In arrivo piano nazionale aeroporti


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9 Novembre 2005
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In Italia troppi scali inutili: in arrivo il piano nazionale
Nel nostro Paese ci sono 48 aeroporti aperti al traffico civile. Tra cui Biella che, in un anno, ha contato 18 viaggiatori. 25 strutture non superano i 700 mila passeggeri. Il Ministero delle infrastrutture, insieme all’Enac, ha deciso di dare un taglio


di Valeria Valeriano

Quarantotto scali aperti al traffico commerciale. La metà non riescono a raggiungere i 700 mila viaggiatori all’anno. Solo diciassette hanno una variazione positiva rispetto al 2008. In appena due regioni su venti non ce n'è almeno uno. In quello di Biella, nel 2009, sono passati diciotto passeggeri. Benvenuti nell’Italia degli aeroporti inutili. Tra poco, però, potrebbe arrivare l’ora della razionalizzazione. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, insieme all’Enac, sta elaborando un piano aeroportuale nazionale. Un programma che, dopo l’espansione caotica di questi anni, garantisca uno sviluppo ordinato della rete italiana. Lo studio dovrebbe servire da un lato a valutare le esigenze di potenziamento degli scali esistenti, dall’altro la fondatezza delle proposte di costruzione che continuano ad arrivare.

A puntare il dito contro il numero “eccessivo” di scali nel nostro Paese, anche la IX Commissione permanente (trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera. Che ha disposto un’indagine conoscitiva per “individuare le criticità del sistema e definire adeguate linee di intervento, anche a livello legislativo”. “In Italia? Troppi microaeroporti con poco traffico”. Era il 17 febbraio 2010 e questa è la conclusione a cui era arrivata. Dopo quarantuno audizioni durante le quali è stato ricostruito il quadro completo della situazione. Quello che è emerso dall’analisi è un apparato aeroportuale “diffuso ma debole”. Quattro mesi più tardi, le valutazioni della Commissione trovano conferma anche nei dati di traffico degli scali italiani forniti dall’Enac. L’Ente nazionale per l’aviazione civile stila, in base ai numeri del 2009, la classifica dei 48 aeroporti. Da Fiumicino, primo per passeggeri e movimenti, ad Aosta, Vicenza e Tortolì, ultimi con valori pari a zero, chiusi o sui quali non sono disponibili dati. In totale i viaggiatori sono stati poco meno di 130 milioni. In calo rispetto all’anno precedente del 2,3 per cento. Più della metà del traffico, circa 70 milioni di passeggeri, si concentra sui sistemi aeroportuali di Roma (Fiumicino e Ciampino) e Milano (Linate, Malpensa e Bergamo). I primi dieci scali coprono il 75,5 percento del totale delle persone trasportate. I primi venti quasi il 95 percento. Gli altri ventotto hanno un’incidenza sul totale sotto l’1 percento.

“L’Italia – sentenziava l’indagine – non ha bisogno di un maggior numero di scali, ma di aeroporti più grandi, più efficienti e meglio connessi al territorio”. La nostra Penisola, infatti, non ha hub (né per il trasporto si passeggeri né di merci) o strutture di dimensioni simili a quelle di altri stati europei. Come Londra-Heathrow, Parigi-Charles de Gaulle, Francoforte-Meno, Madrid-Barajas. “Nel nostro Paese – si legge nel documento conclusivo approvato dalla Commissione – c’è stata una proliferazione di aeroporti avvenuta in assenza di una programmazione nazionale capace di individuare una strategia coerente di sviluppo”. La liberalizzazione del settore, effetto della normativa europea, ha portato ad un’espansione disordinata, autonoma. Alla mancanza di pianificazione si aggiunge la sovrapposizione, tra Stato e regioni, delle competenze istituzionali. Risultato? Risorse pubbliche sprecate per i microscali quando potrebbero essere utilizzate per potenziare altri aeroporti. “Si tratta – spiega la IX Commissione – non solo delle ingenti risorse che i soggetti pubblici investono nella costruzione delle strutture, ma anche dei successivi costi di gestione”. Spese fisse (ad esempio per i controllori del traffico aereo, le forze dell’ordine, il personale della dogana e delle ispezioni di sicurezza) a carico della collettività. Soldi di tutti che, avverte l’indagine, “non hanno giustificazione se l’aeroporto non ha volumi di traffico adeguati”. Altra conseguenza dell’assenza di un progetto nazionale è la “concorrenza deleteria”: gli scali, spesso troppo vicini, faticano a svilupparsi e a raggiungere dimensioni significative.

Come se non bastassero quelli esistenti, c’è anche chi pensa ad altri aeroporti. “Si assiste – svela la Commissione – a molteplici iniziative volte alla costruzione di nuovi scali per i quali è difficile immaginare un bacino di utenza adeguato”. Succede in Calabria. Nella regione ci sono già tre aeroporti: a Crotone, a Reggio Calabria e a Lamezia Terme. Il primo, nel 2009, ha registrato poco più di 50 mila passeggeri e un calo del 42,1 percento rispetto all’anno precedente. Il secondo meno di 500 mila viaggiatori (-8,9 %). L’ultimo è l’unico in attivo, con oltre un milione e mezzo di passeggeri e un più 9,1 percento rispetto al 2008. Nonostante questi numeri è stato presentato un progetto per uno scalo nella Piani di Sibari. “Perché anche la provincia di Cosenza deve avere un aeroporto”, è la spiegazione più gettonata. Discorso simile per il Lazio. Si pensava ad un terzo scalo su cui dirottare soprattutto i voli low cost. Dopo anni di “lotta” tra Viterbo e Frosinone per accaparrarsi la struttura, ecco la soluzione tipicamente all’italiana prospettata da qualcuno: due aeroporti, uno per ogni città.

“Si potrebbe prevedere che, in caso di nuovi scali che non rientrano in una programmazione condivisa tra Stato e regione interessata, i costi dei servizi siano a carico del soggetto che gestirà la struttura”, ha proposto la Commissione. Che si è spinta oltre: “È necessaria una programmazione dello sviluppo della rete”. Un piano aeroportuale nazionale, appunto. Grazie al quale “la realizzazione e l’ubicazione delle nuove strutture – si spiega nell’indagine conoscitiva – si baserà su analisi approfondite delle dimensioni del traffico aereo e del numero di passeggeri che queste potranno attrarre. Si terrà conto dei collegamenti con gli altri mezzi di trasporto e degli scali già in funzione”.

Secondo la Commissione, gli aeroporti andrebbero “giudicati” proprio in base al traffico di passeggeri. Quelli che superano i 5 milioni diventano di interesse nazionale. Si tratta di strutture alle quali si applica la normativa comunitaria in materia di diritti aeroportuali e sulle quali dovrebbero concentrarsi le risorse pubbliche. In base ai dati Enac, al momento sarebbero sette. Per gli scali con un numero di viaggiatori compreso tra 1 e 5 milioni potrebbero essere liberalizzate, entro certi limiti, le tariffe. In questo modo, tra le sedici attualmente in questa fascia intermedia, riuscirebbero ad affermarsi solo le strutture più efficienti e meglio gestite. E i 25 aeroporti, alcuni nati su spinta elettorale, che non raggiungono il milione di passeggeri annui? Sopravviveranno solo in due casi: o continueranno ad avere finanziamenti pubblici perché essenziali (si pensi alle isole), o si manterranno sulle proprie gambe. Chi non ce la fa verrà escluso dal traffico commerciale. Alcuni di questi scali potrebbero essere dedicati al trasporto di merci, altri all’aviazione generale e d’affari (ultraleggeri ed elicotteri, ad esempio).

Verrebbero risparmiate, così, importanti risorse. Che potrebbero essere impiegate per migliorare i collegamenti tra gli aeroporti di interesse nazionale e il territorio. L’indagine conoscitiva ha evidenziato, infatti, l’esigenza di un “raccordo tra programmazione aeroportuale e programmazione delle infrastrutture di trasporto”. È emerso che nessuno degli scali italiani è collegato alla città dalla metropolitana o dall’alta velocità. Solo pochi hanno previsto una stazione ferroviaria interna. Forse è anche per queste difficoltà che “la propensione al volo, misurata sulla base del numero di voli effettuati in un anno per abitante, in Italia è notevolmente inferiore alla media europea”.
È necessario, inoltre, migliorare “le infrastrutture aeroportuali in senso stretto”. Per contenere i costi si potrebbe ragionare, dice la Commissione, su scali low cost: aeroporti pensati come strutture di flusso, dove il passeggero rimane il minor tempo possibile e ha soltanto i servizi essenziali. Gli aeroporti più grandi, invece, dovrebbero fornire “servizi di qualità più che soddisfacente”. “Bisogna che tutti gli scali – si legge nel documento conclusivo dell’indagine – presentino un aspetto decoroso. Infondo forniscono, soprattutto ai turisti, la prima e l’ultima immagine delle nostre città e del nostro Paese”. Le impressioni che, si sa, rimangono più impresse.

http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/201...issione_camera_dati_enac_piano_nazionale.html
 
Belle parole ma difficilmente vedremo qualcosa di concreto.

Già mi immagino le rivolte di Brescia, Rimini, Foggia, Forlì, Aosta, Crotone, Grottaglie ecc. a cui viene sottratto il diritto di volare ( low cost !)
 
Belle parole ma difficilmente vedremo qualcosa di concreto.
Quoto.
Mi chiedo che cosa spendano soldi a fare con questi fantomatici piani, saranno due anni che ne parlan tra l'altro. Una volta redatto il piano rimarrà un bel lavoro cartaceo, una sorta di tesi universitaria.
 
Forse è più semplice creare un aeroporto ogni 50km che ammodernare i trasporti via terra (mi riferisco principalmente alle ferrovie).
O sbaglio?

Nic
 
Caro Bario, non credo sia il caso di generalizzare tutto il discorso, in quanto ogni realtà territoriale ha le sue caratteristiche. Parlando di Crotone, il territorio che conosco meglio, in quanto nato e cresciuto lì, ti posso dire che l'aeroporto è al momento, e sottolineo al momento, necessario, perchè, quella zona della calabria, è, parlando di infrastrutture, dimenticata dal mondo. Non si può assolutamente assimilare un territorio come quello crotonese, a quelli del bresciano, del riminese o del forlivese, per citare alcuni degli esempi fatti da te, territori con una rete di infrastrutture moderne e sufficienti per garantire un'adeguata e comoda mobilità ai cittadini. Ricordo, per chi non ne fosse a conoscenza, che ad unire Taranto a Reggio Calabria, Crotone si trova esattamente a metà, la cosiddetta fascia ionica, vi è la statale 106 ionica, 491km da percorrere in non meno di 9 ore, mentre per quanto riguarda la ferrovia, parliamo di un monobinario, non elettrificato, con treni a gasolio che viaggiano ad una velocità media di 60km/h. Qualora decidessero di fare infrastrutture adeguate per arrivare all'aeroporto più vicino, lamezia, investendo su strade e ferrovia, allora diventerebbe sensato non investire più sull'aeroporto. Ma fino ad allora, da cittadino onesto che paga le tasse, guai a chi mi tocca l'aeroporto, è un mio diritto potere raggiungere la mia città senza peripezie paragonabili a quelle di Ulisse. Non ci si possono mettere 2 ore, dico 2, se tutto fila liscio, per raggiungere in auto Lamezia Terme, 105 km di strada!
Chiedo scusa per essermi dilungato, ma ogni volta che leggo queste notizie, il sangue nelle vene comincia a ribollire!
 
Chiedo scusa per essermi dilungato, ma ogni volta che leggo queste notizie, il sangue nelle vene comincia a ribollire!

Non metto in dubbio le tue ragioni, ma se chiedessimo la stessa cosa a un abitante di Forli, Cuneo, Brescia ecc. anche loro avrebbero valide e concrete ragioni per mantenere l'aeroporto. Il problema è che con questo campanilismo imperante, in Italia non andremo mai da nessuna parte. I politici che dovrebbero prendere decisioni per l'interesse generale sono invece i primi a coltivare il loro orticello per non scontentare gli elettori locali che li hanno eletti. La mia non è una critica nei tuoi confronti ma una considerazione generale. :)
 
Non metto in dubbio le tue ragioni, ma se chiedessimo la stessa cosa a un abitante di Forli, Cuneo, Brescia ecc. anche loro avrebbero valide e concrete ragioni per mantenere l'aeroporto. Il problema è che con questo campanilismo imperante, in Italia non andremo mai da nessuna parte. I politici che dovrebbero prendere decisioni per l'interesse generale sono invece i primi a coltivare il loro orticello per non scontentare gli elettori locali che li hanno eletti. La mia non è una critica nei tuoi confronti ma una considerazione generale. :)


mi fa (sul serio) sorridere una cosa: chissà come mai a parlare di campanilismo e di chiusura di scali siano sempre quelli che abitano a Roma, Varese, Milano o al massimo a 30 km da un aeroporto....eheheheh


sarebbe stato divertente vedere se tutta questa presa di posizione ci fosse stata da parte vostra nche nel caso in cui la condizione abitativa di cui sopra non era reale :D:D:D
 
Non metto in dubbio le tue ragioni, ma se chiedessimo la stessa cosa a un abitante di Forli, Cuneo, Brescia ecc. anche loro avrebbero valide e concrete ragioni per mantenere l'aeroporto. Il problema è che con questo campanilismo imperante, in Italia non andremo mai da nessuna parte. I politici che dovrebbero prendere decisioni per l'interesse generale sono invece i primi a coltivare il loro orticello per non scontentare gli elettori locali che li hanno eletti. La mia non è una critica nei tuoi confronti ma una considerazione generale. :)

Cesare, io ho messo e metto da parte il mio campanilismo affermando che, se si costruissero delle infrastrutture, o si migliorassero le esistenti, per raggiungere l'aeroporto di lamezia in tempi accettabili, sono favorevole a non investire più nell'aeroporto di crotone.
Detto ciò, spiego meglio il mio pensiero. L'aeroporto è per definizione una infrastruttura. Cuneo è distante circa 10km dall'autostrada e ha un collegamento ferroviario adeguato. Da Brescia passa l'autostrada e ha un collegamento ferroviario più che adeguato. Forlì dista circa 5 km dall'autostrada e ha un collegamento ferroviario adeguato.
Se parliamo di Crotone invece, l'unica infrastruttura funzionante è l'aeroporto, strada e ferrovia erano sufficienti nei primi anni del secolo passato, 100 anni fa: l'autostrada dista circa 100 km e per arrivarci, visto che la statale 106 passa attraverso tutti i centri urbani che incontra, ci si mette circa un'ora e 45 minuti; dalla stazione ferroviaria di crotone, partono e arrivano circa 25 treni al giorno.
Credo che la differenza tra i territori elencati ci sia, e ripeto, non è un discorso di campanilismo!
Sono d'accordissimo con te quando parli dei politici, che, pur di raccogliere voti, promettono e costruiscono aeroporti dappertutto.
Spero non fraintendiate i miei post, ho cercato di mettere da parte il campanilismo e fare un'analisi oggettiva, soffermandomi, ovviamente, sulla realtà che conosco meglio, quella di Crotone.
 
le solete parole al vento... Biella? E' veramente Biella il problema del sistema italia o l'idiozia nella gesione di tali infrastrutture. I problemi non sono Biella, Vicenza o chi che sia ma i politici e le loro subdole richieste. Che per una volta facciano il bene del paese e non facciano finta di risolvere i problemi...
 
Speriamo che questa sia la volta buona per incentivare solo gli aeroporti utili, e non quelli mantenuti per il consenso elettorale dei bacini locali.
 
Sei mai stato a Cuneo??

Ci sono stato anche se solo per qualche ora, e non mi pare, anzi non è assolutamente disagiata come crotone. Ho preso le info da internet ovviamente, google maps e il sito di trenitalia. Vuoi fare un paragone con crotone? Ci sei mai stato? se non ci sei stato, mi piacerebbe che tu venissi, magari ad agosto, ma non con l'aereo fino a crotone, arriva fino a lamezia e poi cerca un modo per arrivare a crotone. una volta a crotone ci beviamo una birra insieme e ne riparliamo ;)
 
Sia chiara una cosa: non mi sta antipatica nessuna città, ho solo analizzato la situazione, con mappe e dati dal sito di trenitalia, delle città chiamate in causa da altri interventi. Capitemi bene, non ho intenzione di polemizzare, ma solo di analizzare e commentare oggettivamente la notizia riportata nel 3d, dal mio punto di vista, quello di un crotonese emigrato, a malincuore.
 
Ci sono stato anche se solo per qualche ora, e non mi pare, anzi non è assolutamente disagiata come crotone. Ho preso le info da internet ovviamente, google maps e il sito di trenitalia. Vuoi fare un paragone con crotone? Ci sei mai stato? se non ci sei stato, mi piacerebbe che tu venissi, magari ad agosto, ma non con l'aereo fino a crotone, arriva fino a lamezia e poi cerca un modo per arrivare a crotone. una volta a crotone ci beviamo una birra insieme e ne riparliamo ;)

Quanti piagnistei, senza offesa, ma non esiste un solo navigante che conosce pure la zona che creda che quell'apt sia utile.
Per esperienza diretta, tra l'altro sotto un acquazzone da guinness ci si impiega 1h e 10minuti da apt CRV a apt SUF, nè più nè meno del tempo di percorrenza che devono fare molte persone per arrivare all'aeroporto più vicino. Il tutto su quella statale tanto disastrosa che racconti.
E l'ho fatto molte volte quel tragitto. Quanto pensi ci impieghi un qualsiasi cittadino delle altre province laziali per raggiungere FCO/CIA, unici aeroporti della regione? O uno di Siena che deve arrivare a Roma o Pisa?....potrei continuare con molti altri esempi.
 
Ci sono stato anche se solo per qualche ora, e non mi pare, anzi non è assolutamente disagiata come crotone. Ho preso le info da internet ovviamente, google maps e il sito di trenitalia. Vuoi fare un paragone con crotone? Ci sei mai stato? se non ci sei stato, mi piacerebbe che tu venissi, magari ad agosto, ma non con l'aereo fino a crotone, arriva fino a lamezia e poi cerca un modo per arrivare a crotone. una volta a crotone ci beviamo una birra insieme e ne riparliamo ;)

Forse non hai preso il treno prima di dire che la rete è adeguata! verso Torino binari unico e 1h25m per raggiungere Torino, verso la Francia niente rete elettrica e 2h per 100km. Collegamenti pubblici con gli altri aeroporti Torino 1h25m treno + 40/60 minuti attesa del bus+bus tot.quasi 2h 30; collegamenti pubblici con MXP e BGY impensabili. Non volevo dire che Crotone non è disagiata, non lo so e non mi permetterei di dirlo consultando google maps, ma sappi che non siete l'unica provincia che in materia di trasporti ha molto da ridire!
 
Forse non hai preso il treno prima di dire che la rete è adeguata! verso Torino binari unico e 1h25m per raggiungere Torino, verso la Francia niente rete elettrica e 2h per 100km. Collegamenti pubblici con gli altri aeroporti Torino 1h25m treno + 40/60 minuti attesa del bus+bus tot.quasi 2h 30; collegamenti pubblici con MXP e BGY impensabili. Non volevo dire che Crotone non è disagiata, non lo so e non mi permetterei di dirlo consultando google maps, ma sappi che non siete l'unica provincia che in materia di trasporti ha molto da ridire!

ti chiedo scusa, è stato un mio errore, ho dato solo un'occhiata grossolana a trenitalia.it e ho basato il mio giudizio solo sulle frequenze dei treni. riguardo i tempi di percorrenza, siamo più o meno nelle stesse condizioni. questo non toglie però il fatto che avete la fortuna di avere un'autostrada a 2 passi! a crotone, il nulla!
p.s. ho usato google maps solo per calcolare la distanza dall'uscita autostradale, sono venuto a cuneo in auto, e non mi è stato difficile arrivare!


@ EI-MAW: scusa per il piagnisteo, non volevo offenderti.....sarò stato sfigato quel paio di centinaia di volte che sono tornato a crotone via lamezia terme, visto che non ci ho mai messo meno di un'ora e cinquanta minuti.....

scusate tutti per l'OT!!!
 
Quanti piagnistei, senza offesa, ma non esiste un solo navigante che conosce pure la zona che creda che quell'apt sia utile.
Per esperienza diretta, tra l'altro sotto un acquazzone da guinness ci si impiega 1h e 10minuti da apt CRV a apt SUF, nè più nè meno del tempo di percorrenza che devono fare molte persone per arrivare all'aeroporto più vicino. Il tutto su quella statale tanto disastrosa che racconti.
E l'ho fatto molte volte quel tragitto. Quanto pensi ci impieghi un qualsiasi cittadino delle altre province laziali per raggiungere FCO/CIA, unici aeroporti della regione? O uno di Siena che deve arrivare a Roma o Pisa?....potrei continuare con molti altri esempi.




confermo un crotone lamezia sono al massimo 1ora e 10 di macchina...
 
confermo un crotone lamezia sono al massimo 1ora e 10 di macchina...

ok, allora evito di scrivere ulteriori stupidaggini, sarò uscito pazzo....
prima però ho calcolato i percorsi con 2 navigatori online, google maps e kataweb mappe:
KW:
Partenza: I - 88900 Crotone
Città d'arrivo: I - 88046 Lamezia Terme
Tipo di carburante: Automobile, Utilitaria (Fiesta, 206, Clio, ...)
Itinerario: Consigliato
Tempo: 01h48 ( 00h15 su autostrada 00h06 su strade gradevoli )
Distanza: 105.0 km ( 23.0 km su autostrada 8.0 km su strade gradevoli )

google:
Indicazioni stradali per Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme, 88046 Lamezia Terme CZ
105 km – circa 1 ora 45 min

sono pazzi anche loro come me? o voi andate in elicottero?
 
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