Incidente A330 Air France Rio-Parigi 01/06/2009

  • Autore Discussione Autore Discussione Edo75
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Ricerche, chiesto aiuto al Pentagono

(ANSA) - PARIGI, 1 GIU - Il governo francese ha chiesto l’aiuto del Pentagono per localizzare l’ aereo A 330
di Air France, in volo da Rio de Janeiro a Parigi, sparito questa mattina al largo delle coste brasiliane. Lo
si è appreso al ministero della difesa francese. (ANSA).

BL 01-GIU-09 18:41 NNN
 
Mi dispiace moltissimo per gli oltre 200 passeggeri.

Speriamo solo che si riescano a capire subito le cause.

Ciao
 
Raccanelli, per me è stata una bomba

(ANSA) - ROMA, 1 GIU - «Nella storia dell’aviazione non c’è mai stato un fulmine tanto forte da
distruggere un aereo come l’Airbus dell’Air France sparito tra Rio de Janeiro e Parigi». Questo il
giudizio di Sandro Raccanelli, uno dei più esperti piloti dell’Alitalia sulle rotte sudamericane, ora in
pensione.
«L’ipotesi del fulmine è molto improbabile - dice Raccanelli raggiunto telefonicamente dall’Ansa -.
Valgono di più le ipotesi di un cedimento strutturale o di una bomba».
Per il cedimento strutturale si può fare riferimento alla comunicazione di turbolenze, trasmessa dai
piloti poco prima che l’aereo scomparisse dai radar? «C’è sempre stato in quella zona un forte fronte
intertropicale - ha precisato l’ex pilota Alitalia -. Avvisare per radio sulle turbolenze è una comunicazione
normale, che facciamo più che altro per informare gli aerei che seguono nella stessa zona». A cavallo
dell’equatore ci possono essere turbolenze anche forti, «ma mi pare difficile che possano portare ad un
cedimento strutturale improvviso. Mi sembra molto improbabile con un aereo collaudato come l’Airbus
330».
«La cosa strana - conclude Raccanelli - è che i piloti non hanno neppure avuto il tempo di trasmettere il
’mayday’. È strano anche se in mezzo all’Atlantico c’è un’area dalle comunicazioni difficoltose. Io non
scarterei affatto l’ipotesi della bomba». (ANSA).

PLU 01-GIU-09 18:42 NNN
 
Chissà se un giorno si potrà volare su aerei sicuri al 100%... forse i nostri figli.
Un pensiero alle vittime di questo ennesimo disastro dell'aria ed alle loro famiglie.
 
La storia di F-GZCP

(SCHEDA) (ANSA) - PARIGI, 1 GIU - L’Airbus A330-200 dell’Air France scomparso stamani in rotta verso
Parigi da Rio de Janeiro era entrato in servizio il 18 aprile del 2005 e contava 18.870 ore di volo. Lo ha
riferito oggi la compagnia francese, mentre il costruttore europeo, Airbus, ha precisato che l’aereo ha
effettuato in tutto circa 2.500 voli.
L’ultimo controllo tecnico dell’aereo, con numero di serie 660 e matricola F-GZCP, risaliva al 16 aprile
scorso. Air France ha anche fornito alcune informazioni relative all’equipaggio. Il comandante di bordo
aveva al suo attivo 11.000 ore di volo, di cui 1.700 su Airbus A330/A340. Per quanto riguarda i due
copiloti, l’uno aveva un’esperienza di 3.000 ore di volo, l’altro di 6.660.
In un comunicato, Airbus ha confermato che l’apparecchio era stato consegnato all’Air France nell’aprile
del 2005 e ha garantito la sua «piena assistenza tecnica» all’Ufficio d’inchiesta e analisi per la Sicurezza
dell’Aviazione civile, l’organismo che in Francia indaga sugli incidenti di aerei civili. (ANSA).

Y3K-GIT 01-GIU-09 18:39 NNN
 
Come quasi tutti gli incidenti gravi non credo che, neanche in questo caso, ci sia una sola causa, ma una catena di eventi complessa.

Un gran numero di 330 vola in estremo oriente, in aree dove le tempeste tropicali sono di casa, ma finora sono ritornati tutti a casa; così come non si può spiegare il tutto con un eventuale cedimento strutturale a causa delle forti turbolenze, perché con l'ausilio del radar-meteo si dovrebbero evitare.

"Scomparire" non è certo quello che ci si aspetta di veder accadere ad un w.b. di una major europea, anzi della compagnia aerea più grande del mondo.
Incidenti di questo tipo, in piena crociera, sono qualcosa che si sperava di veder relegato negli annali dell'aviazione; purtroppo non è così.

Oggi è un giorno davvero triste per l'aviazione e non solo per i 200 e passa morti, ma anche per le peplessità di chi resta.

quoto in pieno la tua analisi. un pensiero per le vittime
 
Chissà se un giorno si potrà volare su aerei sicuri al 100%... forse i nostri figli.
Un pensiero alle vittime di questo ennesimo disastro dell'aria ed alle loro famiglie.

un pò come chiedere "chissà se un giorno viaggeremo su treni sicuri al 100%, navi sicure al 100% o semplicemente auto sicure al 100%"

utopia, non credi?
 
Air France avrebbe confermato numeri e nazionalità delle vittime, fonte: http://www1.folha.uol.com.br/folha/cotidiano/ult95u574807.shtml

Brazilian: 80
French: 76
German: 18
Italian: 9
US: 6
Chinese: 5
Hungarian: 4
Spanish: 2
UK: 2
Morocco: 2
Ireland: 2
Angola: 1
Argentina: 1
Austria: 1
Belgium: 1
Iceland: 1
Phillippines: 1
Norway: 1
Poland: 1
Romania: 1
Russia: 1
Slovakia: 1
Sweden: 1
Turkey: 1

-----------------------

Un pensiero a tutte le vittime di questo disastro, semplicemente sconcertante :flower2:

Federico
 
C'è ancora gente che si chiede se è possibile un giorno volare sicuri al 100%? Non è sicuro al 100% che scendendo 10 gradini delle scale arrivi giu vivo e si pensa di portare tale percentuale al trasporto aereo? A volte mi stupisco di certi commenti.

Certo che si spera e si fa di tutto per non avere incidenti o gravi malfunzionamenti, soprattutto in una fase poco critica come la crociera, però non ci sarà mai la sicurezza al 100%, mai.

Inoltre, prima di commentare con frasi che paragonano l'aviazione moderna con quella di una generazione fa, sul fatto degli incidenti in crociera, bisognerebbe sapere cosa è successo.

PS: nulla di personale, solo un'analisi critica verso alcuni commenti precedenti.

Flap1
 
Da Le figaro...ci sarebbero 9 italiani

La très grande majorité de ces 216 passagers àétaient Brésiliens et Français, a indiqué un porte-parole d'Air France. Il y avait 80 Brésiliens et 73 Français, selon une liste lue par le porte-parole de la compagnie française, Jorge Asunçao, à l'aéroport international de Rio. Il y avait aussi 18 Allemands, 9 Italiens, 6 Américains, 5 Chinois, 4 Hongrois, 2 Espagnols, 2 Britanniques, 2 Marocains et 2 Irlandais. Les autres nationalités sont : un Angolais, un Argentin, un Belge, un Islandais, un Norvégien, un Polonais, un Roumain, un Russe, un Slovaque, un Suédois, un Turc, un Philippin et un Suisse.
 
(ANSA) - ROMA, 1 GIU - «Nella storia dell’aviazione non c’è mai stato un fulmine tanto forte da
distruggere un aereo come l’Airbus dell’Air France sparito tra Rio de Janeiro e Parigi». Questo il
giudizio di Sandro Raccanelli, uno dei più esperti piloti dell’Alitalia sulle rotte sudamericane, ora in
pensione.
«L’ipotesi del fulmine è molto improbabile - dice Raccanelli raggiunto telefonicamente dall’Ansa -.
Valgono di più le ipotesi di un cedimento strutturale o di una bomba».
Per il cedimento strutturale si può fare riferimento alla comunicazione di turbolenze, trasmessa dai
piloti poco prima che l’aereo scomparisse dai radar? «C’è sempre stato in quella zona un forte fronte
intertropicale - ha precisato l’ex pilota Alitalia -. Avvisare per radio sulle turbolenze è una comunicazione
normale, che facciamo più che altro per informare gli aerei che seguono nella stessa zona». A cavallo
dell’equatore ci possono essere turbolenze anche forti, «ma mi pare difficile che possano portare ad un
cedimento strutturale improvviso. Mi sembra molto improbabile con un aereo collaudato come l’Airbus
330».
«La cosa strana - conclude Raccanelli - è che i piloti non hanno neppure avuto il tempo di trasmettere il
’mayday’. È strano anche se in mezzo all’Atlantico c’è un’area dalle comunicazioni difficoltose. Io non
scarterei affatto l’ipotesi della bomba». (ANSA).

PLU 01-GIU-09 18:42 NNN


Sono gli stessi argomenti che mi ronzano in testa da stamattina. Non mi capacito che non si abbia avuto il tempo di emettere un qualsivoglia segnale.
Le ipotesi,purtroppo,sono le tristemente famose tre, da Ustica in poi, cedimento strutturale, collisione, esplosione.
Solo in questi casi non si riesce a comunicare alcunchè.
In ogni caso, è inquietante
 
0786517.jpg


Questo è l'A330 AF prima dell'entrata in linea nel febbraio 2005.

speriamo ci siano sopravvissuti...
 
(ANSA) - ROMA, 1 GIU - «Nella storia dell’aviazione non c’è mai stato un fulmine tanto forte da
distruggere un aereo come l’Airbus dell’Air France sparito tra Rio de Janeiro e Parigi». Questo il
giudizio di Sandro Raccanelli, uno dei più esperti piloti dell’Alitalia sulle rotte sudamericane, ora in
pensione.
«L’ipotesi del fulmine è molto improbabile - dice Raccanelli raggiunto telefonicamente dall’Ansa -.
Valgono di più le ipotesi di un cedimento strutturale o di una bomba».
Per il cedimento strutturale si può fare riferimento alla comunicazione di turbolenze, trasmessa dai
piloti poco prima che l’aereo scomparisse dai radar? «C’è sempre stato in quella zona un forte fronte
intertropicale - ha precisato l’ex pilota Alitalia -. Avvisare per radio sulle turbolenze è una comunicazione
normale, che facciamo più che altro per informare gli aerei che seguono nella stessa zona». A cavallo
dell’equatore ci possono essere turbolenze anche forti, «ma mi pare difficile che possano portare ad un
cedimento strutturale improvviso. Mi sembra molto improbabile con un aereo collaudato come l’Airbus
330».
«La cosa strana - conclude Raccanelli - è che i piloti non hanno neppure avuto il tempo di trasmettere il
’mayday’. È strano anche se in mezzo all’Atlantico c’è un’area dalle comunicazioni difficoltose. Io non
scarterei affatto l’ipotesi della bomba». (ANSA).

PLU 01-GIU-09 18:42 NNN

questo comandante in pensione confonde l'itavia con air france... per noi italiani le bombe e i cedimenti strutturali sono le cause che vanno per la maggiore!

aspettiamo, aspettiamo e aspettiamo ancora a trarre conclusioni... sarebbero tutte inutili e fuorvianti! aspettiamo con la forte speranza che riescano a recuperare le scatole con le voci e i dati di volo questo per due ragioni. la prima, ed la più importante, è per dare un luogo ai poveri parenti e amici delle vittime dove poter piangere i loro cari; psicologicamente è durissimo non avere ne il corpo ne il luogo del decesso! la seconda ragione è per il bene dell'aviazione, per il futuro, è opportuno che si sappia cosa sia successo soprattutto visto che si tratta di un incidente che mai è capitato...