In arrivo piano nazionale aeroporti


Chiaramente questa può essere solo una semplificazione di partenza.
La "Regione" è solo un'entità amministrativa che non prescinde dalle caratteristiche economiche e demografiche.
In un piano si valuterà caso per caso, ovviamente.

non e´una semplificazione di partenza.

e´una segnale preoccupante del fatto che questo piano nazionale venga affidato a persone che e´probabile non abbiano comptetenze specifiche necessarie a stilarlo.

l´italia ha una conformazione geografica particolare, e la sua conformazione geografica riflette anche quella sociale ed economica. l´italia e´un paese economicamente molto lungo con distanze enormi tra parte piu´ricca e parti piu´povere del paese.

e considerazioni che potrebbero valere in nazioni molto piu´omogenee dal punto di vista geografico ed economico in italia non valgono.

fino a quando le bacarate le scrivono utenti di forum, sottoscritto incluso, non succede nulla, anzi, possono avere persino una valenza sociale, ma quando le bacarate le affermano, e le fanno ad altri livelli ... sono poco edulcorati kaiser. per tutti.

ma d´altro canto... se nella parte piu´avanzata e produttiva del paese e´stato creato il sistema aeroportuale milanese, nelle dinamiche a cui abbiamo assistito negli ultimi 15 anni... non e´ che uno possa nutrire troppe ottimistiche aspettative
 
Ultima modifica:
con tutto rispetto per Crotone.. ma le lamentele per le vostre infrastrutture mi lasciano piuttosto indifferente.. avete idea di quanto si mette per fare bg-mi in autostrada già alle 7 del mattino? e sono 40km a 4 corsie..

Esatto. Sulla carta sono pochi km, ma il tratto di autostrada intorno a Milano è un terno al lotto, sai quando passi la barriera di Milano Est ma non sai quando prenderai lo svincolo per l'Autolaghi.

L'ultima volta che sono andato a Linate erano le 4 e 30 del pomeriggio e ho impiegato 1h e 30' solo per fare il tratto dal casello dell'A1 allo svincolo per l'aeroporto. Se dovevo arrivare a Malpensa ce ne volevano almeno il doppio.

Non voglio dire che non servano gli aeroporti, ma è inutile farli se non sono collegati da una rete di infrastrutture efficienti. Io vivo nell'hinterland est di Milano e per raggiungere Malpensa senza la paura di perdere il volo devo mettere in conto almeno 1h e 30 con la macchina o 3 ore abbondanti tra autobus, metrò e Malpensa Express.
 
Esatto. Sulla carta sono pochi km, ma il tratto di autostrada intorno a Milano è un terno al lotto, sai quando passi la barriera di Milano Est ma non sai quando prenderai lo svincolo per l'Autolaghi.

L'ultima volta che sono andato a Linate erano le 4 e 30 del pomeriggio e ho impiegato 1h e 30' solo per fare il tratto dal casello dell'A1 allo svincolo per l'aeroporto. Se dovevo arrivare a Malpensa ce ne volevano almeno il doppio.

Non voglio dire che non servano gli aeroporti, ma è inutile farli se non sono collegati da una rete di infrastrutture efficienti. Io vivo nell'hinterland est di Milano e per raggiungere Malpensa senza la paura di perdere il volo devo mettere in conto almeno 1h e 30 con la macchina o 3 ore abbondanti tra autobus, metrò e Malpensa Express.

appunto.

il sistama avanzato del paese e' di fatto diviso da un muro infrastrutturale.

a milano hanno fatto MXP spendendo quello che hanno speso, tenendolo isolato da mezza lombardia. e questi sono quelli piu'avanzati del paese!

non oso immaginare cosa possa venire fuori a livello nazionale. ma con l'idea di uan region uan aeroport comincio ad immaginarlo.

e peggio mi sento!
 
Ma non vi disperate, tanto questo è solo uno studio di una qualche commissione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che rimarrà tale. Non c'è la reale volontà di chiudere un bel niente, così come abbiamo gia visto con le province.
 
il sistama avanzato del paese e' di fatto diviso da un muro infrastrutturale.

Esatto, la logica è avere un aeroporto ogni 50 Km, che poi sarà comunque limitato in quanto ad offerta di voli, perchè il bacino di utenza è comunque quello della popolazione nel raggio di 50 Km (chi vive più lontano gravita nell'orbita di un altro aeroporto), che si mantiene con i bilanci ripianati dagli enti pubblici e che di fatto impedisce di avere una offerta voli decente su un ampio range di destinazioni o fa si che se salta un volo, tocca partire il giorno dopo, cosa che per chi viaggia per lavoro spesso è inutile, il giorno dopo cosa parti a fare?
 
pensate a farvi non so a chi lo stai scrivendo. io non mi occupo di trasporti pubblici.

la sicilia oggi come oggi quindi nello suo stato di degrado o di caos "programmatico" vale 12000000 di passeggeri all´anno. e ha delle potenzialita´come isola per poterne fare tranquillamente il doppio. qualora ci fosse una politica seria che punti al turismo in maniera definitiva, come settore trainante dell´economia dell´isola.

ovviamente non e´una cosa che possa realizzarsi dall´oggi al domani, anche erche´le potenzialita´dell´isola in questo senso sono "limitate" da 50 anni di mala politica e di mala "pianificazione".

andrebbe fatto un piano serio di recupero di quello che al turismo e´stato tolta a causa dell´abusivismo. andrebbero fatte una serie di cose. tra cui anche i trasporti di terra (non tanto le autostrade, che tutto sommato, ci sono) ma principalmente le ferrovie

ma affermare che in Sicilia uno scalo e´piu´che sufficente e´ ignoranza solida.

e fa specie che a sostenerlo sia qualcuno che fa ´A4 ogni giorno.

perche´proprio chi fa l´A4 ogni giorno dovrebbe sapere sulla propria pelle cosa significa vivere in un posto in cui le infrastrutture sono sempre 20 anni indietro rispetto alle esigenze del luogo.

rilassati vincenzo, capisco la tua frustrazione, ma alla fine ragioniamo allo stesso modo: sono le infrastrutture base che mancano, non gli aeroporti.

per la cronaca non uso l'a4.. mi rendo semplicemente conto dei problemi 'grossi' che mi contornano.. e l'avere un aerporto ogni 50km non li risolverebbe di certo.
 
A me la cosa lascia piuttosto indifferente, penso che finirà "all'italiana": molte parole e nulla di fatto.

Belle parole.

Finirà come per le provincie. Se riescono, alla fine ne aboliranno una sola.

Ma non vi disperate, tanto questo è solo uno studio di una qualche commissione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che rimarrà tale. Non c'è la reale volontà di chiudere un bel niente, così come abbiamo gia visto con le province.

Appunto.
 
Ma non vi disperate, tanto questo è solo uno studio di una qualche commissione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che rimarrà tale. Non c'è la reale volontà di chiudere un bel niente, così come abbiamo gia visto con le province.

Infatti, molto probabilmente lo scopo dello studio è un altro. Giustificare chi lo commissiona e far lavorare qualcuno per produrre un po' di carta, siano essi dipendenti o società esterne.
 
rilassati vincenzo, capisco la tua frustrazione, ma alla fine ragioniamo allo stesso modo: sono le infrastrutture base che mancano, non gli aeroporti.

per la cronaca non uso l'a4.. mi rendo semplicemente conto dei problemi 'grossi' che mi contornano.. e l'avere un aerporto ogni 50km non li risolverebbe di certo.

ti assicuro essere rilassatissimo. :)

la lombardia non di sicuro bisogno di altri aeroporti. ma ha bisgno di infrastrutture che rendano meglio fruibile quello che c é gia'

quindi sia in lombardia che in sicilia vale esattamente la stesso principio.
pertanto invece che trarre giudizi frettolosi e molto generalisti occorrerebbe contestualizzare ogni cosa.

io dubito che ogni zona del pease hanno bisogni dell'aeroporto in base al principio diffuso di utilizzarlo come pilastro della fabbrica del consenso. che e'quello che avviene piu'o meno uvunque.


ci sono zone del pease dove invece una seria ed oculata politica dei trasporti, rivolta verso infrastrutture infrastrutture quelle esistenti e quelle mancanti, e che miri all'utilizzo ottimale degli aeroporti (quelli che gia'ci sono) in base non al consenso elettorale da mantenere vivo, in base alle esigenze reali, ed in base agli obiettivi reali che si possono perseguire

la discussione si puo'fare su questo terreno. altrimenti facciamo solo dialettica sociale.
 
ci sono zone del pease dove invece una seria ed oculata politica dei trasporti, rivolta verso infrastrutture infrastrutture quelle esistenti e quelle mancanti, e che miri all'utilizzo ottimale degli aeroporti (quelli che gia'ci sono) in base non al consenso elettorale da mantenere vivo, in base alle esigenze reali, ed in base agli obiettivi reali che si possono perseguire

la discussione si puo'fare su questo terreno. altrimenti facciamo solo dialettica sociale.

Sono d'accordo. Anche perchè gli aeroporti servono a spostare le persone, ma la politica dei trasporti di un territorio non è fatta solo di persone che vanno in vacanza. Serve anche spostare le merci e, a meno che non siano prodotti di pregio, l'aereo serve a poco. Quando per far arrivare le arance dal Marocco in Germania ci si mette meno che dalla Sicilia, c'è da riflettere seriamente se un altro aeroporto risolve il problema. O quando per spedire un container dalla Sardegna alla Romania ci vogliono 40 giorni, c'è da riflettere.

E' inutile che l'amministratore delegato di una azienda abbia a disposizione un aeroporto a 20 km dal quale raggiungere mezza europa per un meeting, quando poi quella stessa azienda fa i salti mortali e paga costi altissimi per approvigionarsi di materie prime e spedire i suoi prodotti.
 
La virtu' sta nel mezzo (forse...)

Ribadisco una mia "vecchia idea" sulla "copertura geografica" che dovrebbero avere gli aeroporti in Italia: secondo me, uno scalo ogni 50 km (o meno!) è sicuramente troppo, ma uno ogni 200 km (o piu') è forse troppo poco...

Quindi, guardando la cartina della Penisola, direi che uno ogni 100-150km circa possa essere un buon "compromesso".

Facendo un esempio concreto su due regioni che conosco bene:

PUGLIA: Bari, Brindisi, Foggia (a parziale copertura anche di Potenza e Campobasso).

SICILIA: Palermo, Catania, Trapani (Sicilia SudOvest), Comiso (Sicilia SudEst).

N.B.
Per quanto espresso prima dal sempre grande VincenzoFlorio, questo tipo di copertura "a scacchiera" è sicuramente adatto alle regioni disagiate del Sud, a forte vocazione turistica e con forte traffico etnico.
Per le regioni del Nord, non mi pronuncio (anche se la disposizione a scacchiera con maglia da 100km o poco piu' dovrebbe essere logisticamente valida).

IN OGNI CASO... NO AI NUOVI AEROPORTI DA COSTRUIRE DA ZERO!!!

Saluti.
 
No, noi andiamo con un Ford Transit che ha 280.000km sulla groppa. :D
Senza tanta tecnologia, google map e navigatori, io parlo per esperienza diretta, e quel tratto di strada me lo sono cuccato parecchie volte e a tutte le ore del giorno e della notte. Al max 1h e 30 di viaggio. Ribadisco, nulla di più e di meno rispetto ai tempi di percorrenza per raggiungere tanti altri aeroporti in Italia. Qui stiamo parlando del malsano vizio italico per il quale ognuno vuole una pista sotto il balcone di casa.

ps: non mi sono affatto offeso ;)

scusa se rispondo solo ora, ma ho avuto tanto da fare purtroppo! Guarda che non voglio assolutamente polemizzare con te, anzi! Lasciando perdere le nostre differenze nei tempi di percorrenza tra lamezia e crotone, la pensiamo allo stesso modo. Il mio auspicio è quello che si investano soldi su asfalto e strada ferrata visto che gli aeroporti non mancano, e, sono d'accordo con te quando fai riferimento ad altre zone mal collegate. La mia ribellione è nata dal fatto che, prendendo come riferimento solo determinati criteri, si finisce per penalizzare solo chi è già penalizzato. Poi voglio aggiungere una cosa: l'aeroporto di Crotone ha una sua storia, non è un aeroporto di nuova costruzione ma dovrebbe avere, purtroppo non sono a conoscenza di dati ufficiali, una cinquantina di anni se non di più. Per crotone l'aeroporto è un traino per l'economia, a vocazione soprattutto turistica,. Un turista straniero che arriva in calabria, va in posti ben collegati, tanto è vero che sulla costa tirrenica non si è avvertito il calo di presenze che c'è invece stato dalla parte ionica. Lo dimostra anche il fatto che fino ai primi anni 80, quando l'aeroporto di crotone era ben presente sul mercato, grazie sopratutto ad Itavia, la zona crotonese pullulava di turisti stranieri. Ricordo, quando ero bambino, la città piena di turisti provenienti da tutto il nord europa. Oggi invece, in estate, è raro incontrare qualcuno che non sia italiano. Va detto anche, e lo dico a malincuore, che purtroppo negli anni si è persa la cultura dell'accoglienza del turista, ma questo è un altro discorso.