Albergatori pugliesi organizzano una raccolta di firme
BARI - Il consorzio di albergatori pugliesi «Welcome in Puglia» ha organizzato una raccolta di firme indirizzata ai vertici Alitalia contro la riduzione dei voli che collegano la Puglia con Roma e Milano. Le adesioni vengono raccolte negli alberghi aderenti allo stesso consorzio. «Abbiamo tanto lottato da operatori e da cittadini pugliesi - dichiara in una nota il presidente del consorzio, Pierangelo Argentieri – per avere tutti quei collegamenti che ci hanno permesso di limitare l’isolamento della nostra regione rispetto alle due maggiori città italiane. Adesso è ritornare indietro di diversi anni. La connettività ai due maggiori hub nazionali è fondamentale per lo sviluppo non solo turistico della nostra Puglia, ma economico in senso ampio».
Argentieri annuncia che verranno attuate «tutte le azioni necessarie» per far sentire la voce di protesta «nei confronti dell’Alitalia e del governo nazionale. La raccolta di firme – conclude – è solo un primo passo, non escludiamo una mobilitazione più ampia».
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Alitalia, gli imprenditori
pugliesi al contrattacco
di MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - Il problema vero sarà l’incremento dei prezzi. Il nuovo orario Alitalia, che dal 13 gennaio taglierà 7 voli al giorno su Bari e Brindisi rispetto all’operativo invernale 2008, non è né buono né cattivo. Ma secondo gli imprenditori pugliesi, l’atteso caro-biglietti è «un dato di fatto preoccupante in una situazione di crisi», come dice Nicola De Bartolomeo: «Oggi che il Mezzogiorno avrebbe bisogno di uno slancio in più per ripartire - argomenta il presidente regionale di Confindustria - arriva un nuovo segnale di disattenzione che non contribuisce certo a creare un clima di fiducia».
Il problema ormai è noto. La «nuova» Alitalia, che ha assorbito Air One, dal 13 gennaio avrà il monopolio di fatto dalla Puglia sulle rotte per Roma e Milano, e il monopolio effettivo sulle prosecuzioni internazionali: Bari e Brindisi non hanno collegamenti diretti con alcun altro hub di grandi compagnie. Una situazione comune con buona parte del resto d’Italia (escluso il Nord-Est), che unità alla razionalizzazione del network (e dunque al taglio dei voli «doppioni» prima operati da Alitalia e Air One), vedrà la gran parte dei collegamenti in mano alla nuova compagnia.
La prima conseguenza? Dimenticarsi - al netto delle offerte promozionali - di poter acquistare biglietti ai costi di 6 mesi fa: anche ammesso che Alitalia non ritocchi i suoi listini, è evidente che una minor offerta di voli complessivi implichi un minor numero di posti a tariffa bassa. «E questo - dice Alessandro Laterza, presidente dell’Assindustria di Bari - è un problema che riguarda le attività economiche, così come riguarda il turismo e, in generale, la mobilità delle persone». Detto in altri termini: se spostarsi costerà di più, è presumibile una diminuzione dei viaggi e un incremento dei costi dei servizi che dipendono dai viaggi.
I più arrabbiati da questo punto di vista sono i salentini. «Abbiamo fatto fior di battaglie - tuona Massimo Ferrarese, presidente provinciale degli industriali - per migliorare i collegamenti su Brindisi. Alitalia penalizza il Salento e l’intera Puglia, quando invece dovrebbe fare una politica seria nei nostri confronti. Chiederemo un incontro in Confindustria con i vertici della compagnia, e siamo pronti ad altre iniziative di protesta». Ma il problema della mobilità esiste in generale: «Servirebbe - aggiunge De Bartolomeo - una riflessione seria da parte dei nostri parlamentari. Senza polemica, osservo che parecchie decisioni prese negli ultimi tempi a livello di governo sembrano andare contro la Puglia: prima i fondi Fas, adesso i voli».
Gli imprenditori non credono che l’ingresso di un pugliese nella cordata Cai avrebbe potuto cambiare la situazione. «Immagino che l’adesione fosse su invito, e comunque non mi risulta che qualcuno di noi sia stato invitato», dice Laterza. «Ho sempre avuto dubbi su questa operazione - rincara la dose De Bartolomeo - che mi appare debole e rabberciata. Da un punto di vista imprenditoriale non convince, è stata fatta per motivi patriottici: però adesso si riparla di Air France, che poteva essere coinvolta già prima».
Le soluzioni? Laterza non ha dubbi: «È necessario che Alitalia lasci liberi gli slot, così da ricreare un equilibrio quantitativo: meno aerei partono, meno persone hanno la possibilità di muoversi». Stesso discorso per De Bartolomeo: «Che ci sarebbe stata una riduzione di voli e un aumento di prezzi lo avevamo previsto dal primo momento. Ora nel trasporto aereo è necessario ricreare un regime di concorrenza».
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
BARI - Il consorzio di albergatori pugliesi «Welcome in Puglia» ha organizzato una raccolta di firme indirizzata ai vertici Alitalia contro la riduzione dei voli che collegano la Puglia con Roma e Milano. Le adesioni vengono raccolte negli alberghi aderenti allo stesso consorzio. «Abbiamo tanto lottato da operatori e da cittadini pugliesi - dichiara in una nota il presidente del consorzio, Pierangelo Argentieri – per avere tutti quei collegamenti che ci hanno permesso di limitare l’isolamento della nostra regione rispetto alle due maggiori città italiane. Adesso è ritornare indietro di diversi anni. La connettività ai due maggiori hub nazionali è fondamentale per lo sviluppo non solo turistico della nostra Puglia, ma economico in senso ampio».
Argentieri annuncia che verranno attuate «tutte le azioni necessarie» per far sentire la voce di protesta «nei confronti dell’Alitalia e del governo nazionale. La raccolta di firme – conclude – è solo un primo passo, non escludiamo una mobilitazione più ampia».
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Alitalia, gli imprenditori
pugliesi al contrattacco
di MASSIMILIANO SCAGLIARINI
BARI - Il problema vero sarà l’incremento dei prezzi. Il nuovo orario Alitalia, che dal 13 gennaio taglierà 7 voli al giorno su Bari e Brindisi rispetto all’operativo invernale 2008, non è né buono né cattivo. Ma secondo gli imprenditori pugliesi, l’atteso caro-biglietti è «un dato di fatto preoccupante in una situazione di crisi», come dice Nicola De Bartolomeo: «Oggi che il Mezzogiorno avrebbe bisogno di uno slancio in più per ripartire - argomenta il presidente regionale di Confindustria - arriva un nuovo segnale di disattenzione che non contribuisce certo a creare un clima di fiducia».
Il problema ormai è noto. La «nuova» Alitalia, che ha assorbito Air One, dal 13 gennaio avrà il monopolio di fatto dalla Puglia sulle rotte per Roma e Milano, e il monopolio effettivo sulle prosecuzioni internazionali: Bari e Brindisi non hanno collegamenti diretti con alcun altro hub di grandi compagnie. Una situazione comune con buona parte del resto d’Italia (escluso il Nord-Est), che unità alla razionalizzazione del network (e dunque al taglio dei voli «doppioni» prima operati da Alitalia e Air One), vedrà la gran parte dei collegamenti in mano alla nuova compagnia.
La prima conseguenza? Dimenticarsi - al netto delle offerte promozionali - di poter acquistare biglietti ai costi di 6 mesi fa: anche ammesso che Alitalia non ritocchi i suoi listini, è evidente che una minor offerta di voli complessivi implichi un minor numero di posti a tariffa bassa. «E questo - dice Alessandro Laterza, presidente dell’Assindustria di Bari - è un problema che riguarda le attività economiche, così come riguarda il turismo e, in generale, la mobilità delle persone». Detto in altri termini: se spostarsi costerà di più, è presumibile una diminuzione dei viaggi e un incremento dei costi dei servizi che dipendono dai viaggi.
I più arrabbiati da questo punto di vista sono i salentini. «Abbiamo fatto fior di battaglie - tuona Massimo Ferrarese, presidente provinciale degli industriali - per migliorare i collegamenti su Brindisi. Alitalia penalizza il Salento e l’intera Puglia, quando invece dovrebbe fare una politica seria nei nostri confronti. Chiederemo un incontro in Confindustria con i vertici della compagnia, e siamo pronti ad altre iniziative di protesta». Ma il problema della mobilità esiste in generale: «Servirebbe - aggiunge De Bartolomeo - una riflessione seria da parte dei nostri parlamentari. Senza polemica, osservo che parecchie decisioni prese negli ultimi tempi a livello di governo sembrano andare contro la Puglia: prima i fondi Fas, adesso i voli».
Gli imprenditori non credono che l’ingresso di un pugliese nella cordata Cai avrebbe potuto cambiare la situazione. «Immagino che l’adesione fosse su invito, e comunque non mi risulta che qualcuno di noi sia stato invitato», dice Laterza. «Ho sempre avuto dubbi su questa operazione - rincara la dose De Bartolomeo - che mi appare debole e rabberciata. Da un punto di vista imprenditoriale non convince, è stata fatta per motivi patriottici: però adesso si riparla di Air France, che poteva essere coinvolta già prima».
Le soluzioni? Laterza non ha dubbi: «È necessario che Alitalia lasci liberi gli slot, così da ricreare un equilibrio quantitativo: meno aerei partono, meno persone hanno la possibilità di muoversi». Stesso discorso per De Bartolomeo: «Che ci sarebbe stata una riduzione di voli e un aumento di prezzi lo avevamo previsto dal primo momento. Ora nel trasporto aereo è necessario ricreare un regime di concorrenza».
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