha detto Vito Riggio presidente Enac – La Sicilia è la Regione che più ha beneficiato di questo piano di investimenti, con 350 milioni di euro. Trapani, con Catania, Palermo, Comiso, ha fatto la sua parte in questo rimodernamento. Certamente a Birgi – ha detto Riggio – c’è ancora da lavorare per garantire tutti i requisiti di cui ha di bisogno». E per il futuro? Intanto c’è da definire i rapporti con Airone, i voli soggetti alle tratte onorate sono destinati la prossima estate a fermarsi per sempre, «sono in corso trattative – ha assicurato il presidente Airgest Salvatore Ombra – con una compagnia aerea per non lasciare scoperti i collegamenti che erano coperti da
Airone, c’è la possibilità che presto si definisca un contratto».
Nomi però Ombra non ne vuole fare, «scotta» ancora la brutta figura fatta dopo l’annuncio di quei nuovi voli della compagnia Club Air che mai sono stati attivati, e di quei collegamenti è rimasto un contenzioso tra Airgest e la società aerea.
E poi c’è il nodo «intermodalità»: «È questo il nostro vero problema – ha detto Riggio – abbiamo collegamenti aerei che stemperano l’insularità della Sicilia e le garantiscono la continuità territoriale, ma non abbiamo però strade e ferrovie tali da far fronte all’insularità interna, che rende spostamenti di uomini e merci difficoltosi all’interno della Sicilia stessa». E in questo senso Ombra ha rivolto un invito ai sindaci: «Nulla si potrà realizzare se mancherà, come purtroppo talvolta manca, la loro collaborazione sinergica». «Oggi a Birgi – ha concluso Ombra – vi è un transito medio di 45 mila passeggeri al mese, di cui più del 50% provengono da Svezia, Spagna, Germania attratti da un forte interesse per il patrimonio storico, culturale, paesaggistico ma anche enogastronomico che sono certi di trovare, ma molti sono anche i
“business men” che vengono qui a concludere affari con le nostre aziende».