Meno 10... [

]
Aeroporto, ultimi ritocchi e 5 nuove rotte
Dieci giorni all’inaugurazione della nuova aerostazione, che ospiterà voli per Vienna, Cracovia, Dusseldorf, Budapest e Brema
La vetrata a tutta parete spalanca la visuale sulla pista e, in fondo, sulle installazioni della base militare. Siamo nel cuore della nuova aerostazione dell'"Antonio Canova", in quella che in gergo chiamano la "zona sterile", al primo piano, al di là dei metal detector e del controllo biglietti, dove sosteranno i passeggeri in attesa di imbarcarsi. Le poltroncine sono ancora coperte dal cellophane, le stanze dei negozi ancora da arredare, giù al piano terra gli operai si affrettano ad allacciare cavi e asfaltare vialetti: ma Paolo Camolei, presidente di AerTre, la società che gestisce lo scalo, assicura che tutto sarà pronto per la cerimonia di inaugurazione, il 16 febbraio. Un intero fine settimana di festeggiamenti per quella che Camolei definisce «la principale infrastruttura del trevigiano del recente passato e del prossimo futuro».
Ma il miglior benvenuto è forse rappresentato dai nuovi voli che partiranno nei prossimi mesi: dal 26 marzo entreranno in servizio i collegamenti con Vienna, Cracovia e Budapest, effettuati tre volte alla settimana, da Sky Europe, compagnia a basse tariffe, al suo debutto al Canova. Dal 4 aprile, invece, decolleranno il Treviso - Brema e dal primo giugno il Treviso - Dusseldorf, entrambi ad opera di Ryanair.
Salgono così a 16 le destinazione servite e l'aeroporto della Marca conferma la sua specializzazione nel "low cost". Nel 2006 sono decollati ed atterrati un milione e 340 passeggeri (per un fatturato intorno a 15 milioni di euro): «Averne di più sarebbe stato un suicidio con la vecchia aerostazione», ammette Camolei. Ora con il più moderno complesso, da 22 milioni di euro, si può pensare di superare quota un milione e mezzo alla fine del 2007: nel grande salone d'ingresso, i viaggiatori saranno accolti dagli sportelli per il check-in. Superati i controlli di sicurezza, accederanno all'area partenze, al piano superiore. «L'idea era di ricreare un'atmosfera familiare», sorride Camolei indicando il soffitto con travi a vista. Non fosse per il Boeing in rullaggio oltre i finestroni, si sarebbe tentati di credergli. Altra rampa di scale mobili per tornare a livello suolo e raggiungere le uscite per gli imbarchi. Attraverso un contiguo corridoio, i passeggeri in arrivo entreranno nella sala dei tapis-roulant per il ritiro bagagli, per poi sbucare nell'atrio centrale.
Fatta l'aerostazione, bisogna fare il resto dell'aeroporto: procedono le trattative tra l'Aeronautica militare e l'Ente nazionale aviazione civile per la cessione di un'area lungo la "Noalese", dove potrebbero sorgere la nuova caserma dei Vigili del fuoco, oppure altri hangar e posti aereo, indispensabili se Treviso aspira a diventare base di qualche compagnia. Si pensa ad un parcheggio multipiano al posto dell'attuale aerostazione («Potremmo realizzarlo noi - dice il presidente di AerTre -. Se poi il Comune costruisce quello al di là della strada, è sempre ben accetto»). Si progetta il rifacimento delle luci di atterraggio.
Venerdì, intanto, il taglio del nastro ufficiale, alle 17.30, ospite d'onore il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi. Anche se il battesimo operativo, in realtà, avverrà solo la settimana successiva, e avverrà di notte: alla sera chiuderà la vecchia struttura, la mattina dopo aprirà la nuova. L'indomani, sabato, aeroporto porte aperte, per gli studenti delle scuole e per tutti i cittadini, poi cena con tutti i 95 dipendenti. Domenica gran finale con il concerto della Filarmonica Veneta.
Mattia Zanardo