Dalla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi:
Boom di pugliesi a Malta in low-cost
per turismo, casinò e chirurgia plastica
LA VALLETTA (MALTA) - In pochi avrebbero scommesso un solo euro sul volo che dallo scorso ottobre collega tre volte a settimana Bari con Malta. Invece, al di là degli annunci pubblicitari di Ryanair che prevedeva di trasportare 40mila passeggeri l’anno, sembra proprio che i pugliesi stiano scoprendo questa piccola isola a 90 km dalla Sicilia, il posto più a sud dell’Europa. Negli ultimi mesi il volo della low-cost irlandese ha registrato coefficienti di riempimento superiori al 70%, con punte di «tutto esaurito» durante le feste di Natale. Ma cosa vanno a fare i pugliesi a Malta? Il turismo balneare non è (ancora) la risposta, perché la stagione si aprirà soltanto ad aprile. Quello culturale forse sì, visto che questo arcipelago di 316 km quadrati (dove vivono 410mila persone) nasconde piccoli gioielli di arte barocca come la cittadella fortificata di Mdina, il sito archeologico di Ggantija (il più antico templio senza sostegni del mondo) e le 365 chiese sparse per i tanti piccoli villaggi. Le tradizioni, perse nella storia dei cavalieri di Malta, qui pesano: fortemente cattolica, la piccola repubblica maltese è uno dei pochi posti al mondo in cui non è ammesso il divorzio.
Certo, tutto questo da solo non spiegherebbe gli 1,2 milioni di turisti (in maggioranza inglesi) che ogni anno scelgono l’isola, cui si aggiungono altre 500mila presenze dovute al traffico crociere (il waterfront della capitale è un esempio di architettura che molte città pugliesi potrebbero seguire). E allora mettiamoci pure i 4 casinò dell’isola (tra cui una sede del casinò di Venezia, sul fronte del porto di Vittoriosa) ed il turismo medico (chirurgia estetica, cure dentarie, trapianto dei capelli, chirurgia cardiaca complessa, protesi all’anca), ma anche i corsi di lingue: a Malta la seconda lingua è l’inglese - ma l’italiano, grazie alla tv, lo parlano tutti - e dunque l’isola si propone come destinazione alternativa ai viaggi-studio in Gran Bretagna.
Costa meno, ed è più sicura: scordatevi la metropolitana londinese (a Malta non c’è nemmeno il treno: non ne hanno bisogno), ma si può girare tranquillamente a piedi, a tutte le ore. I legami di Malta con l’Italia sono fortissimi. E la politica turistica del governo, che dal 2008 ha adottato l’euro senza contraccolpi sui prezzi, mira a sviluppare i collegamenti grazie anche alle low-cost: oltre a Bari gli irlandesi di Ryanair volano a Pisa, Trapani e Treviso. Il trisettimanale da Palese (martedì, giovedì e sabato alle 17,40, ritorno da Malta alle 19,25) attira su Bari anche viaggiatori da Campania e Calabria, ma pare che siano sempre di più anche i maltesi che decidono di visitare la Puglia. Una sorpresa nella sorpresa.
MASSIMILIANO SCAGLIARINI
Boom di pugliesi a Malta in low-cost
per turismo, casinò e chirurgia plastica
LA VALLETTA (MALTA) - In pochi avrebbero scommesso un solo euro sul volo che dallo scorso ottobre collega tre volte a settimana Bari con Malta. Invece, al di là degli annunci pubblicitari di Ryanair che prevedeva di trasportare 40mila passeggeri l’anno, sembra proprio che i pugliesi stiano scoprendo questa piccola isola a 90 km dalla Sicilia, il posto più a sud dell’Europa. Negli ultimi mesi il volo della low-cost irlandese ha registrato coefficienti di riempimento superiori al 70%, con punte di «tutto esaurito» durante le feste di Natale. Ma cosa vanno a fare i pugliesi a Malta? Il turismo balneare non è (ancora) la risposta, perché la stagione si aprirà soltanto ad aprile. Quello culturale forse sì, visto che questo arcipelago di 316 km quadrati (dove vivono 410mila persone) nasconde piccoli gioielli di arte barocca come la cittadella fortificata di Mdina, il sito archeologico di Ggantija (il più antico templio senza sostegni del mondo) e le 365 chiese sparse per i tanti piccoli villaggi. Le tradizioni, perse nella storia dei cavalieri di Malta, qui pesano: fortemente cattolica, la piccola repubblica maltese è uno dei pochi posti al mondo in cui non è ammesso il divorzio.
Certo, tutto questo da solo non spiegherebbe gli 1,2 milioni di turisti (in maggioranza inglesi) che ogni anno scelgono l’isola, cui si aggiungono altre 500mila presenze dovute al traffico crociere (il waterfront della capitale è un esempio di architettura che molte città pugliesi potrebbero seguire). E allora mettiamoci pure i 4 casinò dell’isola (tra cui una sede del casinò di Venezia, sul fronte del porto di Vittoriosa) ed il turismo medico (chirurgia estetica, cure dentarie, trapianto dei capelli, chirurgia cardiaca complessa, protesi all’anca), ma anche i corsi di lingue: a Malta la seconda lingua è l’inglese - ma l’italiano, grazie alla tv, lo parlano tutti - e dunque l’isola si propone come destinazione alternativa ai viaggi-studio in Gran Bretagna.
Costa meno, ed è più sicura: scordatevi la metropolitana londinese (a Malta non c’è nemmeno il treno: non ne hanno bisogno), ma si può girare tranquillamente a piedi, a tutte le ore. I legami di Malta con l’Italia sono fortissimi. E la politica turistica del governo, che dal 2008 ha adottato l’euro senza contraccolpi sui prezzi, mira a sviluppare i collegamenti grazie anche alle low-cost: oltre a Bari gli irlandesi di Ryanair volano a Pisa, Trapani e Treviso. Il trisettimanale da Palese (martedì, giovedì e sabato alle 17,40, ritorno da Malta alle 19,25) attira su Bari anche viaggiatori da Campania e Calabria, ma pare che siano sempre di più anche i maltesi che decidono di visitare la Puglia. Una sorpresa nella sorpresa.
MASSIMILIANO SCAGLIARINI