Il futuro senza airberlin


Air Berlin, o quel che ne rimane, porta in tribunale il suo (ex) primo azionista Etihad. Si tratta della compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti cui era stato affidato, qualche anno fa, anche il rilancio (poi fallito) di Alitalia prima del suo commissariamento. Come è noto la gestione commissariale di quest'ultima è destinata a terminare a breve se andrà in porto il piano di nazionalizzazione progettato dal ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio tramite il coinvolgimento in prima linea del gruppo Fs.

Ma torniamo all'altrettanto spinoso caso della low cost tedesca. In seguito al fallimento impuntato al ritiro dei fondi promessi nell'agosto del 2017, Air Berlin ha appunto portato in tribunale Etihad, con una richiesta danni pari a 500 milioni. Tutto questo a titolo di un risarcimento iniziale, perché il totale dei danni rivendicati potrebbe anche lievitare fino a 2 miliardi. Pronta però la replica di Etihad che, tramite un portavoce, rimarca di ritenere "la causa infondata e che si difenderà con forza in tribunale". Nel dettaglio la somma di mezzo milione, che andrà a coprire i debiti con i creditori, è stata calcolata da Lucas Floether, il manager che sta gestendo la liquidazione della compagnia aerea tedesca. Nell'aprile 2017 Etihad, che ha sede ad Abu Dhabi, aveva infatti annunciato un impegno a finanziare Air Berlin per un anno e mezzo. Pochi mesi dopo, ad agosto, la compagnia emiratina aveva però fatto marcia indietro.

Il Giornale
 
Approfitto per segnalare questa intervista all'ex CEO Thomas Winkelmann apparsa su FlightGlobal:
https://www.flightglobal.com/news/a...in-chief-was-given-mission-to-sell-th-453719/

Riassunto veloce:
* Thomas è stato assunto da Etihad per vendere AB, questo vuol dire che a dicembre 2016 Etihad aveva già deciso il futuro di airberlin
* la vendita doveva avvenire in due anni, ma Etihad ha abbandonato la barca prima perché "the business had deteriorated at an unprecedented pace"
* airberlin ha sempre avuto problemi: "had a combination of too high costs, non-existing IT systems that didn’t know how the revenue management was being done, and changing shareholders that [frequently] changed strategies"
* una delle cause dei problemi di AB era il numero eccessivo di AOC ed i conflitti sociali all'interno dell'azienda a causa dei differenti trattamenti economici per contratto
* altro problema: "Air Berlin’s distribution cost was more than double what it should have been"
 
MI sono sempre chiesto se anche l'impegno nella ricapitalizzazione di AZ nel caso di un esito positivo del referendum dei lavoratori, si sarebbe poi trasformato in un dietrofront da parte di EY o se il loro impegno era reale.
 
MI sono sempre chiesto se anche l'impegno nella ricapitalizzazione di AZ nel caso di un esito positivo del referendum dei lavoratori, si sarebbe poi trasformato in un dietrofront da parte di EY o se il loro impegno era reale.


Non lo sapremo mai. Però per scappare da airberlin non hanno aspettato il no ad un referendum.
 
MI sono sempre chiesto se anche l'impegno nella ricapitalizzazione di AZ nel caso di un esito positivo del referendum dei lavoratori, si sarebbe poi trasformato in un dietrofront da parte di EY o se il loro impegno era reale.
L'obiettivo era diverso, in AB era circa un anno che stavano operando per passare il tutto a LH e il precipitare della situazione ha fatto si che convenisse staccare la spina a AB.

Riguardo ad AZ la problematica era legata al fatto che EY non riusciva a gestirla da socio di minoranza. La ricapitalizzazione l'avrebbero probabilmente fatta, è comunque possibile, che con la fase di ristrutturazione poi passata da EY, se l'opera di Gubitosi di ristrutturazione non avesse funzionato avrebbero probabilmente evitato ulteriori interventi.
 
Airberlin, il curatore fallimentare chiede 2 miliardi di danni a Etihad
La compagnia tedesca, che con Alitalia era partecipata dal gruppo di Abu Dhabi, secondo il liquidatore ha chiuso i battenti per il dietro front degli arabi. Chiesti come minimo 500 milioni di euro di risarcimento che potrebbero quadruplicare

di LUCIO CILLIS
19 Dicembre 2018

Airberlin, il curatore fallimentare chiede 2 miliardi di danni a Etihad
ROMA - La cura Etihad ha mandato in tilt Airberlin, oltre ad aver messo in crisi Alitalia. Questo - almeno secondo il curatore fallimentare che cura la dismissione di ciò che rimane del vettore tedesco - è il motivo della chiusura della compagnia low cost. E sarebbe proprio il dietrofront del vettore arabo ad aver provocato il fallimento di Airberlin.

La posizione del liquidatore della linea aerea è molto netta. Ecco perché nel centro del mirino i creditori hanno messo proprio Etihad che avrebbe prima promesso una iniezione di liquidità (come per Alitalia) e poi fatto marcia indietro lasciando Airberlin al proprio destino. Oggi il vettore low cost non esiste più e le sue ceneri - ovvero aerei, asset e beni - sono state sparse tra Lufthansa, easyJet e altri rivoli.

Alitalia ieri è rientrata in possesso delle Millemiglia pagando solo 17 milioni al netto della cassa già presente nel programma fedeltà, mentre l'amministratore di Airberlin ha scelto la via dello scontro frontale, citando in tribunale la compagnia di Abu Dhabi e chiedendo come minimo 500 milioni di euro di risarcimenti che potrebbero però toccare una richiesta record fino a due miliardi di euro.

Dietro questa mossa a sorpresa, c'è la documentazione che prova il cambio di rotta della compagnia del Golfo: in una lettera di intenti del 28 aprile 2017, l'amministratore delegato di Etihad aveva messo nero su bianco "il supporto finanziario per un periodo di 18 mesi". Al contrario di quanto promesso gli arabi hanno girato le spalle e lasciato Airberlin al proprio destino nell'agosto dello stesso anno e cioè soltanto 4 mesi più tardi, mandando in bancarotta la low cost.


fonte: Repubblica