@Dome
Il tuo ragionamento è più che giusto. C'è da dire che l'Asia, a differenza del S.A. è un mercato esigente, che non pretende solo il volo daily e magari plurigiornaliero, ma anche che il servizio venga effettuato con le "ammiraglie" della compagnia. Il S.A. non ha un grande mercato business, eccetto per centri economici come San Paolo, Buenos Aires (insomma) e un po' più a nord Mexico City, destinazioni con una buona percentuale di passeggeri business e naturalmente etnico. Le mete che andrebbero veramente bene sarebbero Lima, Quito, Bogotà e Santiago de Cile, destinazioni che vedono una grande componente etnica ormai radicata nella società italiana e rapporti stretti con il nostro Paese. Il problema del tuo ragionamento sta nel fatto che se si volesse puntare su queste mete, dove le grandi major volano daily, bisogna volarci giornalmente altrimenti tanto vale aprirla, in modo da crearsi una clientela fidelizzata. Altrimenti si ritornerebbe alla vecchia Alitalia, che raggiungeva numerose mete, ma settimanalmente, quando le altre offrivano il collegamento daily, facendola diventare anacronistica.
A mio avviso si potrebbe puntare sul mercato africano con Addis Abeba, Asmara, Kinshasa, Harare, Dar Es Salaam, Nairobi ecc. Queste si che potrebbero essere avviate con freqeunze settimanali, poichè la maggior parte di esse viene servita dalle altre compagnie non giornalmente.
Terzo mercato sul quale si potrebbe puntare con guadagni da capogiro sarebbe la zona delle ex Rep. Sovietiche: Almaty, Tashkent, Dusanbe, Bishkek ed Ashgabat.
Ma è pura fantaviazione.