È innegabile che in certi settori la presenza dello stato sia fondamentale come ad esempio nelle infrastrutture, altrimenti il mercato investirebbe solo dove è certo un ritorno economico e per quanto riguarda le TLC ci sarebbero tanti comuni classificati in area bianca, cioè a fallimento di mercato, che oggi non avrebbero la fibra; questo però non significa che dovremmo avere un unico operatore di telefonia, perché altrimenti non ci sarebbe concorrenza, le offerte sarebbero elevate e probabilmente non ci sarebbero investimenti.
Penso che il modello migliore sia che le infrastrutture siano gestite dal pubblico e i servizi offerti, su quelle stesse infrastrutture, dai privati; un altro esempio che si può considerare sono le autostrade, dove è mancata la manutenzione e abbiamo visto delle tragedie assolutamente evitabili.
Mentre, invece, il cinema non rientra fra i beni essenziali e anzi sarebbe auspicabile che il tax credit fosse cancellato oggi stesso, dato che i film italiani (se non rare eccezioni) non riescono ad incassare neanche il budget speso (in teoria un film per essere profittevole dovrebbe ottenere almeno 2.5 volte ciò che è stato speso), in pratica l'industria cinematografica italiana è tenuta in vita artificialmente.
Gli aeroporti, a mio avviso, dovrebbero essere divisi in essenziali e non: i primi dovrebbero ricevere sussidi, qualora non riescano ad essere autosufficienti, il resto no (ed è quello che ho ipotizzato in un altro thread "
ENAC: Nuovo piano straordinario aeroporti ")