Incidente A330 Air France Rio-Parigi 01/06/2009

  • Autore Discussione Autore Discussione Edo75
  • Data d'inizio Data d'inizio

Far precipitare un A330 senza che vi fossero stati cedimenti o scoppi....è senza nessun dubbio dovuto alla "incapacità" di quei due poveri ragazzi ai comandi nel recuperare la situazione. La procedura prevedeva motori all'85% e muso sù di 5 gradi. Bastavano queste due cose per sistemare la situazione. Invece a fronte di numerosi allarmi in cockpit sono andati totalmente nel pallone. Forse agli albori dell'aviazione commerciale i piloti avevano ben altro manico (erano in pochi ed arrivavano quasi esclusivamente dall'aeronautica militare). Oggi probabilmente abbiamo dei maghi del software ai comandi ma con pochissima manualità nelle situazioni di emergenza.

Tipo l'altro giorno il WizzAir a fiumicino ? Secondo te' chi l' ha portato a terra e l' ha posato dolcemente sul motore, il software ?
Mi fai ridere bastava 85% di motore e 5* gradi di assetto , ma tu voli ? Su cosa ?
Sai cosa si chiedono i piloti " normali " dopo un incidente simile ? Non che fessi hanno stallato l' aeroplano , ma come e' potuto succedere che tre piloti esperti non si siano potuti accorgere che l' aereo era in stallo e come mai non sono riusciti a riprenderlo ? Se non l' hanno fatto loro , chiunque al loro posto nelle stesse condizioni al novanta per cento avrebbe reagito allo stesso modo , ahhh si e' vero al simulatore dopo ci sono riusciti, dopo.
Esiste l' aereo , i piloti e i fattori esterni puoi avere il top di due fattori ma se il terzo diventa estremo accade l' incidente .
Basta poi con la mikiata totale che se fosse stato un Boeing non sarebbe successo, allora ti ribalto la domanda ,mi dici quanti eventi si sono conclusi felicemente grazie ai sistemi degli Airbus ?
Per quanto riguarda poi il fatto che uno puo' preferire un modello o l' altro , non si tratta di guidare la macchina , essere un pilota significa usare la propria capacita' e le proprie conoscenze per essere in grado di pilotare ogni modello in modo " professionale" , io non ha mai conosciuto un pilota esperto che non sia stato capace di pilotare un altro tipo di aereo , dopo un corso per l' abilitazione intendo , non all' aeroclub , non sarebbe un pilota.
Faccio un esempio pratico che mi capita di vedere spesso insegnando MCC ( multi crew coordination) a ragazzi che hanno appena conseguito l' ATPL.
Il loro atteggiamento a 18-22 anni e' molto motivato e " aggressivo" quindi bisogna farli passare dal modo " IO" al modo " NOI " come ? A schiaffi ....
Al simulatore li si mette a fare ad esempio Monaco -Linate , per due ore di briefing si insiste che sorvoleranno le Alpi , la minima e ' FL 190 , avranno un problema alla pressurizzazione dovranno scendere ,per due ore ripeto ripassiamo procedure ,altezze etc.etc. In " volo" avvicinandosi alle Alpi li si distrae con una qualunque sciocchezza , tipo perdita del contatto radio , ora il cervello e' distratto da questa cosa , anche se stanno pilotando ,in background si stanno chiedendo come mai la radio non va , non risponde a cosa potrebbe essere dovuto ,cosa possono fare per risolvere questo problema, in questo momento l' avaria alla pressurizzazione , di cui si erano totalmente dimenticati , la check-list dice di scendere a FL 100 o MEA , nello stress panico casino della situazione il 90% leggono solo FL100 , ci arrivano livellano si fa finta di togliersi le maschere dell' ossigeno , si chiede '" Come state? " " Bene,bene" " A me non sembra, siete morti " e loro " Morti ?"
Quanto era la minima ? 190 . A quanto siete ? Panico occhiata all' altimetro ,terrore puro! ...F..FL C..100 .Appunto morti.
La mente in volo funziona cosi , quando le informazioni da processare diventano troppe , o si spegne o comtinua a lavorare in modo " ridotto" e comincia ad escludere dati elementi informazioni , esclusione che a volte puo' essere fatale .

Vabbe ' per gli amanti della gara A vs B ho trovato molto carina questa:
Boeing, designed by genius for dumbs, Airbus designed by dumbs for genius.
 
Come al solito é stata una catena di eventi tecnici, comandi non intuitivi ed errori umani,e come al solito bisogna imparare cosa cambiare per evitare che possa succedere nuovamente.
 
.. in questo momento l' avaria alla pressurizzazione , di cui si erano totalmente dimenticati , la check-list dice di scendere a FL 100 o MEA , nello stress panico casino della situazione il 90% leggono solo FL100 , ci arrivano livellano si fa finta di togliersi le maschere dell' ossigeno , si chiede '" Come state? " " Bene,bene" " A me non sembra, siete morti " e loro " Morti ?"
Quanto era la minima ? 190 . A quanto siete ? Panico occhiata all' altimetro ,terrore puro! ...F..FL C..100 .Appunto morti.
La mente in volo funziona cosi , quando le informazioni da processare diventano troppe , o si spegne o comtinua a lavorare in modo " ridotto" e comincia ad escludere dati elementi informazioni , esclusione che a volte puo' essere fatale ..


Traduzione per i non esperti come me: li hai distratti per farli schiantare sulle Alpi?

Quale sarebbe stato il comportamento corretto? Virare sulla rotta piu' breve per poter ridiscendere al piu' presto (quindi se opportuno tornare indietro) o tenersi la maschera e andare comunque dritti fino a Milano?
 
Dal video si evince che, mentre il F/O a destra (Pilot flying) continua a richiamare causando lo stallo dell'aeroplano, il F/O a sinistra (Pilot monitoring) realizza quello che sta accadendo. Non si accorge altresì che il collega sta reagendo in modo errato e ad un certo punto interviene anche lui sui comandi ma senza prendere la priorità' e, sommandosi algebricamente, non portano a nulla. Solo quando il CPT rientra in Cockpit si accorge di ciò quando, purtroppo, la situazione era ormai irrecuperabile. La cosa strana e' che quando si interviene su entrambi gli stick senza prendere la priorità si ha un avviso di "dual input" (come dire, che caxxo state facendo?!). Questo dovrebbe essere un campanello d'allarme che nel video non si vede.. La mia domanda e', nella realtà, in base alle resistrazioni del CVR, l'equipaggio ha mai ricevuto questo avviso?
 
Non sono per nulla d'accordo, anzi credo che si sia particolarmente insistito sull'aspetto psicologico e di quanto esso possa influire sulle azioni di persone anche molto preparate e motivate.
Nessuno di noi ha il controllo di tutto, ci sono situazioni particolari in cui "si va nel pallone" e si commettono gesti che non sono riconducibili alla razionalità. [...]
Secondo me è fatto molto bene.

Il fatto di sottolineare quanto sia possibile che, in una situazione di estremo pericolo, l'essere umano possa perdere "la trebisonda", è corretto, ma può assumere toni semplicistici e comunque impropri nei confronti di coloro i quali non erano, nella medesima situazione, stati opportunamente addestrati sulle azioni da intraprendersi e, in questo senso, ho parlato di preparazione tecnico-formativa. Formativa, non "addestrativa", che già intendo compresa nel passaggio dell'informazione tecnica, che non può comunque mancare. Credo che gli esempi riportati da Old-Crow siano estremamente significativi, oltre che di grandissimo interesse: Tecnica e Formazione, appunto. Però una cosa è certa: se ho l'informazione tecnica, mi può essere fornito il supporto necessario per "allenarmi" a vivere condizioni straordinarie mantenendo il controllo e, anche se in un potenziale contesto reale non sarà scontato che riuscirò a mettere in pratica i tuoi insegnamenti, certo renderà meno facile che la situazione possa sfuggirmi di mano. La parte formativa non può mancare. Se però l'informazione tecnica su come risolvere un problema non ce l'ho, tutto diventa ben più difficile da gestire, a prescindere. Poi ci sono persone anche naturalmente più inclini all'autocontrollo e per cui più favorite all' "intuizione", frutto dell'esperienza e delle proprie conoscenze e persone che non lo sono, ma prima di far fare la parte a qualcuno del completo sconclusionato perché il pericolo "in sé" lo ha gettato nel panico, la domanda: "Quel Pilota era stato oppurtunamente informato su come risolvere tecnicamente quel problema?" credo sia doverosa e la risposta dovrebbe essere sempre comunicata quando si ripropone una ricostruzione filmata - o comunque destinata al grande pubblico - , da parte di chi voglia dimostrarsi autorevole e totalmente attendibile, nel riportare gli elementi della catena che hanno contribuito al verificarsi di un tragico epilogo.
 
Traduzione per i non esperti come me: li hai distratti per farli schiantare sulle Alpi?

Quale sarebbe stato il comportamento corretto? Virare sulla rotta piu' breve per poter ridiscendere al piu' presto (quindi se opportuno tornare indietro) o tenersi la maschera e andare comunque dritti fino a Milano?

No , non li si distrae per farli schiantare, li si distrae per distrarli, gli si mostra come la mente si focalizza sulla prima cosa successa e non si occupa piu' del resto, tutta l' attenzione e' usata per un solo problema , una cosa molto pericolosa in volo.
Un' altro fine e' dimostrargli che tutto quello che si sa a terra non sempre corrisponde a quello che poi si sapra' in volo , ed infine li si stimola a sviluppare appunto la Crew Coordination cioe' se uno fa un errore l' altro se ne deve accorgere e questo il motivo perche' ci sono due piloti in un cockpit , indipendentemente dalla situazione che puo' causarlo (meteo, avarie, atc)
devono venirne fuori ,da soli, come potrebbe succedere realmente un giorno in volo .
 
Mi sono espresso male e ho sintetizzato troppo, ovviamente. Sono ben contento che si addestrino i piloti in questo modo, per la nostra sicurezza, magari si facesse cosi' anche in altri settori.

La mia era proprio una curiosita' da profano non sapendo cosa c'e' scritto sui manuali, cosa si fa in questi casi, si scende a 5000m (per essere sicuri di stare sopra alle montagne) e si prende la rotta che consente di scendere ulteriormente al piu' presto possibile per far stare meglio quelli seduti dietro? Non c'e' niente di automatico a bordo che da l'allarme se uno si abbassa troppo rispetto al terreno?
 
No , non li si distrae per farli schiantare, li si distrae per distrarli, gli si mostra come la mente si focalizza sulla prima cosa successa e non si occupa piu' del resto, tutta l' attenzione e' usata per un solo problema , una cosa molto pericolosa in volo.
Un' altro fine e' dimostrargli che tutto quello che si sa a terra non sempre corrisponde a quello che poi si sapra' in volo , ed infine li si stimola a sviluppare appunto la Crew Coordination cioe' se uno fa un errore l' altro se ne deve accorgere e questo il motivo perche' ci sono due piloti in un cockpit , indipendentemente dalla situazione che puo' causarlo (meteo, avarie, atc)
devono venirne fuori ,da soli, come potrebbe succedere realmente un giorno in volo .

The big picture.....
 
Mi sono espresso male e ho sintetizzato troppo, ovviamente. Sono ben contento che si addestrino i piloti in questo modo, per la nostra sicurezza, magari si facesse cosi' anche in altri settori.

La mia era proprio una curiosita' da profano non sapendo cosa c'e' scritto sui manuali, cosa si fa in questi casi, si scende a 5000m (per essere sicuri di stare sopra alle montagne) e si prende la rotta che consente di scendere ulteriormente al piu' presto possibile per far stare meglio quelli seduti dietro? Non c'e' niente di automatico a bordo che da l'allarme se uno si abbassa troppo rispetto al terreno?

Si ci sono questi sistemi , ma a livello di MCC non si usano , non e' nemmeno importante il tipo di aereo ,elica jet etc.
Loro hanno completato un grosso step con l' ATPL sono bravissimi a volare da soli , ma devono diventare un equipaggio, tipo uno che sa suonare benissimo uno strumento da solo, il passo successivo e' quello di suonare in un ' orchestra , non si giudica il singolo non c' e uno bravo e uno meno bravo , c' e' una cosa da fare , un volo e il rendimento complessivo deve essere diciamo 100 uno magari e' piu bravo e mette 80 l' altro 20 , poi magari succede qualcosa e quello da 80 rende 20 e invece quello che in condizioni normali era da 20 rende 80 , e' molto interessante e affascinante vedere queste cose.
 
Tipo l'altro giorno il WizzAir a fiumicino ? Secondo te' chi l' ha portato a terra e l' ha posato dolcemente sul motore, il software ?
Mi fai ridere bastava 85% di motore e 5* gradi di assetto , ma tu voli ? Su cosa ?
Sai cosa si chiedono i piloti " normali " dopo un incidente simile ? Non che fessi hanno stallato l' aeroplano , ma come e' potuto succedere che tre piloti esperti non si siano potuti accorgere che l' aereo era in stallo e come mai non sono riusciti a riprenderlo ? Se non l' hanno fatto loro , chiunque al loro posto nelle stesse condizioni al novanta per cento avrebbe reagito allo stesso modo , ahhh si e' vero al simulatore dopo ci sono riusciti, dopo.
Esiste l' aereo , i piloti e i fattori esterni puoi avere il top di due fattori ma se il terzo diventa estremo accade l' incidente .
Basta poi con la mikiata totale che se fosse stato un Boeing non sarebbe successo, allora ti ribalto la domanda ,mi dici quanti eventi si sono conclusi felicemente grazie ai sistemi degli Airbus ?
Per quanto riguarda poi il fatto che uno puo' preferire un modello o l' altro , non si tratta di guidare la macchina , essere un pilota significa usare la propria capacita' e le proprie conoscenze per essere in grado di pilotare ogni modello in modo " professionale" , io non ha mai conosciuto un pilota esperto che non sia stato capace di pilotare un altro tipo di aereo , dopo un corso per l' abilitazione intendo , non all' aeroclub , non sarebbe un pilota.
Faccio un esempio pratico che mi capita di vedere spesso insegnando MCC ( multi crew coordination) a ragazzi che hanno appena conseguito l' ATPL.
Il loro atteggiamento a 18-22 anni e' molto motivato e " aggressivo" quindi bisogna farli passare dal modo " IO" al modo " NOI " come ? A schiaffi ....
Al simulatore li si mette a fare ad esempio Monaco -Linate , per due ore di briefing si insiste che sorvoleranno le Alpi , la minima e ' FL 190 , avranno un problema alla pressurizzazione dovranno scendere ,per due ore ripeto ripassiamo procedure ,altezze etc.etc. In " volo" avvicinandosi alle Alpi li si distrae con una qualunque sciocchezza , tipo perdita del contatto radio , ora il cervello e' distratto da questa cosa , anche se stanno pilotando ,in background si stanno chiedendo come mai la radio non va , non risponde a cosa potrebbe essere dovuto ,cosa possono fare per risolvere questo problema, in questo momento l' avaria alla pressurizzazione , di cui si erano totalmente dimenticati , la check-list dice di scendere a FL 100 o MEA , nello stress panico casino della situazione il 90% leggono solo FL100 , ci arrivano livellano si fa finta di togliersi le maschere dell' ossigeno , si chiede '" Come state? " " Bene,bene" " A me non sembra, siete morti " e loro " Morti ?"
Quanto era la minima ? 190 . A quanto siete ? Panico occhiata all' altimetro ,terrore puro! ...F..FL C..100 .Appunto morti.
La mente in volo funziona cosi , quando le informazioni da processare diventano troppe , o si spegne o comtinua a lavorare in modo " ridotto" e comincia ad escludere dati elementi informazioni , esclusione che a volte puo' essere fatale .

Vabbe ' per gli amanti della gara A vs B ho trovato molto carina questa:
Boeing, designed by genius for dumbs, Airbus designed by dumbs for genius.

Bell'intervento, grazie.
 
Tipo l'altro giorno il WizzAir a fiumicino ? Secondo te' chi l' ha portato a terra e l' ha posato dolcemente sul motore, il software ?
Mi fai ridere bastava 85% di motore e 5* gradi di assetto , ma tu voli ? Su cosa ?
Sai cosa si chiedono i piloti " normali " dopo un incidente simile ? Non che fessi hanno stallato l' aeroplano , ma come e' potuto succedere che tre piloti esperti non si siano potuti accorgere che l' aereo era in stallo e come mai non sono riusciti a riprenderlo ? Se non l' hanno fatto loro , chiunque al loro posto nelle stesse condizioni al novanta per cento avrebbe reagito allo stesso modo , ahhh si e' vero al simulatore dopo ci sono riusciti, dopo.
Esiste l' aereo , i piloti e i fattori esterni puoi avere il top di due fattori ma se il terzo diventa estremo accade l' incidente .
Basta poi con la mikiata totale che se fosse stato un Boeing non sarebbe successo, allora ti ribalto la domanda ,mi dici quanti eventi si sono conclusi felicemente grazie ai sistemi degli Airbus ?
Per quanto riguarda poi il fatto che uno puo' preferire un modello o l' altro , non si tratta di guidare la macchina , essere un pilota significa usare la propria capacita' e le proprie conoscenze per essere in grado di pilotare ogni modello in modo " professionale" , io non ha mai conosciuto un pilota esperto che non sia stato capace di pilotare un altro tipo di aereo , dopo un corso per l' abilitazione intendo , non all' aeroclub , non sarebbe un pilota.
Faccio un esempio pratico che mi capita di vedere spesso insegnando MCC ( multi crew coordination) a ragazzi che hanno appena conseguito l' ATPL.
Il loro atteggiamento a 18-22 anni e' molto motivato e " aggressivo" quindi bisogna farli passare dal modo " IO" al modo " NOI " come ? A schiaffi ....
Al simulatore li si mette a fare ad esempio Monaco -Linate , per due ore di briefing si insiste che sorvoleranno le Alpi , la minima e ' FL 190 , avranno un problema alla pressurizzazione dovranno scendere ,per due ore ripeto ripassiamo procedure ,altezze etc.etc. In " volo" avvicinandosi alle Alpi li si distrae con una qualunque sciocchezza , tipo perdita del contatto radio , ora il cervello e' distratto da questa cosa , anche se stanno pilotando ,in background si stanno chiedendo come mai la radio non va , non risponde a cosa potrebbe essere dovuto ,cosa possono fare per risolvere questo problema, in questo momento l' avaria alla pressurizzazione , di cui si erano totalmente dimenticati , la check-list dice di scendere a FL 100 o MEA , nello stress panico casino della situazione il 90% leggono solo FL100 , ci arrivano livellano si fa finta di togliersi le maschere dell' ossigeno , si chiede '" Come state? " " Bene,bene" " A me non sembra, siete morti " e loro " Morti ?"
Quanto era la minima ? 190 . A quanto siete ? Panico occhiata all' altimetro ,terrore puro! ...F..FL C..100 .Appunto morti.
La mente in volo funziona cosi , quando le informazioni da processare diventano troppe , o si spegne o comtinua a lavorare in modo " ridotto" e comincia ad escludere dati elementi informazioni , esclusione che a volte puo' essere fatale .

Vabbe ' per gli amanti della gara A vs B ho trovato molto carina questa:
Boeing, designed by genius for dumbs, Airbus designed by dumbs for genius.

concordo su tutto,però va anche detto che quei sistemi disegnati per"tenere a bada l'uomo"qualche volta hanno tirato giù l'aereo,e non è accettabile!
 
Tipo l'altro giorno il WizzAir a fiumicino ? Secondo te' chi l' ha portato a terra e l' ha posato dolcemente sul motore, il software ?
Mi fai ridere bastava 85% di motore e 5* gradi di assetto , ma tu voli ? Su cosa ?
Sai cosa si chiedono i piloti " normali " dopo un incidente simile ? Non che fessi hanno stallato l' aeroplano , ma come e' potuto succedere che tre piloti esperti non si siano potuti accorgere che l' aereo era in stallo e come mai non sono riusciti a riprenderlo ? Se non l' hanno fatto loro , chiunque al loro posto nelle stesse condizioni al novanta per cento avrebbe reagito allo stesso modo , ahhh si e' vero al simulatore dopo ci sono riusciti, dopo.
Esiste l' aereo , i piloti e i fattori esterni puoi avere il top di due fattori ma se il terzo diventa estremo accade l' incidente .
Basta poi con la mikiata totale che se fosse stato un Boeing non sarebbe successo, allora ti ribalto la domanda ,mi dici quanti eventi si sono conclusi felicemente grazie ai sistemi degli Airbus ?
Per quanto riguarda poi il fatto che uno puo' preferire un modello o l' altro , non si tratta di guidare la macchina , essere un pilota significa usare la propria capacita' e le proprie conoscenze per essere in grado di pilotare ogni modello in modo " professionale" , io non ha mai conosciuto un pilota esperto che non sia stato capace di pilotare un altro tipo di aereo , dopo un corso per l' abilitazione intendo , non all' aeroclub , non sarebbe un pilota.
Faccio un esempio pratico che mi capita di vedere spesso insegnando MCC ( multi crew coordination) a ragazzi che hanno appena conseguito l' ATPL.
Il loro atteggiamento a 18-22 anni e' molto motivato e " aggressivo" quindi bisogna farli passare dal modo " IO" al modo " NOI " come ? A schiaffi ....
Al simulatore li si mette a fare ad esempio Monaco -Linate , per due ore di briefing si insiste che sorvoleranno le Alpi , la minima e ' FL 190 , avranno un problema alla pressurizzazione dovranno scendere ,per due ore ripeto ripassiamo procedure ,altezze etc.etc. In " volo" avvicinandosi alle Alpi li si distrae con una qualunque sciocchezza , tipo perdita del contatto radio , ora il cervello e' distratto da questa cosa , anche se stanno pilotando ,in background si stanno chiedendo come mai la radio non va , non risponde a cosa potrebbe essere dovuto ,cosa possono fare per risolvere questo problema, in questo momento l' avaria alla pressurizzazione , di cui si erano totalmente dimenticati , la check-list dice di scendere a FL 100 o MEA , nello stress panico casino della situazione il 90% leggono solo FL100 , ci arrivano livellano si fa finta di togliersi le maschere dell' ossigeno , si chiede '" Come state? " " Bene,bene" " A me non sembra, siete morti " e loro " Morti ?"
Quanto era la minima ? 190 . A quanto siete ? Panico occhiata all' altimetro ,terrore puro! ...F..FL C..100 .Appunto morti.
La mente in volo funziona cosi , quando le informazioni da processare diventano troppe , o si spegne o comtinua a lavorare in modo " ridotto" e comincia ad escludere dati elementi informazioni , esclusione che a volte puo' essere fatale .

Vabbe ' per gli amanti della gara A vs B ho trovato molto carina questa:
Boeing, designed by genius for dumbs, Airbus designed by dumbs for genius.
Straquoto.